Stefano Di Battista & Dea Trio per Napoli Jazz Winter 2017: perfetto connubio tra jazz e amicizia

Venerdì 24 marzo un altro appuntamento con il jazz di grandissimo livello nella splendida Chiesa di San Giovanni Maggiore Pignatelli con i DEA Trio guest star Stefano Di Battista, per l’edizione di Napoli Jazz Winter 2017 organizzata da Napoli Jazz Club e diretta da Michele Solipano

I Dea Trio, da molti definiti il più longevo dei gruppi jazz visto che suonano insieme da più di 15 anni, mettono insieme approcci stilistici e interpretativi tra loro molto diversi dei tre musicisti che lo compongono ma allo stesso modo perfettamente amalgamati e talmente affiatati da raggiungere un perfetto interplay che lo rendono un trio perfetto per stile e perfetta esecuzione dei brani.

Daniele Sorrentino è un musicista nato in una famiglia di musicisti e masticare arte fin dall’infanzia, per di più di generi diversi e a tutte le ore del giorno, non può che essere un vantaggio per la formazione di un ragazzo. Inizia suonando il violino ma nel tempo si concentrerà nello studio del basso e del contrabbasso. Fin dall’adolescenza collabora con l’orchestra del padre Tony ed ha quindi l’opportunità di frequentare gli ambienti teatrali e musicali più svariati e la sale di registrazione come turnista, di avviarsi come compositore e arrangiatore ma, al tempo stesso, continua nello studio, in particolari del jazz, con i maestri Dino Massa e Gianluigi Goglia.

Ben presto inizia a riunire proprie formazioni musicali, trio, quartetto e quintetto, in cui elementi comuni e costanti sono il pianista Andrea Rea e il batterista Elio Coppola.

Andrea Rea inizia lo studio del pianoforte a 9 anni, anch’egli con i maestri Dino Massa e con Gianluigi Goglia, gli stessi del suo collega Sorrentino. Da essi riceve l’imprinting del jazz che coltiva con grande passione frequentando ben presto diversi ambienti teatrali e musicali. Partecipa a numerosissimi festival e iniziative jazz sia in Italia che all’estero ed ha collaborazioni con numerosissimi musicisti di grande calibro, sia italiani che esteri, nel corso delle quali vince numerosi premi come musicista emergente. Entra inoltre a far parte dell’ONJ Orchestra Napoletana del Jazz diretta del maestro Mario Raja, alle cui attività partecipa con grande costanza.

Elio Coppola inizia lo studio della batteria attorno ai 12 anni, e si distingue ben presto per il suo talento. Vince diversi premi, in particolare partecipa alle clinics della Berklee ad Umbria Jazz e, grazie a questa esperienza in cui si distingue particolarmente, vince una borsa di studio per partecipare al “full program” dalla Berklee Music University di Boston. Gratificato da questa fortunata esperienza oltreoceano, continua a studiare e prende parte a numerosi festival jazz, nei quali riscuote ottimi successi. Ma l’esperienza oltreoceano lo segna particolarmente e lo porta a frequentare diverse manifestazioni e jazz cafè all’estero e a incontrare il giovane pianista emergente americano Emmet Cohen. Proprio con lui e con il bassista lucano Giuseppe Venezia, pubblica il suo primo disco da frontman che porta, tra le altre destinazioni, di nuovo negli Stati Uniti, nel famoso Museo Guggenheim di New York, nel Connecticut, presso la prestigiosa Yale University, e in altri jazz club americani.

 

In questo “Secret Love” del DEA Trio – presentato durante il concerto stesso – sono pienamente sintetizzati tutti gli elementi descritti all’inizio, amicizia, stima e affiatamento, ma soprattutto la comunanza per lo stile musicale, fortemente ispirato dalla musicalità e dal pianismo del grande Michel Petrucciani. I tre infatti, in formazione quartetto assieme a Massimo Sorrentino, chitarrista fratello di Daniele, partecipano al “Premio Petrucciani” (nell’occasione Daniele Sorrentino si aggiudica il premio come miglior musicista) in cui emergono le effettive spiccate peculiarità personali di ciascuno dei componenti il gruppo, oltre che le spiccate capacità d’insieme. E, per l’assimilazione dei canoni stilistici del Trio a quelli di Petrucciani, il jazz di questo loro “Secret Love”, edito da Itinera (2016), è fresco, armonico, arioso, solare, proprio come quello del grande maestro Michel, che a tratti sembra quasi di risentire. Sono presenti brani originali e standard, tra cui spicca Fotografia, capolavoro di Antonio Carlos Jobim che rende un dovuto omaggio al grande maestro brasiliano.

Durante il concerto, oltre a due brani del disco “Secret Love” e “Dea” grazie alla partecipazione di Stefano di Battista, guest star di grandissimo valore, sono stati eseguiti alcuni brani del suo repertorio artistico come “Molly Bloom ““Cocò Chanel “insieme a splendide interpretazioni come “Attenti al lupo” “1000 giorni di te e di me”, “4 marzo” e un’emozionatissima “Quando” omaggio a Pino Daniele. Dopo aver anche scherzato con il pubblico, e suonato anche sedendosi proprio in mezzo ai numerosissimi appassionati che hanno scelto questo bellissimo appuntamento del Napoli Jazz Winter, Stefano Di Battista ha salutato insieme al Dea Trio il pubblico con una straordinaria versione di “Mack the knife”.

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