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Recensione: Pink Floyd Legend in “Atom Heart Mother” al Teatro Augusteo di Napoli

Di Annamaria De Crescenzo
Foto di Catuogno Mario (SpectraFoto)- http://www.spectrafoto.com

il 23 novembre al Teatro Augusteo di Napoli è andato in scena “ATOM HEART MOTHER”, il capolavoro dei Pink Floyd uscito nel 1970.
Protagonisti della serata i Pink Floyd Legend che, dopo un primo set in cui suoneranno (nella loro classica formazione) alcuni tra i più grandi successi del gruppo britannico, riproporranno l’esecuzione integrale della celebre suite.
La realizzazione di Atom Heart Mother dal vivo è una produzione unica e speciale: i Pink Floyd Legend, infatti, sono l’unico gruppo che dal 2012 porta in scena la lunga suite nella versione integrale, accompagnati, come nell’originale, da Coro e Orchestra.
Atom Heart Mother, le cui partiture orchestrali furono scritte dal giovane compositore sperimentale Ron Geesin, si snoda attraverso straordinarie combinazioni tra musica classica e rock, alternando momenti pervasi da eleganti melodie ad altri di pura potenza sinfonica: Atom è considerato il disco della maturità e un punto di svolta nel percorso artistico per i Pink Floyd che abbandonano la psichedelia in nome del progressive rock.
Come tutte le produzioni firmate Pink Floyd Legend, le oltre due ore di musica si sono avvalse di un incredibile disegno luci e di sorprendenti effetti scenografici che, uniti alla fedeltà degli arrangiamenti, all’utilizzo di strumentazione vintage, ai video dell’epoca proiettati su schermo circolare di 5 metri, ad Algie il grande maiale gonfiabile, ai costumi di scena, ai laser, ricreano quel senso di spettacolo totale per vivere un’indimenticabile “Floyd Experience”
PINK FLOYD LEGEND : Nati nel 2005, i Pink Floyd Legend sono oggi riconosciuti come il gruppo italiano che rende, in ogni loro spettacolo, il miglior omaggio alla musica dei Pink Floyd, grazie alla realizzazione di show perfetti, frutto dello studio approfondito delle partiture e dei concerti live che la band inglese ha proposto nel corso degli anni.


Da Atom Heart Mother, la celebre suite per orchestra e coro, che dal 2012 a oggi, a ogni rappresentazione, ha realizzato il “tutto esaurito” (come al Teatro Olimpico e l’Auditorium della Conciliazione di Roma), al tour italiano di The Dark Side of The Moon, insieme alla straordinaria Durga Mc Broom (vocalist dei Pink Floyd dal 1987 e per la prima volta su un palco con una band italiana), nel 2015, aggiungono un importante tassello alla loro biografia grazie all’esecuzione integrale, in prima assoluta mondiale, dell’album The Final Cut in occasione delle celebrazioni per il 70esimo anniversario dello sbarco di Anzio, con la presenza dello stesso Roger Waters.
Il tour 2016 è stato caratterizzato da concerti/evento, in luoghi di assoluto prestigio, che hanno visto una grandissima partecipazione di pubblico che ha assistito alle nuove messa in scena di “The Dark Side Of The Moon” e “Atom Heart Mother” (con una nuova orchestra e un coro di 140 elementi, nel magnifico Sferisterio di Macerata – storica sede dell’opera mondiale) e l’inedito “Live At Pompeii” che ha ripreso vita nel palcoscenico del Teatro Romano di Ostia antica in occasione della prima edizione della rassegna “Il Mito e il Sogno”, registrando anche qui il tutto esaurito e una lunga standing ovation finale.
Il 19 novembre, poi, Roma è diventata il palcoscenico della prima grande giornata/evento dedicata alla musica dei Pink Floyd quando i Legend hanno proposto uno show molto speciale, ripercorrendo l’intera carriera della formazione britannica, con ospiti di eccezione tra cui Carlo Massarini che ha fatto gli onori di casa, catapultando il pubblico attraverso racconti ed aneddoti.

Nella primavera di quest’anno, infine, la celebrazione dei quarant’anni di ANIMALS, andata in scena a Roma all’Auditorium Conciliazione e a Milano al LINEARCIAK, ha confermato il successo della band con un ennesimo tutto esaurito. In queste due occasioni, ospite speciale della serata è stato il giornalista Andrea Scanzi, uno dei più grandi conoscitori e appassionati dei Pink Floyd, che ha raccontato la genesi del disco e gli aneddoti e le particolarità che l’hanno caratterizzato.


http://www.pinkfloydlegend.it

Recensione: Elisabetta Serio quartet guest star Sarah Jane Morris ospite di “Jazz & Baccalà ” 2022

Di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Secondo appuntamento della IX Edizione di Jazz & Baccalà 2022 al Teatro Summarte di Somma Vesuviana (NA), rassegna ideata ed organizzata dallo stesso Teatro sotto la direzione artistica di Marco Panico, ha visto sul palco ormai prestigioso del teatro stesso una straordinaria pianista Elisabetta Serio che con il suo quartetto composto da Jerry Popolo al sax, Aldo Capasso al contrabbasso e Claudio Romano alla batteria e con una guest di rara bellezza artistica come Sarah Jane Morris ha presentato il suo nuovo progetto “Te doy el gusto” che significa “ darsi il permesso, permesso di essere liberi, forti, se stessi e consapevoli in una verità che non fa rumore” come raccontato dalla stessa Elisabetta Serio in Teatro.

Pianista compositrice and band leader, Elisabetta Serio suona composizioni originali, principalmente strumentali, attingendo dalle sue variegate esperienze artistiche e non solo, sia come side che come leader. Le sue composizioni sono sempre altamente ispirate da tutte le emozioni della vita e si avverte tutto questo in ogni singola nota della sua musica che ha come obiettivo cercare un ordine al caos dell’anima e un modo per raccontarne le emozioni con melodie che toccano il cuore.

Il suo ‘suono’ si ispira alle sue collaborazioni con diversi artisti, primo fra tutti Pino Daniele, poeta e leader del Neapolitan power, oppure artisti stranieri come la cantante inglese Z Star, con la quale ha girato in tour in Europa e non solo, oppure musicisti come Stefano di Battista, Javier Girotto, Phil Palmer, Dave Douglas, Trilok Gurtu, per citarne alcuni.

Il quartetto che l’accompagna sul palco del Teatro Summarte è assolutamente “stellare”, il suono meraviglioso del sax di Jerry Popolo che è un virtuoso assoluto di tale strumento che lui suona in modo davvero mirabile, unito alla ritmica della batteria di Claudio Romano o al talento al contrabbasso di un seppure giovanissimo Aldo Capasso che  ormai è considerato non più una giovane promessa del jazz italiano ma un vero e proprio  musicista di altissimo valore viste le numerose esperienze e collaborazioni artistiche che ha avuto in questi ultimi anni, rendono il talento indiscutibile di Elisabetta Serio sia come pianista che come compositrice assolutamente coinvolgente ed emozionante.

In più la presenza di una delle artiste più amate da Elisabetta, Sarah Jane Morris, ha reso il concerto di sabato 19 novembre un concerto che il pubblico presente non dimenticherà mai.

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Recensione: Francesco Marziani Trio al Mav di Ercolano per Live Tones 2022

Di Clementina Abbamondi
Foto Spectra Foto (www.spectrafoto.com)

Sabato 19 novembre 2022 ,presso il Teatro M.A.V. Di Ercolano ,si è tenuto il concerto jazz del trio formato da tre musicisti partenopei Francesco Marziani al pianoforte, Antonio Napolitano al contrabbasso e Massimo Del Pezzo alla batteria.

L’evento rientra nella programmazione promossa da Gabbianella club S.r.l. che ha assunto la gestione del Teatro M.A.V. di Ercolano.

Alberto Bruno, Presidente del “Live Tones” che ha organizzato il concerto ,ha ringraziato sia il pubblico presente in sala e sia Gianluigi Osteri ,manager della Gabbianella Club, da sempre in prima linea nel diffondere arte e cultura e ha presentato i musicisti che dice “conosco da tanti anni questi bravissimi musicisti e sono legato da  sentimenti di affetto e stima al pianista Francesco Marziani e lo ammiro per l’impegno e l’amore che ha verso la musica “ e ancora “questa sera il trio formato da Francesco Marziani al pianoforte, Antonio Napolitano al contrabbasso e Massimo Del Pezzo alla batteria presenterà il CD TROISI ,il primo lavoro discografico che li vede insieme”.

Il disco è stato inciso per Cose Sonore/Alman Music ed è dedicato a Troisi l’attore napoletano che ha saputo animare la scena teatrale e cinematografica con la sua ironia ed il suo umorismo, sempre velato da una nota di malinconia. L’album contiene otto tracce in tutto, alcune delle quali sono composizioni di Miles Davis,Fats Waller e Stevie Wonder, altre invece sono brani originali composti da Francesco Marziani. Grazie a questo disco il trio ha  l’opportunità di esprimere le proprie idee musicali . Nelle note di presentazione del CD si legge “Il trio ha un linguaggio radicato nella tradizione della musica afroamericana pur se sempre rivolto alla ricerca di ritmi e soluzioni armoniche differenti attraverso la creazione di composizioni originali. Particolare attenzione è rivolta alle contaminazioni musicali in cui si fa spazio il pensiero del territorio”.

I brani raccolti nel CD TROISI si susseguono durante il concerto .due brani composti da Francesco Marziani “Little Child” e “Troisi” che dà il titolo al CD che rappresenta un omaggio all’indimenticabile attore partenopeo. In questo brano i musicisti riescono ad esprimere con i loro strumenti la personalità di Troisi allegra ma sempre un po’ velata di tristezza. Bellissima l’interpretazione del brano” Lately “ di S. Wonder e “The Jiherbug Watz” di F.Waller.

I musicisti durante il concerto hanno dato prova del loro virtuosismo  con degli assoli ricchi di grande energia e passione ed è stato evidente il legame profondo che li lega ed il divertimento ,il piacere e la complicità nel suonare insieme. Di grande effetto è risultata l’interpretazione di Francesco Marziani del famosissimo brano “Anima” cantato dall’indimenticabile Pino Daniele e composto dalla pianista Rita Marcotulli.

I tre musicisti ,in questo concerto, suonano con grande interplay e riescono ad esprimere appieno la loro improvvisazione, grazie anche alla grande amicizia che li lega da tempo e alla condivisione di idee maturate nei tanti anni nei quali hanno collaborato.

Recensione: Avvenne a Napoli di Eduardo De Crescenzo e Julian Oliver Mazzariello al Teatro Cilea di Napoli

Di Annamaria De Crescenzo
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Grandissimo successo di pubblico e di critica, concerto di una bellezza musicale e culturale che lascia senza fiato, l’appuntamento attesissimo che si è svolto ieri sera al Teatro Cilea di Napoli del progetto “AVVENNE A NAPOLI passione per voce e fisarmonica (Eduardo De Crescenzo) e piano (Julian Oliver Mazzariello)  un originalissimo concerto sospeso tra la migliore tradizione e innovazione italiana, con uno strepitoso Eduardo De Crescenzo, già icona di eleganza, che ha interpretato la Canzone Classica Napoletana del periodo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 fino ai primi anni ’50 con l’arrivo dell’influenza jazz che cambio completamente il modo di interpretare la musica napoletana di quegli anni storici. 

Il concerto di ieri sera, come citato dallo stesso De Crescenzo, ha presentato ad un pubblico numerosissimo e attentissimo in sala,  parte del vastissimo repertorio che l’ha formato come musicista e interprete, seppure nell’evoluzione della sua personalità musicale,  contraddistinguendolo con  quello stile “unico” che lo rende un artista unico nella sua poetica musicalità e un napoletano innamorato della Canzone Napoletana tradizionale oltre che dell’anima poetica e culturale della città di Napoli stessa.

Il concerto è un vero e proprio evento che l’Artista regala al suo pubblico per raccontare alle nuove generazioni un miracolo che AVVENNE A NAPOLI: musicisti pregevoli e grandi poeti crearono un repertorio, figlio dell’Opera – ma anche sua moderna evoluzione – per inventare la “forma canzone” così come la conosciamo oggi.

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Recensione: Rosa Emilia Dias ospite della IX Edizione di “Jazz & Baccalà”

Di Annamaria De Crescenzo
foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Arrivata alla IX Edizione, la rassegna “Jazz&Baccalà “ che ogni anno riesce ad attrarre tantissimi appassionati di jazz al Teatro Summarte che ne cura la realizzazione e la Direzione Artistica nella persona di Marco Panico, è iniziata, venerdì 4 novembre con un delicato concerto, quello di Rosa Emilia Dias 4tet in “Magic Bahia”  con Rosa Emilia alla voce, Giovanni Buoro alla chitarra classica, Domenico Santaniello al contrabbasso e Roberto Rossi alla batteria

Rosa Emilia Dias, che ha al suo attivo 9 album e 1 libro pubblicati , ha proposto canzoni che raccontano la sua terra magica, gli incontri fra le culture, le religioni, gli antichi ritmi e i rituali tramandati dagli abitanti originari brasiliani e dagli africani che arrivarono in Brasile.

Il  concerto di venerdì sera ha avuto una dimensione molto coinvolgente, quasi un’occasione speciale  per  assaporare le vari influenze musicali arrivate in Brasile (in particolare a Bahia) da tutto il mondo grazie ad un spettacolo allegro, spensierato e allo stesso tempo pieno di energia, profondità e vitalità.

 Il concerto Magic Bahia ha ripercorso  un repertorio vibrante dedicato alle tematica di Bahia attraverso le canzoni e le poesie della cantautrice, oltre alle immancabili composizioni dei figli di quella terra come Gilberto Gil, Caetano Veloso, João Gilberto e Dorival Caymmi, grazie anche al talento incredibile dei musicisti che l’hanno accompagnata sul palco che  hanno dedicato gran parte della loro carriera allo studio e al perfezionamento della  Musica Popolare Brasiliana .

Tra samba, bossa, axè music, forrò e altri ritmi del Nordest brasiliano, non sono mancati  i canti sacri ispirati alla cultura afro discendente.

La bellezza della musica presentata è stata un’autentica emozione e il pubblico è stato coinvolto dall’entusiasmo e dalla gioia che Rosa Emilia Dias è stata capace di trasmettere in sala.

Sia i brani dell’ultimo disco “Madrigal” (una vera e propria composizione poetica) come Árvore Mágica, Verde, Tristorosa  firmate dal poeta Cacaso, mentre Le Tue Mani, Madrigal e Filhotes firmate dagli stessi Giovanni  Buoro e Rosa Emilia  che quelli che l’Artista interpreta attingendo dagli immancabili classici della Musica Popolare Brasiliana come Carinhoso, Berimbau e Canto de Ossanha hanno letteralmente conquistato il cuore e l’anima del numerosissimo pubblico presente nella sala del Teatro Summarte, fino alle bellissime emozioni di una canzone interpretata in maniera magistrale da Rosa Emilia come “Estate” e alle note coinvolgenti del brano che l’artista ha scelto per concludere il concerto come “Shimbalaie”, grande successo di Maria Gadu, che Rosa Emilia interpreta in un modo assolutamente emozionante.

Prossimo appuntamento di “Jazz & Baccala’” 19 novembre con il concerto di Elisabetta Serio  in “Te doy el gusto” con special guest  Sarah Jane Morris.

Info e prenotazioni :  https://www.summarte.it/blogs/news/jazz-baccala-ix-edizione

Recensione: Raiz e Radicanto chiudono la XXVII Edizione di Ethnos

di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (www.spectrafoto.com)

La conclusione della XXVII edizione di Ethnos il festival internazionale della world music ideato e diretto da Gigi Di luca quest’anno è stata affidata alla bellezza poetica della musica di Raiz e Radicanto in scena il 3 novembre alle Fonderie di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (NA).

Anche quest’anno, come da sempre d’altronde, Gigi Di Luca ha presentato al pubblico che segue il Festival concerti di rara bellezza artistica ospitando artistici provenienti da Cuba, Cina, Argentina, Capo Verde, Portogallo, Mozambico, Francia, Mali, oltre ovviamente all’Italia stessa.  Tutti concerti sempre in sold out e con commenti sempre entusiastici sia da parte del pubblico stesso che ormai segue da decenni Ethnos proprio per scoprire talenti internazionali che sono delle vere e proprie “chicche” della musica a livello mondiale. Il talento di Gigi Di Luca, oltre a quello organizzativo, è anche quello di avere uno straordinario fiuto nel capire, al di là delle mode, il valore artistico delle tante voci che lui ha modo di conoscere nei numerosi convegni e incontri internazionali ai quali partecipa ogni anno per poter ideare delle Edizioni di Ethnos sempre interessantissime a livello artistico.

Programmato e co-finanziato dalla Regione Campania attraverso Scabec e dal Ministero della Cultura, il festival Ethnos, organizzato da La Bazzarra con il contributo del Comune di San Giorgio a Cremano e della Banca di Credito Popolare, in collaborazione con la Fondazione Ente Ville Vesuviane, si propone di creare un ponte tra la memoria del passato e la visione del futuro, tra la tradizione e la contemporaneità. In merito a tale visione della musica, il concerto di giovedì scorso non poteva che essere la scelta più giusta per poter essere rappresentare tale incontro tra mondi apparentemente lontani fra loro ma vicini per valore artistico e culturale.

In tale ottica l’incontro di Raiz e il chitarrista Giuseppe De Trizio dei Radicanto con il pubblico delle scuole organizzato nella sala delle Fonderie e sapientemente guidato dallo stesso Gigi Di Luca è stato a dir poco emozionante.

Come emozionante è stato poi il concerto che è seguito all’incontro, un concerto nuovo, potente e raffinato al tempo stesso, in cui la voce di Raiz  si intrecciano alle note della chitarra di De Trizio con ritmi cadenzati e capaci di suscitare emozioni infinite.

Tanti i brani in scaletta , oltre ai brani d’autore di Raiz e degli Almamegretta, cantighe sefardite, salmi, canzone napoletana, fado portoghese, ritmi nordafricani, mediorientali, asiatici: lingue e linguaggi che si inseguono, facendo diventare il Mediterraneo un mondo di ispirazione culturale senza fine

«In un momento storico in cui tutto è ultraparcellizzato, nel mondo del lavoro come nell’arte, abbiamo pensato ad un’operazione di interazione come questa. Una cosa che oggi è desueta ma che era all’ordine del giorno solo l’altro ieri», sottolinea Raiz. «Ci piace pensare che le espressioni artistiche, benché di varia natura, siano sempre il risultato di interazione e reciproca influenza: e così l’atmosfera di un concerto piuttosto che di un disco sono spesso il risultato di altri ascolti, di visioni di film o contemplazione di opere di arte figurativa, oltre che naturalmente del personale vissuto degli artisti che lo propongono».

Un pubblico entusiasta ha salutato con una convinta standing ovation non solo gli artisti della serata ma anche la conclusione di questa fortunatissima Edizione 2022 in attesa della prossima Edizione che, ne siamo sicuri, porterà nella nostra Terra  talenti strepitosi della musica internazionale che conquisteranno il pubblico.

Recensione: La musica di Piano City 2022 riempie di emozioni tutta la Citta’ di Napoli

Recensione di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Domenica 16 ottobre si è conclusa, con un grandissimo consenso di pubblico e di critica, l’Edizione 2022 di Piano City, organizzata dal Comune di Napoli e dall’Associazione Napoli Piano nell’ambito del progetto “Napoli città della Musica”.
Oltre 100 eventi distribuiti in 17 location pubbliche diffuse per la città, tutte con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti tranne i principali che saranno a prenotazione obbligatoria, hanno visto migliaia di appassionati della musica in location davvero strepitose dislocate in diversi punti strategici della città di Napoli, dal centro storico, al lungomare, alle zone più distanti come Capodimonte o Piscinola, oppure a realtà di house concert che da anni sono il fiore all’occhiello di manifestazioni culturali e musicali come Piano City.
Il Festival ha regalato alla Città quattro giorni di emozioni e di musica, dalla classica al jazz, dalla contemporanea al rock e al pop, tutti solo ed esclusivamente al pianoforte con la partecipazione di concertisti professionisti, appassionati e studenti.
La bellezza e la particolarità di tale evento, che da anni viene proposto alla città di Napoli, è proprio quella di mettere insieme nomi illustri della musica e concertisti professionisti dalla musica classica affianco a studenti del Conservatorio che hanno il desiderio di proporre al pubblico i loro progetti e sperimentare l’emozione di esibirsi di fronte ad un pubblico davvero appassionato come quello che segue un evento così importante come Piano City Napoli. Particolarità che si “vive” anche dietro le quinte quando, tra un cambio sul palco e l’altro, si ha la fortuna di conoscere i pianisti che si esibiscono, che si salutano con affetto, si scambiano commenti sui progetti presentati, si incontrano con le persone del pubblico che vengono a salutarli dopo il concerto, si osserva l’emozione dei genitori degli studenti del Conservatorio e dei giovani e delle giovani musicisti/e che si esibiscono e che orgogliosamente ascoltano i complimenti ai loro figli/figlie.


Insomma ovunque si avverte la “trasversalità generazionale ” della musica che mai come in questo evento mette insieme l’esperienza di un Enrico Intra, Gilda Buttà, Enrico Fragnoni, Sandro de Palma, Alexander hintchev e Daniel Rivera, strepitosi protagonisti dei main concert previsti in questa edizione, a giovani musicisti (impossibile citarli tutti visto che in totale si sono esibiti 120 musicisti) della musica classica e della musica jazz, sezione curata dall’Associazione Live Tones diretta da Alberto Bruno e Ornella Falco, agli allievi del conservatorio San Pietro a Majella, veri e proprie promesse di quella che sarà la musica classica e jazz dei prossimi anni.
Vista la complessità dell’evento, e impossibilitati a poter seguire i quasi 150 eventi dislocati in tutta la città ma ancora più in linea alle nostre scelte redazionali visto che essenzialmente siamo un magazine che si occupa prevalentemente di musica jazz, abbiamo scelto, come redazione , di seguire la sezione dei concerti jazz in programma in questa edizione, oltre a seguire, ovviamente, l’inaugurazione di giovedì 13 ottobre con l’esibizione dei 4 pianoforti con i pianisti Lorenzo Corrado, Sara D’Allocco, Dora Dorti, Carla Orbinati nella bellissima location della Galleria Umberto di Napoli, vero e proprio concerto applauditissimo dal numerosissimo pubblico presente in Galleria.
Venerdì 14 ottobre abbiamo seguito il concerto di Giovanni Guidi in “100 comizi d’amore” nella splendida cornice della Basilica di San Paolo Maggiore, in coproduzione con la Fondazione Pietà de’ Turchini, uno splendido progetto di questo seppur giovane pianista umbro ma con una carriera strepitosa fatta di progetti personali di grande successo ma anche di collaborazioni con i più importanti musicisti del mondo jazz come Enrico Rava, Luca Aquino, Gato Barbieri, Bonaventura, solo per citarne alcuni e progetti bellissimi di piano solo con i quali incanta letteralmente le platee di tutto il mondo.
In tale occasione ha presentato un progetto che è un insieme di preghiere, comizi, lettere, canzoni, poesie, email, sms, WhatsApp, pensieri, tweet, suppliche, dediche, dichiarazioni, rimproveri e domande a Pier Paolo Pasolini che è stato applaudito a lungo dal numeroso pubblico presente nella Basilica che lo ha ospitato, in un’atmosfera unica di bellezza artistica e di musica di grande emozione come solo un musicista sensibile e profondo come Giovanni Guidi sa creare.


Sabato 15 ottobre nella bellissima sala della Domus Ars abbiamo avuto la fortuna di ascoltare un giovane ma talentuoso pianista, Luca di Tommaso, piacevolissima scoperta nel mondo della ricchissima programmazione musicale di questa intensa e interessantissima edizione di Piano City Napoli 2022.

Luca Di Tommaso e’ stato capace di emozionare il pubblico presente in sala con alcune delle sue composizioni originali piu’ belle scelte tra tutte quelle che il suo animo sensibile e delicato e’ stato capace di scrivere fino ad oggi. La musica di Di Tommaso nasce da una sua particolare sensibilita’ di tradurre in musica i veri sentimenti della vita, con una dolcezza e una poesia che rivelano la sua natura di uomo e musicista sensibile e riservato. brani come “Via con te”, “Il mio risveglio con te”, “Ovunque”, “Attimi di eterno”, “L’essenza di un incontro” sono alcuni dei brani che piu’ incarnano il suo stile di raccontare la vita con tutta la sua attenzione nel raccontare l’essenza dell’Amore, dei veri sentimenti, e delle vere passioni umane.

Dopo questa parentesi di musica classica , ci siamo totalmente dedicati alla musica jazz ascoltando prima il progetto di Raffaele Ranieri “Travelling, una storia attraverso la musica” nella bellissima sala della Domus Ars, progetto con il quale il pianista si è “raccontato” attraverso i brani di sua composizione e quelli che hanno profondamente contaminato la sua musica per poi trasferirci in serata per il main concert previsto alla Basilica di San Paolo Maggiore di uno dei maggiori pianisti al mondo come Enrico Intra.
Lo stesso Maestro ha così dichiarato “Pianocity è un’iniziativa che mi ha visto, da quando è nata in Italia, a Milano, sempre allineato negli spazi particolari che mi offriva ogni anno la città.- poter suonare, ora, a Napoli in uno spazio prestigioso in cui il suono che lo abita è il suono del silenzio, dell’ascolto e della meditazione, mi emoziona e mi stimola. il programma nascerà nel momento in cui metterò le mani sulla tastiera. prenderà vita con la complicità dell’ascolto colto. ne sono certo, quello di un pubblico attento che insieme a me costruirà l’evento – perché, di evento, si tratta. buon ascolto!”



Da sempre infatti protagonista assoluto di Piano City Milano, Enrico Intra, pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra è tra i più importanti nella storia del jazz europeo, ma anche organizzatore e ideatore di eventi e situazioni che hanno inciso nel tessuto socioculturale italiano (come il lancio del cabaret con la fondazione dell’Intra’s Derby Club), attraversando da protagonista oltre mezzo secolo di vita musicale e sviluppando una poetica tesa all’incontro tra il linguaggio più squisitamente jazzistico e la musica europea contemporanea di matrice colta elaborando un concetto “europeo” di jazz pervaso però da un autentico legame con il blues.
Il suo concerto è stato un’autentica emozione di ritrovarsi di fronte ad un autentico mito della musica jazz come contaminazione di generi musicali, visto che il Maestro ha eseguito brani ispirati a stili assolutamente diversi fra loro come la musica classica, operistica, jazz e non solo, presentando ogni brano con interessantissime presentazioni come solo un grande musicista da decenni validissimo docente nonché Responsabile dei Civici corsi jazz di Milano, oltre a tanti eventi nei quali lo hanno visto protagonista di tantissimi eventi nei quali ha sempre avuto modo di poter dare sempre un’impronta speciale alla musica che è al centro della sua vita e che ama con tutto se stesso e che sa donare al pubblico in un modo assolutamente unico.

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Recensione: Joe Barbieri in “30 anni suonati” per Napoli Jazz Club di Napoli

di Annamaria De Crescenzo
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Meravigliosa serata di musica e di amicizia quella di venerdì 7 ottobre al Teatro Acacia di Napoli, organizzata da Napoli Jazz Club diretta da Michele Solipano,  per la seconda tappa del nuovo tour “30 anni Suonati” di Joe Barbieri, tour partito il giorno prima a Milano e che proseguirà nei più importanti Teatri italiani e che è stata l’occasione per poter non solo presentare al pubblico il suo nuovo disco “Tratto da una Storia vera” ma anche per celebrare le “nozze di perla” ovvero 30 anni di musica di questo musicista/autore amatissimo dal pubblico, che anche in questa occasione e’ accorso in Teatro per poter festeggiare il loro amatissimo idolo della musica.

Grazie alla felice intuizione di Pino Daniele che proprio il 7 ottobre (ma del 1992) in qualità di produttore mise un diciottenne Joe prima in uno studio e poi sul palco del Festival di voci nuove di Castrocaro, ha avuto inizio un viaggio entusiasmante che si estende oggi sulla distanza di un repertorio appassionato ed amatissimo dai fan, sulla considerevole somma di centinaia di concerti in molti Paesi del mondo, oltre che sulla ragguardevole sostanza di dodici album.

Joe Barbieri ha attualmente all’attivo 6 album di brani originali (“In Parole Povere” 2004, “Maison Maravilha” 2009, “Respiro” 2012, “Cosmonauta Da Appartamento” 2015, “Origami” 2017 e “Tratto Da Una Storia Vera” 2021), oltre ad un cd+dvd dal vivo (“Maison Maravilha Viva” 2010) registrato all’Auditorium Parco della Musica di Roma e due dischi-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker (“Chet Lives!” 2013) e Billie Holiday (“Dear Billie” 2019). La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d’autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Stefano Bollani, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta.

Anticipato dai singoli Retrospettiva Futura” e “Maravilhosa Avventura”, Il nuovo disco conterrà, oltre ad una ispirata e rinnovata fotografia del meglio del repertorio di Barbieri anche tre bonus track: due nuove canzoni (la prima dall’eloquente titolo “Retrospettiva Futura” e la seconda che Joe ha scritto per omaggiare i propri fan e che si chiama “Maravilhosa Avventura”) oltre ad una densa rilettura di “Dettagli”, classico a firma di Roberto Carlos e Bruno Lauzi, portato al successo da Ornella Vanoni e che il prossimo anno compirà 50 anni esatti.

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Recensione: “Dalla Sibilla al Jazz” i dieci anni di Artemide

di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (www.spectrafoto.com)

Venerdì 9 settembre una delle serate che restano sicuramente nella memoria e nel cuore.

Alle Cantine dell’Averno si è celebrata una ricorrenza davvero speciale che può essere considerata sicuramente come la quintessenza dell’amore verso l’Arte, la Musica, la Cultura e verso il nostro territorio da parte di due persone eccezionali, Arturo Delogu e Luisa Perfetto, i quali, 10 anni fa, hanno creato una delle realtà cittadine più belle del territorio: l’associazione Artemide.  Gli stessi Arturo e Luisa, presentando la loro serata, hanno dichiarato al pubblico accorso numerosissimo alla serata organizzata appunto per festeggiare il decimo anniversario della fondazione di Artemide “Non volevamo fare i soliti tour guidati, volevamo dare al turista una esperienza in più, volevamo che il turista vivesse il luogo, ne assaporasse i frutti, ne ascoltasse la musica. Entrammo a far parte della grande famiglia di Malazè, di cui tutt’ora facciamo parte. Questo festival archeoenogastronomico dei Campi Flegrei conosciuto ormai in tutto il mondo.”

Ed infatti in questi 10 anni l’Associazione ha ideato e realizzato progetti di grandissimo spessore culturale che hanno, da sempre, coniugato in una perfetta sinergia visite teatralizzate, eventi archeoenogastronomici, concerti jazz che hanno visto sempre un enorme affluenza di pubblico che ha imparato a conoscere e amare gli eventi sempre molto particolari di “Artemide”.

Tante anche le presentazioni di libri o di progetti speciali con i più grandi scrittori e giornalisti contemporanei, con musicisti jazz di altissimo livello, con personalità dell’arte, della pittura e del Teatro come il grande Giorgio Albertazzi che fu presente ad un evento davvero unico che rimase nel cuore di tutti coloro che vi parteciparono.

Arturo Delogu e Luisa Perfetto sono anche dei bravissimi narratori/attori e in questi anni hanno interpretato le vite di tantissime personalità della storia e delle Arti come Goethe, Plino il Vecchio, Miseno,  il Principe di San Severo, Francesco di Borbone, Sibilla e Dedalo, la storia della canzone di Malafemmina del bravissimo Totò, e tanti tanti altri eventi straordinari che hanno animato le serate di tutti questi dieci anni.

Tutti questi eventi sono stati ricordati con il racconto dei due fondatori ma anche con un bellissimo video di foto scattate durante questi eventi stessi e le parole sono state intervallate da brani musicali che ne interpretavano la loro essenza.

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Recensione: Richard Galliano ospite del Lemon Jazz Festival 2022

di Annamaria De Crescenzo
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Sabato 10 settembre Richard Galliano, uno dei più grandi fisarmonicisti di tutti i tempi, ha inaugurato l’edizione 2022 del Lemon Jazz Festival che si terrà nei due week end di settembre 10/11 e 18/19 nello splendido parco di Villa Fiorentino su corso Italia in pieno centro di Sorrento.

Una bellissima edizione questa del Lemon Jazz Festival che come ormai da tantissimi anni, sotto la direzione artistica di un grande organizzatore come Mario Mormone e la collaborazione di Fondazione Sorrento e dell’Amministrazione Comunale, presenta nomi prestigiosissimi del jazz italiano ed internazionale. Quest’anno oltre alla presenza del grande Maestro francese ci sarà l’11 settembre l’incontro tra la musica americana e quella partenopea con Jo Bastianich & Terza Classe, sabato 17 settembre il bravissimo chitarrista siciliano Matteo Mancuso per concludere, domenica 18 settembre, con un gruppo straordinario di vocalist americani Naturally 7, unica data italiana  del loro tour internazionale.

Galliano a soli quattro anni, sotto l’influenza del padre, comincia a suonare musica classica. A quattordici  l’incontro con il jazz, di cui si innamora, cambia il suo modo di suonare al punto di “piegare” il genere alla sua fisarmonica, inventando un percorso musicale nuovo. Un percorso che rivendica al suo strumento la stessa dignità riservata a tromba e sassofono, grazie a un lavoro sul concetto ritmico del tre tempi, un cambiamento nelle armonie che richiama appunto il ritmo jazz. Oggi, a sessantotto anni, è l’unico fisarmonicista a registrare con la famosa etichetta tedesca Deutsche Grammophon, la stessa per cui hanno registrato leggende come Pierre Boulez, Hélène Grimaud, Daniel Barenboim, Chick Corea. Il Maestro Richard Galliano è un musicista che ha saputo abbattere le barriere della musica, con la pratica virtuosa di uno strumento a cui ha dato un nuovo modo di esprimersi.

Assistere ad un concerto del Maestro Richard Galliano è un’autentica emozione dell’anima. Anche in un concerto particolarissimo come quello di sabato scorso con la sola fisarmonica è riuscito, nel silenzio assoluto del pubblico, accorso numerosissimo al punto tale che il concerto è andato sold out già dalle prime ore della pubblicazione dell’evento stesso, a coinvolgere ed emozionare il pubblico con le sue composizioni originali e le due reinterpretazioni di musiche internazionali che sono dei veri e propri capolavori della musica che attraversa ogni genere e mondo musicale .

Con un grande fascino e un carisma che lo contraddistingue da sempre, Richard Galliano ha eseguito con una passione e un talento che va oltre ogni possibile definizione e che lo ha consacrato tra i maggiori fisarmonicisti del mondo, brani che hanno significato tantissimo nella sua vita e nella sua carriera artistica, a partire da brani famosissimi della musica francese, a quelli della musica bossanova che lui ha ancora una volta dichiarato di amare tantissimo, a sue composizioni di adorabili vals e di tango che hanno commosso il pubblico presente.

Il concerto è iniziato con “les Forains” seguito da una bella interpretazione di “Fou nire” e “Grossieneneffs” e subito il pubblico ha avuto la certezza di trovarsi di fronte ad uno straordinario virtuoso della fisarmonica e in un concerto che non avrebbe mai più dimenticato nella sua vita.

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