Monthly Archives: agosto 2021

Recensione: Chiara Civello e Rita Marcotulli duo ospiti all’Agorà scarlatti

Recensione a cura di Annamaria De Crescenzo
foto: SpectraFoto (www.spectrafoto.com)

Un bellissimo concerto e una bellissima atmosfera, ieri sera, giovedi 26 agosto all’Agorà Scarlatti al Vomero per il concerto, organizzato da Napoli Jazz club diretta da Michele Solipano, di Chiara Civello & Rita Marcotulli Duo che ha visto, ancora una volta, una presenza straordinaria di pubblico, come ormai si sta verificando per tutte le date organizzate in questa bellissima location napoletana.
La voce di Chiara Civello e la sua immancabile chitarra e il pianoforte di Rita Marcotulli si incontrano per la prima volta insieme sul palco in questo tour che in qualsiasi data sta riscontrando un notevole successo di pubblico e di critica.


Chiara Civello è una cantante e autrice che spazia dalla canzone al jazz, dalla musica italiana a quella americana e brasiliana. Rita Marcotulli è una pianista con una lunga esperienza anche nel jazz nord-europeo e che ha saputo dare un’impronta molto personale ai suoi progetti.
Si sono conosciute attraverso la mediazione di Pino Daniele, con il quale entrambe hanno collaborato, e da poco tempo hanno iniziato a esibirsi in concerto anche con l’apporto di altri musicisti.
Il jazz di entrambe; la canzone d’autore di Chiara, cui Rita è tutt’altro che estranea; la sperimentazione musicale di Rita, che trova in Chiara un partner perfetto; il virtuosismo di entrambe ai rispettivi strumenti, voce e pianoforte: questi sono stati gli ingredienti di un concerto che ha emozionato, stupito, commosso il pubblico presente.


Dopo una intro di solo piano si parte con «Travessia» brano tratto dall’omonimo album del compositore, cantante e chitarrista brasiliano, Milton Nascimento. Poi «Bocca di rosa» di Fabrizio De André. Il pubblico sembra ipnotizzati dal suono del pianoforte della Marcotulli e dalla particolarità della voce della Civello. Le due musiciste, tra sperimentazioni e virtuosismi, appassionano, stupiscono e fanno divertire. Un’ora è mezza di concerto, con rivisitazioni di classici come “Il muro dei ricordi” nella bellissima versione di Jannacci, “Metti una sera a cena” o brani di Chiara Civello come “Resta”, fino al doppio omaggio a Pino Daniele con “L’ironia di sempre” e “Anima” fino al bis «Io che amo solo te» di Sergio Endrigo che il pubblico ha accolto con un lunghissimo applauso.


Prossimo appuntamento con la musica d’autore sarà il 4 settembre con il concerto di Sergio Caputo.

Recensione: UnknowN ospiti del Circolo Velico Vela Viva di Vindicio

Recensione a cura di Clementina Abbamondi 

Stasera 20 agosto 2021 presso il Circolo Velico Vela Viva di Vindicio si è esibito l’”UNKNOWN” trio formato da Gianluca Manfredonia al vibrafono e synths, Paolo Zamuner rhodes e synths e Simone Pannozzo alla batteria.

Questo progetto è nato meno di un mese fa e Gianluca Manfredonia dice “il nome del trio “UNKNOWN” è stato scelto sia perché i membri del gruppo non si conoscevano prima sia perché il progetto racchiude il lato più nascosto e meno conosciuto dei tre musicisti. È stato un incontro casuale non avevamo mai suonato e collaborato insieme, per ora ci stiamo conoscendo musicalmente esplorando sonorità e setup sempre nuovi. Questo concerto è composto sia di brani inediti sia di riletture di standards della tradizione pop e jazz.”

 Gianluca Manfredonia si è diplomato presso il Conservatorio di Latina, nasce come musicista classico e ha studiato strumenti prettamente da orchestra quali vibrafono e marimba. La passione per la batteria e la strumentazione elettronica ha dato vita al progetto “Piovra Project”. Gianluca riesce a suonare contemporaneamente un set particolarissimo di strumenti composto da batteria acustica e elettronica, sintetizzatori, pedali, minimoog e ipad tanto da far pensare ad una piovra che riesce ad azionare contemporaneamente tutti gli strumenti. Proprio da questo progetto nasce il suo CD “Anunreal Life” moderno e autentico perché fedele alla passione e alle emozioni del suo autore. Il mese scorso Gianluca Manfredonia ha registrato con i “Brew 4et” composto da Gianluca Manfredonia al vibrafono, Luca Varavallo al contrabbasso e Alex Perrone alla batteria, Giuseppe Giroffi al sax il primo disco di inediti, che uscirà con l’etichetta “Alfa Music”.

Gianluca è stato in Cina per ben 4 tournée con l’Orchestra Italiana del Cinema, musicando dal vivo con un’orchestra di più di 80 elementi una serie di film “Harry Potter”,” il Gladiatore”.

Con il “Brew 4et” ha partecipato al Contest organizzato dal “Val d’Angri jazz” ricevendo dalla giuria il premio come miglior musicista.

 Paolo Zamuner che condivide con Gianluca Manfredonia questo progetto “UNKNOWN TRIO”si approccia molto presto allo studio del pianoforte e si appassiona alla musica d’improvvisazione studiando con la jazzista americana Carmel Rossini, suona in diverse formazioni e dopo aver conseguito la laurea triennale in musica jazz col massimo dei voti si perfeziona presso l’Accademia “Siena Jazz”, Ha partecipato a numerosi concerti sia in Italia sia all’ Estero e ha all’attivo un Cd  con la formazione “Convergenze Parallele” dal titolo “Chi tene o’mare”.

 Simone Pannozzo laureatosi in batteria presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma dirige un corso online di batteria con l’ Accademia di batteria”.

 Il concerto presso il Centro Velico Vela Viva di Vindicio  prende il via con la presentazione del trio da parte del pianista Paolo Zamuner che dice “Visto che abbiamo una formazione inusuale, abbiamo voluto con questo progetto fare un viaggio attraverso il suono di vari generi musicali sempre però con un’impronta jazz. I brani che si susseguono sono “Mo’ better blues” suonata nel 1990 da Brandford Marsalis e colonna sonora del film di Spike Lee, Footprints di Wayne Shorter, il bellissimo standard “On green dolphin street” interpretato magistralmente da Miles Davis, “avenue un brano originale di Paolo Zamuner,” Well you needn’t “di Thelonius Monk e l’intramontabile “Immagine” di John Lennon.

Splendida la scelta dei brani e l’esecuzione del trio che è riuscita grazie agli arrangiamenti originali con l’uso del synth e vari sistemi elettronici a rendere i vari brani unici e particolari sempre nel rispetto della melodia e della tradizione. I tre musicisti riescono a dialogare con i loro strumenti creando un perfetto interplay.

 Questo progetto conferma la poliedricità di Gianluca Manfredonia che ha ricevuto meritatamente i complimenti del Sindaco di Castelforte paese nativo del musicista per il suo grande talento che ha conquistato con passione, impegno e sacrificio.

AL zal FEST 2021 evento 29 agosto Elio Germano e Teho Teardo

Un duo di eccezione a Castiglione del Lago – Domenica 29 Agosto 2021 ore 21.30

Lo “scandalo Celine”: Elio Germano e Theo Teardo

in “Viaggio al termine della notte”.

A Castiglione del Lago, il racconto del Voyage, il grido di rivolta contro la società e i suoi uomini che scosse la letteratura.

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Castiglione del Lago – Atteso per domenica 29 agosto l’evento conclusivo dello ZAL Fest 2021, a direzione GEC Gruppo Effetti Collaterali in collaborazione con il Comune di Castiglione del Lago (PG) ed il Comune di Chiusi (SI)

In principio è l’emozione. Poi c’è l’orrore osceno della guerra, la fragile natura dell’uomo, il delirio, il comico, l’esilarante, il grottesco.

Da qui sgorga e si dipana il racconto di Viaggio al termine della notte, spettacolo teatrale sotto forma di concerto, liberamente ispirato al capolavoro del ‘900 di Louis-Ferdinand Cèline e portato in scena da Elio Germano e Theo Teardo. Entrambi vincitori del David di Donatello -Teardo per le musiche de “Il Divo” di Sorrentino, e Germano per “Mio fratello è figlio unico”, “La nostra vita” e “Il giovane favoloso” – racconteranno, tramite una partitura inedita e in continua evoluzione, la disperazione grottesca di questo capolavoro di scrittura che ritrova nuove possibilità espressive nell’incontro con archi, chitarra ed elettronica.

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Chiavari in Jazz 2021 – Concerto Nino Buonocore in Jazz – 28 agosto 2021

NINO BUONOCORE IN JAZZ

Chiavari in Jazz 2021

Dopo il grande successo di pubblico e di critica della serata di apertura con la coinvolgente performance di Carlo Aonzo e Daniele Sepe, occhi puntati sulla secondo concerto in programma per la rassegna “Chiavari in Jazz 2021”.

Sabato 28 agosto sul palco di Piazza Nostra Signora dell’Orto salirà uno dei maggiori autori italiani: Nino Buonocore, artista che ha scritto pagine importanti della musica d’autore, legando il suo nome a brani di grande successo come “Rosanna” e “Scrivimi“.

Per il concerto chiavarese i suoi successi si vestiranno di jazz, musica che ha sempre caratterizzato le sue composizioni fin dall’incontro con Chet Baker, icona jazzistica di fama mondiale chiamata a collaborare nella realizzazione dell’album “Una città tra le mani”, lavoro discografico che contiene tra gli altri brani “Rosanna”.

Per questa occasione presenterà il suo ultimo lavoro discografico dal titolo “In Jazz – Live”, dove, accompagnato da una band d’eccezione, proporrà il meglio della sua musica, riarrangiata e impreziosita di raffinate sonorità jazz, grazie anche alla presenza di uno special guest di grande levatura come il sassofonista Max Ionata, uno dei maggiori e più richiesti sassofonisti italiani in ambito internazionale.

Primo “disco live” in 40 anni di carriera, “In Jazz – Live” è stato registrato a febbraio 2020 a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, un lavoro che condensa tutto il suo bagaglio di esperienze maturate con grandi musicisti provenienti da ogni genere musicale e da ogni angolo del mondo.

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anteprima Piacenza Jazz Fest 2021: 30/08 con il duo Trovesi e Coscia

L’ANTEPRIMA DEL PIACENZA JAZZ FEST 2021 CON IL DUO TROVESI – COSCIA, ANCORA INSIEME IN UN OMAGGIO ALL’AMICO UMBERTO ECO

Lunedì 30 agosto presentazione della diciottesima edizione del festival

Piacenza, 24 agosto 2021 – Chiusa da pochissimo la lunga sessione estiva di Summertime in Jazz, che ha visto riempirsi a giugno il parco dell’Opera Pia Alberoni a Piacenza e tra luglio e agosto le piazze dei più bei borghi della Val Trebbia e della Val d’Arda, è ora il momento di passare al Piacenza Jazz Fest, pezzo forte delle attività del Piacenza Jazz Club. Programmato per il secondo anno consecutivo tra settembre e ottobre per consentirne lo svolgimento e in attesa di tornare alla sua naturale collocazione primaverile, il festival non vuole perdere i tradizionali momenti che ne scandiscono la ritualità, a partire dalla presentazione ufficiale del programma che, come sempre, avverrà in due momenti distinti, entrambi nella giornata di lunedì 30 agosto.

Si inizierà alle ore 12.00 con la conferenza stampa presso la sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, primo sostenitore della manifestazione, conferenza a cui tutti sono invitati e che vedrà la presenza del suo neo Presidente Roberto Reggi, insieme al direttore artistico del festival Gianni Azzali e al responsabile della sezione scuola Angelo Bardini.

Il momento clou di presentazione a tutti gli appassionati poi è da sempre il concerto serale che si terrà nel vicino Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano e che quest’anno è una vera chicca, con il duo Trovesi – Coscia che suoneranno in un sentito omaggio all’amico fraterno Umberto Eco con il programma “La misteriosa musica della regina Loana”. Per ragioni legate alle misure di contenimento pandemico che dimezza la capienza delle sale, i concerti saranno due: il primo alle 19.00 e il secondo alle 21.30. I concerti sono a ingresso gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione del posto telefonando allo 0523.579034 nei feriali dalle 15.30 alle 19.30 oppure scrivendo una mail a biglietti@piacenzajazzclub.it. Sono garantite tutte le misure in termini di sicurezza richieste per gli spettacoli dal vivo.

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Recensione: Jazz Up Festival al Teatro San Leonardo di viterbo

 Il 16° JazzUp Festival organizzato dall’Associazione Musica e Territorio, direttore artistico Giancarlo Necciari e direttori organizzativi Vaniel Maestosi e Glauco Almonte si è svolto nel Teatro San Leonardo di Viterbo dal 5 al 10 agosto 2021.

Giancarlo Necciari, direttore artistico dell’evento ha sottolineato come gli ultimi due anni, a causa della pandemia sono stati terribili sia dal punto di vista umano che lavorativo, Il settore degli eventi dal vivo è rimasto completamente paralizzato.

Questa 16° Edizione è stata organizzata in pochissimo tempo e con mille incertezze, anche per la riduzione di fondi dovuta alla crisi che ha colpito sia il pubblico sia il privato. Giancarlo Necciari, durante le sei serate di concerti ha detto rivolgendosi al pubblico presente in sala “Teniamo molto alla vostra vicinanza anche spirituale, il JazzUp festival è una realtà affermata nel territorio dove cerchiamo di incentivare con i nostri eventi sia il turismo sia la diffusione della cultura nel nostro territorio la Tuscia di cui Viterbo è la capitale. C’è una grande volontà di far crescere questo territorio dal punto di vista culturale e musicale “.

Le serate hanno ospitato concerti di musicisti di grandissimo talento a livello nazionale ed internazionale e anche artisti emergenti che hanno presentato progetti molto interessanti. Dice ancora Giancarlo Necciari “Ringrazio il Comune di Viterbo nella persona del sindaco Giovanni Arena e l’Assessorato alla Cultura per il grande impegno e appoggio all’organizzazione di questo Festival e un ringraziamento speciale va ai direttori organizzativi Vaniel Maestosi e Glauco Almonte che hanno sempre profuso la loro grande correttezza e professionalità, il ringraziamento viene esteso anche agli Sponsor e ai Partners che continuano a credere e appoggiare questo Festival”.

Dice ancora Necciari “Abbiamo provato ad organizzare un’Edizione di “ripartenza” del JazzUp Festival perché continuare ad esserci vuol significare sperare di poter tornare a splendere nel 2022. Il Festival si è svolto in presenza e ad ingresso gratuito presso il Teatro San Leonardo di Viterbo rispettando tutte le norme di prevenzione sanitarie Covid 19, mascherine, distanziamento e green pass”.

La prima giornata del Festival ha portato sul palco del Teatro San Leonardo un progetto di Rosario Giuliani al sax contralto e soprano e Luciano Biondini alla fisarmonica “Cinema Italia” un omaggio al grande cinema italiano che ha riproposto alcune tra le più belle colonne sonore tra cui “C’era una volta in America”, “Nuovo Cinema Paradiso”,”8 e mezzo”, firmati dai grandissimi compositori Nino Rota e Ennio Morricone e accanto a questi brani i due musicisti hanno presentato alcuni brani originali che hanno evidenziato la grandissima professionalità ,il loro indiscusso talento e la perfetta intesa.

 Il  secondo concerto ha visto sul palco il quartetto del contrabbassista Luca Necciari che ha presentato il “Progetto Italiano” che ripropone dei brani di cantautori italiani tra i quali Luigi Tenco, Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti,Pino Daniele, riarrangiati in chiave jazz. Il quartetto oltre a Luca Necciari al contrabbasso ha visto sul palco Claudio Giannini alla batteria, Alessandro Bravo al pianoforte come featuring al sax soprano Stefano Cocco Cantini, uno dei maggiori sopranisti a livello internazionale. Perfetta l’intesa tra i musicisti e stupendi gli assoli che hanno impreziosito il concerto e rilevato la grande professionalità e l’indiscusso talento dei singoli musicisti.

Una rivelazione è stato il terzo concerto che ha visto Nino Bonocore, artista che ha scritto negli anni ’80 pagine importanti della musica leggera italiana in un nuovo progetto nel quale ha riproposto e riarrangiato alcuni brani della sua produzione come “Scrivimi”,” Rosanna”,” sabato domenica e lunedì “, in chiave jazz.  Ad accompagnarlo Antonio Fresa al piano, Antonio De Luise al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria.

 Il quarto concerto è stato quello del trio del pianista romano Felice Tazzini accompagnato da Francesco Pierotti al contrabbasso e Francesco De Rubeis alla batteria e come featuring il sassofonista Max Ionata. Il programma presentato dal trio ha spaziato da brani della tradizione sino a brani più moderni. Il sax di Max Ionata ha regalato con i suoi assoli dei momenti preziosi ed inconfondibili che ancora una volta hanno rivelato il suo indiscusso talento.

Gli ultimi due concerti del 9 e 10 agosto hanno ospitato due progetti firmati da giovani talenti emergenti.  Il 9 agosto si è esibito il gruppo “Pop Vibe Trio” firmato da Serena Cecchi alla voce, Alessio Micheli al sax e Amedeo Cerasoli alla chitarra. Serena Cecchi presentando il gruppo ha sottolineato che, pur provenendo da diversi indirizzi musicali i tre musicisti avevano deciso di fondere le varie esperienze musicali per creare un progetto nuovo ed originale. Bellissima la voce di Serena Cecchi limpida e potente, La cantante ha riproposto dei brani indimenticabili “Vita “di Lucio Dalla, “Over the Rainbow” e tanti altri interpretandoli con grande personalità e presenza scenica. Bravissimi sia il chitarrista Andrea Cerasoli che ha reso speciali le sue performance con l’uso della “loop station” sia il sassofonista Alessio Micheli con i suoi splendidi assoli. Riproposti dal trio anche brani di Rihanna, Alanis Morissette, Tracy Chapman sempre ricreando nuove sonorità, rielaborando le melodie più famose pop, e standard jazz.

Il Festival si è concluso martedì 10 agosto con la band di musica elettroacustica “Kodex”,formata da Donatello D’Attoma ,keyboards&pianoforte, Massimo Bonucelli elettronics e Simone Memè visual che ha voluto omaggiare il grande regista “John Carpenter” riproponendo alcune delle colonne sonore dei suoi film più famosi ,”Halloween”,”La notte delle streghe “,”Fuga da New York”.Una performance di musica e immagini con improvvisazioni in tempo reale che hanno conquistato gli spettatori.

Giancarlo Necciari ha detto alla fine di questi sei concerti “Spero che questo Festival organizzato con grande passione, nonostante le innumerevoli difficoltà possa decretare la fine di un lungo periodo nel quale siamo stati privati della musica dal vivo elemento indispensabile per la nostra crescita interiore”.

Recensione: Roberto Vecchioni al Festival di Cervo: Musica & Parole

Recensione e Foto di Vittorio Santi

Nello scrigno della piazza dei Corallini anche questa sera si vive di magia.

L’appuntamento del 6 Agosto con Il Prof. Vecchioni non delude.

Distanziamento sanificazione e attese per recepire le nuove misure anti Covid non hanno impedito al pubblico di riempire tutti i posti a disposizione, anche sul sagrato davanti alla chiesa.

Da menzionare anche l’impegno e la grande professionalità degli Organizzatori nel gestire l’uscita del pubblico al termine della serata.

La serata inserita nel programma del 58° Festival è stata organizzata con la collaborazione del Club Tenco ha avuto come preludio una veloce ma significativa intervista da parte degli studenti del Liceo Vieusseux di Imperia a Roberto Vecchioni.

“La musica è un fatto istintivo “è il messaggio che ha voluto far arrivare ai giovani studenti.

Poi è iniziato il concerto; la sua voce e la chitarra sapientemente orchestrata da Massimo Germini ci hanno tenuto compagnia per più di 90 minuti.

Ha ripercorso molti dei suoi successi ma anche, molte canzoni conosciute perlopiù dai cultori della sua musica: insomma il Prof a 78 anni ancora riesce ad incantare ed attrarre.

Tra aneddoti e parole e anche qualche momento ludico, i testi e la musica che hanno certamente segnato momenti di vita di noi tutti, sono risuonate tra le antiche mura di questo paese affacciato sul mare.

Al termine del concerto quando le luci si sono spente, il pubblico è scivolato via nelle strette viuzze del paese, ho avuto modo di scambiare due parole con lui: la semplicità fatta a persona, la sensibilità che non è mai venuta meno in questi anni, come quando mi è stato chiesto: “ma ..Genova..il Ponte”

A Terni arriva Umbria Jazz Weekend dal 16 al 19 settembre

La pandemia ha impedito il regolare svolgimento delle ultime due edizioni di Umbria Jazz Spring, ma è stato fatto di tutto, in piena sintonia tra le Istituzioni e la Fondazione Umbria Jazz, e con il convinto sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, per confermare, quest’anno, l’appuntamento ternano. Pur con diverse (e inedite) date ed un altro titolo.
Ecco quindi Umbria Jazz Weekend in programma a Terni dal 16 al 19 settembre per riallacciare il filo di un evento che ormai fa parte stabilmente del “sistema” Umbria Jazz che ha trovato una consolidata articolazione territoriale nell’itinerario Terni-Perugia-Orvieto.
L’evento di fine estate sarà un episodio unico, perché dal prossimo anno si intende tornare alla consueta scadenza primaverile con Umbria Jazz Spring (14 -18 aprile).

LA FORMULA
Sono quattro giorni pieni di musica: 10 location, 62 eventi, 19 band e circa 90 musicisti sulla scena. Il clou del Festival è ambientato nell’Anfiteatro Romano, dove si svolgeranno i quattro spettacoli serali (ore 21) preceduti da altrettanti eventi al Baravai Stage (ore 19) nella medesima area archeologica.
Intensa è la programmazione nei locali, ben sei, che ospiteranno tutti i giorni concerti pomeridiani e serali. Infine, una location d’eccezione: la Cascata delle Marmore dove si esibiranno, domenica 19 settembre, ore 11.30, i Funk Off.
Si può ritrovare nella scelta delle location (l’Anfiteatro e le Cascate) un tema che fa parte del DNA di Umbria Jazz: la musica negli ambienti storici e naturali, coniugando il suono della contemporaneità e delle metropoli del Nuovo Mondo con i paesaggi più suggestivi e il patrimonio artistico di una regione carica di storia. Una apparente “contraddizione” che ha sempre prodotto forti suggestioni.
La programmazione in sei locali di diversa natura, ma identificabili tutti come luoghi di riferimento della socialità, di fatto mantiene una continuità con la vita culturale cittadina.

NELL’ANFITEATRO il pianoforte occupa un ruolo speciale con tre pianisti ai vertici della scena nazionale ed europea: dal duo Rita Marcotulli/ Dado Moroni si va al piano di Danilo Rea (con ospite speciale Fiorella Mannoia), fino alla star Monty Alexander, giamaicano di nascita e newyorkese di adozione che ha saputo coniugare i ritmi della sua terra con l’eredità di musicisti come Oscar Peterson. Pianista, oltre che cantante e songwriter, è anche Sergio Cammariere, alla guida di un ottimo quintetto jazz.
Si cambia registro e genere con due band di caratura internazionale, i cubani El Comité con i loro trascinanti ritmi caraibici, ed il gruppo funky di Ida Nielsen, bassista danese che ha fatto stabilmente parte degli ultimi progetti di Prince.
Infine, l’estro di Mauro Ottolini, uno dei musicisti più originali del jazz italiano, che con “Bix Factor” rende omaggio al leggendario Bix Beiderbecke, stella effimera quanto drammatica del jazz degli anni venti. Un genio che visse troppo poco.

NEL BARAVAI STAGE, ecco l’omaggio di Alessandro Bravo e Angelo Lazzeri alla formula pianoforte-chitarra declinata da Bill Evans; il blues e soul di Angela Mosley, che affonda le radici nelle tradizioni della sua città, Chicago; il nuovo progetto “La Bella Stagione” di Don Antonioalter ego di Antonio Gramentieri; il piano solo di Alessandro Bravo.

NEI CLUB le band ospiti sono: Accordi Disaccordi, trio di musica gipsy tra jazz e swing, un genere che rimanda alla figura di Django Reinhardt; l’elegante duo Francesca Tandoi, pianoforte e voce, e Stefano Senni, contrabbasso; il sestetto di Michael Supnick, che ripercorre i fasti della swing era non facendosi mancare neppure una coppia di ballerini; il progetto “Modalità Trio e Duet”, che ruota attorno alla figura di un personaggio carismatico del jazz italiano, Massimo Moriconi, con Nico Gori e Ellade Bandini (Modalità Trio) e la cantante Emilia Zamuner (Duet); il quartetto di Daniele Scannapieco, sassofonista ai vertici della scena italiana, con alle spalle una lunga carriera cominciata negli High Five al fianco di Fabrizio Bosso, e con Mario Biondi; il sestetto guidato dal trombonista e arrangiatore Roberto Rossi e dal sassofonista Piero Odorici, con ospite speciale il trombettista francese Stéphane Belmondo e il pianista Riccardo Biseo, talento multiforme che lo ha portato a percorrere anche strade diverse, dal cinema alla televisione e al teatro, fino alla commedia musicale e alla canzone d’autore.

Funk Off, che ormai sono una sorta di cartolina illustrata di Umbria Jazz, presenti a tutte o quasi le edizioni, accoglieranno il pubblico alle CASCATE DELLE MARMORE in una atmosfera festaiola nel rispetto della tradizione della marching band, un pezzo di storia del jazz che la band toscana reinterpreta in chiave moderna.

Radio Monte Carlo è la radio ufficiale di Umbria Jazz Weekend.

Il 2021 di Umbria Jazz si concluderà con Umbria Jazz Winter #29 a Orvieto in programma dal 29 dicembre al 2 gennaio 2022.

Maggiori info al seguente link:

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I Soul Katch Trio chiudono la rassegna “Summertime in Jazz” 2021

In collaborazione con il Comune di Travo

Ferragosto in Jazz alla Pietra Perduca a ritmo gypsy

Domenica 15 agosto il concerto conclusivo di “Summertime in Jazz” sul sagrato dell’oratorio di S. Anna

Piacenza, 11 agosto 2021 – Dopo uno stop di un anno a causa delle incertezze seguite al primo lockdown, torna a grandissima richiesta uno degli appuntamenti più amati della rassegna Summertime in Jazz, quello sulla Pietra Perduca, un luogo speciale e molto amato situato nel Comune di Travo, reso ancora più suggestivo e incantevole grazie alla musica. Unica eccezione ai concerti serali, questo del Soul Katch Trio sul sagrato dell’oratorio di S. Anna si terrà alle 18.30 del giorno di Ferragosto, che quest’anno cade di domenica.

La rassegna è organizzata dall’associazione Piacenza Jazz Club grazie al contributo fondamentale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Regione Emilia-Romagna e di tutti i Comuni e le Proloco coinvolte. Il concerto è a ingresso gratuito senza possibilità di prenotazione del posto. Sono garantite tutte le misure in termini di sicurezza richieste per gli spettacoli dal vivo.

Fondato da Hillary Katch insieme a Stefano Zeni e Mauro Sereno il “Soul Katch Trio” porta con sé una ventata di freschezza e originalità, grazie alla poliedricità e improvvisazione dei tre artisti che lo compongono. Il gruppo nasce dall’estro creativo del chitarrista Hillary Katch (polistrumentista, già apprezzato e conosciuto nei circuiti Manouche) con l’intento di avvicinare il pubblico, nella semplicità e spensieratezza, alle caratteristiche sonorità del Jazz Manouche, ovvero di quel genere che ha reso possibile l’unione tra l’antica tradizione musicale zingara del ceppo dei Manouches e il jazz americano. Il repertorio spazia dallo Swing degli anni Venti e Trenta, come vecchi valzer “manouche” e musette, riscoperti e riarrangiati nel massimo rispetto delle esecuzioni originali, pezzi parte della tradizione popolare dell’Est Europeo, non “scritti” su rigo musicale, ma tramandati di padre in figlio e diffusi in Europa attraverso le migrazioni e le tradizioni Tzigane, ma anche composizioni che si rifanno al Country Rock, brani Blues e di Musica Irlandese.

Hillary Katch, voce, chitarra ritmica, cajon e pandrum del gruppo, ha il suo primo approccio con la musica all’età di 6 anni, quando gli viene regalato un ukulele da suo padre. In Italia dal 1987, collabora con diversi gruppi Rock, Pop, Country, Blues e Soul. Il percorso artistico lo porta al Jazz nel 2007, collaborando con vari musicisti a livello nazionale e internazionale.

Tutte le info in tempo reale su http://www.summertimejazz.it oppure sui social, la pagina http://www.facebook/piacenzajazzfest, il profilo Twitter www.twitter/pcjazzclub attraverso l’hashtag #SummertimeInJazz o su Instagram con il profilo del Piacenza Jazz Club.

Si conclude con questo concerto ferragostano il programma 2021 di “Summertime in Jazz 2021”, che vi dà appuntamento alla prossima estate per nuovi concerti nelle perle di Val Trebbia e Val d’Arda. Dopo una brevissima pausa riprenderanno invece in città già ai primi di settembre le attività del Piacenza Jazz Club con la rassegna “Piacenza Suona Jazz!” prima e, a seguire, la 18ª edizione del Piacenza Jazz Fest.

Recensione: Manu Chao a Verghereto ospite della rassegna Dante Trail

Recensione e Foto di Max Radicchi (www.massimoradicchi.it)

Sveglia presto, si riparte. Un nuovo concerto.

Questa volta non sono solo, due miei cari amici vengono con me, loro in veste di pubblico pagante e io come fotografo.

Un’ora di macchina tra le curve, in mezzo alla natura, in mezzo ai boschi.

Arriviamo alle Balze di Verghereto, parcheggiamo la macchina.

Voi penserete :”sono arrivati, parcheggiano e si godono il concerto…”.

Beh…non proprio.Tre percorsi diversi…inferno, purgatorio e paradiso.

Pensate a Dante? E fate bene, perché nella valle del Savio, lui passo’ e stazionò. I

l festival organizzato da Retropop Live si chiama Dante Trail, rifacendosi proprio al sommo poeta e alla più Divina delle opere mai scritte.

Il percorso Infernale richiede 4 ore di camminata circa

Difficoltà alta.

Il purgatorio richiede circa 1h e 40 minuti con salite però di tutto rispetto. Difficoltà media.

Il terzo ed ultimo percorso ( Paradiso) richiede circa 1h e 20 minuti e una difficoltà medio-bassa.

Scelgo il purgatorio. Non è infin dei conti la vera  condizione del genere umano?

Si parte dal paesino e si sale.Proviamo immediatamente a rompere il fiato ma subito una ripida salita ci mette un po’ in difficoltà.

Ho 30 kg sulle spalle. Simone va veloce e fa da traino, poi nel giro di 20 minuti, il nostro sherpa (Gigi) ci sorpassa entrambi e crea il vuoto. Non lo vedremo più per 40 minuti.

Andiamo avanti di buon passo…prima dell’ultima salita ricompare Gigi di corsa.

Io ho la lingua di fuori, fa freddo , ho messo una maglia. Simone in maniche corte.

Gigi a petto nudo.Eroe.

Finalmente scorgiamo delle figure Dantesche di giallo vestite (gli steward) .

Prima selezione, biglietti e accrediti. Altri 100 metri, altra velocissima fila (passo subito, poiché accreditato) e siamo dentro. O meglio…fuori.

Di fronte un mare d’erba…una quercia in mezzo al prato…Piccolo,piccolo ,piccolo un palchetto. Più che un palco, sembra una scrivania.

Il vento si fa sempre più forte…ci porta quasi via. Sembra piovere, invece no.

Teli…tappeti…zaini…birra ,vino e piadine. Mi piazzo vicino alla console.

La gente continua ad arrivare dai vari percorsi.

Il clima è di festa.L’odore è inconfondibile e non mi riferisco a quello delle piadine.

L’unico green pass richiesto è quello della natura. Della natura che si fonde con la musica…

In lontananza vedo del movimento mi avvicino , penso:”e’ lui!”.

Cazzo no. È Biagio Antonacci ( venuto anche lui a godersi il concerto ).

Saluti, selfie con gli astanti. Me ne ritorno al mio posto.

Concerto ritardato di due ore causa vento che nella notte ha divelto bar , palco e tutto quello che si poteva portare via.

Dopo circa un’ora, ancora una volta vedo movimento…ricorro la’. Stavolta è lui.

Inconfondibile.Con il suo cappellino.

Saluta tutti come farebbe un vecchio amico arrivato in ritardo ad una festa.

Sale sul palco, la gente non si tiene più…la sicurezza ha le sue difficoltà.

Le mille anime che hanno attraversato inferno, purgatorio e paradiso lo aspettavano da 4 ore.

Mille anime ed un clandestino.

Che il concerto abbia inizio.

Il vento va, il vento viene.

Un concerto strepitoso.

Quando ho la fortuna di assistere a questi spettacoli penso che

il mio sia il lavoro più bello del mondo.

I miei amici si divertono ed io con loro. Le ragazze dietro di me ballano per due ore e mi chiedono foto.

Il tempo si è fermato.

A nessuno è dato sapere cosa ci accadrà domani…perché la vida es una tombola.

Manu Chao dopo Dante è passato di lì.

Verghereto 5 agosto 2021.

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