Recensione: “Frida en silencio” di Israel Varela conclude la IIa edizione di Around Jazz

di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (www.spectrafoto.com)

Domenica 10 ottobre uno  straordinario  concerto ha concluso una delle rassegne jazz di successo che ha accompagnato questo periodo di fine estate romana “Around Jazz” giunta alla seconda edizione,  organizzato e diretto dal Direttore Artistico Fabio Giachetta e  seguito dall’esperienza ormai consolidata dell’addetto stampa  Fiorenza Gherardi De Candei, Press e che ha visto, sul palco allestito nel meraviglioso parco del Mausoleo di  Cecilia Metella sulla Via Appia l’avvicendarsi di straordinari musicisti di altissimo livello come Roberto Gatto, Gege’ Telesforo, Antonio Farao, Ramberto Ciammarughi,  Javier Girotto, Stefania Tallini, Stefano di Battista, Cinzia Tedesco solo per citarne alcuni. Una rassegna che ha visto un’importante affluenza di pubblico sia ai concerti serali che in quelli organizzati nelle splendide mattinate di un ottobre decisamente mite che ha attratto appassionati della musica jazz e non solo a partecipare a questi veri e propri incontri fatti di musica, amicizia ed emozioni.

La serata finale di tale rassegna non poteva essere stata affidata che ad un’Artista che ha saputo attrarre ed emozionare un pubblico numerosissimo che ha testimoniato ancora una volta che quando un progetto è di altissimo livello come quello presentato da Israel Varela come “Frida en silencio” il pubblico accorre, anche da altre Regioni, per poter emozionarsi di fronte ad un concerto di pura poesia come quello presentato domenica.

Con il progetto FRIDA EN SILENCIO la vita di Frida Kahlo è narrata in un modo fuori dal comune, attraverso la musicalità e la personalità del batterista, compositore e cantante messicano Israel Varela. Un uomo che con la sua musica riesce sempre a mostrare la profondità del suo pensiero, che osserva e comprendere l’essere umano. Attraverso sonorità raffinate e soluzioni ritmiche innovative, Varela ci racconta una straordinaria donna, icona contemporanea, nata nel 1907 a Coyoacán in Messico. Una storia caratterizzata da passioni e sventure, da ribellione contro le costrizioni del nazismo e dalla malattia che l’ha accompagnata in un lungo tratto della sua vita fino alla morte, causata proprio dalle condizioni fisiche nel 1954, a soli 47 anni.

Varela, vincitore del Euro Latin Award nel 2009 con il suo primo album e celebre per la bellezza del suo suono, l’omogeneità della timbrica e l’eleganza esecutiva che lo hanno portato a condividere i palchi di tutto il mondo con artisti come Pat Metheny, Charlie Haden, Yo Yo Ma, George Benson, Mike Stern, Diego Amador e, in Italia, Pino Daniele. 

Questo progetto portato in giro per il mondo da ormai più di cinque anni ha dato vita ad un disco pubblicato nello scorso luglio e che racchiude brani che esprimono tutto il meraviglioso mondo interiore di Varela. Artista meraviglioso, autore di brani che rapiscono il cuore e l’anima, sul palco si presenta come un messaggero di poesia e di anima delicata. Solo ascoltarlo presentare i  brani del disco che hanno suonato durante il concerto stesso non si può che farsi coinvolgere e trascinare dalla bellezza della sua musica, ispirata, come ha raccontato la stesso Varela, più che dai dipinti di Frida Khalo dai testi delle lettere meravigliose che ha scritto e dedicato al grande amore della sua vita Diego Ribera.

E il mondo interiore di Frida non poteva essere raccontato in una dimensione  poetica più emozionante di quella che suscita Varela con brani come “Flores” “Veo Horizontes”, “Colores de Tayen”, Lo que el agua” , “Silencio” scritta con la stessa Serena Brancale, splendida voce sul palco ha dato una carica espressiva ancora più intensa ed emozionante alla musica di Varela, e naturalmente “Espejo de la Noche” che incarna la dolcezza, la sensibilità e l’emozione che solo la musica di Israel Varela sa suscitare nell’anima di un pubblico che è rimasto dall’inizio alla fine in un silenzio assoluto per ascoltare ogni nota con un’attenzione e una carica emotiva che solo nei concerti dei grandi progetti come questo si può assaporare.

Sicuramene non  è stato facile scrivere la musica su testi cosi importanti, ma lo stesso Varela ha raccontato che alla fine è riuscito a realizzare un progetto cosi importante per la sua stessa carriera artistica perché’ tanti pensieri, emozioni narrate da Frida Khalo nelle sue lettere sono le emozioni che lui stesso prova e sono le idee e valori nei  quali lui stesso crede e per i  quali  vive intensamente la sua vita.

Nell’ascoltare il concerto si ha avuto la sensazione di trovarsi di fronte ad un uomo ed Artista davvero speciale, dotato di una sensibilità’ e di un’umanità e umiltà personale ed artistica che è difficile da trovare nel mondo attuale. Il progetto dedicato a Frida Khalo è di una bellezza che  interrompe il fiato, anche perché’ sia nel disco nel quale Israel Varela ha voluto musicisti internazionali insieme a grandi artisti del panorama jazzistico italiano, che sul palco dove è stato accompagnato da musicisti straordinari come Rita Marcotulli al pianoforte, Serena Brancale voce, Jacopo Ferrazza al contrabbasso, un bellissimo quartetto d’archi  Noemi Loi, Carla Mulas violini, Chiara Ciancone viola, Susanna Garcia violencello e Josi Varela alle tastiere, mentre le coreografie di flamenco sono state interpretate dalla ballerina Nazaret Reyes che ha letteralmente incantato il pubblico.

Non ci resta quindi che dare appuntamento alla prossima edizione che, ne siamo sicuri, sarà ancora di più un autentico successo di pubblica e di critica.

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