Monthly Archives: settembre 2017

Premio San Gennaro Day 2017 : il riconoscimento dei veri Talenti di Napoli

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I Bottari di Macerata Campania_San Gennaro Day 2017

Giunta alla quinta edizione, il Premio San Gennaro Day quest’anno si è svolto, con il palco allestito sul sagrato del Duomo di Napoli, lunedì 25 settembre tra un vero e proprio tripudio di folla e di consensi da parte della critica e della stampa che conta qui a Napoli. Organizzato da Jesce Sole e lo stesso Gianni Simioli che ne cura anche la Direzione Artistica, in collaborazione con Gabbianella Eventi Club, Comune di Napoli e Regione Campania, e numerosi sponsor che sono stati citati diverse volte nel corso della serata stessa scelti tra i più importanti imprenditori napoletani e campani, è stato ancora una volta un grandissimo successo, come nelle precedenti edizioni, seguito in piazza da un numerosissimo pubblico e in diretta sui più importanti canali Social e diverse troupe televisive. Dietro le quinte i numerosi ospiti dell’evento, tutti uniti in un’atmosfera di amicizia e di desiderio di stare insieme che fa di questi grandi Artisti un gruppo affiatato ed entusiasta sia della serata che degli obiettivi del Premio stesso, come più volte affermato dallo stesso Simioli che ha fortemente voluto questo Premio come giusto riconoscimento del talento, grinta e determinazione degli Artisti (musicisti,cantanti, imprenditori, attrici) che dimostrano di essere legati alla propria città e fanno di tutto per poterla non solo renderla migliore ma anche essere ai vertici del proprio ambito professionale. Per tale motivo, ad ogni Premio consegnato sul palco è stata letta la “motivazione” per l’assegnazione del premio stesso, sull’applauso del pubblico che evidentemente ne condivideva ed apprezzava pienamente le scelte degli organizzatori.

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PRISONER 709 Michele o Caparezza?

caparezzaCaparezza torna dopo 3 anni e lo fa in grande stile, con l’album più intimo e personale della sua carriera. Capa lascia il posto a Michele, in un percorso circolare (la prima e l’ultima canzone sono praticamente identiche, con la differenza che nel primo pezzo l’atmosfera è più cupa, pessimista, il testo molto critico, nell’ultimo l’autore lascia spazio al ritmo, alla leggerezza, non ci sono strofe “parlate”) zeppo di riferimenti alla numerologia (7 o 9?), che ci racconta i suoi momenti di crisi, i suoi dubbi, il problema dell’acufene di cui soffre da poco più di due anni, ma anche la voglia di reagire, la presa di coscienza della propria situazione, la raggiunta maturità e la positività, che emerge specialmente in un brano, quel “Ti fa stare bene” uscito in contemporanea ed in contrapposizione (volutamente) con uno dei pezzi più cupi e più difficili, il “Prisoner 709” che da’ il titolo al cd.

Insomma, non resta che ascoltarlo per farvi un’idea.
A mio avviso uno dei migliori lavori del cantante di Molfetta.

I Virtuosi di San Martino : Il Teatro che affascina – Intervista al Maestro Roberto Del Gaudio

Di Annamaria De Crescenzo

Prima di andare in scena il Maestro Roberto Del Gaudio ci ha concesso una bella e interessante intervista:

Parliamo oggi con uno degli Artisti più interessanti del panorama teatrale italiano, leader dei Virtuosi di San Martino, Roberto Del Gaudio. Come nasce l’idea del nome del gruppo e quando nasce quest’idea di fare teatro, cabaret, musica in una sorta di spettacolo nello spettacolo?

La scelta del nome Virtuosi di San Martino risale alla notte dei tempi, credo nel 1994, quindi davvero tantissimi anni fa. Perché questo nome? mah! Forse perché San Martino è il protettore dei “cornuti” secondo la tradizione popolare e magari ci ha ispirato questo fattore, oppure perché San Martino è il Santo di questa breve estate invernale che avviene a novembre e dunque poiché il virtuosismo, la tecnica attoriale, i rudimenti del mestiere di stare in scena sono ormai un ricordo dei tempi andati, una specie di estate fuggevole, ecco quindi il discorso che si riallaccia a San Martino, e al nome scelto per il gruppo.

Riguardo poi all’idea di far sprofondare in scena vari linguaggi tra i quali quello teatrale e quello musicale, quest’ idea non è stata un’idea dei Virtuosi di San Martino ma è un’idea che esiste da quando esiste il Teatro, considerato che la tragedia greca, ad esempio, era cantata. Oggi invece vengono riprodotte le tragedie greche senza musica anche a Siracusa e sono una cosa spaventosa, è come leggere un libretto di un’opera di Rossini o di Verdi senza musica. Il grande Teatro dell’Occidente ha avuto da sempre uno strettissimo legame con la musica ed ecco quindi, attenendoci agli autori più vicini a noi, Brecht, Petrolini, Viviani solo per citarne alcuni, è venuta fuori l’idea di riproporre con forza e con tenacia questo tipo di Teatro.

 

Obiettivo riuscitissimo visto anche il talento dei musicisti che ti accompagnano in scena

I musicisti che sono con me sul palco (Carmine Ianniciello violino, Federico Odling violoncello, Vittorio Ricciardi flauto, Carmine Terracciano chitarra) infatti non sono mai stati meri esecutori della musica proposta ma veri e propri protagonisti dello spettacolo stesso. Infatti sebbene siano tutti professori di Conservatorio guidati da un eccellente compositore come Federico Odling in scena sono “attori della loro musica” nel senso che è come se recitassero una parte, tramutando un quartetto classico in un vero e proprio coro greco, che prende parte alla vicenda attivamente e contrappuntando le tesi e le storie della “voce narrante” che sarei io. I Virtuosi quindi sono un fenomeno “comico” che affonda le sue radici nella tragedia greca, anche se questo non sempre ci viene riconosciuto. Infatti spesso, quando parlo con i giornalisti mi chiedono “Ma tu sei un musicista?”, non capendo che il Teatro greco era in origine strutturato proprio in questo modo, non come quello di oggi, che è incasellato in specifici generi come al supermercato ci sono i vari scaffali e i vari settori. Invece il Teatro dovrebbe essere tutt’altro, è il luogo dove tutte le competenze dovrebbero interagire e sprofondare. Infatti mi manca molto nella nostra esperienza artistica avere 4 danzatori classici ovviamente, 4 Tersicorei, facendo capire che il nostro Teatro non è “all’avanguardia” ma è al contrario un Teatro che affonda le sue radici nel Teatro greco. Oggi poi il termine “avanguardia” è fortemente abusato e utilizzato in maniera impropria, è diventato un pretesto per abolire la tecnica. Cioè qualsiasi persona che non sa far nulla si mette a fare il regista o l’attore di avanguardia, come diceva Pasolini “Qualsiasi artista che non è tale, si può professare artista all’avanguardia mettendosi al di fuori delle regole”. Invece le regole ci sono eccome. È come se qualcuno si mettesse a giocare a tresette con uno che sta giocando ad asso pigliatutto. Nel mio Teatro invece le regole ci sono e tutto non è frutto di mera improvvisazione ma è una seria ricerca e un’elaborazione e rielaborazione di regole antiche ma sempre attualissime per fare il vero Teatro.

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Fabio Concato per Napolinfest San Gennaro Day al Complesso Monumentale San Lorenzo Maggiore (NA)

di Annamaria De Crescenzo
Foto by SpectraFoto

Un calendario fittissimo di spettacoli, rappresentazioni teatrali, concerti ed eventi artistici, una sorta di doveroso omaggio alle quattro grandi rassegne legate alla tradizione partenopea: Piedigrotta in Festa, la festa padronale di San Gennaro, la Festa di Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, la Festa della Madonna del Rosario. Napoli al centro del programma “Napolinfest -Naviganti, Eroi, Poeti e Santi della Città” , un progetto del Comune di Napoli, Regione Campagnia e Gabbianella Club srl, sotto la direzione Artistica del giornalista Lugi Necco, che diventa una meravigliosa opportunità per i cittadini e i turisti che dal 11 settembre al 7 ottobre hanno la possibilità di rivivere la bellezza delle grandi tradizioni popolari e degli spettacoli ad esse legate nel corso del tempo.

Tantissimi gli Artisti coinvolti nel progetto: da Ron, Francesca Marini, Antonello Roni, Monica Sarnelli, Federico Salvatore, Andrea Sannino, Eugenio Bennato solo per citarne alcuni, e tutti impegnati in quelli che sono stati o saranno eventi di grandissimo successo di pubblico e di critica. Grande trepidazione per l’evento più atteso: il San Gennaro Day, un premio identitario per prestigiosi ospiti a cura della “Jesce Sole” con la Direzione Artistica e la conduzione di Gianni Simioli.

Domenica 17 settembre il Chiostro del Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore ha ospitato, con uno strepitoso sold out già da diverse settimane, il concerto di uno degli artisti più applauditi e amati del panorama musicale italiano: Fabio Concato.

Presentato da Alessandro Incerto, noto attore napoletano, di fronte ad una numerosissima pletea di oltre cinquecento persone, con il Direttore Artistico Luigi Necco in prima fila e Gianluigi Osteri della Gabbianella Club Events, il cantante e musicista milanese ma con il cuore decisamente “napoletano” ha incantato la platea con i suoi successi di sempre, ma anche con la sua signorilità, i suoi modi garbati e la sua deliziosa autoironia che lo fanno amare da tutto il suo affezionatissimo pubblico.

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Lura al Festival Ethnos XXII Edizione: il ritmo travolgente di Capo Verde

Di Annamaria De Crescenzo
Foto by SpectraFoto
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Il Festival Ethnos giunto quest’anno alla XXII Edizione, è una delle manifestazioni artistico-culturali più interessanti del panorama musicale e non solo della nostra Regione. Progetto co-finanziato dalla Regione Campania, e diretto magistralmente dal Direttore Artistico Gigi Di Luca, coadiuvato da bravissimi collaboratori come Chiara Savelli (coordinamento organizzativo), Gaetano Petronio (Ufficio stampa nazionale), Umberto di Micco (ufficio stampa regionale), Giulio Di Donna (social media manager e Comunicazione) annovera quest’anno, oltre al Comune di San Giorgio come Comune organizzatore, altri Comuni partner come Bacoli, Casandrino, Massa Lubrense, Somma Vesuviana che ospiteranno, di volta in volta, i dieci eventi che, dal 16 settembre al 1 ottobre, ospiteranno artisti di rilievo internazionale, vere e proprie icone di mondi e culture lontane ma di grandissimo fascino e importanza artistica in siti di interesse storico-architettonico di estrema bellezza.

La bellezza e la forza di Ethnos sono proprio queste: scegliere, grazie alle straordinarie doti del Direttore Artistico Gigi Di Luca dei veri e propri talenti della musica etnica, in un intreccio di musica, danza, teatro e valorizzazione del territorio grazie ad un intenso programma di itinerari naturalistici e visite guidate ad alcuni tra i più bei musei, Chiese, Parchi archeologici e Catacombe del territorio napoletano, oltre, altra novità di quest’anno, a intrecciare al canto anche performance di altissimo livello di danza e teatro. Una vera e propria immersione della cultura degli altri popoli, senza trascurare le nostre radici storiche-ambientali-culturali che ha reso il Festival Ethnos uno dei festival della musica più importanti e di successo d’Italia, permettendo al pubblico napoletano e non solo di conoscere e apprezzare la migliore musica etnica del mondo.

Lo stesso Direttore Artistico Gigi Di Luca ha evidenziato che “Il Festival Ethnos si conferma come grande evento che integra la valorizzazione del territorio con la scoperta di nuove culture. Lo definirei quest’anno ” Festival del Golfo “, in quanto tocca gli estremi luoghi di una terra bagnata del mare e si estende da Bacoli a Massalubrense mantenendo però il baricentro vulcanico nell’area vesuviana e nel comune di San Giorgio a Cremano con concerti ed eventi collaterali  anche a Somma vesuviana, Casandrino, Napoli e Torre del Greco. 7 concerti, 1 spettacolo di danza, 1 premio Ethnos, 2 stage , itinerari e visite guidate per una conoscenza ulteriore di patrimoni nascosti. Ecco la XXII edizione di un festival storico ed atteso che guarda alla crescita civile e culturale e allo sviluppo turistico con la partecipazione di artisti in esclusiva italiana e regionale. La manifestazione rinnova la sua tradizione guardando a culture lontane da noi. E’ stato svolto un attento lavoro di selezione e di ricerca di artisti affermati in campo musicale e capaci di affascinare il pubblico esprimendo la propria identità culturale attraverso la musica, la danza,  la scrittura, per un festival sempre più multidisciplinare. In 22 anni anni probabilmente siamo riusciti, attraverso inedite performance, ad aiutare a superare stereotipi e pregiudizi di cui spesso alcuni popoli sono vittime. Abbiamo scelto di dedicare uno spazio maggiore alle donne che provengono da territori retrogradi, dove non esiste emancipazione femminile e la sottocultura spadroneggia. Inoltre si rafforza il Premio Ethnos che per la seconda edizione verrà consegnato allo scrittore e giornalista franco- marocchino Tahar Ben Jelloun, un premio che vuole essere un riconoscimento verso chi nella sua opera creativa, artistica e sociale ha saputo tracciare da buon conoscitore del mondo mediorientale ed europeo, un ponte tra le differenze, raccontando con i suoi libri la bellezza che vive in ogni cultura”.

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“Snailspace” è il nuovo album di Simone Graziano

Esce il 22 settembre per Auand, il nuovo album del pianista Simone Graziano, dal titolo “Snailspace”. Ad accompagnare Simone Graziano, qui al piano, synth e Fender Rhodes, in questo percorso alla riscoperta del valore del tempo, ci sono Francesco Ponticelli al contrabbasso e synth, e Tommy Crane, giovane rising star internazionale alla batteria. Impegnato attualmente dal vivo con “Frontal”, Graziano presenterà questo nuovo album in un tour a partire da febbraio 2018.

 “Snailspace” è apologia della lentezza, intesa come forma di ribellione. La quarta fatica discografica di Simone Graziano deve il titolo a un racconto di Luis SepúlvedaStoria di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, in cui una lumaca di nome Ribelledopo essere stata cacciata dal suo gruppo, viaggia alla ricerca del significato della lentezza. In questo modo, scopre che proprio grazie al suo muoversi a un tempo diverso da tutti gli altri animali, riesce a vedere un mondo nascosto, più ricco e denso, solitario e silenzioso.

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Il Jazz Italiano per le terre del sisma III Edizione: Un evento straordinario a favore della ricostruzione grazie al potere della Musica

Il potere della musica è straordinario: varca e travalica i confini legati a stati, ideologie e idiomi. (Franco Mussida)

È proprio ciò che è accaduto nella lunga maratona del jazz che ha attraversato quattro città, simbolo delle altrettanto quattro Regioni colpite dal sisma che ha provocato, in tempi diversi, ingenti danni materiali e non alle popolazioni di tali zone. Il Jazz Italiano si è totalmente mobilitato a favore di un evento unico nel suo genere che ha visto 750 musicisti impegnati in 140  concerti, iniziando dal 31 Agosto a Scheggino in Umbria, per passare poi al 1 settembre a Camerino nelle Marche, il 2 settembre ad Amatrice in Lazio, fino all’appuntamento conclusivo di domenica 3 settembre a L’Aquila in Abruzzo dove, per 12 ore, partendo dalle 11 di mattina con il concerto inaugurale di Peppe Servillo & Solis String Quartet nella splendida location della Fontana delle 99 Cannelle fino alle 2 di notte a conclusione del concerto serale svoltasi nel piazzale della Basilica di Collemaggio con artisti di grandissimo livello.

Il progetto,  coordinato e gestito da Associazione I-Jazz, Associazione Midj e Casa del Jazz con il contributo del Mibact ed il main sponsor SIAESocietà Italiana degli Autori ed Editori, ha avuto un successo strepitoso di pubblico e critica, raggiungendo nella sola città de L’Aquila più di 45 mila presenze, nonostante un clima freddo nelle ore serali dell’evento conclusivo.

Lo stesso Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini ha affermato: “Il jazz italiano per L’Aquila è stata una grande prova per la cultura, per la musica e per la città dell’Aquila.  Quando i riflettori sono accesi, tutti sono attenti, sensibili e motivati. Questa iniziativa dovrà servire a ricordare per L’Aquila e per i comuni colpiti dal terremoto l’anno scorso nell’Italia centrale, che la ricostruzione delle città passa attraverso la ricostruzione delle case, dei palazzi, delle strade, ma anche attraverso il riportare la vita in quegli stessi luoghi”

E ancora : “La musica jazz è diventata strumento di comunione e riflessione rafforzando così il messaggio universale della musica da intendersi come idioma capace di migliorare il mondo mostrando tutta la sua forza comunicativa e poetica. Dopo il successo di questa terza Edizione, così come lo sono state le precedenti due edizioni del 2015 e 2016, possiamo liberamente affermare che esiste il jazz pre l’Aquila e il jazz post L’Aquila. Da questa esperienza tutti noi, musicisti, organizzatori, addetti stampa ,operatori del settore tecnico e fotografi, che possiamo collaborare insieme in una sorta di ritrovata forza ed energia per poter creare eventi di solidarietà e di musica come questo”.

Sono le parole di un orgogliosissimo quanto emozionatissimo Direttore Artistico Paolo Fresu, sempre presente con il sorriso e la disponibilità verso tutti, pronto a rilasciare interviste, dichiarazioni, e foto con il pubblico  in ogni fase della maratona del jazz, a partire da Scheggino fino a notte inoltrata sul palco di Collemaggio. Paolo Fresu, insieme alla Presidente dell’Associazione Mdij Ada Montellanico, a Corrado Beldi  Vice Presidente dell’Associazione I-Jazz  e tanti altri organizzatori e volontari, non ha smesso un attimo di spostarsi, non solo nelle prime tre città di Scheggino, Camerino ed Amatrice, ma anche negli oltre 18  palchi sparsi per tutta la città de L’Aquila, assicurandosi, in prima persona, che tutto venisse seguito e si svolgesse nel miglior modo possibile, così come del resto era stato egregiamente programmato.

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Dunkirk: la guerra vista da Chris Nolan

di Alessio Bosi

dunkirTrama: i fatti narrati riguardano un episodio della seconda guerra mondiale, quello in cui rimasero intrappolati nella spiaggia di Dunkerque, sulla costa francese, 400.000 soldati alleati, stretti nella morsa della Wehrmacht tedesca.

 

Non è semplicemente un film sulla guerra o su un episodio di guerra…. è indubbiamente un film DI Christopher Nolan, girato ALLA Christopher Nolan.
Emozionante, commovente, teso (il nemico si percepisce, la tensione si palpa), registicamente sublime (le inquadrature, i giochi temporali a cui ormai ci ha abituato il regista), ottime le performance degli attori, a cominciare dai tre giovani protagonisti, ma anche Mark Rylance e Cillian Murphy… peccato per un Tom Hardy meno efficace del solito.
Personalmente sono rimasto senza fiato per quasi tutto il film. Non ci giro tanto intorno…. a mio avviso un film di quelli che restano nella memoria per sempre!