Category Archives: Speciali

HENRY RUGGERI : Trent’anni di passione per la fotografia e per la musica

Di Annamaria De Crescenzo

DiscoDays XIX edizione 7 – 8 Ottobre 2017_Teatro Palapartenope _Henry Ruggieri e Annamaria De Crescenzo

Napoli 8 Ottobre 2017,  Casa della Musica (Napoli)

Nel corso di DiscoDays, oltre ad intrattenersi con fotografi, addetti stampa e pubblico, Henry Ruggeri ci ha gentilmente concesso una sua breve intervista.

  • Henry Ruggeri, fotografo strepitoso, conosciutissimo in tutta Italia: Come nasce l’idea di presentare una tua mostra fotografica proprio qui alla XIX Edizione di Disco Days?

Innanzitutto sono stato tre anni fa onorato del Premio DiscoDays, Nicola e Vincenzo hanno voluto farmi questo omaggio graditissimo. Quando l’ho saputo sono letteralmente impazzito per due motivi: il primo per la città di Napoli perché ritengo questa città importantissima a livello culturale e quindi ne sono assolutamente innamorato e non potevo rifiutare di ricevere un premio così prestigioso proprio in questa città meravigliosa. Il secondo è che venivo premiato l’anno successivo a quello in cui fu premiato uno dei miei miti in assoluto, Guido Harari, e questo non poteva che riempirmi di ulteriore orgoglio. In quell’occasione promisi agli organizzatori di ritornare appena concluso questo progetto che sto portando in giro per l’Italia di foto e memorabilia e quest’anno è arrivata l’occasione giusta per farlo. Ed eccomi qui.

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I Virtuosi di San Martino : Il Teatro che affascina – Intervista al Maestro Roberto Del Gaudio

Di Annamaria De Crescenzo

Prima di andare in scena il Maestro Roberto Del Gaudio ci ha concesso una bella e interessante intervista:

Parliamo oggi con uno degli Artisti più interessanti del panorama teatrale italiano, leader dei Virtuosi di San Martino, Roberto Del Gaudio. Come nasce l’idea del nome del gruppo e quando nasce quest’idea di fare teatro, cabaret, musica in una sorta di spettacolo nello spettacolo?

La scelta del nome Virtuosi di San Martino risale alla notte dei tempi, credo nel 1994, quindi davvero tantissimi anni fa. Perché questo nome? mah! Forse perché San Martino è il protettore dei “cornuti” secondo la tradizione popolare e magari ci ha ispirato questo fattore, oppure perché San Martino è il Santo di questa breve estate invernale che avviene a novembre e dunque poiché il virtuosismo, la tecnica attoriale, i rudimenti del mestiere di stare in scena sono ormai un ricordo dei tempi andati, una specie di estate fuggevole, ecco quindi il discorso che si riallaccia a San Martino, e al nome scelto per il gruppo.

Riguardo poi all’idea di far sprofondare in scena vari linguaggi tra i quali quello teatrale e quello musicale, quest’ idea non è stata un’idea dei Virtuosi di San Martino ma è un’idea che esiste da quando esiste il Teatro, considerato che la tragedia greca, ad esempio, era cantata. Oggi invece vengono riprodotte le tragedie greche senza musica anche a Siracusa e sono una cosa spaventosa, è come leggere un libretto di un’opera di Rossini o di Verdi senza musica. Il grande Teatro dell’Occidente ha avuto da sempre uno strettissimo legame con la musica ed ecco quindi, attenendoci agli autori più vicini a noi, Brecht, Petrolini, Viviani solo per citarne alcuni, è venuta fuori l’idea di riproporre con forza e con tenacia questo tipo di Teatro.

 

Obiettivo riuscitissimo visto anche il talento dei musicisti che ti accompagnano in scena

I musicisti che sono con me sul palco (Carmine Ianniciello violino, Federico Odling violoncello, Vittorio Ricciardi flauto, Carmine Terracciano chitarra) infatti non sono mai stati meri esecutori della musica proposta ma veri e propri protagonisti dello spettacolo stesso. Infatti sebbene siano tutti professori di Conservatorio guidati da un eccellente compositore come Federico Odling in scena sono “attori della loro musica” nel senso che è come se recitassero una parte, tramutando un quartetto classico in un vero e proprio coro greco, che prende parte alla vicenda attivamente e contrappuntando le tesi e le storie della “voce narrante” che sarei io. I Virtuosi quindi sono un fenomeno “comico” che affonda le sue radici nella tragedia greca, anche se questo non sempre ci viene riconosciuto. Infatti spesso, quando parlo con i giornalisti mi chiedono “Ma tu sei un musicista?”, non capendo che il Teatro greco era in origine strutturato proprio in questo modo, non come quello di oggi, che è incasellato in specifici generi come al supermercato ci sono i vari scaffali e i vari settori. Invece il Teatro dovrebbe essere tutt’altro, è il luogo dove tutte le competenze dovrebbero interagire e sprofondare. Infatti mi manca molto nella nostra esperienza artistica avere 4 danzatori classici ovviamente, 4 Tersicorei, facendo capire che il nostro Teatro non è “all’avanguardia” ma è al contrario un Teatro che affonda le sue radici nel Teatro greco. Oggi poi il termine “avanguardia” è fortemente abusato e utilizzato in maniera impropria, è diventato un pretesto per abolire la tecnica. Cioè qualsiasi persona che non sa far nulla si mette a fare il regista o l’attore di avanguardia, come diceva Pasolini “Qualsiasi artista che non è tale, si può professare artista all’avanguardia mettendosi al di fuori delle regole”. Invece le regole ci sono eccome. È come se qualcuno si mettesse a giocare a tresette con uno che sta giocando ad asso pigliatutto. Nel mio Teatro invece le regole ci sono e tutto non è frutto di mera improvvisazione ma è una seria ricerca e un’elaborazione e rielaborazione di regole antiche ma sempre attualissime per fare il vero Teatro.

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Napoli incontra il Mondo: Musica e cultura internazionale alla Mostra D’Oltremare di Napoli

Articolo e foto di Annamaria De Crescenzo

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Mai un’esposizione e un festival di così tanto successo nella nostra città come lo è stato “Napoli incontra il mondo”. Per due week end (il primo dal 30 giugno al 2 luglio e il secondo dal 7 al 9 luglio) 250 mila spettatori dei quali circa 50mila provenienti da fuori Regione hanno potuto “vivere” e “assaporare” la cultura, la cucina, gli spettacoli e le danze tipiche in 15 Festival che rappresentavano altrettanti Paesi del mondo intero. L’organizzazione dell’expo ha raggiunto un successo strepitoso: tutti gli spettatori hanno potuto visitare, in oltre 150.000 mq di superficie della Mostra D’Oltremare, oltre 800 stand, e potuto assaggiare specialità di tutto il mondo in oltre 40 punti di ristoro, oltre a visitare mostre, assistere a spettacoli e manifestazioni sportive come quelle delle arti marziali, danza e di altre discipline sportive di grandissimo livello. Continua a leggere

Maurizio Casagrande – “E la musica mi gira intorno” – Anfiteatro di Avella

“Un uomo senza passato è un uomo senza futuro e visto che  vorrei evitare questa spiacevolissima situazione e, anzi, visto che ci tengo particolarmente ad avere un futuro e anche, laddove possibile, molto lungo, ecco qua che provo a raccontarVi la mia storia”.

Maurizio Casagrande esordisce così, venerdì 9 giugno,  sul palco dell’Anfiteatro Romano  di Avella per Avella Art Festival, rassegna organizzata dal Comune di Avella e co-finanziata dalla Regione Campania che durerà da giugno a settembre con una serie di eventi e spettacoli di musica, teatro, danza e cultura in generale ambientati in tutte le straordinarie location archeologiche e storiche di Avella, oltre che nello stesso Anfiteatro anche in luoghi unici come le Tombe Romane o il Castello.

Lo spettacolo “E la musica mi gira intorno” del quale Casagrande è attore, regista e autore insieme a Francesco Vellona, è stato un autentico successo con più di 700 spettatori che non solo si sono divertiti grazie alla bravura e il talento di Maurizio Casagrande ma anche intrattenuti con lo stesso attore dopo lo spettacolo, il quale ha dimostrato la sua simpatia, verve, e assoluta disponibilità verso il suo pubblico che lo ha omaggiato  e ringraziato per le emozioni e il divertimento che solo uno spettacolo come questo sa dare.

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Lino Patruno: oltre 50 anni di jazz vissuto e raccontato

Prima di salire sul palco della sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, per l’evento “Cento Anni di Jazz 1917-2017” Abbiamo avuto una interessante chiacchierata con il Mo.Lino Patruno  che gentilmente si è concesso alle nostre domande.

  •  Lei è   considerato uno dei più grandi Maestri del jazz contemporaneo riconosciuto non solo in Italia ma anche a livello internazionale ed è un grandissimo onore per noi parlare con Lei. Prima di parlare del progetto di stasera, torniamo un attimo indietro. Quando nasce la sua passione per la musica e per il jazz in particolare ? E quali sono i suoi inizi della sua ormai lunghissima carriera ?

La mia passione per il jazz nasce quando ero ancora ragazzino e subito dopo la guerra andai ad abitare a Roma. Fra i vari film che vidi ce ne fu uno che mi “rapì” completamente dal titolo “Due ragazze e un marinaio” con Van Johnson e Gloria De Haven. Ebbene nel film c’era anche il trombettista Harry James con la sua orchestra che suonava “Sweet and Lovely” e quei suoni cominciarono ad affascinarmi per non lasciarmi in seguito mai più. Nel film c’era anche l’attore Jimmy Durante che, per chi non lo sapesse, negli anni ’10 è stato uno dei pionieri della storia del jazz come pianista prima di far l’attore. Crescendo mi trasferii a Milano e nei primo anni ’50 ero studente all’istituto tecnico Carlo Cattaneo. Cominciai a frequentare i locali alla moda attratto sempre più dal jazz che allora andava molto di moda sulla scia dell’esistenzialismo che però arrivava dalla Francia e il jazz ne era la colonna sonora. Misi in piedi una delle mie prime band i “ Seven Diplomatist Jazzmen” in cui suonavo il pianoforte che strimpellavo in casa senza aver mai studiato una nota. Quello fu l’inizio della mia lunghissima carriera. Perché il jazz? Perché era l’unica alternativa alle canzonette della radio di Nilla Pizzi e Claudio Villa. Continua a leggere

Gennaro Porcelli: l’Eric Clapton di Napoli

Prima di salire sul palco del Teatro Posillipo, nell’ambito della prima edizione di “The Naples Rock & Roll Value” , una splendida chiacchierata con Gennaro Porcelli.

  • Siamo con il re della chitarra Gennaro Porcelli. Sappiamo della tua grande amicizia con Gino Giglio ma vogliamo sapere da te il perché della tua partecipazione a questa ultima serata e i motivi per i quali sono importanti serate come queste

Innanzitutto con Gino c’è un’amicizia fraterna. Certo suonare con delle Tribute band non è una cosa che faccio spesso ma stasera è una serata particolare perché farò una versione speciale di uno dei brani più famosi di Pino Daniele, a Cava dei Tirreni con Eric Clapton. In questo caso do un piccolo tributo anch’io, nel mio caso al grande Clapton e questa cosa mi ha invogliato ancora di più a partecipare, e a “provare” a dare il mio modesto contributo ad un vero capolavoro di Pino.

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Addio a Rino Zurzolo, Anima Nobile di Napoli

di Giorgio Borrelli

rinoAddio a Rino Zurzolo, Anima Nobile di Napoli.   Immagini, profumi, ricordi si rincorrono e si mescolano nella mente.  Emozioni, il cuore che batte, voler credere a tutti i costi in un sogno.  Tutto questo è Rino Zurzolo: un uomo schivo ma, unito al suo contrabbasso, in grado di esprimere tutta la solarità di Napoli.

Si! Napoli.  Ascolto la musica composta con Pino e vedo i vicoli della mia città, i suoi profumi,  le sue luci. Il successo di un musicista non si misura dalla quantità di dischi venduti ma dalla capacità di trasmettere emozioni, riuscire ad incarnare un luogo, un’epoca e restare lì immortalato nel tempo e nello spazio. Così come per Pino Daniele, Massimo Troisi e altri importanti personaggi vissuti tra le stradine tumultuose e ricche di Partenope, Rino è un Amico, un parente, lo senti vicino anche se non lo hai mai conosciuto….E’ parte di te, parte di noi.  Siente fa accussì…nun da retta a nisciuno…

Portavoce del vero neapolitan power, emblema di una città in fermento e ricca di esplosioni culturali, Zurzolo ha il merito di aver contribuito al risveglio della coscienza collettiva di una città che vuole riscattarsi dinanzi al mondo. L’uomo che, fino alla fine, lotta con una malattia che non conosce rispetto, non conosce la bellezza dell’armonia delle note e, sprezzante, tenta di rubare colori e suoni che in realtà non spariranno mai.  ‘A speranza è sempe a sola e nuje pigliamme sempe ‘e sóle?

Non credo , questa volta non credo.

Resti immutabile nel cuore. Vai mo’….. il nostro  cuore è con te. Rino ❤️

Il viaggio degli Isolati Fenomeni in un’intervista tra un live e mille progetti

di Manuela Ragucci

intervitaPiù che musicisti sono Asteroidi, per citare  il nome del loro ultimo album che rispecchia la loro iperattività. Loro sono gli Isolati Fenomeni che, tra un live, un festival e ospitate ed interviste, non riescono a stare mai fermi. Reduci dal successo del loro ultimo singolo   Maladie che vanta  un riuscitissimo videoclip, gli Isolati Fenomeni si sono fermati a raccontarsi, felici della recente partecipazione al Fiat Music Studio in cui Red Ronnie scova talenti, viaggiando in lungo e in largo per lo stivale, ed emozionatissimi per la partecipazione al concerto del Primo Maggio dei  Castelli. Continua a leggere

Intervista a Paolo Mazzucchelli al Disco Days per “I vestiti della Musica”

Una vera e autentica sorpresa della XVIII Edizione di Disco Days Paolo Mazzucchelli, autore del progetto” I vestiti della Musica”. Abbiamo avuto modo di intervistarlo per poterci far raccontare cos’è il progetto stesso.

  • Oggi sei stato una delle “rivelazioni” della XVIII Edizione di Disco Days. Il pubblico letteralmente entusiasta. Raccontaci cos’è questo progetto e chi è Paolo Mazzucchelli 

È un progetto che mi sono trovato tra le mani come appassionato di musica vedendo quanto piaceva a me “perdermi “nelle copertine dei dischi. Ho trovato che mi piaceva condividerlo. Infatti quando mi definiscono “collezionista” faccio fatica a ritrovarmi in tale definizione perché i collezionisti sono gelosi delle proprie collezioni e se mostrano lo fanno per un discorso anche di “giusto esibizionismo”. A me invece piace l’idea di condividere le mie conoscenze anche perché ogni volta che io condivido imparo allo stesso momento dalla persona che ho di fronte perché è uno scambio. Questa mia passione ormai la sto condividendo da un po di anni, girando l’Italia, anche se per me è difficile dare a questo progetto una definizione precisa. In realtà non è nato con l’idea di farlo diventare una presentazione per il pubblico. Verso i 14 anni ho iniziato a comprare dischi ed a conservarli e non ho mai smesso negli anni. Poi c’è stato un giorno, quando avevo una mia indipendenza economica, ho trovato un negozio tutta la discografica dei Beatles, me la sono comprata tutta, l’ho portata a casa e ho messo tutte le copertine sul divano. Lì mi sono accorto che c’era un’evoluzione progressiva sulla scelta delle immagini e tutto il resto della quale non mi ero mai accorto prima acquistando i singoli album e li mi sono accorto come quei ragazzini (sta parlando del primo disco dei Beatles ndr) imberbi sulle scale della loro casa discografica , passano ad una foto artistica sulla copertina del secondo album, e poi in un mondo di fiori sul successivo, per poter poi decidere di fare una foto attraversando una strada (la famosa immagine di Abbey Road) oppure una NON copertina utilizzando una copertina completamente bianca. Questo mi ha affascinato talmente tanto che ho capito che grazie alle copertine dei dischi si potevano raccontare delle storie decisamente interessanti. E così mi sono ritrovato a “costruire” il mio spettacolo che sto portando in giro e mi sta dando tantissime soddisfazioni. Continua a leggere

Disco Days XVIII edizione: quando la Musica diventa passione e vita

Quando la Musica diventa non solo passione ma anche una vera e propria ragione di vita si ha la fortuna di assistere a dei veri miracoli. Uno di questi è la sinergia che ci si ritrova a vivere in quello che è diventato ormai un vero appuntamento fisso per i collezionisti, per gli amatori e gli appassionati del vinile e della MUSICA in generale che è diventato in questi anni DISCODAYS, e quest’edizione (la XVIII) organizzata come sempre dalla Iuppiter Eventi di Nicola Iuppariello e Vincenzo Russo della Veragency, con il patrocinio del Comune di Napoli e diversi sponsor come 3D Audio e media partner come Radio Marte (Gigio Rosa come sempre bravissimo presentatore) e il lavoro incessante di Giulio Di Donna per quanto riguarda la comunicazione, lo ha dimostrato ancora di più. Ormai senza ombra di dubbio è diventata la fiera più importante della città di Napoli che ha risposto con grande entusiasmo e grande partecipazione all’evento stesso. Intere generazioni hanno partecipato con molta attenzione sia alla presentazione delle mostre, dei live e dei nuovi progetti musicali che sono stati proposti che alla ricerca del vinile dei propri desideri, quello che magari ti ricorda un momento particolare della propria vita o dei propri interessi musicali. Grazie agli 80 espositori di quest’anno, la fiera, come sempre, ha attirato anche tantissimi giovani che stanno imparando a “gustare” la musica attraverso il vinile e non solo tramite i files MP3 acquistati on line sui vari siti specializzati.

Come sempre un programma ricchissimo, fatto di presentazione dei nuovi vinili, mostre fotografiche, live, workshop e presentazione di libri e progetti inerenti la musica davvero straordinari, oltre che la premiazione di una delle firme più autorevoli nel campo della fotografia Augusto De Luca. Continua a leggere

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