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Recensione: Teresa Salgueiro per “Sorrento incontra – M’illumino d’inverno”

Di Annamaria De Crescenzo
Foto: SpectraFoto

La musica è capace di far provare emozioni incredibili grazie al talento coinvolgente come quello di Teresa Salgueiro, ospite della rassegna “Sorrento incontra – M’illumino d’inverno” edizione 2018/2019, dedicata alla musica, alla danza e allo spettacolo, promossa dal Comune di Sorrento, sostenuta dalla Regione Campania e dal Comune di Sorrento, guidato dal sindaco Giuseppe Cuomo, coordinata dal dirigente del Settore Cultura, Antonino Giammarino e realizzata in partnership con importanti istituzioni nazionali ed internazionali come la fondazione Ilica, il Calandra Italian American Institute, la Cuny di New York e la Campania Music Commission, in collaborazione con la Fondazione Sorrento e la Federalberghi Penisola Sorrentina, ed organizzata da Area Live e CDRL con la direzione artistica del regista e coreografo Mvula Sungani.

Teresa Salgueiro è una cantante portoghese, già dall’età di 16 anni inizia a cantare il fado e la bossa nova nelle strade e nei bar di Lisbona, città che gli ha dato i natali. Nel 1987 Teresa incontrò il chitarrista e produttore Pedro Ayres Magalhães e, insieme al violoncellista Francisco Ribeiro, al fisarmonicista Gabriel Gomes e al tastierista Rodrigo Leão, decisero di formare i Madredeus. A partire da quell’anno il complesso ha realizzato undici album riscuotendo, anche grazie a numerosi tour, un grande successo in tutto il mondo. Insieme a Magalhães, ha interpretato una delle parti principali nel film di Wim WendersLisbon Story, girato nel 1994, curandone inoltre la colonna sonora, pubblicata con il titolo di Ainda.Teresa Salgueiro ha cantato come ospite speciale anche negli album di Carlos Nuñez ed António Chainho, pubblicati nel 2000.Nel novembre del 2005 ha pubblicato il suo primo album da solista, intitolato Obrigado, che si fregia della partecipazione di musicisti del calibro di Caetano Veloso, Carlos Nuñez e José Carreras. Nel 2007, con una decisione a sorpresa, lascia i Madredeus per seguire la carriera solista. Nello stesso anno partecipa alla 57ª edizione del Festival di Sanremo in qualità di ospite degli Stadio, con il cui cantante Gaetano Curreri interpreta il brano “Guardami“.

Dal 2007 ad oggi ha pubblicato altri 5 album, l ‘ultimo nel 2016 “O Horizonte”. Il concerto di sabato sera al Teatro Tasso di Sorrento è stata l’occasione per presentarlo al pubblico sorrentino che ha avuto modo di conoscere ed apprezzare non solo la voce straordinaria della cantante portoghese ma anche la sua particolare personalità scenica e la sua capacità di affascinare il pubblico con i racconti della poesia e della musica della sua terra. Con lei sul palco il chitarrista dei Madredeus, José Peixoto, un fisarmonicista eccezionale, Gabriel Costa, un secondo chitarrista/percussionista, Rui Lobato ed Oscar Torres al contrabbasso elettrificato con i quali la Salgueiro ha un rapporto di stima professionale davvero speciale, soprattutto con Josè Peixoto, con il quale ha condiviso l’esperienza dei “Madredeus” e che ha dato prova, durante alcuni brani molto intensi e particolari, del suo infinito talento che ne fa uno dei più grandi maestri contemporanei della chitarra portoghese.

Bellissimi ed intensi i brani tratti da “O Horizonte”, (“Horizonte”, “A Cidade”, “A Luz”, “Exodo”, anticipati dal racconto di Teresa Salgueiro sui motivi che l’hanno ispirato. L’album nasce dall’esigenza di raccontare di guardare sempre verso l’orizzonte che non è altro che il “guardare ai propri sogni e ai propri desideri, senza mai rinunciare a essi” e di “camminare” verso esso, attraverso le bellezze della natura che ci circonda e che ci fa sentire vivi e importanti in ogni cosa che si compie. Innamorata della bellezza della natura e della vita, profondamente legata alla storia della sua amatissima terra e ad alcune figure importantissime della musica e della storia politica contemporanea del Portogallo.

La Salgueiro incanta il pubblico non solo con i suoi brani ma anche con il suo modo di porsi di fronte ad esso, in punta di piedi, con un’eleganza fuori dal comune, con il suo modo di raccontare la vita e la storia di musicisti come Carlos Paredes dedicandogli una bellissima interpretazione di “Verdes Anos” o Jose Alfonso detto Zeca, musicista e attivista politico durante gli anni della “Rivoluzione dei garofani” al quale dedica una struggente “Canção de embalar” e Antonino Victorino d’Almeida al quale dedica “As brumas do futuro” colonna sonora del film di Maria de Medeiros “Capitães de Abril” che racconta il colpo di Stato militare che avvenne in Portogallo il 25 aprile 1974 che pose fine al lungo regime autoritario fondato da António Salazar e che portò al ripristino della democrazia nel paese dopo due anni di transizione tormentati da aspre lotte politiche, interpretazioni che raccontano quanto la cantante sia sensibile ai diritti civili inalienabili dell’essere umano e al suo bisogno di libertà e di giustizia. Con umiltà racconta anche la vita e le opere di Amalia Rodrigues cantando una versione di “Barco Negro” che toglie il respiro, e della cilena Violeta Parra con una versione di “Gracias A la Vida” strepitosa, oltre che dei suoi inizi, di “Lisbon Story” con un’applauditissima “Guitarra” e “Ainda” dei Madredeus, concludendo il concerto con una sublime “Estrela Do Mar” di Jorge Palma con il pubblico in standing ovation per omaggiare una voce e una personalità che ha conquistato il cuore di tutti.

 

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Umbria Jazz Winter XVI Edizione : Paolo Fresu & Richard Galliano in “Mare Nostrum”

 

di Clementina Abbamondi

In questa 26° edizione di Umbria jazz Winter il pubblico ha apprezzato e si è lasciato coinvolgere emotivamente da “MARE NOSTRUM” ,un progetto che si rifà al disco registrato nel 2007 da Paolo Fresu,Richard Galliano e Jan Lundgren.

Il progetto è dedicato al mare inteso come luogo che unisce.Il concerto nonostante le rispettive radici dei tre musicisti :il trombettista sardo,il fisarmonicista francese ed il pianista svedese,è contraddistinto da una dimensione europea .Il mare è qui inteso come luogo dove si affacciano culture,genti ed identità diverse destinate all’incontro.

Quello che più affascina di “MARE NOSTRUM”è il senso di naturalezza con cui scorre la musica.

Richard Galliano un virtuoso della fisarmonica e del bandoneon e compositore, spazia in tutti i campi musicali dalla classica al jazz. Il suo grande merito consiste nella sua originalità e nell’essere riuscito a sintetizzare le sue esperienze in una nuova musica fatta di jazz e tradizioni filtrate dalla sua personalità. Altro punto di forza è il suo modo di utilizzare la fisarmonica che nelle sue mani acquista la policromia di un’orchestra e l’intimismo di una formazione da camera.

Jan Lundgren, pianista fin da piccolo, crescendo ha scelto il jazz come campo d’azione per il suo grande talento.

Paolo Fresu dopo aver esordito ad 11 anni nella banda del suo paese Barchidda,al conservatorio di Sassari scopre il jazz ed apprende da Chet Baker il lirismo e la poesia del suo fraseggio e da Miles Davis la straordinaria tecnica e la padronanza espressiva dello strumento a fiato per eccellenza .Fresu è un profondo innovatore della tromba sempre alla ricerca di nuovi progetti ed allo stesso tempo raffinato compositore.

Nel concerto il senso lirico di Fresu , la sensibilità francese di Galliano e la lucida cristallinità tutta nordica dello svedese Lundgren si fondono in un equilibrio che si traduce in un dialogo tra i due strumenti melodici perfettamente complementari ,dal gioco di accompagnamento interplay delle tastiere,al punto da risultare quasi una conversazione a tre .

Tra i tre musicisti si crea un intenso fealing creativo ed espressivo.Oltre alle composizioni originali i tre musicisti hanno interpretato alcuni classici come “EUNAO EXISTO SEM VOCE “ di Jobim , “MA MERE L’OYE” di Maurice Ravel e un bellissimo madrigale di Claudio Monteverdi “SI’ DOLCE E’IL TORMENTO” arrangiato splendidamente.

La musica dei tre artisti riesce a trasportare l’ascoltatore in un’altra dimensione ,in un viaggio di sentimenti,dolcezza e tormento.

FESTIVAL DI DANZA SPAGNOLA E FLAMENCO a Roma

 

SECONDA EDIZIONE
SETTE APPUNTAMENTI IN SCENA
DAL 10 AL 20 GENNAIO 2019
Video spot: https://youtu.be/KxtjW0-3Jf4

Ritorna il Festival di danza spagnola e flamenco che da quest’anno avrà cadenza annuale e porterà sulla scienza romana le migliori tendenze della danza spagnola e della sua massima espressione, il Flamenco. Il festival, prodotto dalla Fondazione Musica per Roma con la direzione artistica di Roger Salas e la consulenza di David Lopez, è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura spagnolo e dell’Ambasciata di Spagna a Roma. A partire da questa edizione il festival gode del supporto della Comunità autonoma d’Andalusia – culla e tradizionale crogiolo del flamenco – l’ente amministrativo che è il massimo promotore mondiale di tutte le forme d’arte a esso legate.

 

“A partire dal 2019, il Festival di danza spagnola e flamenco organizzato dalla Fondazione Musica per Roma presso l’Auditorium Parco della Musica avrà cadenza annuale, un respiro che darà modo di definire una programmazione più organica e di mostrare nel dettaglio la sfaccettata attualità della danza spagnola sperimentale e del flamenco in tutte le sue varianti, spiega il direttore artistico Roger Salas. Con l’edizione del 2019 prende il via anche l’ambizioso progetto di dedicare una serata ai giovani talenti – coreografe e coreografi, ballerine e musicisti under 34 – che infondono sangue nuovo nel corpo di questa grande forma d’arte. A Roma andrà inoltre in scena la prima assoluta della nuova avventura condivisa di due straordinarie figure del mondo flamenco: la bailaora e coreografa sivigliana Belén Maya e la cantaora catalana Mayte Martín; la chitarrista Antonia Jiménez e il suo ensemble offriranno un concerto unico, mentre un ciclo di titoli storici e moderni del cinema spagnolo presenterà una panoramica del balletto flamenco e della sua evoluzione e costituirà l’occasione di vedere sullo schermo miti quali Antonio Ruiz Soler (El gran Antonio),  Carmen Amaya e Antonio Gades. Due giovani ballerini dal futuro promettente, El Yiyo ed El Tete, daranno un saggio della potenza del nuovo flamenco maschile; la compagnia di Jesús Carmona approderà a Roma dopo i successi riportati in America e in Asia; Emilio Ochando mostrerà con il suo gruppo di ballerini un’altra faccia delle nuove tendenze del flamenco e della danza tradizionale spagnola. Infine Falla 3.0, il concerto del Camerata Flamenco Project, attualizzerà con grande rispetto e creatività le sonorità della musica eterna e ispirata di Manuel de Falla”.

Antonella Ruggiero & Claudio Romano 4tet al Teatro Summarte

Antonella Ruggiero tra le più importanti voci e interpreti della canzone europea voce unica e inimitabile, tra le sue collaborazioni i Matia Bazar con i quali ha scritto pagine indelebili della canzone Italiana e una lunga carriera solistica che l’ha portata più volte a Sanremo e in giro per il mondo esibendosi con alcuni dei più importanti musicisti ed orchestre del mondo . In questo progetto Antonella è accompagnata da una band di musicisti eclettici e straordinari a loro volta dei leader nel loro genere, per uno spettacolo unico con atmosfere latin jazz, psicadeliche, ma senza trascurare le radici pop e world music.

Antonella Ruggiero feat Claudio Romano Quartet

con
Lino Pariota – Piano e tastiere
Francesco Puglisi – Basso elettrico e acustico
Livio Lamonea – Chitarra acustica ed elettrica
Claudio Romano – Batteria
DATE: 11/ 12 GENNAIO 2019 (solo poltrone)
UFFICIO STAMPA
TEATRO SUMMARTE

 

STING, “My Songs”: il tour fa tappa la prossima estate in Italia al Lucca Summer Festival e all’Arena Live di Padova

Cherrytree Management e Live Nation sono orgogliose di annunciare il tour europeo di StingMy Songs, che partirà la prossima estate con show e concerti in festival prestigiosi . Sting farà tappa in Italia con due date il 29 luglio al Lucca Summer Festival e il 30 a Padova all’Arena Live @ Gran Teatro GEOX.

Sting: My Songs sarà un tour dinamico e divertente che si concentrerà sulle canzoni più amate scritte dall’artista durante la sua prolifica carriera come solista e frontman dei Police, costellata di successi e premi tra cui 16 Grammy Awards. I fan avranno modo di sentire hit come “Englishman in New York”, “Fields of Gold”, “Shape of My Heart”, “Every Breath You Take”, “Roxanne”, “Message in a bottle” e tante altre…
Sting suonerà come sempre accompagnato dalla sua  band.

Gli iscritti al Fan Club di Sting avranno la possibilità di acquistare i biglietti esclusivi  per i due concerti a partire dalle ore 15.00 di giovedì 27 dicembre 2018 su www.sting.com.
La messa in vendita generale partirà invece dalle ore 16.00 di venerdì 28 dicembre su www.ticketmaster.itwww.ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati.

Ufficio Stampa Live Nation Italia:
giacomo.vitali@livenation.it

L’ORO DI NAPOLI DALL’1 GENNAIO – CASA DELLA MUSICA FEDERICO I

Debutterà in prima nazionale alla Casa della Musica Federico I, il primo Gennaio 2019 alle ore 21  lo spettacolo L’ORO DI NAPOLI tratto dal romanzo di Giuseppe Marotta e rielaborato da Manlio Santanelli per la regia di Nello Mascia. Tra i protagonisti Cloris Brosca, Gigi Savoia, Gianni Ferreri, Rosaria De Cicco, Ciccio Merolla, Ciro Capano e lo stesso Nello Mascia. Uno spettacolo corale dove spesso tutti i protagonisti sono contemporaneamente in scena, rispecchiando la realtà quotidiana di Napoli in cui le vicende individuali vengono vissute dall’intera collettività come proprie: non c’è disavventura personale che non diventi all’istante di tutti.

Ma l’Oro di Napoli non è soltanto questa condivisione di eventi, è anche e soprattutto la forza di sopportare le tante vicissitudini, che sono una costante della vita di chi è nato all’ombra del Vesuvio, e che può venire definita con una sola parola: pazienza. Lo spettacolo è un susseguirsi di situazioni grottesche, in grado di alternare momenti drammatici a momenti dedicati a strappare la risata.

L’Oro di Napoli rappresenta un nuovo tandem produttivo che si sviluppa sull’asse della collaborazione tra due realtà “fuori dal sistema” il Complesso Palapartenope capitanato dal suo patron Rino Manna animato da un grande spirito imprenditoriale e sempre alla ricerca di nuovi progetti e dalla compagnia  Attori Indipendenti un gruppo di attori che riconosce la propria storia nell’altro, e che rivendica un’idea di teatro che restituisca all’attore la dignità e la centralità dell’attività creativa.  Continua a leggere

XVIII Edizione del Premio Massimo Troisi a San Giorgio a Cremano

GRANDI OSPITI IN ARRIVO A SAN GIORGIO A CREMANO PER IL WEEKEND CONCLUSIVO DELLA KERMESSE

 

Mostre, proiezioni, dibattiti, spettacoli e concorsi: prosegue con successo a San Giorgio a Cremano il Premio Massimo Troisi, prestigioso osservatorio sulla comicità, giunto alla XVIII edizione. L’evento, finanziato dalla Regione Campania e promosso dal Comune di San Giorgio a Cremano, ha la direzione artistica di Paolo Caiazzo.

Nella città che ha dato i natali al grande Massimo, si terrà un weekend ricco di appuntamenti con grandi ospiti che si concluderà domenica 30 dicembre con il Gran Galà del Premio Massimo Troisi .

Ecco il programma:

Venerdì 28 dicembre ore 21,00  – TEATRO FLAMINIO

SCANZONATISSIME 

il primo concorso che premia la canzone comica, satirica, umoristica 

Giunto alla sua seconda edizione “Scanzonatissime” è  uno spettacolo ideato, scritto, condotto da GIANNI SIMIOLI

Sul palco un divertentissimo cast composto da:  Guajira Project  orchestra residente; Diego Laurenti lo “Iutubber” ; Andrea Rossi Alici come Prima da “Le Iene” e la partecipazione straordinaria della “squallor star” 2018 Veronica Simioli dei Sud 58

I premiati:  Federico Salvatore  Gene Gnocchi

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Sal Da Vinci dal 25 dicembre al teatro Cilea

 

 

Recensione: La Cantata dei Pastori di Peppe Barra il vero Teatro dell’Arte a Napoli

di Annamaria De Crescenzo

Ormai non e’ veramente Natale senza la rappresentazione in scena de “La Cantata dei Pastori” di Peppe Barra, in scena da giovedi 20 dicembre al 6 gennaio al Teatro Politeama.  Si tratta di un’opera di due atti di Peppe Barra e Paolo Memoli, liberamente ispirata all’ Opera Pastorale Sacra di Andrea Perrucci con la regia dello stesso Peppe Barra, musiche di Lino Cannavacciuolo, Paolo del Vecchio, Luca Urciuolo, una straordinaria scenografia di Tonino Di Ronza, costumi di Annalisa Giacci che ha saputo riprodurre perfettamente lo spirito della storia, eterna lotta tra il bene e il male, soprattutto nel costume di Satana, di grande effetto scenico o dell’Arcangelo Gabriello  e degli stessi Giuseppe  e Maria, come le coreografie di Erminia Sacchi che ha saputo dare il giusto movimento alla storia che parte in effetti da una matrice sacra per poi raccontare la vita, i vizi e le virtù di due tipici personaggi napoletani, cardini della storia stessa.

E’ cosi sulla storia sacra dell’attesa e la nascita di Gesù che verrà a trasformare il mondo e a vincere definitivamente il male si intreccia la storia dello scrivano Razzullo, magnificamente interpretato dallo stesso Peppe Barra e quella di Sarchiapone, un buffo personaggio napoletano, brutto e gobbo ma che si crede un vero e proprio adone, interpretato quest’anno da Rosalia Porcaro. Non deve essere stato facile per lei, bravissima cabarettista e attrice, ad indossare i panni di tale personaggio, dopo che l’ha fatto, nel corso degli anni, l’inarrivabile Concetta Barra, mamma dell’attore Peppe, ma devo dire che è riuscita perfettamente nella difficile prova, facendo da perfetta spalla all’incommensurabile prova di teatro dello strepitoso Peppe Barra, insostituibile, secondo il parere di chi scrive, in tale ruolo.

Il testo, scritto nel 1698 (esilarante la battuta di Razzullo durante il testo ai musicisti dell’orchestra che esegue tutti i brani dell’opera : ”Maestro, la volete finire di fare tutta quest’ammuina? Questo e’ un testo del 1600, è un cosa seria !!!!!! e che diamine… facitel ‘ pa’ Maronn’ che sta ‘a lla deret” ) e portata in scena nel 1974 da Roberto De Simone per una rivoluzionaria edizione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, è arrivata ai giorni nostri, in varie edizioni ed interpretazioni teatrali, senza mai perderne la sua magia e la sua poesia.

La regia di Peppe Barra non è da meno. Sulla base della storia di Giuseppe e Maria, in viaggio per trovare una giusta dimora per accogliere la nascita del loro figlio Gesù, si intrecciano le storie di Razzullo, Sarchiapone, e degli altri personaggi come Armenzio (Francesco Viglietti), un vecchio pastore, saggio e ispirato, padre di Cidonio (Patrizio Trampetti), cacciatore cortese e romantico, (Trampetti interpreta anche un altro personaggio il terribile oste)  e del più famoso Benino (Giuseppe De Rosa) vispo come un monello e dalla battuta sempre pronta ma anche più propenso a dormire tutto il giorno anzicchè aiutare il padre nel duro lavoro di pastore, famoso perché personaggio di tutti i Presepi presenti nelle nostre case, rappresentato appunto sempre steso a terra e dormiente, e che nella storia fa solenni scherzi e battute anche a Razzullo e Sarchiapone, Ruscellio (Enrico Vicinanza) il pescatore altro personaggio sempre presente nella storia del presepe napoletano, oltre ai personaggi della storia sacra come San Giuseppe (Andrea Carotenuto) che interpreta benissimo il senso della protezione e della guida di Maria e del figlio che sta nascendo, Maria Vergine (Chiara di Girolamo) umile e devota incarna l’attesa del Messia, l’arcangelo Gabriello (Maria Letizia Gorga) rappresentato a metà con i tratti dell’Arcangelo dell’Annunciazione a metà con quelli del San Michele Popolare con spada ed elmetto da guerra e ali spiegate per combattere e vincere il Demonio (Marco Bonadei) perfetto nel ruolo del Male, sottolineato da coreografie di danza perfettamente interpretate dal Corpo di Ballo Skaramacay e da costumi di grande effetto scenico, sconfitto dal Bene e relegato alla fine della storia negli inferi ai quale è destinato da sempre.

Peppe Barra è strepitoso nel ruolo di Razzullo e la storia diventa con la sua Arte indiscussa un vero e proprio capolavoro di Teatro dell’Arte. Perfetto attore e teatrante, al di là della storia stessa, intrattiene il pubblico con esilaranti “siparietti” con i musicisti sotto palco, prendendoli in giro ad uno ad uno e richiamandoli scherzosamente ad un atteggiamento più consono per il testo importantissimo che stavano rappresentando.

Barra non fa teatro, lui è l’ESSENZA del TEATRO stesso. Ogni gesto, parola, atteggiamento e anche inflessione della voce e del modo di raccontare che lui solo ha, trasformando la voce con un timbro particolare che solo lui sa fare, ha rapito l’attenzione del pubblico e lo ha conquistato con il suo modo di recitare, muoversi, cantare e interagire con gli altri attori e con il pubblico stesso in sala.

Non è Natale senza la “Cantata dei Pastori” come non è Natale senza la magia e il talento di Peppe Barra.

Auguriamoci che tale talento venga seguito dalle nuove generazioni e che venga riproposto, anche in forme e modalità diverse, per far sì che il Teatro napoletano di altissimo livello continui ad avere ancora tanti “Peppe Barra” per tanti, tanti anni ancora.

Stefano Bollani e Chucho Valdes alle Terme di Caracalla

Stefano Bollani e Chucho Valdés
Piano a Piano
Da Cuba a Roma
 
22 luglio 2019
Terme di Caracalla – Roma
 
Novanta minuti d’improvvisazione per una prima Europea unica

 

I grandi pianisti e compositori Stefano Bollani e Chucho Valdés si incontreranno per suonare insieme in un nuovo progetto unico e senza precedenti. Il 22 luglio, in un contesto d’eccezione come le Terme di Caracalla a Roma, i due artisti daranno inizio ad un tour che proseguirà poi in tutto il mondo.

Dopo una prima partecipazione di Valdés come ospite al programma televisivo di Bollani “L’importante è avere un piano” su Rai 1, i due hanno poi eseguito il loro primo concerto al Gran Teatro dell’Avana nel giugno del 2018. La chimica generatasi sul palco fu da subito evidente.

Da qui è scoccata la scintilla che ha portato alla volontà di intraprendere un nuovo progetto basato sull’incontro ed il forte legame musicale che li unisce. L’influenza afro-cubana e il ritmo latino di Valdés, mescolati all’estro musicale e alla fantasia versatile di Bollani, sono destinati a creare uno spettacolo musicale di incredibile impatto per il pubblico. Continua a leggere

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