Monthly Archives: ottobre 2021

Recensione: “Valentina Sings Pieranunzi” con Enrico Pieranunzi e Valentina Ranalli

Recensione di Clementina Abbamondi
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Il 14 ottobre 2021 il Teatro sito all’interno del MAV, Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, ha ospitato   il concerto “Valentina Sings Pieranunzi “, organizzato dall’Associazione” Live Tones” presieduta da Alberto Bruno nell’ambito della I° Edizione dell’Italia Jazz Club.  La prima Edizione del “Festival diffuso dei Jazz Club Italiani”, prevede oltre 60 eventi disseminati su gran parte del territorio nazionale che si è svolto dal giorno 8 al 15 ottobre che sarà una giornata speciale, il tutto in nome del jazz. Per questa prima Edizione è stato scelto il tema “L’Incontro”, in riferimento al fondamentale momento della nostra esistenza, a cui abbiamo dovuto rinunciare per tanto tempo a causa della pandemia. I Jazz club ritornano ad essere luoghi di fondamentale importanza per la musica jazz; rapporto costante tra il pubblico e gli artisti unendo il paese in nome della musica jazz.

L’Associazione “Live Tones” di cui è presidente Alberto Bruno, da anni è tra gli attori protagonisti degli eventi jazz nella città di Napoli. Fino a marzo 2020, quando la pandemia ha bloccato anche il mondo dello spettacolo, ha assicurato una programmazione continuativa fatta di concerti jazz in location private e pubbliche e a settembre 2021 ha ripreso il “Summer Live Tones” arrivato alla X Edizione, con il concerto di Giovanni Guidi piano solo nel cortile del Maschio Angioino, dedicato a Mario Guidi, menager di jazz internazionale scomparso nel dicembre 2019.

Il concerto di stasera “Valentina Sings Pieranunzi”, con Valentina Ranalli alla voce ed Enrico Pieranunzi al piano si riallaccia al tema dell’”Itaclub Jazz Festival” che è quello dell’”Incontro”.

In questo concerto si incontrano   le parole di Valentina Ranalli e la musica di Enrico Pieranunzi. Questo è un progetto nuovo ed inedito, nato da una tesi di laurea di Valentina Ranalli dal   titolo” Cantare Enrico Pieranunzi”. L’ incontro tra Valentina e Pieranunzi   è avvenuto, come racconta il maestro, dopo aver ricevuto dall’insegnante di canto di Valentina del Conservatorio di Santa Cecilia una e-mail nella quale veniva informato del progetto di una bravissima allieva di scrivere la tesi sulle sue composizioni. In seguito è nata una collaborazione che ha portato alla realizzazione di testi sulle musiche del maestro. Dice il maestro Pieranunzi “Valentina è riuscita a dare una veste nuova alla mia musica “illuminandola di versi di straordinaria bellezza” Il maestro    Enrico Pieranunzi compositore, pianista, arrangiatore ha registrato più di settanta CD collaborando con i più grandi nomi della jazz internazionale esibendosi oltre che nei principali paesi europei anche in America e Giappone.   L’ unico musicista Italiano ad avere suonato più volte ed aver registrato a suo nome nello storico “Village Venguard” di New York.  È stato riconosciuto nel   1989, 2003 e 2008 come migliore musicista Italiano nell’ annuale referendum “Top Jazz” della rivista Musica Jazz. Molte composizioni del maestro sono diventate degli standards suonati da musicisti di tutto il mondo: “Les Amants”, “Night Bird”, “Fellini’s Waltz”. Nel 2014 gli è stato assegnato l’Echo Jazz Award.      

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Dal 22 ottobre “Mettici la mano” al Teatro Diana

 

Da venerdì 22 ottobre ore 21.00

 presenta

Il brigatiere Maione e Bambinella protagonisti in scena della nuova inedita commedia di MAURIZIO DE GIOVANNI

 “METTICI LA MANO

con

ANTONIO MILO             ADRIANO FALIVENE

ELISABETTA MIRRA

REGIA

ALESSANDRO DALATRI

Scene                                                      Costumi

Toni Di Pace                                             Alessandra Torella

Musiche                                                    Disegno Luci 

Marco Zurzolo                                            Davide Sondelli

Aiuto Regista Antonio Perna

Aiuto Scenografo Grazia Iannino

Direttore di Scena Errico Quagliozzi

Elettricista Rosario Martucci

Macchinista Franco Basile

Fonico Maurizio Morra

Sarta Francesca Romano

Realizzazione Scene F.lli Giustiniani – Napoli

Realizzazione Costumi Costumi d’Arte – Roma

Noleggio Luci Emmedue s.r.l. – Napoli

Trasporti TGL Autotrasporti

Fotografie di Scena Anna Camerlingo

Grafica Giulia Coppola

Illustrazione di Ludovico Della Rocca

Assistente alla Produzione Daniela De Rosa

Ufficio Stampa Diana Or.i.s. s.n.c. Claudia Mirra

Prodotto da Gianpiero Mirra per Diana Or.i.s. s.n.c.

Dopo mesi di chiusura o parziali  aperture, il Teatro Diana “riparte”, con la  41° Stagione di Prosa proponendo, come sempre, un cartellone ricco di interessantissimi appuntamenti. Ricominceremo dal punto in cui siamo stati costretti a fermarci, guardando con rinnovata fiducia al futuro. Uno straordinario programma aspetta, in questo nuovo anno teatrale, tutti i nostri affezionati abbonati (circa 9.000) e i tutti i nostri graditi spettatori.

Già moltissimi, con affetto, vicinanza e solidarietà , ci hanno sostenuto  ed incoraggiato in questi lunghi mesi e adesso numerosi, concretamente, in questo avvio di campagna abbonamenti , hanno deciso di confermare il loro posto.

Dal 20 ottobre,  fuori abbonamento  “Per ricominciare insieme”, in Prima Nazionale, sarà presentato l’attesissimo spettacolo, che vede protagonisti Antonio Milo e Adriano Falivene, già interpreti dei famosi personaggi del Brigatiere Maione e Bambinella nella fortunatissima Fiction  de “Il commissario Ricciardi”, che insieme ad Elisabetta Mirra, porteranno in scena un nuovo inedito testo scritto dallo stesso Maurizio de Giovanni: Mettici la mano , per la regia di Alessandro DAlatri , accompagnati dalle musiche di Marco Zurzolo, scene di Toni di Pace e i costumi di Alessandra Torella.

SINOSSI DELLAUTORE:

Primavera del 1943, a Napoli.

Una tarda mattinata di sole, in cui la gente di un quartiere popolare tenta faticosamente di trovare una parvenza di vita normale, viene squarciata dalle sirene: arrivano gli aerei alleati, c’è il pericolo di un nuovo devastante bombardamento.

La scena è un vano interrato in tufo, uno scantinato che fa da rifugio improvvisato per proteggersi dalla morte che viene dal cielo. In un angolo del locale una statua della Madonna Immacolata, miracolosamente scampata alla distruzione di una chiesa e in attesa di nuova sistemazione, davanti alla quale brilla qualche lumino a testimonianza del fatto che la gente del quartiere va a visitarla saltuariamente anche lì.

E’ qui che si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: il primo ad arrivare è Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, sia per una naturale propensione al pettegolezzo, sia perché le persone vanno a confidarsi con lui, secondo una consolidata tradizione popolare. Poco dopo arriva il brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha sgozzato nel sonno il marchese di Roccafusca, un ricchissimo nobile il cui palazzo si trova a poca distanza e nel quale la ragazza faceva la cameriera.

Mentre fuori la porta in cima alle scale le voci della gente si trasformano in un pauroso silenzio e poi nel progressivo avvicinarsi del fragore delle bombe, mentre l’imminenza della possibile morte diventa sempre più vicina, il dialogo tra i tre occupanti il rifugio improvvisato si fa sempre più profondo e serrato. La Madonna, muta e addolorata, verrà chiamata in causa mentre apprendiamo in maniera frammentaria cosa è realmente accaduto nel palazzo di Roccafusca e perché, e come Bambinella si trasformerà in avvocato difensore e Maione nell’accusa di un processo che vedrà nella statua di gesso un giudice silenzioso e tuttavia accorato.

Le esplosioni, sempre più vicine, terribili e minacciose, accompagneranno la comprensione della realtà e una serie di riflessioni, da differenti punti di vista, sulla vita, sulla morte, sulla famiglia, sulla giustizia e sulla fede in Dio. E anche in merito alla fame, allo stato di necessità e all’arroganza del potere.

Maione, Bambinella e la loro strana, assurda amicizia a distanza di dieci anni dall’ultima volta che li abbiamo incontrati con Ricciardi, a confronto col momento più buio e terribile della storia della città.

Maurizio de Giovanni

NOTE DI REGIA:

Dopo la lunga stagione dei teatri chiusi è una gioia poter annunciare il mio ritorno sulle tavole del palcoscenico. Un ritorno che segna anche una continuità artistica inedita per me: questo nuovo progetto nasce come una costola della saga de “Il commissario Ricciardi”, dopo il successo della serie televisiva a cui ho lavorato. Dalla straordinaria e immaginifica penna di Maurizio de Giovanni, due tra i volti più colorati si staccheranno dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con il pubblico, ma questa volta dal vivo: il brigadiere Maione e il femminiello Bambinella. Due figure che non fatico a descrivere come “maschere”, unici tra i personaggi dei romanzi ad indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l’altro con la leggerezza della femminilità travestita. La vicenda manterrà la sua ambientazione napoletana, città che continua amorevolmente a vivere nella mia esperienza, raccontata in un periodo temporale diverso da quello dei romanzi. Qui troveremo una Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dagli allarmi e dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita. Medesimi saranno i due attori che hanno interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene.

Una garanzia artistica in equilibrio tra dramma e commedia che sicuramente restituirà al pubblico la gioia di ritornare in platea. La novità è Elisabetta Mirra nel ruolo di Melina, straordinario sguardo sul sacrificio femminile di quell’epoca. Medesimi saranno anche i reparti artistici che mi affiancheranno in questa nuova avventura: chi ha amato i romanzi e la fiction ritroverà la stessa poetica e lo stesso divertimento. A completare la magia ci saranno le musiche di Marco Zurzolo. Aggiungo il piacere e l’orgoglio di collaborare con il teatro Diana, un’istituzione nella storia del teatro napoletano.

A presto.

Alessandro DAlatri

NOTE DI PRODUZIONE:

Quando Antonio Milo mi ha chiamato perché insieme ad Adriano Falivene, voleva trasportare i personaggi del brigadiere Maione e Bambinella a teatro, ho detto subito sì, anzi, ho aggiunto, sarà lo spettacolo di riapertura del Teatro Diana!

Ritornare a Teatro con un inedito di Maurizio De Giovanni, dopo lo strepitoso successo de Il silenzio grande, sarà , non solo un privilegio, ma il modo migliore per far ritornare il pubblico in sala.

Ora non ci rimaneva che mettere insieme tutto lo staff vincente della versione televisiva de Il Commissario Ricciardi, e quindi la cosa più naturale è stata chiamare Alessandro D’Alatri, il regista delle serie, che si è detto subito entusiasta di tornare a fare teatro, e con lui lo scenografo, la costumista, il direttore della fotografia, il musicista e finanche la fotografa della straordinaria serie tv. Tutti di nuovo insieme per ricreare quel mondo, quelle atmosfere, quelle emozioni.

Abbiamo quindi, sulla base dell’ambientazione della commedia, ricostruito un pezzo della Napoli degli anni ’40, la guerra, i bombardamenti, la paura, il dolore, la fame, ma allo stesso tempo la voglia di vivere, l’amicizia, la fede, la solidarietà.

Un impegno economico importante, una follia forse di questi tempi, fatta per amore delle tavole di palcoscenico, che però tornano a vivere, si rianimano.

Spero che il pubblico apprezzi l’impegno e ci gratifichi con un applauso.

Tutti in sala, è tornato il Teatro!

Gianpiero Mirra – produttore Diana Oris

Lo spettacolo dura 1h20’ senza intervallo

Calendario spettacoli

Venerdì22OTTOBREOre 21.00
Sabato23OTTOBREOre 21.00
Domenica24OTTOBREOre 18.00
Giovedì28OTTOBREOre 17.45
Venerdì29OTTOBREOre 21.00
Sabato30OTTOBREOre 21.00
Domenica31OTTOBREOre 18.00
Lunedì1NOVEMBREOre 18.00
Giovedì4NOVEMBREOre 17.45
Venerdì5NOVEMBREOre 21.00
Sabato6NOVEMBREOre 17.30/21.00
Domenica7NOVEMBREOre 18.00
Giovedì11NOVEMBREOre 17.45
Venerdì12NOVEMBREOre 21.00
Sabato13NOVEMBREOre 17.30/21.00
Domenica14NOVEMBREOre 18.00
Giovedì18NOVEMBREOre 17.45
Venerdì19NOVEMBREOre 21.00
Sabato20NOVEMBREOre 17.30/21.00
Domenica21NOVEMBREOre 18.00

ORARIO BOTTEGHINO

Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato 10.30 / 13.30 e 16.30 / 19.30 

domenica 11.00/13.30 e 16.30/19.30

Vendita biglietti on line sul sito www.teatrodiana.it

Telefono 0815567527

diana@teatrodiana.it

Bologna Jazz Festival dal 28 ottobre al 16 novembre

Si chiama Bologna Jazz Festival ma è ormai una kermesse musicale di dimensioni che vanno ben al di là della città felsinea, coinvolgendo i comuni dell’area metropolitana e le province di Modena, Ferrara e Forlì. Un festival di proporzioni regionali, quindi, che si svolgerà dal 28 ottobre al 16 novembre, ospitando stelle come Paolo Fresu (con la sua formazione all stars in omaggio a David Bowie), John Scofield assieme a Dave HollandGonzalo Rubalcaba in duo con Aymée Nuviola. Attorno ai grandi concerti nei teatri si svilupperà poi una programmazione nei club ricca anch’essa di nomi di primo piano.

Il BJF ‘fa’ musica anche al di là dei numerosi concerti: il programma del festival includerà importanti contenuti didattici e numerose conferenze. Inoltre, grazie alla collaborazione con BilBOlbul – Festival Internazionale di fumetto, è stato coinvolto l’illustratore e fumettista Alessandro Baronciani, che ha realizzato una novel story per l’immagine coordinata del BJF 2021. La si potrà vedere esposta sull’Autobus del Jazz e nelle bacheche storiche di CHEAP on board.

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Bologna Città della Musica UNESCO, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione MAST, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Coop Alleanza 3.0, TPER, Città Metropolitana di Bologna, Peugeot, del main partner Gruppo Hera e con il sostegno del Ministero della Cultura.

Concerti principali nei teatri

Il jazz ha ricevuto molto da David Bowie e ora gli restituisce qualcosa: un omaggio in grande stile orchestrato attorno alla tromba di Paolo Fresu (1 novembre al Teatro Auditorium Manzoni, in collaborazione con Gruppo Hera). Il cast di “Heroes” è a dir poco stellare, completato da Petra Magoni, Gianluca Petrella, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli, Christian Meyer: una band unica, creata appositamente da Fresu per questo progetto convocando grandi musicisti eclettici e provenienti da esperienze diverse, anche lontane dal jazz. Con il primo dei suoi concerti principali, Bologna Jazz Festival 2021 recupera quello che avrebbe dovuto essere l’evento di punta dell’edizione 2020, non andata in scena a causa del lockdown.

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SABATO INTENSO PER IL PIACENZA JAZZ FEST TRA MUSICA, PRESENTAZIONI DI LIBRI, CONFERENZE E IL CONCERTO SERALE

Nel pomeriggio prima Massarutto alla Libreria Pagine, quindi Zenni al Conservatorio Nicolini

SABATO INTENSO PER IL PIACENZA JAZZ FEST TRA MUSICA, PRESENTAZIONI DI LIBRI, CONFERENZE E IL CONCERTO SERALE

La sera concerto delle Orchestre Artchipel e di via Padova al Teatro President 

Piacenza, 11 ottobre 2021 – Spesso accade in musica che mondi apparentemente lontanissimi riescano a dialogare tra loro realizzando un disco che ora è anche un concerto. Batik Africana Suite vedrà insieme le due milanesi Artchipel Orchestra e Orchestra di via Padova sabato 16 ottobre alle ore 21.00 presso il Teatro President. Il concerto è organizzato in collaborazione con Crossroads – Jazz Network, il festival itinerante che si svolge su tutto il territorio nazionale. I biglietti sono acquistabili presso la sede del Piacenza Jazz Club nei pomeriggi feriali dalle 15:00 alle 19.30 e il sabato mattina dalle 10:30 alle 12.30, in tutte le tabaccherie e ricevitorie Sisal oppure sul sito diyticket.it. Sono garantite tutte le misure in termini di sicurezza richieste per gli spettacoli dal vivo.

Ma tutta la giornata di sabato 16 sarà ricchissima di appuntamenti, a partire dal concerto che terrà nella galleria S. Donnino, antistante alla libreria piacentina Pagine, il chitarrista Renato Podestà alle 15.15 e che farà da prologo alla presentazione del libro “Il Jazz dentro. Storia e cultura nel fumetto a ritmo di Jazz”, a cura dell’autore, Flavio Massarutto che ne discuterà con il musicologo Stefano Zenni. Questo libro analizza come i fumetti abbiano raccontato l’impatto del Jazz sulla società americana, europea e italiana attraverso una serie di capitoli dove le questioni dell’identità nazionale, razziale e di genere rivelano paure e desideri inconfessati, stereotipi ancora oggi presenti, istanze di liberazione sociale ed esistenziale, in grado di fare emergere in controluce questioni di bruciante attualità. A seguire un aperitivo con degustazione di vini del Poggiarello.

Alle ore 18.00 invece ci si sposterà al Conservatorio Nicolini per una conferenza dello stesso Stefano Zenni, sul tema “Non proprio free. Da Miles a Ornette, il Jazz cambia forma”, sul rapporto tra libertà e struttura nel mondo della musica afroamericana.

La sera invece il concerto di queste due ensemble, la Artchipel e l’Ochestra di via Padova (22 elementi sul palco), che sono dei veri e propri “laboratori sonori” tra i più stimolanti nati negli ultimi anni a Milano. Il disco collettivo, frutto della collaborazione tra le due, è uscito lo scorso anno, s’intitola “Batik Africana Suite” ed è ispirato e dedicato interamente alla musica africana. La Artchipel è stata fondata ed è guidata da sempre da Ferdinando Faraò, qui anche in veste di autore e arrangiatore di molti brani in repertorio. La seconda è coordinata dal chitarrista Massimo Latronico, anch’egli autore e arrangiatore. I due differenti punti di riferimento vengono rielaborati, tenendo insieme mondi sonori apparentemente distanti tra loro. Questo progetto celebra la dimensione dell’incontro, più che mai importante al giorno d’oggi, soprattutto in questo momento storico in cui “sentirsi parte” fa stare meno soli, e capace di tenere vivi i presupposti fondamentali del Jazz, che sono da sempre quelli di una musica sociale interdipendente.

Il Piacenza Jazz Fest è reso possibile grazie al fondamentale sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Regione Emilia-Romagna, si avvale del patrocinio del Ministero della Cultura e del contributo di alcune realtà del mondo imprenditoriale.

Per ricevere tutte le informazioni sui concerti del Piacenza Jazz Fest basta rimanere connessi alle pagine Facebook, Twitter e Instagram del Piacenza Jazz Club o consultare il sito http://www.piacenzajazzfest.it.

Artemide in “Pino… La storia… La musica”

Pino Daniele, la sua storia, la sua musica.

Con Beatrice Valente, contrabbasso e voce e Ivana Muscoso al pianoforte. Arturo Delogu e Luisa Perfetto racconteranno i momenti salienti della sua vita.L’azienda “Il Quarto Miglio” ci delizierà con le sue pietanze ed il suo ottimo vino.


Offerta per i soci di ArtemideConcerto+tagliere+1 calice di vino35 Euro a coppia.


Possibilità di cenare alla carta.

Possibilità di alimenti Gluten free


Saranno rispettate tutte le normative Covid19
Greenpass obbligatorio.
Parcheggio interno custodito

1° Giornata Nazionale dei Jazz Club Italiani – Presentazione del libro di Guido Michelone “Il Jazz e gli Animi” – Comunicato stampa – Liguria

Venerdì 15 ottobre 2021

GIORNATA NAZIONALE DEI JAZZ CLUB

JAZZ CLUB CHIAVARI PROPONE UN INCONTRO CON GUIDO MICHELONE

Dopo il successo del concerto “Jazz Celebration” con il Giulia Cancedda Trio, che si è tenuto venerdì 8 presso “The Best Drink” di Chiavari, il Jazz Club Chiavari propone un nuovo appuntamento in occasione della 1° Giornata Nazionale dei Jazz Club. L’incontro che si terrà venerdì 15 ottobre, concluderà la prima edizione di ITACLUB JAZZ FESTIVAL, il festival diffuso che si sta svolgendo in tutta Italia, nei 23 club aderenti alla manifestazione.

Per festeggiare la nuova “ricorrenza” il jazz club chiavarese propone, alle 17:30 presso “Spazio Casoni” in piazza San Giovanni, la presentazione del libro: “Il jazz e gli animi – 100 anni di musicisti, tendenze, strumenti, novità” (Arcana editore) di Guido Michelone. L’autore dialogherà con Paola Pastorelli, giornalista de Il Secolo XIX, introdurrà l’incontro Rosario Moreno, presidente del Jazz Club Chiavari. L’ingresso è libero, nel rispetto delle norme anti Covid.

IL LIBRO:

“Continua quella che è ormai definibile come “Enciclopedia tematica in progress”: dopo Il jazz-film, Il jazz e le arti, Il jazz e le idee, Il jazz e le cose, ecco un testo sullo spirito di questa musica attraverso i personaggi che, lungo un secolo, hanno caratterizzato un sound unico al mondo. I tanti animi del jazz diventano via via, nel corso della Storia, animo blues, hot, swing, bebop, cool, hard bop, soul, free, trasformandosi in autentici linguaggi musicali autonomi. Sono animi che si legano visceralmente agli strumenti musicali (sax, tromba, pianoforte, chitarra, contrabbasso, batteria).

Animi cosmopoliti e multietnici (afroamerican, afrobritish, european) che dagli Stati Uniti partono in missione per continenti, tornando culturalmente felici e arricchiti. Animi vogliosi di confrontarsi con altri suoni (pop, rock, entertainment), intrecciando fusioni, contaminazioni, ibridazioni con molte esperienze giovanili. Animi trasversali a epoche diverse in un cammino spaziotemporale tanto audace quanto insidioso (contemporary, future-rétro). Animi in rapporto spesso delicato con lo show business (PollWinners, in/out). Animi che vanno oltre il fare, osservando e ascoltando il jazz dall’altra parte della barricata (storico, jazzofilo, critico, giovane, ascolto). Insomma, tanti animi sensibili, giovani, aperti, curiosi, in grado di cogliere la novità e la bellezza e rielaborarle in melodie e ritmi che da sempre muovono focosi sentimenti, qui discussi e raccontati coinvolgendo non solo persone, ma anche luoghi, canzoni, dischi, eventi, amenità, imprevisti.

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Padova Jazz Festival 2021 dal 10 al 21 novembre 2021

23° edizione

10 – 21 novembre 2021

COMUNICATO STAMPA

In una sorta di playback virtuoso, il Padova Jazz Festival 2021 recupera quasi totalmente i concerti dell’edizione 2020, che fu completamente annullata a causa del lockdown. E a essi aggiunge numerose novità, guardando al futuro. In scena dal 10 al 21 novembre, la ventitreesima edizione del festival padovano sarà un inno all’Europa, con un cast artistico proveniente da Italia, Svezia, Germania, Russia, oltre a una notevole rappresentanza di musicisti statunitensi che dell’Europa hanno fatto la loro seconda casa. Riflettori puntati, tra gli altri, su David MurrayEnrico Rava con Fred Hersch e su una presenza d’eccezione come quella di Charles Lloyd. Inoltre, come anteprima in attesa del festival, il 23 ottobre si esibiranno due campioni della bossa nova, i brasiliani Fred Martins e Jaques Morelenbaum (Multisala MPX).

Il Padova Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Miles presieduta da Gabriella Piccolo Casiraghi, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, il sostegno del Ministero della Cultura e la collaborazione del Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova, storica associazione cittadina attiva sin dagli anni Quaranta.

Italia & USA: confronto tra big

Due delle serate ospitate alla Sala dei Giganti (Palazzo del Liviano) saranno dedicate agli estimatori del grande jazz saldamente ancorato alle radici della tradizione afroamericana. Il 13 novembre due fenomenali pianisti come Dado Moroni e Danny Grissett si confronteranno sul repertorio di Charlie Parker (la serata prevede anche un set introduttivo con un solo del vibrafonista Pasquale Mirra). Il 17, il sassofonista statunitense David Murray si presenterà alla testa di un trio dalla composizione ideale per esaltare il suo percorso stilistico, partito dal free e poi approdato a un jazz più ‘ecumenico’ tra mainstreamworld music, richiami africani (anche qui un set iniziale, con i fiati di Marco Colonna e il basso di Silvia Bolognesi).

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Camera Jazz club eventi dal 14 al 18 ottobre


Vicolo Alemagna snc (angolo via Santo Stefano) 40125 Bologna
https://camerajazzclub.com
Giovedì 14 Ottobre ore 21:45DUCK JUICE 5et
Lorenzo Manfredini trombone  Luca Chiari chitarra Lorenzo Locorotondo tastiere Federico Perinelli basso 
Andrea Grillini batteriaFormato da cinque giovani leoni del jazz italiano, il gruppo Duck Juice presenta in anteprima a Bologna i brani del secondo lavoro discografico “House Made of Sticks”. Una riedizione della band originaria in cui non manca la matrice soul funky che ne contraddistingue da sempre la cifra stilistica, anche se appare evidente come il gruppo sia alla ricerca di nuove direzioni e nuovi stimoli. Le composizioni, gli arrangiamenti e le figure ritmiche si fanno via via più complesse e sofisticate, producendo un ben assortito cocktail di jazz, black music, latin, raggae ed elettronica, che ricorda i numerosi progetti collettivi a marchio Snarky Puppy.Contributo concerto €5
a sostegno dei musicisti e delle attività culturali dell’associazione “Jazz Club Bologna”

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Piacenza Jazz Fest: Marco Colonna in solo alla Basilica di San Savino 14/10

Giovedì 14 ottobre Marco Colonna si esibirà nella Basilica di San Savino

SECONDO CONCERTO NELLA BASILICA DI SAN SAVINO CON UNO STUPEFACENTE CLARINETTO IN SOLO

Nel pomeriggio il clarinettista terrà inoltre una masterclass al Conservatorio Nicolini

Piacenza, 11 ottobre 2021 – Secondo concerto di questa edizione ambientato nella Basilica di San Savino, luogo acusticamente perfetto per esaltarne le peculiari caratteristiche. Stavolta la prova sarà la sola voce del clarinettista Marco Colonna che da qualche anno si cimenta con ottimi risultati in una delle sfide più impegnative per chi suona, quella della performance solista. Il concerto avrà luogo giovedì 14 ottobre alle ore 21.00. L’ingresso è libero (no prenotazioni) fino ad esaurimento posti. Sono garantite tutte le misure in termini di sicurezza richieste per gli spettacoli dal vivo.

In quello stesso pomeriggio il musicista terrà una masterclass a frequenza gratuita, ma con prenotazione vivamente consigliata, presso il Conservatorio Nicolini.

Il Piacenza Jazz Fest è reso possibile grazie al fondamentale sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Regione Emilia-Romagna, si avvale del patrocinio del Ministero della Cultura e del contributo di alcune realtà del mondo imprenditoriale.

Marco Colonna, che suona clarinetto e clarinetto basso, non si potrà basare su alcun appoggio, e sarà solo nel rapporto particolarmente intimo con i suoi strumenti e le sue idee. Inoltre il musicista è un esperto nella tecnica della respirazione circolare, che gli permette di creare linee melodiche (e armoniche grazie al riverbero naturale della basilica) senza le frequenti normali interruzioni per riprendere fiato; Colonna riesce perfino a suonare contemporaneamente due clarinetti, usando indipendentemente le mani e la bocca. Così di volta in volta smonta la tecnica del clarinetto e la scompone nei suoi elementi fondamentali: il flusso d’aria attraverso un tubo. In altri brani crea paesaggi sonori intriganti e astratti, esplorando le proprietà sonore di elementi di base simili, sia introducendo la voce, il più elementare degli strumenti musicali, sia suonando note aeree in una sorta di movimento parallelo, mettendo talvolta in primo piano il palpabile ronzio dell’ancia. In altri casi arriva addirittura a simulare i suoni di un flauto, semplicemente suonando il clarinetto senza il suo bocchino. Oppure suona in maniera più convenzionale, disegnando linee sinuose e legate, negoziando salti di registro, o creando una cascata ascendente e discendente di lunghe frasi tese lungo il percorso di un lento crescendo. L’effetto complessivo creato dalla sua musica, risaltata dall’acustica perfetta della Basilica di San Savino, è quello di un ottimo esempio di performance solista da non lasciarsi sfuggire.

Per ricevere tutte le informazioni sui concerti del Piacenza Jazz Fest basta rimanere connessi alle pagine Facebook, Twitter e Instagram del Piacenza Jazz Club o consultare il sito http://www.piacenzajazzfest.it.

Recensione: “Frida en silencio” di Israel Varela conclude la IIa edizione di Around Jazz

di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (www.spectrafoto.com)

Domenica 10 ottobre uno  straordinario  concerto ha concluso una delle rassegne jazz di successo che ha accompagnato questo periodo di fine estate romana “Around Jazz” giunta alla seconda edizione,  organizzato e diretto dal Direttore Artistico Fabio Giachetta e  seguito dall’esperienza ormai consolidata dell’addetto stampa  Fiorenza Gherardi De Candei, Press e che ha visto, sul palco allestito nel meraviglioso parco del Mausoleo di  Cecilia Metella sulla Via Appia l’avvicendarsi di straordinari musicisti di altissimo livello come Roberto Gatto, Gege’ Telesforo, Antonio Farao, Ramberto Ciammarughi,  Javier Girotto, Stefania Tallini, Stefano di Battista, Cinzia Tedesco solo per citarne alcuni. Una rassegna che ha visto un’importante affluenza di pubblico sia ai concerti serali che in quelli organizzati nelle splendide mattinate di un ottobre decisamente mite che ha attratto appassionati della musica jazz e non solo a partecipare a questi veri e propri incontri fatti di musica, amicizia ed emozioni.

La serata finale di tale rassegna non poteva essere stata affidata che ad un’Artista che ha saputo attrarre ed emozionare un pubblico numerosissimo che ha testimoniato ancora una volta che quando un progetto è di altissimo livello come quello presentato da Israel Varela come “Frida en silencio” il pubblico accorre, anche da altre Regioni, per poter emozionarsi di fronte ad un concerto di pura poesia come quello presentato domenica.

Con il progetto FRIDA EN SILENCIO la vita di Frida Kahlo è narrata in un modo fuori dal comune, attraverso la musicalità e la personalità del batterista, compositore e cantante messicano Israel Varela. Un uomo che con la sua musica riesce sempre a mostrare la profondità del suo pensiero, che osserva e comprendere l’essere umano. Attraverso sonorità raffinate e soluzioni ritmiche innovative, Varela ci racconta una straordinaria donna, icona contemporanea, nata nel 1907 a Coyoacán in Messico. Una storia caratterizzata da passioni e sventure, da ribellione contro le costrizioni del nazismo e dalla malattia che l’ha accompagnata in un lungo tratto della sua vita fino alla morte, causata proprio dalle condizioni fisiche nel 1954, a soli 47 anni.

Varela, vincitore del Euro Latin Award nel 2009 con il suo primo album e celebre per la bellezza del suo suono, l’omogeneità della timbrica e l’eleganza esecutiva che lo hanno portato a condividere i palchi di tutto il mondo con artisti come Pat Metheny, Charlie Haden, Yo Yo Ma, George Benson, Mike Stern, Diego Amador e, in Italia, Pino Daniele. 

Questo progetto portato in giro per il mondo da ormai più di cinque anni ha dato vita ad un disco pubblicato nello scorso luglio e che racchiude brani che esprimono tutto il meraviglioso mondo interiore di Varela. Artista meraviglioso, autore di brani che rapiscono il cuore e l’anima, sul palco si presenta come un messaggero di poesia e di anima delicata. Solo ascoltarlo presentare i  brani del disco che hanno suonato durante il concerto stesso non si può che farsi coinvolgere e trascinare dalla bellezza della sua musica, ispirata, come ha raccontato la stesso Varela, più che dai dipinti di Frida Khalo dai testi delle lettere meravigliose che ha scritto e dedicato al grande amore della sua vita Diego Ribera.

E il mondo interiore di Frida non poteva essere raccontato in una dimensione  poetica più emozionante di quella che suscita Varela con brani come “Flores” “Veo Horizontes”, “Colores de Tayen”, Lo que el agua” , “Silencio” scritta con la stessa Serena Brancale, splendida voce sul palco ha dato una carica espressiva ancora più intensa ed emozionante alla musica di Varela, e naturalmente “Espejo de la Noche” che incarna la dolcezza, la sensibilità e l’emozione che solo la musica di Israel Varela sa suscitare nell’anima di un pubblico che è rimasto dall’inizio alla fine in un silenzio assoluto per ascoltare ogni nota con un’attenzione e una carica emotiva che solo nei concerti dei grandi progetti come questo si può assaporare.

Sicuramene non  è stato facile scrivere la musica su testi cosi importanti, ma lo stesso Varela ha raccontato che alla fine è riuscito a realizzare un progetto cosi importante per la sua stessa carriera artistica perché’ tanti pensieri, emozioni narrate da Frida Khalo nelle sue lettere sono le emozioni che lui stesso prova e sono le idee e valori nei  quali lui stesso crede e per i  quali  vive intensamente la sua vita.

Nell’ascoltare il concerto si ha avuto la sensazione di trovarsi di fronte ad un uomo ed Artista davvero speciale, dotato di una sensibilità’ e di un’umanità e umiltà personale ed artistica che è difficile da trovare nel mondo attuale. Il progetto dedicato a Frida Khalo è di una bellezza che  interrompe il fiato, anche perché’ sia nel disco nel quale Israel Varela ha voluto musicisti internazionali insieme a grandi artisti del panorama jazzistico italiano, che sul palco dove è stato accompagnato da musicisti straordinari come Rita Marcotulli al pianoforte, Serena Brancale voce, Jacopo Ferrazza al contrabbasso, un bellissimo quartetto d’archi  Noemi Loi, Carla Mulas violini, Chiara Ciancone viola, Susanna Garcia violencello e Josi Varela alle tastiere, mentre le coreografie di flamenco sono state interpretate dalla ballerina Nazaret Reyes che ha letteralmente incantato il pubblico.

Non ci resta quindi che dare appuntamento alla prossima edizione che, ne siamo sicuri, sarà ancora di più un autentico successo di pubblica e di critica.

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