Recensione: Gabriele Coen ospite della XVIII Edizione Jazz Flirt Festival

Recensione di Clementina Abbamondi
Oggi 21 maggio 2022 nel Piccolo Teatro Iqbal a Formia si è svolto l’ultimo concerto della Rassegna” Spring”, anteprima della XVIII Edizione del Jazz Flirt Festival “Jewishe Experience”, progetto del clarinettista e sassofonista Gabriele Coen e del chitarrista Francesco Poeti accompagnati da un ospite Laerte Scotti all’organetto. Il progetto di Gabriele Coen è incentrato su una immersione nel mondo musicale ebraico, un viaggio tra il” Klezmer” l’antica musica delle comunità ebraiche dell’Europa Orientale, che negli ultimi trenta anni sta vivendo una nuova grande riscoperta in America e in Europa, musica profana che trae la propria linfa dai rumori della strada come il canto della sinagoga.
Gabriele Coen, sassofonista, clarinettista e compositore si dedica da oltre venti anni all’incontro tra jazz e musiva etnica in particolare mediterranea ed est europea, svolgendo un’intensa attività a livello nazionale e internazionale. E’ fondatore dei “KlezRoym” la più nota formazione italiana dedita alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico, con cui ha inciso cinque dischi per l’etichetta CNI.Con il progetto Atlante Sonoro ha inciso nel 2004 “Duende”(CNI-RAI TRADE)accolto con grandissimo favore dal pubblico e dalla critica e nel 2006 il cd “Alhambra” sempre con la CNI-RAI TRADE.A gennaio del 2009 è uscito il primo disco come Gabriele Coen “Jewish Experience” intitolato “Golem” per Alfa Music Dal 2010 Gabriele Coen incide per la Tzadik,la prestigiosa etichetta newyorchese di John Zorn : Awakening”(2010) e “Yiddish Melodies in jazz”(2013)
Francesco Poeti, chitarrista e compositore studia presso il Saint Louis College of Music a Roma. Frequenta corsi con i più importanti chitarristi del panorama internazionale quali Adam Rogers, Mike Stern, Scott Henderson e molti altri. Dopo aver vinto nel 2001 la borsa di studio frequentando i corsi chiamati “e love jazz” tenuti tra gli altri da Peter Bernstein, partecipa a numerosi festival di jazz. Collabora con molti artisti e incide vari dischi di cui due a suo nome “Lost in g.r.a.” e “Emergentry”.
Laerte Scotti ecclettico esponente di terza generazione di una famiglia di suonatori di organetto. Laerte Scotti è nato a Formia nel 1986. Ha iniziato a studiare lo strumento all’età di quattro anni. Partito dalla musica popolare ha saputo contaminarla con l’elettronica e con personali fraseggi jazzistici. Insegna nella Scuola Popolare di Musica del Testaccio e al Centro di Cultura Popolare del Tufello di Roma. Nel 2018 ha lavorato alla produzione, registrazione, esecuzione e composizione dell’audiolibro “Storia di un antico suonatore di organetto” di Alessandro Parente. Molte le collaborazioni con artisti come Paolo Fresu, Francesco Guccini e tanti altri.
Dopo i ringraziamenti di Gerardo Albanese, storico fondatore dell’Associazione Jazz Flirt, sia al numeroso pubblico presente sia ai media locali che seguono con interesse i concerti dell’Associazione viene presentato il concerto “Jewish Experience”, un viaggio nella antica musica delle comunità ebraiche dell’Europa Orientale, un progetto del sassofonista, clarinettista Gabriele Coen, uno dei maggiori esperti, conoscitori e divulgatori della musica ebraica.
Saliti sul palco i due musicisti Gabriele Coen e Francesco Poeti ringraziano l’Associazione Jazz Flirt per aver organizzato il concerto offrendo l’opportunità di partecipare ad un Festival di grande prestigio che già da molti anni promuove musica e cultura nel territorio.
Il primo brano di origine yiddish già suonato negli anni ’60 da Joan Baez e diventato uno degli inni del pacifismo internazionale è “Dona Dona” al quale segue un brano nel quale si incontrano jazz americano e musica yiddish scritto da Sholom Secunda “Bey Mir Bistu Shein “che ebbe un successo internazionale grazie anche all’esecuzione di Ella Fitzgerald e Benny Goodman. Gabriele Coen presenta poi il brano “Los Bilbicos Kantan” dicendo “Ora cambiamo latitudine con la musica ebraica del mediterraneo sefradita, questo brano infatti proviene da Istambul ,l’antica Costantinopoli dove c’era una vita culturale ebraica molto attiva che si mescolava ad altre culture. Segue un brano “Araber Tanz” che, dice Gabriele Coen “, suono da molti anni questo brano sperando che la musica possa essere d’auspicio per la pace tra il popolo ebraico e quello israeliano.”
L’esecuzione dei musicisti riesce a trasportare il pubblico in atmosfere nuove, ritmi particolari anche arabeggianti e assoli ricchi di grandi virtuosismi e interplay frutto della intensa collaborazione dei due musicisti. L’ospite della serata Laerte Scotti che suona l’organetto si unisce ai due musicisti e suona due brani composti da lui: Viaggio d’Oriente che, dice l’autore “rievoca la spiritualità di quella parte del mondo dove nasce il sole” e For My Uncle dedicato da Laerte a suo zio Alessandro Parente, organista e compositore. Meravigliosa è la versione molto personale di una canzone folcloristica greca in stile rebetiko e poi ripreso in versione surf rock da Dick Dale nel 1960 “Miserlou” nome di una principessa egizia la cui musica fa parte della colonna sonora del film “Pulp Fiction”. É poi la volta del brano“Mahshav “.
Gabriele Coen dice in una sua intervista “ho voluto raccontare, reinterpretandola una parte importante del jazz moderno, il suo debito segreto alla musicalità ebraica annidata nelle sonorità del mainstream americano”
Calorosissimi gli applausi del numeroso pubblico presente al quale i tre musicisti regalano un bis il bellissimo brano “Miserlou” che conclude in maniera splendida questo concerto ricco di raffinate e particolari sonorità.