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Recensione: Andrea Pennacchi ospite di Assisi Onlive

Recensione e foto di: Massimo Radicchi (www.massimoradicchi.it)

Le luci sul pubblico si spengono. Entrano due musicisti, poi entra lui. Andrea Pennacchi.

Applausi. Saluta e poi subito dice:” chi di voi si ricorda del tanko?” … Silenzio. Qualcuno ha capito tango…e lui:” non il tango…il tanko!”

E da lì si parte.

Da quando appunto (8 maggio 1997) uno sparuto gruppo di indipendentisti veneti della “Veneta Serenissima Armata” partirono da Padova con un camper e un camion con a bordo un” tanko” (un carro armato residuato bellico) facendo rotta su Piazza San Marco per issare la bandiera con il leone alato simbolo della Repubblica di Venezia…

Accompagnato dalle musiche di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato Andrea Pennacchi si trasforma nel pojana e ne ha per tutti.

Soprattutto per i politici, per Salvini e il suo mojito e la lega “traditrice”. Liga Veneta poi Lega Nord… (pur con quei caga-alto dei lombardi, gli ipocriti piemontesi, i teroni degli emiliani e dei friulani no che né parlemo gnanca.).

E poi ci sono anche Edo la security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri personaggi che raccontano le storie del nordest.

Si ride. Si ride davvero. Fatico a tenere la macchina fotografica in mano.

L’ho seguito tutti i venerdì su Propaganda Live ma vedere quel suo ghigno dal vivo a pochi metri di distanza è stato sicuramente diverso.

Smetto di fare foto, mi siedo in fondo e mi godo lo spettacolo.

E pensare che Pennacchi avrebbe voluto fare il pilota aeronautico…che spreco sarebbe stato.

Recensione: Simone Cristicchi per Assisi Onlive

Recensione e foto di: Massimo Radicchi (www.massimoradicchi.it)

«Anche in un chicco di grano si nasconde l’universo…”

Esiste un legame, oramai quasi indissolubile fra il cantautore e Francesco da Assisi. Un percorso spirituale che passa per due tappe fondamentali, il Kosovo e l’Umbria.

E proprio qua in Umbria, Simone Cristicchi, al Teatro Liryck di Assisi, si è esibito in un concerto davvero bellissimo.

Abbi cura di me, raccoglie 20 anni della sua musica.

Tra parti parlate, recitate (com’è ne suo stile) e pezzi cantati, il cantautore ha incantato un pubblico che ha seguito il concerto in un silenzio ieratico, quasi irreale.

Solo il vento, fa da cornice alla sua splendida musica…e solo alla fine delle parole, un applauso. Come in un concerto di musica classica.

Bellissimo.

Fotografandolo ho colto nelle sue espressioni…nella sua mimica e prossemica, un “senso” di qualcosa di profondo che va al di là della musica.

Il finale del concerto è con il XXIII canto del Paradiso di Dante. Da pelle d’oca.

Quando la musica supera sé stessa e va oltre. Anche in un chicco di grano si nasconde l’universo…