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PAOLO FRESU: il 7 ottobre esce Ferlinghetti

Tǔk Music

FRESU – RUBINO – DI BONAVENTURA – BARDOSCIA

FERLINGHETTI

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 Ferlinghetti è la colonna sonora del docufilm “The Beat Bomb” del regista Ferdinando Vicentini Orgnani che racconta la meravigliosa storia di Lawrence Ferlinghetti. Poeta, pittore, e attivista, nel 1953 Ferlinghetti ha fondato la libreria City Lights a San Francisco, che, grazie ai suoi rapporti di stretta amicizia con molte delle figure di spicco della beat generation, tra cui Allen Ginsberg, Gregory Corso e Jack Kerouac, ben presto divenne anche la casa editrice di riferimento del movimento.

Per la registrazione Fresu mette assieme due formazioni sempre più presenti nel proprio orizzonte musicale: il trio con Dino Rubino al pianoforte e Marco Bardoscia al contrabbasso, attivo dal 2018, anno del fortunato “Tempo di Chet”, e il duo con il fidato collaboratore Daniele di Bonaventura al bandoneon, un incontro ed un confronto tra generazioni diverse. La colonna sonora sarà pubblicata il 7 ottobre su cd e digitale dalla Tǔk Music nella sezione Tǔk Movie, dedicata alle musiche per il cinema.

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Recensione: Tango Macondo al Teatro Carcano di Milano

Recensione e Foto Di Gabriele Lugli : (http://www.gabrielelugli.com)

Da martedì 2 a domenica 7 novembre 2021 sul palco del Teatro Carcano di Milano è andato in scena Tango Macondo, il nuovo spettacolo teatrale e musicale che dopo “Tempo di Chet” vede protagonista alla tromba e flicorno Paolo Fresu questa volta coadiuvato con Daniele di Bonaventura al bandoneon e Pierpaolo Vacca all’organetto.

Liberamente tratto da un romanzo di Salvatore Niffoi, Tango Macondo è la storia di Matoforu, un “venditore di metafore” sardo e del suo amore grande, Anzelina Bisocciu, la sua cantatrice.

Un viaggio con Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, Paolo Li Volsi in un territorio “ai confini tra il delirio e la geografia” che parte da Mamoiada in Sardegna, il paese in Barbagia del leggendario Carnevale e delle sue maschere diaboliche e grottesche e arriva a incrociare Macondo, il paese immaginario nato dall’universo onirico e mitico di Gabriel García Márquez con tutto il suo bagaglio di visioni e prodigi.

Ad arricchire e a dare senso a questo sontuoso universo narrativo sarà la musica, che grazie alla creazione musicale di Fresu e della sua tromba guiderà il racconto, restituendogli tutta la ricchezza evocativa, facendo fermentare passioni e follia, radiografate in tutta la loro umanità e ricchezza.

Narrazione e musica, tanghi e musica popolare, riti arcaici e onirica contemporaneità, Tango Macondo va alla ricerca del sapore incantato di un tempo in cui le storie servivano anche ad alleviare la fatica del vivere e a ribadire la necessità quasi fisiologica dell’essere umano di ascoltare e raccontare.

È  uscito da pochi giorni un album della Tuk Music.

Dodici brani, in tre dei quali possiamo ascoltare le voci di tre straordinarie artiste come Malika Ayane, Tosca e Elisa.

 

Lo spettacolo è firmato da Giorgio Gallione, drammaturgo e regista e messo in scena dal Teatro Stabile di Bolzano.

Oltre ai musicisti ed attori sono sul palco i danzatori Luca Alberti, Alice Pan, Valentina Squarzoni, Francesca Zaccaria.

Recensione: Paolo Fresu ospite del BJF Bologna Jazz Festival 2021

Recensione e Foto di Gabriele Lugli (http://www.gabrielelugli.com/)

BJF Bologna Jazz Festival 2021

Teatro Auditorium Manzoni

Lunedì 1° Novembre

“Heroes” (Omaggio a David Bowie)

Il progetto fu commissionato a Paolo Fresu dal Comune di Monsummano Terme nel 2019 per rievocare Bowie che partecipò nel 1969 al “Festival Internazionale Del Disco” e fu la sua prima apparizione italiana da perfetto sconosciuto.

Paolo Fresu interpreta David Bowie in compagnia di un cast stellare con Petra Magoni, Gianluca Petrella, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli, Christian Meyer.

Grandi musicisti eclettici e provenienti da esperienze diverse.

Sono stati interpretati una trentina di pezzi, tra i quali Life on Mars, This Is Not America, Warszawa, When I Live My Dreams.

Rapisce per bellezza e profondità il tributo di Paolo Fresu e company a David Bowie, stella glam rock che se ne andò dopo aver firmato un disco, Blackstar, prossimo al jazz.

Lo scorso febbraio Paolo Fresu ha compiuto 60 anni e ha pubblicato per la sua Tŭk Music un cofanetto di tre dischi, uno dei quali è appunto “Heroes”.

Recensione: Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura ospiti del Verucchio Festival 2021

Recensione e Foto Di Max Radicchi (www.massimoradicchi.it)

Verucchio Festival. Paolo Fresu, Daniele Di Bonaventura.

Mentre una splendida brezza estiva accarezza il mio volto, abbasso per qualche secondo la macchina fotografica e mi godo il meraviglioso bandoneon di Daniele Di Bonaventura.

Dopo qualche istante il mormorio di alcune persone accanto a me si fa sempre più forte, riapro un occhietto e mi ritrovo, a pochi passi da me, Paolo Fresu, che è sceso in mezzo al pubblico con la sua tromba.

Vorrei fotografarlo ma è troppo buio là in mezzo…e allora, non posso che richiudere gli occhi e godermi quelle meravigliose note che fanno da contraltare a quelle di Daniele sul palco.

Un’ atmosfera magica che si ricrea ogni volta che ascolto Paolo Fresu.

Paolo e Daniele sono saliti sul palco a piedi scalzi…quasi a cercare un contatto con questa terra, con questo mondo, con questa realtà.

La loro musica onirica, piena di riferimenti al passato ma sempre proiettata nel futuro ti fa sognare.

Ti fa sognare sempre.

Gli occhi chiusi della gente ne sono la più vivida testimonianza.

Un bellissimo concerto dove il duo ha riproposto adattamenti della canzone italiana, argentina e brasiliana.

Sonorità sempre delicate, sinuose, avvolgenti.

Da fotografo e spettatore dico grazie a Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, quelle sensazioni di cui sopra, rendono, per quanto possibile, il mondo un posto migliore.

Recensione: Ciammarughi Fresu : al Parco storico dell’Appia Antica si rinnova la magia!

Recensione e Foto di:Vittorio Santi

Era atteso..e non ha tradito le aspettative… la performance del 26 settembre del duo in oggetto, nel magico contesto dell’area archeologica della Villa dei Quintili .

Ramberto Ciammarughi e Paolo Fresu hanno letteralmente stregato il folto pubblico che si è recato  al concerto come sempre in doppia esecuzione.

Lo spettacolo iniziato con qualche minuto di ritardo per dar modo di espletare tutte le procedure di sicurezza ha prodotto bellezza.

La sintonia tra i due Artisti era evidente: vedute simili di approccio alla musica, pur mantenendo integra la loro identità.

Il pianoforte di Ciammarughi ha volteggiato nell’area archeologica dove gli spettatori hanno potuto innalzarsi sulle ali delle sue note ascoltando le sue composizioni originali.

Non da meno è stato Fresu; sempre puntuale e presente ha sottolineato con i suoi strumenti a fiato che l’incontro tra due grandi artisti porta sempre a chi partecipa  la possibilità di essere totalmente  immerso in una “bolla”musicale arricchita in questo caso da una particolare e unica location.

Il pubblico ha richiesto nel modo più …eclatante ovvero non lasciando la sala i bis che naturalmente sono stati concessi.

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La rassegna che volge al termine,  ha ancora due appuntamenti in cartellone: a noi non resta che aspettare venerdì 2 e sabato 3 ottobre, certi che ancora una volta la musica saprà riempirci di gioia

La Musica e la Natura | TWO FOR TREE AND ORCHESTRA con PAOLO FRESU, DANIELE DI BONAVENTURA e L’ORCHESTRA DA CAMERA DI PERUGIA

19 LUGLIO – Chiostro del Rettorato dell’Università degli Studi di Perugia, Palazzo Murena

ore 20,30

 

“Two for Tree and Orchestra” è un evento a dir poco straordinario con Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti), Daniele di Bonaventura (bandoneon) e l’Orchestra da Camera di Perugia.

Titolo suggestivo per un concerto emozionante, in linea con gli impegni e le azioni intraprese da Umbria Jazz a sostegno di politiche e comportamenti improntati alla sostenibilità ambientale.

Two for Tree and Orchestra, ovvero due grandi musicisti come Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura, particolarmente sensibili ai temi ambientali; un albero, che è il grande cedro del Chiostro del Rettorato dell’Università, caro a generazioni di studenti; l’Orchestra da Camera di Perugia, che con i due jazzmen ha già collaborato in progetti molto riusciti (per esempio, Altissima Luce, rilettura del Laudario di Cortona).

È un concerto davvero atipico, con i due musicisti che suonano seduti sui rami del cedro e l’orchestra disposta attorno al tronco, in una inedita, notturna interazione tra tromba, bandoneon e stormir di fronde. I suoni creati dagli uomini che interloquiscono e si confondono con quelli provocati dalla “logica” e dalla creatività della natura. Al di là del fatto puramente musicale, resta il senso di una visione dell’arte, e della musica in particolare, che non può e non vuole essere slegata dal grande respiro degli organismi viventi del Pianeta Terra. A partire dagli alberi, cui tutti dobbiamo molto della nostra qualità della vita e dell’aria che respiriamo, eppure sempre più da noi stessi minacciati e in pericolo. Two for Tree and Orchestra vuole essere buona musica non meno che un forte richiamo alla responsabilità, che tutti dobbiamo condividere, di amare e tutelare i nostri alberi. Un amore in se’ ed una metafora del rispetto dovuto all’ambiente. Continua a leggere

il Trio Mare Nostrum con Fresu, Galliano, Lundgren conclude il Roma Jazz Fest 2019

di Annamaria De Crescenzo
foto di Mario Catuogno by SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Domenica 1° dicembre non poteva esserci concerto più appropriato per concludere una riuscitissima edizione del Roma Jazz Fest 2019 come quello di “Mare Nostrum” di Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti) Richard Galliano (fisarmonica, accordina) e Jan Lundgren (pianoforte).

In un’affollatissima Sala Sinopoli, e con un’emozione grandissima, il Trio è stato accolto da un lunghissimo e meritatissimo applauso da parte del pubblico presente, degno tributo al talento e alla bravura dei tre musicisti tra i più bravi jazzisti al mondo.

Quello formato dall’italiano Paolo Fresu, dal francese Richard Galliano e dallo svedese Jan Lundgren è stato definito “il primo supergruppo euro jazz”. La storia è nota: tutto è iniziato da una jam session in Giappone, alla quale parteciparono Lundgren, raffinato pianista svedese, e Galliano, considerato l’erede del grande Astor Piazzolla, che intrecciarono subito un ottimo rapporto. Considerando che il batterista abituale del trio di Lundgren era anche membro di uno dei tanti gruppi di Fresu, era inevitabile che prima o poi i tre si sarebbero incontrati.

Nonostante i caratteri e i background culturali molto diversi, hanno anche molto in comune: sono infatti tre dei musicisti più inclini al gusto per la melodia di tutta la scena jazz europea e sono tutti e tre degli sperimentatori sempre in cerca di nuove esperienze. Suonando in trio hanno sviluppato una sorta di alleanza, forti affinità e profonda simbiosi artistica. Anche i loro strumenti, così diversi, creano invece insieme un suono ideale, inconfondibile.

 

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RECENSIONE: AL JAZZMI sul palco dell’Auditorium di Milano si è esibito Paolo Fresu in “Tempo di Chet”

Recensione e Foto: Gabriele Lugli (http://www.gabrielelugli.com)

In occasione di JAZZMI 2019, mercoledì 6 novembre sul palco dell’Auditorium di Milano si è esibito  Paolo Fresu in “Tempo di Chet”, il progetto teatrale, musicale e discografico che Paolo Fresu, insieme a Dino Rubino e Marco Bardoscia, dedica al grande musicista statunitense Chet Baker.

Lo spettacolo è un omaggio alla musica californiana e alla cantabilità italiana molto cara a Chet, raffinato e intenso trombettista e cantante.

Oggi, quel suono e quella luce rivivono in Tempo di Chet il progetto teatrale, musicale e discografico che Paolo Fresu, insieme a Dino Rubino e Marco Bardoscia, dedica al grande musicista.

Ma ancor più che una rilettura, questa è la messa a nudo del cuore di Chet, in un concerto che rivela la profondità e la grazia misteriosa di una musica braccata dalla vita.

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Umbria Jazz Winter XVI Edizione : Paolo Fresu & Richard Galliano in “Mare Nostrum”

 

di Clementina Abbamondi

In questa 26° edizione di Umbria jazz Winter il pubblico ha apprezzato e si è lasciato coinvolgere emotivamente da “MARE NOSTRUM” ,un progetto che si rifà al disco registrato nel 2007 da Paolo Fresu,Richard Galliano e Jan Lundgren.

Il progetto è dedicato al mare inteso come luogo che unisce.Il concerto nonostante le rispettive radici dei tre musicisti :il trombettista sardo,il fisarmonicista francese ed il pianista svedese,è contraddistinto da una dimensione europea .Il mare è qui inteso come luogo dove si affacciano culture,genti ed identità diverse destinate all’incontro.

Quello che più affascina di “MARE NOSTRUM”è il senso di naturalezza con cui scorre la musica.

Richard Galliano un virtuoso della fisarmonica e del bandoneon e compositore, spazia in tutti i campi musicali dalla classica al jazz. Il suo grande merito consiste nella sua originalità e nell’essere riuscito a sintetizzare le sue esperienze in una nuova musica fatta di jazz e tradizioni filtrate dalla sua personalità. Altro punto di forza è il suo modo di utilizzare la fisarmonica che nelle sue mani acquista la policromia di un’orchestra e l’intimismo di una formazione da camera.

Jan Lundgren, pianista fin da piccolo, crescendo ha scelto il jazz come campo d’azione per il suo grande talento.

Paolo Fresu dopo aver esordito ad 11 anni nella banda del suo paese Barchidda,al conservatorio di Sassari scopre il jazz ed apprende da Chet Baker il lirismo e la poesia del suo fraseggio e da Miles Davis la straordinaria tecnica e la padronanza espressiva dello strumento a fiato per eccellenza .Fresu è un profondo innovatore della tromba sempre alla ricerca di nuovi progetti ed allo stesso tempo raffinato compositore.

Nel concerto il senso lirico di Fresu , la sensibilità francese di Galliano e la lucida cristallinità tutta nordica dello svedese Lundgren si fondono in un equilibrio che si traduce in un dialogo tra i due strumenti melodici perfettamente complementari ,dal gioco di accompagnamento interplay delle tastiere,al punto da risultare quasi una conversazione a tre .

Tra i tre musicisti si crea un intenso fealing creativo ed espressivo.Oltre alle composizioni originali i tre musicisti hanno interpretato alcuni classici come “EUNAO EXISTO SEM VOCE “ di Jobim , “MA MERE L’OYE” di Maurice Ravel e un bellissimo madrigale di Claudio Monteverdi “SI’ DOLCE E’IL TORMENTO” arrangiato splendidamente.

La musica dei tre artisti riesce a trasportare l’ascoltatore in un’altra dimensione ,in un viaggio di sentimenti,dolcezza e tormento.

Umbria Jazz 2018 : Paolo Fresu presenta “Lumina”

di Clementina Abbamondi
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