Monthly Archives: giugno 2022

Recensione : 26° Edizione del “Premio Internazionale Massimo Urbani”

Recensioni di Clementina Abbamondi

Il 25 -26 giugno 2022 si è svolta a Camerino la 26° Edizione del “Premio Internazionale Massimo Urbani”, il prestigioso concorso internazionale per solisti che dal 1996 scopre giovani talenti del jazz e il cui scopo è quello di attirare musicisti talentuosi nel territorio. Il Premio nasce nel 1996 ad Urbisaglia (MC), da un’idea del direttore artistico e straordinario promotore di jazz Paolo Piangiarelli, produttore della casa discografica Philology Label, scomparso il 1° gennaio di quest’anno, al quale sarà dedicata questa Edizione. Paolo Piangiarelli ha voluto istituire questo Premio in memoria di Massimo Urbani, geniale sassofonista romano prematuramente scomparso. Il Premio, che oggi coinvolge le città di Camerino, Urbisaglia e Macerata è organizzato dall’Associazione Culturale Musicando Jazz di cui è Presidente Daniele Massimi e dal 2004 viene supportato dal Comune di Camerino e da UNICAM che istituendo il Premio UNICAM jazz, dà la possibilità ai vincitori di incidere il loro primo disco da professionisti. Nel 2007 il Premio acquisisce l’aggettivo “Internazionale “con l’obiettivo di estendere i confini del premio all’estero. Il concorso ha selezionato quest’anno più di 80 solisti, attraverso rigorose selezioni dal vivo valutate da una giuria che quest’anno è composta dai due Presidenti: il sassofonista Baptiste Herbin, ed il trombonista Massimo Morganti e dalla sezione ritmica formata dal pianista Massimiliano Rocchetta, da Gabriele Pesaresi al contrabbasso e da Massimo Manzi alla batteria.

I finalisti del Premio Internazionale Massimo Urbani 2022 sono 10 musicisti.

Venerdì 24 giugno sul prato dell’agriturismo PAPPAFO’ Country House, incorniciato dalle colline marchigiane in una serata impreziosita da un bellissimo tramonto, si è svolta l’anteprima del Premio Internazionale Massimo Urbani, una cena spettacolo. La” Musicando Jazz Orchestra” ha suonato alcuni dei brani più famosi del grande jazzista Charles Mingus come omaggio ai 100 anni dalla sua nascita. Come ha detto Daniele Massimi, Presidente di Musicando Jazz, “L’Orchestra è nata nel 2018 grazie ad un’idea e al coordinamento del musicista Stefano Conforti che ha coinvolto in questo progetto circa 25 musicisti jazz marchigiani. La Musicando Jazz Orchestra diretta dal Maestro Luca Pecchia, rappresenta un forte segnale di rinascita dei territori e delle comunità colpiti dal terremoto del 2016”. Il concerto è stato impreziosito dai bellissimi assoli di Stefano Bedetti al sax e di uno dei presidenti della giuria del Premio Internazionale Massimo Urbani il talentuoso sassofonista Baptiste Herbin. È stato poi chiamato a suonare alcuni brani al piano il bravissimo Tommaso Perazzo già vincitore nel 2018 del Premio.

Sabato 25 alle 17 nei bellissimi giardini comunali della Rocca Borgesca di Camerino come ogni anno il PIMU ha dedicato un appuntamento pomeridiano ai bambini ed in collaborazione all’ Associazione “Adesso Musica” ha organizzato dei laboratori di “Musica per gioco”.

Alle 19 si è svolto” l’aperitivo concerto al tramonto “con il “Lorenzo Bisogno Quartet” formato da Lorenzo Bisogno al sax tenore (vincitore del Premio Internazionale Massimo Urbani 2021), Manuel Magrini al pianoforte, Pietro Paris al contrabbasso e Lorenzo Brilli alla batteria. Lorenzo Bisogno ha presentato alcuni brani da lui composti per il suo cd che uscirà a breve:” Time to find out”, “Open Spaces”,” Groovy””, Searching for the next”,” Cicli lunari” e anche due arrangiamenti degli standars “317 east32nd street” di Lennie Tristano e “The Moontrane” di Woody Shaw.

Il sassofonista ha dimostrato ancora una volta di essere oltre che un eccellente musicista anche un bravissimo compositore. Inoltre, il “Lorenzo Bisogno Quartet”, è dotato di interplay e grande affinità musicale e affiatamento tra i musicisti del gruppo.

Alle 21 sul palco allestito sotto una quercia della Rocca Borgesca di Camerino con un bellissimo prato circondato da alberi centenari e da un panorama mozzafiato sulle colline marchigiane ha preso il via la XXVI edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani.

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Recensione: Noa ospite del “Sannio Music Fest” 2022 al Teatro Romano di Benevento

di Annamaria De Crescenzo
foto di SpectraFoto (wwww.spectrafoto.com)

Strepitoso  successo il concerto tenutosi il 23 giugno di   di Noa in  “30th Anniversary Tour ” al Teatro Romano di Benevento, nell’ambito del Sannio  Music Fest 2022, organizzato da Napoli Jazz Club e diretto da Michele Solipano, che prevede un cartellone di pregio per accompagnare questo inizio afoso d’estate Beneventana, con eventi non solo in città, ma anche nella provincia circostante e la novità dell’edizione 2022 è proprio la sezione on the road con concerti non solo al Teatro Romano, ma anche nel Cortile del Vescovado di Sant’Agata dei Goti, nella Villa comunale Montesarchio e nella splendida Abbazia benedettina di San Salvatore Telesino


Cantautrice, poeta, compositrice, percussionista, relatrice, attivista e madre di tre figli, Achinoam Nini in arte Noa, ha debuttato come cantante nel 1991 e si è fatta  apprezzare in coppia al chitarrista Gil Dor. Il loro primo album è Achinoam Nini e Gil Dor Live. Tre anni più tardi debutta con un lavoro in studio, intitolato Noa, in cui è inserito il suo primo vero successo: “I Dont’Know”.

Il 1996 è l’anno del suo secondo disco, Calling, che gli permette per la prima volta di essere apprezzata anche in Italia, dove si presenta tra l’altro per prendere parte a un concerto di Antonello Venditti in Piazza del Plebiscito a Napoli. Il rapporto con il nostro Paese però si stringe ancora di più l’anno dopo, quando viene scelta da Roberto Benigni per interpretare il brano Beautiful That Way, canzone principale della colonna sonora del film La vita è bella.

La sua carriera esplode definitivamente e gli anni Duemila sono ricchi di pubblicazioni di discreto successo, oltre che riconoscimenti importanti come ambasciatrice della pace proveniente dal mondo della cultura. Nel 2005 partecipa al Live 8 al Circo Massimo e l’anno dopo è in gara a Sanremo con il brano Un discorso generale, insieme a Carlo Fava e Solis String Quartet, insignito del Premio della Critica Mia Martini. Un ulteriore momento importante per la sua carriera è l’approdo all’Eurovision Song Contest nel 2009 in coppia con la connazionale Mira Awad. Nell’occasione canta There Must Be Another Way, interpretata in inglese, ebraico e arabo, e arriva al 16° posto

Nel 2011 pubblica l’album Noapolis, in cui la cantante riprende alcuni tra i più bei brani della canzone classica napoletana, fra cui Santa Lucia Luntana e I’ te vurria vasà, presentate in anteprima a Napoli il 6 dicembre 2010.

Nel 2014, dopo quattro anni di lavorazione al fianco di Gil Dor (chitarrista, arrangiatore, compositore), Noa ritorna con un nuovo album intitolato “Love Medicine”, al quale partecipano anche grandi jazzisti tra cui Pat Metheny, altro suo storico collaboratore nonché produttore anche del suo primo lavoro nel 1994, che per l’occasione compone il brano Eternity in beauty. 

Nel marzo 2019 pubblica il nuovo disco Letters to Bach, progetto discografico prodotto da Quincy Jones, che nasce dalla profonda ammirazione di Noa per il genio del compositore tedesco Johann Sebastian Bach. Nell’album, Noa riprende 12 brani musicali di Bach, arricchendoli con le sue parole, grazie ai testi in inglese ed ebraico, ispirati a temi che spaziano dalla sfera personale a una più universale. Gli arrangiamenti per chitarra sono stati realizzati da Gil Dor.

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Recensione: Freedom Trio & Fabrizio Bosso ospiti del Sannio Music Fest 2022

Recensione di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

FREEDOM TRIO

Lello Petrarca: tastiere
Emiliano De Luca: basso elettrico
Claudio Borrelli: batteria
Special guest:
Fabrizio Bosso:tromba

Il Freedom Trio è una formazione campana che   riunisce in un gruppo stabile e coeso le forze di tre solisti che da tempo vantano una frequentazione delle platee nazionali appassionate di jazz, affiancando di volta in volta, anche stabilmente, i nomi più prestigiosi del panorama musicale italiano, tra i quali spiccano Pietro Condorelli, Emanuele Cisi, Pietro Tonolo, Fabio Morgera, Maurizio Giammarco, Gabriele Mirabassi, Rosario Giuliani, Marco Tamburini, tra gli altri.

Il repertorio proposto è costituito quasi esclusivamente di composizioni originali tratte dai lavori discografici di ognuno dei componenti (tra cui l’ultimo del pianista Lello Petrarca, dal titolo “Reflections”), nei cui mood aleggia lo “spettro” sia di reminiscenze coltraniane (presenti in ogni situazione che voglia dirsi moderna), ma anche di atmosfere mediterranee e classiche, con spesso uno sfondo melodico di ispirazione inevitabilmente partenopea, evitando accuratamente certe oleografie purtroppo frequenti in proposte provenienti dalle nostre parti, bilanciando dunque il virtuosismo con il gusto per il lirismo ed il colore.

Agli originali si affiancano riletture di standard poco battuti, provenienti dai songbook di autori moderni.

Il trio di base, per il concerto del 19 giugno nell’ambito della programmazione del Sannio Music Fest 2022 organizzato da Napoli Jazz Club diretta da Michele Solipano ,  ha ospitato a Montesarchio (BN)  uno tra i più noti ed autorevoli esponenti del jazz europeo, e non solo: il grandissimo trombettista Fabrizio Bosso, solista presente in infinite collaborazioni tutte ad altissimi livelli, anche nel campo della musica pop, con il quale il Freedom Trio ha dimostrato di avere una grandissima affinità musicale e un perfetto interplay riuscendo a dare un’impronta originale e molto coinvolgente  ai brani presentati durante il concerto stesso, accolti dal pubblico con grande entusiasmo e partecipazione.

Prossimo appuntamento del Sannio  Music Fest 2022 il 2 luglio  al Cortile del Vescovado di Sant’Agata dei Goti (BN) di Valerio Virzo 5tet.

Per info e prenotazioni:

#napolijazzclub

www.go2.it | www.tickeone.it | www.napolijazz.it

Info ; 0824. 361973 | 0824.700025

Recensione: Malika Ayane ospite del FestivaLOVE di Scandiano

Recensione e Foto di Gabriele Lugli (http://www.gabrielelugli.it)

É stata la voce unica di Malika Ayane ha incantato ieri sera e salutato l’edizione 2022 di FestivaLOVE a Scandiano.

Dopo la parentesi covid da qui riparte il tour estivo della cantante.

In questo viaggio musicale Malika è accompagnata da una band eccezionale composta da Stefano Brandoni alla chitarra, Andrea Andreoli al trombone, Raffaele Trapasso al basso, Carlo Gaudiello al piano e Searcy Leif alla batteria.

Lo spettacolo è prodotto e organizzato da Friends & Partners

                                Le prossime date del tour:

21 giugno 2022        Napoli – Festa della Musica

24 luglio 2022          Bard (AO) – Aosta Classica – Forte di Bard

29 luglio 2022          Castiglione del Lago (PG) – Lacustica

9   agosto 2022        Matera – SONIC PARK

4   settembre 2022   Vigevano (PV) – Estate in castello

15 settembre 2022    Francavilla Fontana (BR) –

                               Piazza Giovanni XXIII

Recensione: Frida Bollani Magoni ospite del Live Tones 2022

Recensione di Annamaria De Crescenzo

Venerdì 17 giugno alle ore 21,  lo straordinario concerto organizzato in maniera eccellente dall’Associazione Live Tones diretta da Alberto Bruno e Ornella Falco, della giovanissima ma straordinaria pianista e cantante  per la prima volta in concerto a Napoli, nella splendida cornice del Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova, Frida Bollani Magoni, diciassettenne figlia d’arte di Petra Magoni e Stefano Bollani,

Da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica, Frida Bollani Magoni comincia a studiare regolarmente pianoforte classico all’età di 7 anni sotto la guida del maestro Paolo Razzuoli, che le insegna la notazione musicale in Braille. Ha collaborato più volte con l’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi (Jazz Big Band) sia come cantante che come pianista esibendosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma. In qualità di ospite si è esibita al Premio Bianca D’Aponte (concorso per cantautrici) nel teatro di Aversa nel 2017 e alla cerimonia di apertura degli Special Olympics 2018 presso l’ippodromo di Montecatini suonando e cantando davanti a 10.000 persone. Si è spesso esibita come ospite a sorpresa nei concerti dei genitori (Petra Magoni e Stefano Bollani) sia in Italia che all’estero. Ha anche esperienza nel mondo del musical avendo partecipato come cantante a: “The Adventures of Peter Pan” e “Jesus Christ meets the Orchestra”. Attualmente frequenta il Liceo Musicale Carducci di Pisa dove studia pianoforte. L’esordio live di Frida si è tenuto lo scorso 23/07/2020 al Giardino Scotto di Pisa.

Il 23 aprile 2021 è stata ospite speciale della fortunata trasmissione televisiva Rai Via dei Matti numero 0, condotta dal padre, Stefano Bollani, e da Valentina Cenni.
Frida, talento raro, è reduce dall’emozionante esibizione al Quirinale di fronte al Presidente della Repubblica in occasione delle celebrazioni del 2 giugno. Oltre alla toccante interpretazione dell’Inno nazionale, la giovanissima musicista ha eseguito in musica e voce una versione commovente del capolavoro di Lucio Dalla “Caruso” e omaggiato Franco Battiato, recentemente scomparso, con una bellissima interpretazione del brano “La Cura”.

Il 12 giugno da Orbetello parte la sua prima tournée che attraversa tutta la penisola. Nelle date del tour che si è concluso ad Ottobre, per poi riprendere a dicembre con 4 concerti in prestigiose chiede e cattedrali in Piemonte, Puglia e Basilicata, Frida si è esibita in quasi 30 concerti facendo sempre il tutto esaurito e calcando palchi prestigiosi. A Settembre suona a Milano per accompagnare Roberto Bolle in “L’Opera Meravigliosa. Roberto Bolle per il Duomo di Milano” ed inaugura la nuova edizione de “Il tempo delle donne” del Corriere della Sera in Triennale.

Il primo gennaio 2022 Frida è stata ospite dello show “Danza con me” di Roberto Bolle andato in onda in prima serata su Rai 1. Durante questi mesi ricchissimi di impegni e progetti Frida si dedica anche al lavoro di studio e alla produzione di brani e realizza con il produttore musicale inglese Jimmy Brixton il suo primo podcast.

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Recensione: Danilo Rea e Erika Pagan al Campania Teatro Festival 2022

Recensione di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Il Campania Teatro Festival, diretto da Ruggero Cappuccio, prosegue con tanti eventi in diversi luoghi della città. Luci accese su Capodimonte, dove, già nei primi giorni di Festival, artisti del calibro di Lina Sastri e Vinicio Marchioni, hanno calcato i palchi, regalando serate di grande teatro.

Tantissimi gli appuntamenti nelle varie forme di arte dalla musica al teatro, tanto che tale evento annuale del Campania Teatro Festival ormai è uno dei più seguiti di tutta la programmazione degli eventi cittadini estivi.

Martedi 14 giugno al Teatro Politeama un grandissimo concerto di Danilo Rea al pianoforte ed Erika Pagan alla voce, in “VIAGGIO DELLA CANZONE ATTRAVERSO I SECOLI”.

Il progetto è quello di condurre lo spettatore in un viaggio attraverso la musica nelle varie epoche. Una miscellanea di melodie scelte, classiche e non, dal ‘700 fino ad arrivare ai giorni nostri, rivive di nuove sonorità e sperimentazioni raccontate al pianoforte dal grande talento jazz Danilo Rea e dalla poliedrica voce di Erika Pagan, dando vita ad un’esperienza accattivante ed indimenticabile per l’ascoltatore.

Grande poeta tra i musicisti di jazz, audace improvvisatore dalla spiccata sensibilità melodica, Danilo Rea è certamente uno dei pianisti che più ha segnato la scena jazz in Italia negli ultimi decenni, tanto che viene spesso accostato al grande Keith Jarrett. A differenza delle star Usa, egli trae la propria aspirazione dalla tradizione dalla sua terra di origine, dai classici e dal pop italiano. Il suo repertorio non conosce limiti di genere dai Beatles alle arie d’opera dagli standard jazz alle canzoni dei cantautori italiani, la sua musica dimostra un eclettismo che fanno del jazz un linguaggio applicabile a qualunque tipo di brano senza limiti di sorta.

Suoniamo per trasmettere ciò che ci emoziona a chi viene ad ascoltarci. Non c’è cosa più bella che l’arrivo di un ascoltatore che ti dice: grazie per le emozioni che questa sera mi hai dato. È lo scopo della musica, l’emozione, e la musica è in grado di arrivare a comunicarla più di ogni altra cosa.
(Danilo Rea, intervista da Piano Solo, Feb 2011)

Erika Pagan studia e si laurea presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano sotto la guida del M. Vittorio Terranova. Dopo il diploma di laurea, continua il suo perfezionamento dapprima con il M. Sherman Lowe a Venezia poi con il soprano Renata Scotto all’Accademia di Santa Cecilia durante i corsi di Opera Studio e infine con il Soprano Elizabeth Norberg-Shultz. Oltre alla dottrina classica ricevuta dai prestigiosi insegnanti che ha avuto modo di frequentare in Conservatorio a Milano e privatamente, ha preso parte a Masterclass, che le hanno permesso di arricchire le sue conoscenze didattiche anche di tutto il panorama di insegnamento d’oltreoceano, conferendole nuove e preziose competenze. In quattro anni di attività didattica, alcuni dei suoi allievi hanno già ottenuto riconoscimenti internazionali. Digital Event Manager: Esperta in eventi digitali, prepara cantanti e artisti al fine di creare video didattici e professionali per le nuove richieste digitali sia di teatri e concorsi, che per esibizioni streaming. Founder and Art director di WE STAGE una nuova piattaforma di streaming dedicata al mondo dell’opera lirica e del teatro classico.

Come dichiarato dalla stessa Erika Pagan ” É un vero e proprio esperimento in quanto unisce due mondi diversi tra loro come quello della musica classica e del jazz, in quanto nel mondo della classica prevale un certo stile con regole molto ferree, rispetto al jazz che molto spesso è pura improvvisazione, estro, creatività allo stato puro, e lavorare con uno dei talenti più importanti del jazz, anzi IL TALENTO, è stato per me una grandissima esperienza, un interessante esperimento che per me è stato molto importante “.

Recensione: Max Ionata ospite di “A ritmo di jazz” Villa Di Donato

Recensione di Clementina Abbamondi 

Nella settecentesca dimora storica   Villa di Donato che la padrona di casa Patrizia De Mennato da anni è riuscita a far rivivere, ospitando nel bellissimo salone e nei meravigliosi giardini eventi culturali, teatrali e musicali, mercoledì 8 giugno si è svolto l’evento “L’improvvisazione nella musica moderna “la Masterclass ed il concerto del sassofonista Max Ionata. Questa serata anticipa la rassegna” A ritmo di Jazz” diretta dal sassofonista Daniele Sepe e completa il percorso musicale in Villa di Donato già iniziato con la rassegna “La musica ha trovato casa” diretta da Brunello Canessa e “Max 70” di David Romano.

Nella Masterclass, rivolta” a tutti coloro che abbiano voglia di trovare una strada efficace nell’approccio all’improvvisazione”, sono stati trattati argomenti riguardanti l’armonia, il ritmo e l’uso corretto della melodia che sono da sempre i tre elementi fondamentali della musica.

I musicisti e gli studenti di musica si sono confrontati con Max Ionata, considerato uno dei maggiori sassofonisti italiani della scena del jazz contemporaneo. Alla fine della Masterclass si è svolto il concerto, aperto al pubblico, del sassofonista a cui è seguita una speciale “jam session” con i partecipanti della Masterclass.

Daniele Sepe ,curatore della rassegna “A ritmo di jazz” nella quale  sono  stati inseriti i due eventi, la Masterclass  ed il concerto del sassofonista Max Ionata ,ha presentato la formula con la quale prenderà il via la Rassegna nel mese di settembre :dice Daniele Sepe”  da settembre programmerò due appuntamenti mensili, prima la Masterclass con i giovani musicisti e contemporaneamente  “A note spiegate”, una masterclass non solo per i musicisti ma anche per un pubblico interessato alla storia del jazz ,una guida all’ascolto, agli stili, cercando anche di approfondire la storia sociale del jazz”.

Il sassofonista Daniele Sepe nasce nel quartiere Posillipo di Napoli nel 1960 A soli 16 anni partecipa allo storico disco “Tammurriata dell’Alfa sud” dei Zezi, gruppo operaio di Pomigliano d’Arco. Si diploma in flauto al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli .Dopo alcuni anni di esperienza prima come flautista classico di musica barocca e contemporanea ,poi di flautista turnista, nel 1990 realizza il suo primo album autoprodotto :” Malamusica”, Nel 1993 collabora con la band napoletana” 99 Posse per l’album “Curre curre guagliò”.Con l’album “Vite Perdite” del 1993 arriva il successo ed il disco realizzato dalla” Polosud Records” viene distribuito in tutto il mondo dall’etichetta tedesca “Piranha”. Nel 1996 pubblica “Viaggi fuori dai paraggi”, la sua prima antologia, e nel 1998 l’album “Lavorare stanca” che gli frutta la “targa Tenco” come miglior album in dialetto. Nel 1999 partecipa al progetto “La notte del dio che balla” con Teresa De Sio e Vinicio Capossela. Nel 2015 fonda il collettivo “Capitan Capitone e i fratelli della Costa” con cui pubblica tre album e inizia la collaborazione live in “Napoli Trip “con Stefano Bollani.Nel 2019 pubblica l’album dedicato al sassofonista argentino Leandro “Gato” Barbieri “The Cat with the hat” e collabora agli arrangiamenti dell’album di Vinicio Capossela “Ballate per uomini e bestie” che vince la targa Tenco come miglior album in assoluto. Numerose le sue collaborazioni con musicisti del panorama nazionale ed internazionale Durante la pandemia Daniele Sepe non si è   fermato e per reagire all’impossibilità di esibirsi dal vivo, ha affittato uno studio e ha registrato un po’ del repertorio abitualmente eseguito live insieme ai suoi fidi accompagnatori della” Rote Jazz Fraktion”. due album immessi dal musicista sulle piattaforme digitali: Lockdown #1 e 2.

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Recensione: Vittorio Cuculo 4tet per “Live Jazz Concerts” Live Tones

Recensione di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Penultima serata sabato 28 maggio della rassegna “Live jazz Concerts” organizzata dall’Associazione Live Tones di Napoli di Alberto Bruno e Ornella Falco in collaborazione con Pasquale Barbaro patron del Salone Margherita, con un evento imperdibile il concerto del Vittorio Cuculo 4tet, tre generazioni di jazz al confronto, guidato dal sassofonista Vittorio Cuculo accompagnato da tre musicisti straordinari Dario Rosciglione, noto e affermato contrabbassista, con un’esperienza maturata in vari generi musicali, mentre in campo jazzistico ha collaborato con i più famosi musicisti italiani e stranieri, e numerose sono le incisioni discografiche accumulate,  Stefano Lestini al pianoforte, storico pianista Rai, anche lui musicista con diverse esperienze in vari generi musicali e con preziose collaborazioni in campo jazzistico,  Gegè Munari alla batteria, una vera e propria colonna del jazz, storico batterista dalle prestigiose, innumerevoli collaborazioni con musicisti nazionali e internazionali, batterista dallo swing inconfondibile.

Vittorio Cuculo, seppure giovanissimo , appena 28 anni, vanta già un curriculum professionale di tutto rispetto con due album al suo attivo di successo e numerose collaborazioni con artisti internazionali e partecipazione a premi prestigiosi come il  “Premio Massimo Urbani” nel 2019 fino al recentissimo “Premio Roma Jazz Contest 2022” conferitogli pochi giorni fa all’Elegant Cafè di Roma.

Vittorio Cuculo e’ uno degli esempi che nelle nuove generazioni di musicisti jazz possono esserci vere e proprie miniere di talento musicale che possono donarci emozioni di rara bellezza.

Durante tutto il concerto, seguito dal pubblico in sala con notevolissima attenzione e interesse, ha quasi commosso l’evidente amore per la musica di Vittorio Cuculo che traspare in ogni sua nota del suo sassofono ma ancor di più la sua grande emozione ed orgoglio nel suonare con tre musicisti che sono davvero dei miti assoluti della musica jazz e vedere che per la musica e grazie alla musica si riesce a creare un progetto che è un vero e proprio incontro generazionale che mette insieme una vera e propria leggenda del jazz come Gegè Munari che all’età di …. Anni ha dimostrato di avere una grinta e una volontà straordinaria di suonare , un virtuoso del pianoforte che ha saputo emozionarci con le sue note come Stefano Lestini, e uno dei più grandi contrabbassisti italiani, figlio d’arte, che ha saputo accompagnare il quartetto con un talento che va al disopra di qualsiasi definizione di assoluta bellezza.

Dotato di grande affiatamento, il gruppo ha presentato brani repertorio i più importanti e noti standard della tradizione del Jazz come “in a Walked Bud”, “Caravan”, “Cherokee”, “You would be so nice to come home to”, “Giant steps”, “Bye Bye Blackbird” in perfette reinterpretazioni che grazie al perfetto interplay, all’esperienza dei musicisti sul palco e all’entusiasmo creativo del  giovane sassofonista romano, sono riusciti a proporre al pubblico vere e proprie chicche di un jazz puro che ha saputo conquistare ed emozionare il pubblico presente in sala.

Vittorio Cuculo ha un vero e proprio amore incondizionato per il jazz, e lo dimostra non solo con interpretazioni perfette dei brani presentati sul palco ma anche dai racconti che tale musica suscita in lui, e i tanti ricordi che ha quando accompagnava, poco più che bambino, i genitori ai vari concerti jazz di straordinari musicisti che lui ammirava e che poi da lì a poco sono diventati anche i suoi idoli assoluti . E ha anche altre due qualità , quella non solo  di mettersi in “ascolto” del talento assoluto   e dell’esperienza consolidata dei suoi compagni di viaggio verso i quali ha un’ammirazione e una riconoscenza assoluta per avergli permesso di poter realizzare questo progetto che, a mio modesto parere, dovrebbe essere invitato nei maggiori festival e rassegne jazz del nostro Paese, perché è davvero un bellissimo progetto, ma anche quella di “dare spazio” a coloro che saranno sicuramente il jazz del futuro, invitando sul palco due giovanissimi talenti come Davide Battista alla tromba e Elisabetta Saviano  alla batteria, i quali, insieme a Vittorio Cuculo, Stefano Lestini e Dario Rosciglione hanno presentato tre bellissime interpretazioni di “Donna Lee”, “In a sentimental mood” e “Night in Tunisia” che hanno letteralmente conquistato il pubblico.

Il Jazz va oltre le generazioni, le mode, il concetto stesso di tempo, ed è e può essere sempre di più una MUSICA per  i GIOVANI e con l’Associazione Live Tones questo si realizza e si realizzerà sempre di più in quanto sono sempre attenti ai giovani talenti o a talenti che ancora il pubblico non ha potuto conoscere ed apprezzare.

Come nel caso del prossimo concerto che organizzeranno il 17 giugno con Frida Bollani Mangoni nel suggestivo Complesso di Santa Maria la Nova di  Napoli

Biglietti: posto unico €27.

Prevendite: https://bit.ly/tickets_17giugno22

Live Tones Napoli, tel. 338.9941559