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Recensione: Carlo Buccirosso e Biagio Izzo in “Due Vedovi allegri” al Teatro Augusteo

di Annamaria De Crescenzo 

Straordinaria serata di risate ma anche di riflessioni profonde ieri   sera al Teatro Augusteo   con Carlo Buccirosso e Biagio Izzo per la prima volta insieme a teatro, protagonisti dello spettacolo “Due vedovi allegri”  in scena dal 23 dicembre e fino a domenica 16 gennaio 2022.

Prodotto da A.G. Spettacoli ed Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, è scritto e diretto da Carlo Buccirosso, interpretato da Carlo Buccirosso e Biagio Izzo, con Gino Monteleone, Elvira Zingone, Donatella De Felice, Floriana Monici e Roberto Giordano, con le scene di Gilda Cerullo e Renato Lori. Costumi di Zaira de Vincentiis. Musiche di Cosimo Lombardi. Disegno luci di Francesco Adinolfi.

Il protagonista della commedia e’ Cosimo Cannavacciuolo (interpretato da Carlo Buccirosso) vedovo ipocondriaco affetto da ansie e paure, costantemente in ricerca di affetti e certezze in una vita che sembra riservargli null’altro che sospetti di congiure e preoccupazioni di malattie, persa la sua amata moglie a causa di un virus si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo, che a causa dei mancati pagamenti minaccia l’esproprio del suo appartamento.

Fortunamente e’ attorniato dall’allegra presenza di Salvatore (Biagio Izzo) anche lui vedovo, bizzarro custode del palazzo, dalla giovane figlia del custode   Angelina, ragazza delle pulizie non solo dell’ appartamento di Cosimo ma anche di altri inquilini del condominio, come quello dell’orefice Tomacelli e della consorte Pupetta, vent’anni più giovane di lui e da Virginia, quarantenne attrice di cinema e teatro, che porta una ventata di spensieratezza nel marasma generale di una casa allo sbando, che a detta di Angelina appare come un museo archeologico.

 Ma la vera angoscia di Cosimo, oltre l’ingombrante presenza di Salvatore, è rappresentata dai suoi vicini di casa: i coniugi Tomacelli, depositari di un drammatico segreto che da mesi contribuisce a rendere ancora più complessa la sua strenua lotta per la sopravvivenza.

La storia, apparentemente semplice offre momenti di grandissima divertimento   ma anche di   improvvisi colpi  di scena in quanto, soprattutto i due protagonisti principali (Carlo Buccirosso e Biagio Izzo) sono bravissimi a reggere il ritmo della recitazione con battute fulminanti e grande intesa dei tempi in scena, tanto da far sperare che sia nata una nuova coppia comica da ritrovare (speriamo) anche in altri testi teatrali magari scritti dallo stesso Buccirosso.

Da anni ormai Carlo Buccirosso ci ha abituato  a  commedie che “raccontano “ momenti di vita vissuta reali guardati dagli occhi di protagonisti spesso in crisi lavorativa o di vita ma animati sempre da uno spirito ironico che li fa poi ritrovare l’energia e la forza per poter cambiare le sorti difficili che li attanagliano della loro stessa vita.

Anche allo stesso Cosimo  succedera’ tale trasformazione.

Da uomo ansioso tormentato dai debiti e dalle difficolta’ di aver perso il lavoro, passa dall’essere messo sotto ricatto dal suo vicino di casa che chiede di aiutarlo a realizzare il sogno di sua moglie di avere un bambino  a quello di uomo felice grazie al fatto che riesce a trovare una soluzione a tutti i suoi problemi ( e anche a quelli del suo vicino, uno straordinario Gino Monteleone, da diversi anni attore fisso nei suoi spettacoli ) grazie all’allegria del custode Salvatore, al suo modo scanzonato di prendere la vita ma che dimostrera’ un grande sentimento di amicizia e di solidarieta’ allo stesso Cosimo anche se da tempo non si sopportavano a vicenda.

Invece nel momento piu difficile per la vita di Cosimo , Salvatore (Biagio Izzo) riesce a mettere da parte il sentimento di antipatia iniziale per poter stringere prima una sorta di accordo nell’aiutarlo a soddisfare la richiesta del vicino di casa e poi, una volta che l’accordo fallisce, ma non vi svelero’ perche’, cosi da destare la vostra curiosita’ e correre a Teatro per vedere lo spettacolo, lo aiuterà a risollevarsi economicamente e a ritrovare la gioia di vivere e la voglia di ricominciare ad amare.

Insomma, una vera e propria storia di amicizia che vince su tutto e tutti e che alla fine e’ un trionfo della celebrazione dei buoni sentimenti e dell’aiuto reciproco del quale  in questi momenti di difficoltà dovuti a quasi due anni di pandemia ne abbiamo sempre piu bisogno.

Lo spettacolo sara’ in scena fino al 16 gennaio e ve lo consiglio assolutamente da vedere per poter trascorrere quasi due ore e mezza indimenticabili di allegria e risate.

TEATRO AUGUSTEO | CARLO BUCCIROSSO e BIAGIO IZZO in “Due vedovi allegri”

Carlo Buccirosso e Biagio Izzo per la prima volta insieme a teatro, protagonisti dello spettacolo “Due vedovi allegri” al Teatro Augusteo di Napoli, da giovedì 23 dicembre 2021 a domenica 16 gennaio 2022. Lo spettacolo, che vivrà la sua prima nazionale nella grande sala di Piazzetta Duca D’Aosta 263, sarà in scena per tutto il periodo delle Feste.

Prodotto da A.G. Spettacoli ed Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, è scritto e diretto da Carlo Buccirosso; interpretato da Carlo Buccirosso e Biagio Izzo, con Gino Monteleone, Elvira Zingone, Donatella De Felice, Floriana Monici e Roberto Giordano.

Le scene sono di Gilda Cerullo e Renato Lori. Costumi di Zaira de Vincentiis. Musiche di Cosimo Lombardi. Disegno luci di Francesco Adinolfi.


Sinossi: in una collocazione appena futuristica, tre anni dopo la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco affetto da ansie e paure, costantemente in ricerca di affetti e certezze in una vita che sembra riservargli null’altro che sospetti di congiure e preoccupazioni di malattie, persa la sua amata moglie a causa di un virus si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo, che a causa dei mancati pagamenti minaccia l’esproprio del suo appartamento.

La vita di Cosimo sarebbe più vuota e monotona senza la costante allegra presenza di Salvatore, vedovo, bizzarro custode del palazzo, che non ha mai manifestato eccessive simpatie nei confronti del povero Cannavacciuolo, inquilino del terzo piano, dove la sua giovane figliola Angelina, votata al matrimonio e alla navigazione su internet, dedica gran parte della giornata lavorativa pulendo gli appartamenti adiacenti quello di Cosimo, quello dell’orefice Tomacelli e della consorte Pupetta, vent’anni più giovane di lui. Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, quarantenne attrice di cinema e teatro, conosciuta per caso al supermercato, che porta una ventata di spensieratezza nel marasma generale di una casa allo sbando, che a detta di Angelina appare come un museo archeologico. Ma la vera angoscia di Cosimo, oltre l’ingombrante presenza di Salvatore, è rappresentata dai suoi vicini di casa: i coniugi Tomacelli, depositari di un drammatico segreto che da mesi contribuisce a rendere ancora più complessa la sua strenua lotta per la sopravvivenza.

Riuscirà l’inquilino del quarto piano, lo scaltro dottor De Angelis, con la sua conoscenza in materia, a fare chiarezza nella tresca innescata da Cosimo e Salvatore, pur di fronteggiare le pressanti richieste dei coniugi Tomacelli? Sarà producente la fantasia e la stravaganza di Angelina per sopperire alle intemperanze dei due vedovi? O sarà necessario e determinante l’istrionismo della misteriosa Virginia? Chi può dirlo, signore e signori. Quando si chiuderà il sipario lo saprete.

Ticket: botteghino o shop.bigliettoveloce.it (platea € 40,00 / galleria € 30,00).

Informazioni sono disponibili su teatroaugusteo.it o telefonando allo 081414243 – 405660 dal lunedì al sabato dalle ore 10:30 alle 19:30.

Ufficio stampa e comunicazione

Marco Calafiore

Recensione: Enzo Gragnaniello in “Neapolis Mantra” al Teatro Augusteo

Recensione di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

A livello di spettacoli teatrali e musicali, questa ripresa post pandemia ci sta riservando meravigliose emozioni come quelle vissute ieri sera al Teatro Augusteo di Napoli con “Neapolis Mantra” opera multidisciplinare ideata dal regista e coreografo africano Mvula Sungani, che ha visto in scena l’ètoile Emanuela Bianchini, Damiano Grifoni primo ballerino e i solisti della Mvula Sungani Physical Dance insieme alla voce “black” più bella dell’intero panorama della musica italiana come Enzo Gragnaniello.

Lo spettacolo prodotto da Arealive in collaborazione con Sorrento Incontra, MSPD Studios, Asi Nazionale, Calandra Institute – City University of New York e ILICA USA, è una perfetta alchimia tra musica e danza, sublimate in un insieme di voci, strumenti e coreografie con un immenso impatto visivo ed emotivo, costruite, seppure nell’essenzialità della Phsycal Dance ma anche con tanta fantasia nei costumi e nelle coreografie anche acrobatiche dei ballerini in scena, intorno alle note e ai testi delle più belle canzoni dell’intensa produzione discografica di Enzo Gragnaniello, esaltandone, grazie alla danza e agli arrangiamenti molto particolari di Erasmo Petringa, in scena con il suo adorato violoncello, la loro poesia e la loro musicalità.

Enzo Gragnaniello ha suonato molte delle sue canzoni più belle iniziando da “L’Erba cattiva” , “Vasame”, “Alberi” , “Cu mme”,  “Solo di te”, “E lo chiamavano Viento e terra” “Donna, solo per citarne alcune insieme alle sue personalissime interpretazioni delle canzoni della musica della tradizione napoletana come “Passione” ed “Indifferentemente”  impreziosite da queste nuove versioni in acustica che ne danno una versione ancora più intensa ed emozionante per il pubblico numerosissimo presente in Teatro.

Il tutto impreziosito dalla bellezza della danza interpretata con uno straordinario talento da tutta la compagnia di ballo. Come affermato dallo stesso regista Mvula Sungani in una recente intervista: “L’obiettivo dell’opera è esattamente questo, rappresentare la donna ed il suo complesso mondo partendo dai testi delle canzoni. L’interprete femminile di Neapolis Mantra è Emanuela Bianchini, étoile in grado di rendere tridimensionali le emozioni che Enzo esprime con la voce ed il suo vissuto. Nell’opera, il corpo delle danzatrici diventa materia e in base alla costruzione registica e coreografica esprime forza, eleganza, plasticità alternando scene di vita vissuta a intense immagini mistiche». 

E ancora: “La danza di suo rappresenta una forma espressiva ancestrale legata alla sacralità ed allo spirito, come ad esempio nella trans rotativa dei Dervisci, nella meditazione dinamica di Osho o in moltissime danze etniche.  La physical dance, linguaggio espressivo utilizzato nello spettacolo, rappresenta la sintesi contemporanea dei vari linguaggi del corpo, di figure statiche più meditative ispirate allo yoga e di gestualità rituali legate al mondo mistico ed etnico, in grado di accompagnare chi assiste in una dimensione onirica. Tutto questo è stato ispirato dal suono della voce di Enzo che, a mio avviso, in alcuni momenti, si eleva a canto primordiale».

Lo spettacolo è un connubio perfetto tra il mondo interiore musicale e personale di Enzo Gragnaniello, il talento straordinario dei musicisti che da anni lo accompagnano sulle scene di tutti i teatri italiani come Piero Gallo (mandolina), Erasmo Petringa (violoncello), Marco Caligiuri (batteria), Antonio Maiello (chitarra) e il mondo onirico della danza che ha emozionato e commosso l’intero pubblico in sala.

Tantissime le coreografie, l’una diverse dall’altra, che hanno messo in luce lo straordinario talento anche acrobatico dei ballerini in scena e della stessa Emanuela Bianchini, con due momenti molto emozionanti come quella dei danzatori avvolti in un abito di luci e quella in un ampio costume di scena che ha ricordato quello dei danzatori dervisci con il quale hanno dato vita ad una performance di danza altamente spettacolare.

Molto intensi anche i monologhi dell’attrice Federica Totaro che ha presentato in scena tra un brano e uno spettacolo di danza dei momenti di poesia molto intensi.

Insomma, uno spettacolo che ha dei momenti sublimi molto intensi, frutto di una meravigliosa intesa professionale tra tutti i protagonisti sulla scena, sottolineati da emozionanti ed emozionati abbracci tra Enzo Gragnaniello e la stessa Emanuela Bianchini alla fine di alcuni brani, interpretati da ognuno di loro secondo il loro estro e la loro bravura artistica che hanno commosso anche gli stessi interpreti, oltre che naturalmente il pubblico presente.

Neapolis Mantra insomma è uno spettacolo dell’anima e del cuore che vale la pena assolutamente vedere e assaporare dall’inizio alla fine.

TEATRO AUGUSTEO | PEPPE BARRA in “Non c’è niente da ridere”, dal 3 al 12 dicembre 2021

Al Teatro Augusteo di Napoli, Piazzetta Duca D’Aosta 263, da venerdì 3 a domenica 12 dicembre 2021, sarà in scena lo spettacolo “Non c’è niente da ridere” di Lamberto Lambertini, che cura anche la regia, e di Peppe Barra. Protagonisti sul palco saranno Peppe Barra e Lalla Esposito, con i musicisti dal vivo Giuseppe Di Colandrea (clarinetto), Agostino Oliviero (violino e mandolino), Antonio Ottaviano (pianoforte). Musiche di Giorgio Mellone.  Scene di Carlo De Marino. Costumi di Annalisa Giacci. Luci Francesco Adinolfi. Assistente alla regia Francesco Esposito.

Peppe Barra e Lamberto Lambertini offrono al pubblico uno spettacolo che coniuga l’applauso del pubblico con l’esultanza della critica, la risata con la commozione, la leggerezza con la cultura, la raffinatezza con la volgarità. Con un ritmo incalzante e continui cambi di scena, di luce, di costume, di linguaggio. Uno spettacolo d’Attore, come si diceva un tempo, sostenuto e arricchito da musiche dal vivo. 

“Vi fa molto ridere questa mia poesia? – dice l’attore al pubblico che si sbellica – Ci ho messo cinque anni per scriverla!”. Questa la chiave di lettura di uno spettacolo al contrario, che incuriosisce, sorprende e diverte fin dalla prima scena. La scenografia raffigura un teatro visto dal punto di vista degli attori, con il sipario, le quinte, con i palchetti accesi come fondale e le luci della ribalta accese verso la platea.

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Recensione: “Cosi parlo’ Bellavista” al Teatro Augusteo fino al 28 novembre

di Annamaria De Crescenzo 

Un autentico successo di pubblico e anche di critica per la serata inaugurale dello spettacolo “Cosi Parlo’ Bellavista” ieri sera al Teatro Augusteo, in scena fino al 28 novembre, con Geppy Gleijeses, che cura anche la regia, e con Marisa Laurito e Benedetto Casillo.

L’adattamento teatrale del celebre film dello straordinario Luciano De Crescenzo non ha assolutamente deluso le aspettative, anzi, e il lunghissimo ed emozionato applauso con il quale il pubblico ha salutato nel finale dello spettacolo stesso tutti gli attori sul  palco ne e’ stata la conferma assoluta.

Lo spettacolo è ispirato alla pellicola del 1984, sia per i dialoghi che per quanto riguarda la trama e ripropone le scene più esilaranti del film come “il cavalluccio rosso”, ”la lavastoviglie”, “il Banco Lotto”, “la 500 tappezzata di giornali” e, naturalmente, il mitico contrasto tra il professor Bellavista e il direttore dell’Alfasud, Cazzaniga. La scenografia riproduce la facciata del grande palazzo dello Spagnolo dove fu girato il film, con scale praticabili dall’interno e vari elementi carrellati subentranti dai lati e raffiguranti il tavolo dei pomodori, il negozio di arredi sacri,  il cenacolo, l’aereo,  l’ascensore, luogo dell’incontro tra le due “anime” del napoletano Bellavista e del milanese Cazzaniga.

La regia di Geppy Glejeses è curata nei minimi dettagli: molto piacevole anche l’interazione con il pubblico presente in sala. Glejeses interpreta il professor Bellavista con grande naturalezza e disinvoltura: un’eredità pesante, considerato il calibro di De Crescenzo. Il personaggio di Gennaro Bellavista, professore di filosofia, non era un personaggio facile da riportare in scena dopo la magnifica interpretazione dell’indimenticabile Luciano De Crescenzo soprattutto per il fatto che essendo un attore non recito’  nel suo film, ma fece semplicemente se stesso. Gennaro Bellavista era lui, non ci sono mai stati  dubbi. Nel vestire i suoi panni non fece alcuno sforzo, era un abito sartoriale, tagliato a misura per lui. Geppy Gleijeses per indossare i panni di Gennaro Bellavista ha dovuto recitare ma l’ha fatto in maniera egregia, con una particolare sensibilita’  e  talento di attore che ormai conosciamo da decenni e decenni. Sul palco del Teatro Augusteo e’ riuscito per due ore a riportare in scena non solo Gennaro Bellavista ma anche, impresa ardita e non facile,  il carattere e la personalita’ di Luciano De Crescenzo.  

Marisa Laurito, moglie di Bellavista, si ispira totalmente all’interpretazione cinematografica di Isa Danieli.  A tale personaggio la Laurito riesce a dare la sua impronta personale di attrice e di donna di spettacolo come solo lei sa essere, e grazie al suo talento e al suo carisma la signora Bellavista diventa ancora di piu’ la mamma napoletana di tutti noi.

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TEATRO AUGUSTEO | “Così parlò Bellavista” dal 19 al 28 novembre

In scena al Teatro Augusteo di Napoli, Piazzetta Duca D’Aosta 263, da venerdì 19 a domenica 28 novembre 2021, lo spettacolo teatrale “Così parlò Bellavista” con Geppy Gleijeses, che cura anche la regia, e con Marisa Laurito e Benedetto Casillo.

Lo spettacolo, tratto dall’indimenticabile film e romanzo di Luciano De Crescenzo, arriva al Teatro Augusteo in Edizione Gold, con le scene di Roberto Crea, le musiche di Claudio Mattone, i costumi di Gabriella Campagna e le luci di Luigi Ascione.

L’adattamento teatrale di Geppy Gleijeses non è una semplice sbobinatura del film, il regista al riguardo afferma: “Chi sa di cinema e di teatro ci insegna che sono necessari codici di comunicazione molto diversi. Lo spazio scenico a cui ho pensato, che Roberto Crea ha splendidamente realizzato, ritrae il Palazzo dello Spagnolo, che con i suoi incroci di scale e le sue prospettive diventa un luogo della mente. Nella corte del palazzo, suddividendo a volte la scena in settori, si svolge tutto il racconto, con il cenacolo, il tavolo dei pomodori, la trattoria, il negozio di arredi sacri e via dicendo. Non avrei potuto condurre in porto questa impresa senza attori straordinari come Marisa Laurito, deliziosa interprete che è stata la migliore amica di Luciano; e Benedetto Casillo, mitico Salvatore vice sostituto portiere. E le musiche in parte originali e in parte nuove del Maestro Claudio Mattone. Ah, dimenticavo: Bellavista sarò io, perdonate l’ardire. Abbiamo voluto ambientare lo spettacolo negli stessi anni del film e in realtà non abbiamo dovuto adeguare all’oggi nemmeno una battuta. Come ci ha insegnato Luciano, dobbiamo avere fede: Napoli, con il suo spirito d’adattamento, è forse l’ultima speranza che ha il genere umano per sopravvivere”. 

Ticket al botteghino o su bigliettoveloce.it: platea € 35,00. Galleria € 25,00.

Si segnala che dal 3 dicembre prenderà il via la stagione teatrale 2021/2022 del Teatro Augusteo, con otto titoli in abbonamento, di cui uno in opzione. Un programma di altissima qualità che offre ad abbonati e spettatori serate di puro divertimento, musica e spunti di riflessione, con musical di successo, prosa, show divertenti e l’immancabile commedia napoletana con la sua tradizione di comicità. 

Informazioni sono disponibili su teatroaugusteo.it o telefonando allo 081414243 – 405660, dal lunedì al sabato dalle ore 10:30 alle 19:30.

Ufficio stampa Marco Calafiore

TEATRO AUGUSTEO | Annunciata la stagione 2021/2022

Il Teatro Augusteo di Napoli ha pubblicato le date degli spettacoli teatrali inclusi nell’abbonamento alla stagione 2021/2022. Un programma che, oltre gli spettacoli in corso di recupero, completa con otto titoli, di cui uno in opzione agli abbonati, l’offerta teatrale della storica sala di Piazzetta Duca D’Aosta 263.

La stagione, annunciata da Roberta Starace Caccavale e Giuseppe Caccavale, titolari del Teatro Augusteo, si preannuncia di altissima qualità, offrendo ad abbonati e spettatori serate di puro divertimento, musica e spunti di riflessione. Per la composizione dello stesso è stata rispettata la traccia artistica delineata con successo in tutti questi anni di attività, plasmando così un’offerta teatrale completa.

All’interno della programmazione sono presenti musical di successo, prosa di qualità, show divertenti e musicali, ma senza tralasciare l’immancabile commedia napoletana con la sua tradizione di comicità. 

Prevista anche una ricca selezione di concerti e rappresentazioni fuori abbonamento, per ogni tipo di pubblico, anche turistico, nazionale e internazionale, e per ogni età. 

Si parte il 3 dicembre 2021, fino al 12, con “Non c’è niente da ridere” (in opzione agli abbonati) di Peppe Barra e Lamberto Lambertini, con Peppe Barra e Lalla Esposito, in uno spettacolo che, con lo spirito e lo stile di sempre, coniuga la risata con la commozione, la leggerezza con la cultura, la raffinatezza con la volgarità̀.

Dal 21 dicembre 2021 al 16 gennaio 2022 spazio allo spettacolo di Natale: Carlo Buccirosso e Biagio Izzo in “Due vedovi allegri”, scritto e diretto da Carlo Buccirosso, una divertentissima commedia ambientata tre anni dopo la fine della pandemia, che vede Buccirosso nel ruolo di un vedovo ipocondriaco e ansioso e Izzo in quello di un vedovo, custode del palazzo in cui vivono, alle prese con disavventure economiche e condominiali.

Dal 21 al 30 gennaio 2022, la scena sarà di Gianfranco Gallo con la commedia musicale “Un vizietto napoletano”, lavoro ispirato a “La cage aux folles”, da lui scritta, musicata e diretta. Sul palco anche Gianni Parisi, Gianluca Di Gennaro e Salvatore Misticone in un vortice di situazioni comiche che, con tanta ironia, affronta l’argomento della diversità di Genere.

Dal 4 al 13 febbraio 2022, Paolo Caiazzo rappresenterà “Ehi… Prof! Posso venire la prossima volta?”, uno spettacolo scritto da Paolo Caiazzo, che ne cura anche la regia, e da Daniele Ciniglio. La commedia è una divertente fotografia dei nostri tempi e narra le vicende di un Prof ipocondriaco e dei suoi studenti, reduci da mesi di Didattica a Distanza.

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Recensione: Andrea Sannino in “Carosone l’Americano a Napoli” al Teatro Augusteo

di Annamaria De Crescenzo

Strepitoso successo venerdì 5 Novembre al Teatro Augusteo di Napoli per la prima serata di “Carosone l’ americano a Napoli” , una produzione Gestione Attività Teatrali di Roberta Starace e Giuseppe Caccavale, con la partecipazione del teatro Trianon Viviani,  in scena fino a domenica 14 novembre con uno spettacolare Andrea Sannino , protagonista del musical, che era previsto in scena nel centenario della nascita del grande Maestro ma che causa restrizioni pandemica era stato sospeso, e che ora torna, con grande trepidazione ed attesa da parte di tutto il pubblico, su testo e direzione artistica di Federico Vacalebre e la regia di Luigi Russo.

Federico Vacalebre, biografo ufficiale del Maestro, ha ripreso il suo musical che ebbe già uno strepitoso successo arricchendolo di elementi assolutamente indovinati per poter catturare l’attenzione e il riscontro favorevole del pubblico. Una sorta di teatro nella Musica e di Musica nel Teatro. Accanto ad Andrea Sannino un bravissimo attore Geremia Longobardo  nel ruolo di FeFe’ (alter ego di Federico Vacalebre?) un autore tormentato dalla necessita di trovare la spiegazione dell’inaspettato ritiro dalle scene di Carosone, avvenuto con un annuncio a sorpresa che lascio interdetti gli stessi componenti del suo gruppo,  il 7 settembre 1960 alla fine della trasmissione televisiva “Serata di Gala” durante la quale Carosone spiego, che seppur all’apice della carriera,  era venuto il momento di lasciare la scena per sempre. La teatralità del gesto suscito scalpore enorme e nessuno riuscì mai a capire veramente i motivi, anche se in realtà il geniale artista aveva probabilmente intuito che i tempi stavano  cambiando, era stato negli Stati Uniti, aveva ascoltato i Platters, visto all’opera i cantanti di rock and roll dell’epoca, e aveva capito che anche in Italia sarebbe arrivata ben presto un enorme ondata di cambiamento e certamente un grande genio della Musica quale era stato non aveva alcuna intenzione di finire ad essere una sorta di caricatura di se stesso ed ebbe l intelligenza di capire che solo un addio al culmine del successo poteva regalargli l’immortalità artistica cosi come poi è effettivamente avvenuto .

Dall’ossessione che divora Fefe’  nel vano tentativo di scoprire tale motivo dell’abbandono dalle scene del Maestro per poter poi scrivere il seguito di una serie televisiva che ebbe uno strepitoso successo nella quale si raccontava la vita e la carriera del Maestro,  si sviluppa tutta la trama dello spettacolo, dall’incontro con il Maestro stesso (bellissima la scena di Andrea Sannino che appare sulla sommità di un enorme scala illuminata elegantissimo nella giacca bianca che il Maestro Carosone amava indossare nei suoi show che ha portato in tutto il mondo), dalla necessita di svelare il “Mistero” , fino all’ esecuzione di tutti i più grandi successi del Maestro Carosone «Tu vuo’ fa l’americano», «Torero», «Maruzzella», «Caravan petrol! », «Pigliate ‘na pastiglia», «’O sarracino», “Maruzzella” sono per citare alcuni dei brani interpretati  magnificamente da Andrea Sannino e dei suoi compagni di viaggio  del “Complesso Carosone” formato da  Vincenzo Anastasio (Sax e clarino), Gaetano Diodato (Contrabasso), Luigi Patierno (Sax), Pino Tafuto (Pianoforte), Roberto Funaro (DJ)., con remix di Gransta Msv.

Il tutto accompagnato da straordinarie coreografie di Massimiliano Pinto ed interpretate dal corpo di ballo delle “Maruzzelle” e dei “Saracini” composto da Paolo Anzaloni, Gianluigi Cacciapuoti, Chiara Campochiaro, Federica Mosca, Francesco Sabella, Raffaele Siciliano, Marialucrezia Sorgente, Luca Squadritti, Lorena Zinno.

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TEATRO AUGUSTEO | ANDREA SANNINO in “Carosone, l’americano di Napoli”

Al Teatro Augusteo di Napoli, Piazzetta Duca D’Aosta 263, da venerdì 5 a domenica 14 novembre 2021, Andrea Sannino, nel ruolo di Carosone, sarà protagonista con lo spettacolo “Carosone, l’americano di Napoli”. Il musical, in scena nel centenario della nascita del grande Maestro, ma sospeso causa restrizioni, torna finalmente a teatro con testo e direzione artistica di Federico Vacalebre e con la regia di Luigi Russo.

In scena con Andrea Sannino anche Raffaele Giglio, Giovanni Imparato, Claudia Letizia, Geremia Longobardo e Forlenzo Massarone.

C’era una volta l’americano di Napoli, c’era una volta un Maestro armato di sorriso, c’era una volta una canzone travestita da commedia all’italiana, o forse era il contrario. “Carosone, l’americano di Napoli” è un musical verace, ma internazionale, retrò, ma moderno, costruito intorno all’attualità della lezione del Maestro di “Torero”, di cui nel 2020 è caduto il centenario della nascita.

Federico Vacalebre, biografo ufficiale del cantapianista, ha ripreso il suo musical di successo e l’ha rivisto senza tradirne gli assunti di partenza, che rendono lo show un viaggio al termine di uno stile, di un suono, di un’arte nazionalpopolare, eppure veracissima.

Una compagnia teatrale giovanissima, con band e DJ in scena, con un corpo di ballo electroswing, interpreta la storia del più moderno dei musicisti italiani, dei suoi complici Gegè Di Giacomo e Peter Van Wood, del suo amico Fred Buscaglione, di maggiorate di altri tempi pronte a ballare come novelle ‘Maruzzelle’.

Gli arrangiamenti musicali sono di Lorenzo Hengeller. Remix di Gransta MSV. Coreografie di Ferdinando Arenella. Scenografie di Massimiliano Pinto. Costumi di Antonietta Rendina. Disegno luci di Gianluca Sacco. Suono di Daniele Chessa.

Il Complesso Carosone è formato da Vincenzo Anastasio (Sax e clarino), Gaetano Diodato (Contrabasso), Luigi Patierno (Sax), Pino Tafuto (Pianoforte), Roberto Funaro (DJ).

Il corpo di ballo delle ‘Maruzzelle’ e dei ‘Sarracini’ è composto da Paolo Anzaloni, Gianluigi Cacciapuoti, Chiara Campochiaro, Federica Mosca, Francesco Sabella, Raffaele Siciliano, Marialucrezia Sorgente, Luca Squadritti, Lorena Zinno.

E’ una produzione Gestione Attività Teatrali di Roberta Starace e Giuseppe Caccavale, con la partecipazione del teatro Trianon Viviani.

Giorni e orari spettacoli, info per possessori biglietto e/o abbonamento: il turno A, recupero data 20 marzo, venerdì 5 novembre ore 21:00. Turno C, recupero data 21 marzo, sabato 6 novembre ore 21:00. Turno D, recupero data 22 marzo, domenica 7 novembre ore 18:00. Turno E, recupero data 24 marzo, martedì 9 novembre ore 21:00. Turno F, recupero data 25 marzo, mercoledì 10 novembre ore 18:00. Turno G, recupero data 26 marzo, giovedì 11 novembre ore 21:00. Turno H, recupero data 27 marzo, venerdì 12 novembre ore 21:00. Turno I, recupero data 28 marzo, sabato 13 novembre ore 21:00. Turno M, recupero data 29 marzo, domenica 14 novembre ore 18:00. 

Ticket al botteghino o su bigliettoveloce.it: platea € 35,00. Galleria € 25,00.

Informazioni sono disponibili su teatroaugusteo.it o telefonando allo 081414243 – 405660, dal lunedì al sabato dalle ore 10:30 alle 19:30.

Teatro Augusteo

Ufficio stampa e comunicazione

Marco Calafiore

Recensione: Carlo Buccirosso al Teatro Augusteo in “La Rottamazione di un italiano perbene”

di Annamaria De Crescenzo 

RiviviAmo il Teatro.

E’ questo lo slogan che il Teatro Augusteo ha adottato per questa riapertura tanto desiderata dopo quasi due anni durante i quali il Teatro, costretto dalla pandemia, ha dovuto annullare tutti gli spettacoli in cartellone della stagione 2020/2021. E non si poteva scegliere uno slogan piu’ indicato per una serata che e’ stata un autentico successo in quanto c’e’ stato sold out sia in platea che in galleria in quanto il pubblico ha risposto con un entusiasmo incredibile a questo primo spettacolo in scena, che sara’ in cartellone da mercoledì 20 a domenica 31 ottobre “La rottamazione di un italiano perbene”, tratto da “Il Miracolo di Don Ciccillo”.

Lo spettacolo, scritto e diretto da Carlo Buccirosso, ed interpretato oltre che dallo stesso Buccirosso, da Donatella De Felice, Elvira Zingone, Giordano Bassetti, Fiorella Zullo, Peppe Miale, Gino Monteleone, Matteo Tugnoli, Davide Marotta e Tilde de Spirito.,narra le vicende di Alberto Pisapia, un ristoratore sull’orlo del fallimento che riceve ogni giorno una nuova cartella esattoriale. Infatti, a causa della crisi economica in cui versa il Paese e che si ripercuote sulla sua attività commerciale, e alcuni investimenti avventati consigliati dal cognato Ernesto (Peppe Miale), Alberto è ormai bersaglio continuo di Equitalia. La pressione è enorme e grave: la casa è ipotecata e non ci sono più risorse. Alberto è in preda ad un fortissimo esaurimento nervoso aggravato dalla freddezza della suocera Clementina (Tilde De Spirito), integerrimo funzionario della Agenzia delle Entrate che non ha alcuna intenzione di aiutarlo.

Nemmeno l’amore della moglie Valeria (Donatella De Felice), di cui anzi sospetta un tradimento col cognato , sposato con Agata (Fiorella Zullo), ossessionata dalla preparazione di camomille, e le cure degli amorevoli figli Viola (Elvira Zingone) e Matteo (Giordano Bassetti) sembrano riportarlo alla lucidità e mostrargli una realtà diversa da quella che vede. In Alberto si fa avanti un solo pensiero, quello della morte: o la sua o quella della suocera!

Da questa grave e tristemente realistica condizione, Carlo Buccirosso e’ riuscito a creare e dirigere una commedia divertentissima giocando su una complicita’ tra i vari attori e attrici in scena e sull’intreccio dei ruoli che vanno ad “incastrarsi” su un tema che seppur serio ha creato due ore di autentico divertimento.

La rottamazione di un italiano per bene è una commedia divertente e irriverente in pieno stile Buccirosso dove ogni personaggio ha un suo spazio e un suo stile da protagonista a suo modo visto che ognuno di loro diventa irresistibile e importantissimo nei ruoli assegnati nella commedia stessa. Ogni ruolo ha una propria identità ed è interpretato magnificamente dai protagonisti, anche i ruoli apparentemente minori, quali Padre Gabriele (Gino Monteleone), il postino (Davide Marotta) e il filippino Danilo (Matteo Tugnoli), hanno rilevanza in una commedia perfettamente equilibrata e portano altre note caratterizzanti. Lo stesso Davide Marotta e’, come spesso ci aveva abituato in altre commedie dello stesso attore e autore, una straordinaria “spalla” per la comicita’ trascinante di Carlo Buccirosso.

Questa nuova commedia, che vede appunto tutti perfettamente calati nel personaggio che interpretano, mette in luce oltre alla bravura di Gino Monteleone splendido nel ruolo del Padre Gabriele (con una voce affascinante) anche la brillante qualità attoriale della giovane Elvira Zingone, intensa, partecipata e frizzante, di Donatella De Felice che oltre ad essere una bravissima attrice ha dimostrato di avere una voce melodiosa grazie ad una magnifica interpretazione della canzone che ha dedicato al marito/Carlo Buccirosso a fine spettacolo.

La rottamazione di un italiano per bene è una commedia ironica, divertente e scorretta, ma d’altro canto carica di contenuti seri, quali l’esasperazione a cui la crisi economica e l’assenza dello Stato possono portare i lavoratori e contribuenti, l’amore della famiglia e l’assistenza reciproca che all’interno della stessa si dovrebbe sentire di dare, all’unione familiare che spesso, purtroppo, non sempre si riesce a vivere in questi tempi sempre piu’ difficili e complicati.

In scena fino al 31 ottobre non si puo’ mancare a questo appuntamento di teatro, fatto di tantissime risate ma anche di tanti momenti di intensa riflessione.

Ticket al botteghino o su bigliettoveloce.it: platea € 35,00. Galleria € 25,00.

Informazioni sono disponibili su teatroaugusteo.it o telefonando allo 081414243 – 405660, dal lunedì al sabato dalle ore 10:30 alle 19:30.

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