Category Archives: CD

“LA VITA SEMPLICE” DI MARCO TUMA In uscita 
l’esordio discografico da leader del compositore, sassofonista e armonicista cromatico salentino

La Vita Semplice - Copertina

Martedì 14 novembre esce in Italia e all’estero distribuito da Ird e nei migliori store digitali, “La vita semplice“, esordio discografico da leader del compositore, sassofonista e armonicista cromatico salentinoMarco Tuma, prodotto dall’etichetta Dodicilune. Il disco sarà presentato ufficialmente venerdì 24 novembre (ore 21 – ingresso 10 euro inclusa copia del cd) con un concerto ad Astràgali Teatro in via Candido a Lecce.

Sulla scia del modello e mentore ideale Toots Thielemans, il cui riferimento è piacevolmente presente in tutta l’opera, Tuma rivela una felice originalità stilistica, e costruisce il proprio “Brasil Project” sull’idea di un Brasile immaginario, i cui tòpoi  riflettono la ricchezza della cultura carioca, dall’estrema semplicità comunicativa della musica alla complessità armonica che vi è sottesa, innestando in tale crogiuolo  la propria sensibilità compositiva e interpretativa, e le doti di improvv isatore. Il disco contiene sette brani inediti composti da Tuma (Aprile, Waltz for Berri, Stato di Ebbrezza, Little Gigia, In viaggio con Lulù, Neruda mon amour e Splash) e le cover di Eu sei que vou te amar di Antonio Carlo Jobim e Vinícius de Moraes, Samba em preludio di Baden Powell e What are you doing the rest of your life? di Michel Legrand. Polistrumentista raffinato, Marco Tuma (armonica cromatica, flauto, sax soprano e glockenspiel) dirige un ensemble in cui spiccano la voce recitante di Giuseppe Tarantino, la chitarra di Claudio Tuma, il violoncello di Redi Hasa, il pianoforte di Giuseppe Magagnino, il contrabbasso di Tonino Vantaggiato e la batteria di Alessio Borgia. Il risultato è una musica semplice ma non facile, che alla semplicità dell’esperienza dell’ascolto associa una solida complessità, regalando emozioni profonde e indelebili.

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Tǔk Music Presenta : LUMINA Carla Casarano – Leila Shirvani – William Greco – Marco Bardoscia – Emanuele Maniscalco

”Lumina è un tributo alla luce.
Sono dieci brani in cui la parola luce si declina in dieci lingue diverse e in altrettante composizioni originali. Perché luce è suono ancor prima che sguardo e colore.”
 Paolo Fresu

Lumina uscirà il 18 ottobre, anniversario della scomparsa di Thomas Edison, per la Tǔk Music di Fresu (distribuzione Ducale Music).

Ed è proprio il trombettista che ha ideato, diretto e prodotto l’opera scegliendo i musicisti e tutte quelle componenti che hanno contribuito alla sua realizzazione.

Il quintetto è composto da Carla Casarano alla voce, Leila Shirvani al violoncello, William Greco al pianoforte, Marco Bardoscia al contrabbasso e Emanuele Maniscalco alla batteria e all’harmonium.

Gli scrittori Lella Costa, Erri De Luca, Marcello Fois e Flavio Soriga sono autori di alcuni dei testi composti per l’occasione e inseriti all’interno del booklet.

Marco Bardoscia è comparso più volte nei dischi dell’etichetta avendo partecipato ai lavori di Raffaele Casarano, ed essendo parte integrante del collettivo BAM assieme al Quartetto Alborada e Rita Marcotulli di cui è uscito l’album Trigono nel 2016.
Per Carla Casarano e William Greco si tratta di un gradito ritorno dopo la partecipazione in Argento, ancora a nome di Raffaele Casarano.
E’ un esordio per la Tǔk invece quello di Emanuele Maniscalco, tra i pochissimi italiani protagonisti del catalogo ECM, e Leila Shirvani, che proviene dalla musica contemporanea e si è trovata ad affrontare per la prima volta musica improvvisata con grande autorevolezza.

Le dieci composizioni, cinque a firma di Greco, tre di Bardoscia e due di Maniscalco, si muovono in una dimensione lirica tra atmosfere rarefatte ed evocative, impreziosite da una poesia di Emily Dickinson, A Light Exists in Spring, e da un testo di Lella Costa, A Proposito di Luce, splendidamente cantati da Carla Casarano.

Il progetto è stato presentato in anteprima al Locomotive Festival di Lecce il 26 luglio 2017 e sarà in tour nei prossimi mesi.

La copertina è opera dell’illustratore Toni Demuro (Sassari, 1974), che ha collaborato tra gli altri con Vanity Fair, Carlo Spera Editore, Eli Edizioni, La Peste e Il Manifesto, per citare solo i più recenti.

Lumina è stato realizzato in collaborazione con l’azienda vinicola di Lamberto Frescobaldi, che produce un vino eccezionale dal nome “Luce della Vite”, in totale sintonia col senso musicale e immaginifico di questo straordinario progetto.

LABEL: www.tukmusic.com

MANAGEMENT: www.pannonica.it

COVER: www.tonidemuro.com

DISTRIBUZIONE: www.ducalemusic.it

PRISONER 709 Michele o Caparezza?

caparezzaCaparezza torna dopo 3 anni e lo fa in grande stile, con l’album più intimo e personale della sua carriera. Capa lascia il posto a Michele, in un percorso circolare (la prima e l’ultima canzone sono praticamente identiche, con la differenza che nel primo pezzo l’atmosfera è più cupa, pessimista, il testo molto critico, nell’ultimo l’autore lascia spazio al ritmo, alla leggerezza, non ci sono strofe “parlate”) zeppo di riferimenti alla numerologia (7 o 9?), che ci racconta i suoi momenti di crisi, i suoi dubbi, il problema dell’acufene di cui soffre da poco più di due anni, ma anche la voglia di reagire, la presa di coscienza della propria situazione, la raggiunta maturità e la positività, che emerge specialmente in un brano, quel “Ti fa stare bene” uscito in contemporanea ed in contrapposizione (volutamente) con uno dei pezzi più cupi e più difficili, il “Prisoner 709” che da’ il titolo al cd.

Insomma, non resta che ascoltarlo per farvi un’idea.
A mio avviso uno dei migliori lavori del cantante di Molfetta.

“Snailspace” è il nuovo album di Simone Graziano

Esce il 22 settembre per Auand, il nuovo album del pianista Simone Graziano, dal titolo “Snailspace”. Ad accompagnare Simone Graziano, qui al piano, synth e Fender Rhodes, in questo percorso alla riscoperta del valore del tempo, ci sono Francesco Ponticelli al contrabbasso e synth, e Tommy Crane, giovane rising star internazionale alla batteria. Impegnato attualmente dal vivo con “Frontal”, Graziano presenterà questo nuovo album in un tour a partire da febbraio 2018.

 “Snailspace” è apologia della lentezza, intesa come forma di ribellione. La quarta fatica discografica di Simone Graziano deve il titolo a un racconto di Luis SepúlvedaStoria di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, in cui una lumaca di nome Ribelledopo essere stata cacciata dal suo gruppo, viaggia alla ricerca del significato della lentezza. In questo modo, scopre che proprio grazie al suo muoversi a un tempo diverso da tutti gli altri animali, riesce a vedere un mondo nascosto, più ricco e denso, solitario e silenzioso.

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CANIO LOGUERCIO & ALESSANDRO D’ALESSANDRO – CANTI,BALLATE E IPOCONDRIE D’AMMORE

In una lingua tanto ibridata da bruciare ogni riferimento territoriale, il canto si leva a fil’e voce in coinvolgenti litanie d’amore per dispiegarsi in serenate che della forma canonica della canzone napoletana conservano appena il ricordo, sovrastato da sentimenti impastati di terra e di umori corporei. Nella commistione di colto e popolare si inabissa così ogni sfibrato omaggio alla tradizione per lasciare emergere qualcosa di indefinito che, tra giaculatorie mondane e blues metropolitani, disorienta e rapisce allo stesso tempo. L’organetto di Alessandro D’Alessandro assume un respiro orchestrale nel dialogo con trombe e tammorre, piano e chitarre, esaltando le raffinate trame musicali lungo le quali si snoda il racconto dolente e appassionato di Canio Loguercio. Per lacerti di plurisecolari depositi si delinea così un affresco in cui le passioni individuali diventano emozioni collettive e il canto assume le cadenze di un salmodiare mondano, con squarci improvvisi sulla realtà più autentica di una città come Napoli, sulla quale si soffermano anche letterati, poeti ed artisti oltre che lo sguardo di alcuni fotografi. Un continuo corto-circuito di turbamenti e fragori che le video-ballate di Antonello Matarazzo, iperealistiche e visionarie allo stesso tempo, ampliano notevolmente, evidenziando la componente teatrale di canzoni dove anche i tormenti di un ‘vibrione innamorato’ possono diventare metafora di un’ipocondria generale. Il tutto accompagnato dal candore irriverente dei bimbi, condensato nell’immagine della paperella che accompagna gli spettacoli del duo Loguercio&D’Alessandro. Con la solidale complicità, tra gli altri, di Peppe Servillo, Maria Pia De Vito, Rocco Papaleo e Lello Voce, le fotografie di Salvatore Di Vilio, Paolo Soriani e Gigi Viglione e scritti di Emmanuele Curti, Lidia Riviello, Andrea Satta, Gabriele Frasca, Nietta Caridei, Pinotto Fava, Gilda Policastro, Maria Grazia Calandrone e Sonia Bergamasco.

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GIORGIO FALETTI “Le Donne di Perez” Il nuovo singolo e il videoclip

Il nuovo singolo da “Anche dopo che tutto si è spento”, l’album postumo di Giorgio Faletti contenente brani inediti e i suoi maggiori successi,  su etichetta iCompany/Orlantibor (distribuito da Sony Music),  è una traccia dai sapori latino americani sin dal titolo: “Le Donne di Perez”.   La canzone mette insieme un particolare mix tra dolcezza e malinconia che anche il giovane team di videomaker guidati da Paolo Strippoli (classe 1993, ideatore e regista del video relativo) ha riprodotto in una serie di immagini che hanno come protagonista il mare e il ricordo.

“Le Donne di Perez racconta una sottile nostalgia, il videoclip tenta di restituirla  attraverso quadri in cui manca la figura umana. E’ il racconto di un giorno d’estate, il racconto di un’assenza. E’ il nostro piccolo omaggio a Giorgio Faletti”, dichiara il giovane regista che ha scelto come location il litorale di Santa Marinella sul mar Tirreno.  Località non priva di suggestioni anche cinematografiche per via della villa sul mare, presente in una delle inquadrature del video nella quale vissero Roberto Rossellini e Ingrid Bergman.

Roberta Bellesini Faletti commenta così la genesi della canzone: “figlia dell’estate 2013, ne cattura il calore e ci porta lontano come solo la scrittura di Giorgio sa fare”Spiega ancora la moglie di Giorgio: “Le donne di Perez sono un risveglio di nostalgie sopite in un mix di suggestioni che vanno dall’esotismo sudamericano alle sfumature mediterranee. La musica, come una sirena, attraeva Giorgio in maniera sensuale ovunque si trovasse… Le sonorità sudamericane non hanno fatto eccezione e il brano è figlio di questa fascinazione

Giorgio Faletti : Le Donne di Perez

 

O.N.G. “CRASH” È il nuovo disco di Gabriele Mitelli In uscita a maggio 2017 per Parco della Musica Records

“O.N.G. “Crash”” è il nuovo progetto musicale di Gabriele Mitelli, uscito a maggio 2017 per la Parco della Musica Records.

Dopo “Water Stress” accanto a Pasquale Mirra, il trombettista bresciano si ritrova, ora, in quartetto con Enrico Terragnoli alla chitarra elettrica, Gabrio Baldacci alla chitarra elettrica baritono e Cristiano Calcagnile alla batteria.

O.N.G. “crash” è il risultato di libere associazioni che, assieme alla ruvidezza del noise rock e del post punk, caratterizzano l’ardente percorso delle tre suite racchiuse nell’enigmatico titolo: una sorta di “codice segreto”, non svelato da Mitelli, in cui è racchiuso, tuttavia, un ricordo importante del passato dell’artista.

L’album, composto da tre suite, è un lavoro denso, di assieme, che non prevede individualità. La musica di Mitelli avvolge, rapisce ma senza incatenare, lasciando libero l’ascoltatore di perdersi nell’incessante flusso sonoro che si insinua potente.

Nella prima suite, intitolata Frequency, sono inseriti richiami a Lanquidity di Sun Ra. Nel finale della seconda, intotolata Rash, invece, compare A tratti dei C.S.I. di Giovanni Lindo Ferretti, in cui Mitelli si concede perfino all’esplosione liberatoria del canto, abbandonandosi al sentire emotivo e musicale suggeritogli dal brano.

Un trascinamento che giunge a una completa sublimazione nella terza suite, intitolata Take off. Quest’ultima, infatti, in tutte le sue strutture è interamente creazione di Mitelli e, fedele all’idea di “decollo” suggerita dal titolo, si apre con la sezione Arati, termine che identifica un rituale induista di purificazione tramite il fuoco.

Un percorso, quindi, molto più fisico che cerebrale che si risolve in un sentire più legato allo stomaco che all’intelletto.

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Il sole splende in Indocina – Fabrizio Fedele

di Giorgio Borrelli

“Rendi lieve il tuo vivere e non graverai mai sulla vita delle persone che ami!”.

Fabrizio Fedele, chitarrista, compositore e arrangiatore partonepeo apre così la preziosa raccolta di racconti “Cerchi di Luce Soffusa”, edito da Spazio Creativo Edizioni, contenuta nel lavoro “Il sole splende in Indocina”, interamente scritto, arrangiato, suonato, missato e masterizzato da Fedele presso il Cellar Studio di Napoli.
Il progetto di Fedele è un lavoro minuzioso che, incrociando narrativa e note, ritaglia scene di vita quotidiana.

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PERSISTENCE – di GIACINTO PIRACCI

di Giorgio Borrelli

PERSISTENCE

Giacinto Piracci non è solo un ottimo chitarrista ma, altresì, un raffinato compositore che, con “Persistence”, accompagna l’ascoltatore nel suo variopinto universo musicale.
Registrato presso lo Skidoo Records e prodotto dallo stesso Piracci, questo lavoro non è solo un album jazz. Persistence è il luogo natio del compositore in cui il suo linguaggio trova la massima espressione. È un disco maturo, un approdo sicuro che conduce, in modo vellutato verso territori sconfinati e policromatici

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“Persistency” il nuovo album di Cettina Donato

di Giorgio  Borrelli

Puoi raggiungere qualsiasi obiettivo tu abbia programmato ma ci vuole azione, persistenza è la capacità di guardare in faccia alle tue paure

Cettina Donato, pianista, compositrice e direttore d’orchestra siciliana dal gusto raffinato, spiega così il titolo del suo nuovo album “Persistency – the New York project“, che palesa la voglia di superare sempre e comunque i propri limiti, in una gara con se stessi.
Accompagnata da valenti professionisti, ovvero: Matt Garrison al sax soprano e tenore, Curtis Ostle al contrabbasso ed Eliot Zigmud alla batteria, la Donato ci accompagna in un mondo a tratti ricco di tensioni emotive che, in una maniera personale e consapevole, offre un repertorio incline al jazz d’avanguardia ma che non dimentica le proprie radici.
Il quartetto genera una deliziosa “piece teatrale”, esprimendo pienamente il senso quasi cinematografico delle immagini in esso contenute. Continua a leggere

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