Recensione: Tosca in “Appunti musicali dal mondo” per l’Associazione I Senzatempo di Avellino

di Annamaria De Crescenzo
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Ultimo appuntamento della rassegna del 2018/2019 organizzata dall’Associazione I Senzatempo di Avellino diretta da Luciano Moscati che ha portato sul palco allestito nella sala dell’Hotel de La Ville che ospita da diversi anni ormai la rassegna stessa con uno dei concerti, a mio modesto parere, degli ultimi dieci anni della musica italiana contemporanea con Tosca in “Appunti musicali dal mondo”. Il concerto ha ben rappresentato il tema centrale della Rassegna “I Colori della Musica” che quest’anno ha portato in scena da ottobre a maggio tantissimi artisti nazionali ed internazionali come Toninho Horta, Bungaro, Danilo Rea & Ramin Bahrami, Joe Barbieri, Neney Santos che hanno portato la loro musica fatta di jazz, pop, musica brasiliana, cubana ed etnica agli appassionati della musica, e non solo jazz, che aderiscono da anni all’Associazione.
“Un vaso di Pandora, una sorta di giro del mondo intorno alla musica e alle parole che si arricchisce di canzoni nuove, scoperte o ritrovate”. È così che la stessa artista ha definito “Appunti Musicali dal Mondo” un progetto che ha dato vita ad un disco pubblicato nel 2018 che mette il punto e ripercorre le tappe più significative del suo cammino artistico tra sperimentazioni, ricerca e nuovi arrangiamenti.
Un progetto che cattura l’idea e l’essenza del viaggio per Tosca, cantante, artista eclettica e ricercatrice musicale, da sempre affascinata dalle musiche tradizionali di tutto mondo. Pezzi rari e melodie introvabili, contaminazioni con altre culture intrecciate alle nostre radici, in un live che per l’occasione abbraccia grandi classici della tradizione italiana e canzoni dal suo repertorio. Sono confini e sconfini del suono della voce, come recita il sottotitolo del concerto, un crogiuolo di melodie e parole, poetico e vibrante, quasi un “racconto in musica” che, anche grazie al sapiente utilizzo di lingue molto lontane fra loro, passa tra le suggestioni del fado portoghese, della morna, i canti augurali dei matrimoni Yiddish, una canzone libanese e una ballata zingara fino ad approdare alle sponde italiane della musica d’autore e popolare, con uno straordinario omaggio alla canzone romana che da tempo Tosca valorizza oltre i confini laziali.
Lei stessa ha infatti dichiarato “La mia non è una ricerca filologica, ma una ricerca per affinità artistica dove posso affondare anche le mie radici. È un’avventura nelle molte anime della canzone. Ho scelto brani tra i viaggi che abitualmente faccio due o tre volte all’anno e quelli virtuali che ho compiuto in quasi venti anni di teatro e canzone. Mi sono fatta guidare dall’istinto, dalla bellezza delle canzoni che trovavo e che portavo via con me. Tutto questo materiale andrà poi in giro all’estero, dove incontrerò nuovi artisti residenti a Lisbona, Parigi, Rio, San Paolo, e diventerà un documentario per Rai Cinema.”
Il concerto è stato appunto un viaggio emozionante nella musica attraverso le culture dei popoli e dei luoghi che Tosca, insieme ai suoi compagni di viaggio come Giovanna Famulari (pianoforte, violoncello e voce), Massimo De Lorenzi (chitarre), Alessia e Fabia Salvucci (percussioni e voci), ci hanno fatto conoscere nella loro musicalità e nella loro bellezza, passando per brani, di una bellezza che lascia senza fiato e che attingono alla cultura libanese (Succar ya banat), a quella rumena (Dumbala Dumba), a quella macedone come in “Ibrahim” o a quella zulu come in “Nongqonqo “ detta anche la “canzone di Mandela”, a quella napoletana come in “Dimme na vota si”, una bellissima villanella del ‘600 riarrangiata dalla stessa Tosca insieme a Giovanna Famulari che la interpreta con una voce che conquista, “Marzo” o “Secondo coro delle lavandaie” aiutate dalle tammorre e dagli strumenti della musica popolare, o a quella yiddish come in “Melache meluche” o “Rumania Rumania”. Ma ancora più coinvolgente ed emozionante è stata la musica del fado in “Il porto” (in metà italiano e metà portoghese”) o quella in una lingua che mette insieme le sonorità del dialetto romanesco con la lingua portoghese come in “Nina” ma ancora più intensa l’interpretazione di Fabia Salvucci in “Estranha forma de vida” che ha conquistato il pubblico presente in sala.
Tosca porta tutta sé stessa in questo progetto, dalle sue esperienze di cantante affermata quanto di quella di attrice di teatro, dalla sua passione per le musiche del mondo alla sua enorme curiosità verso gli aspetti culturali dei paesi che ha visitato, che ne fa una persona con una personalità decisamente affascinante.
Bellissimo infatti il suo commento nei saluti finali del concerto: “Pensavo, prima di venire in sala, che oggi è una data importante visto che oggi si è votato per le elezioni Europee. Mai come in questo momento storico dove c’è un ritorno all’odio e al razzismo, a sentirsi superiori agli altri, a non voler più stare in Europa (alcuni), c’è bisogno di far capire che invece l’Europa, e soprattutto i Paesi che abbiamo visitato durante i nostri concerti, sono assolutamente fantastici. Ovunque nei nostri concerti siamo arrivati con l’umiltà di conoscere e siamo ritornati arricchiti di una sensibilità enorme”.
A conclusione di un concerto davvero emozionante Tosca ha regalato al pubblico altri due brani non in scaletta come “Rosa” del famoso compositore brasiliano Pixinguinha (Alfredo da Rocha Viana Filho) e una rivisitazione molto particolare di “Vorrei incontrarti fra 100 anni” il brano che cantò con Ron al Festival di Sanremo del 1996 che vinse il primo posto.
Appuntamento per la rassegna 2019/2020 come ogni anno a partire dal prossimo ottobre, ma le sorprese non finiscono qui. Durante il concerto è stata annunciata la data (13 giugno) della serata finale del concorso dedicato ai giovani talenti under 35 indetto dalla stessa Associazione iSenzatempo di Avellino, con il patrocinio della Fondazione Siena Jazz, che saranno valutati da una giuria tecnica composta da Franco Caroni (direttore artistico della FondazioneSiena Jazz- Accademia Nazionale della Musica Jazz) presidente della giuria , Ada Montellanico (cantante), Maria Pia De Vito (cantante), Danilo Rea (musicista), Paolo Fresu (musicista), Pietro Condorelli (musicista), Alceste Ayroldi (critico e giornalista musicale), serata che si concluderà con il concerto dei Camera Soul e Marchiobossa .