RECENSIONE:MARIO VENUTI OSPITE DI “VOMERO SUONA”

Recensione di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)
La grande musica italiana “servita” in salsa tropicale: “Ma che freddo fa”, “Xdono” e tanti altri brani popolari saranno interpretati con l’inconfondibile stile di Mario Venuti, che è tornato in concerto a Napoli sabato 26 febbraio all’Auditorium Salvo d’Acquisto al Vomero per il primo appuntamento della rassegna di jazz e non solo “VomeroSuona” ideata ed organizzata da Napoli Jazz Club diretta da Michele Solipano.
Dopo l’uscita in radio e in digitale di “Ma che freddo fa” e “Xdono” (Puntoeacapo – Microclima/Artist First) che hanno anticipato l’album “Tropitalia” pubblicato lo scorso settembre, Mario Venuti ritorna in un nuovo tour che lo ha visto protagonista al Bravo Caffe il 10 e 11 febbraio, il 12 febbraio a Bari e finalmente a Napoli dopo mancava da qualche anno il 23 febbraio all’Auditorium dove Mario Venuti e la sua band hanno incontrato il pubblico presentando in acustico oltre i brani del suo repertorio, alcune delle canzoni che fanno parte del nuovo disco. Il live ha la produzione artistica di Tony Canto, che sarà sul palco assieme a Neilton Dos Santos alle percussioni, Vincenzo Virgillito al contrabbasso e Manola Micalizzi alle percussioni.
In una recente intervista lo stesso cantante e musicista ha dichiarato: ““Se mai ce ne fosse bisogno, durante questa lunga lontananza dal palco – spiega Mario Venuti – ho capito che cantare davanti al pubblico per me è ossigeno, è un balsamo necessario a curare le ferite che inevitabilmente la vita può procurarti. Quindi sono già qui a scaldare i motori, o per meglio dire la voce e la chitarra e non vedo l’ora di procuravi un po’ di gioia che è sempre poco confronto a quella che voi donate a me”
TROPITALIA, album nel quale Mario Venuti si diverte a interpretare undici brani che, dagli anni trenta ai duemila, hanno segnato a loro modo la musica italiana, è un emozionante viaggio che ci porta in un grande affresco dai colori dei tropici, amore dichiarato ed espresso sin dai tempi di Fortuna svelando così tutte le sfumature che caratterizzano il mondo sonoro di Venuti.
Con tale disco, frutto della collaborazione con l’artista Monica Silva e il Creative Director Valerio Fausti, che hanno curato il progetto grafico della copertina del disco, dei quattro 45 giri in vinile che stanno accompagnando la release dell’album, e tutto il set fotografico, Mario Venuti ha realizzato un’opera d’arte unica, con una copertina caratterizzata da colori forti e vivaci, con una bellissima foto di lui che indossa un coloratissimo copricapo, una sorta di tributo alla grande Carmen Miranda e al movimento tropicalista.
In tale progetto, Venuti diventa puro interprete, rileggendo alcuni brani popolari della canzone italiana, scegliendo da periodi e generi diversi per disegnare un tema originale e sviluppare un’unica storia compositiva in cui ciascun brano traccia una linea netta che unisce la canzone italiana ai tropici.
È quindi un Mario Venuti diverso rispetto ai tanti concerti eseguiti finora nei grandi Teatri e nei grandi Palazzetti della Musica ai quali ci aveva abituato, come quello del 2017 al Castel Sant’Elmo sempre organizzato da Napoli Jazz Club, un artista in una dimensione diversa, più maturo e più interprete di brani, anche quelli storici della sua carriera artistica, riarrangiati in una veste completamente diversa.
Il concerto è iniziato con “Tutto questo mare”, “Vivere”, “Crudele” con Mario Venuti alla chitarra che ha stretto a sé per quasi tutto il concerto e che ha “abbandonato” solo verso la fine dello stesso per scatenarsi e scatenare la platea in un mix dei suoi più grandi successi.
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