Recensione: “Sulle tracce di Pino” e “Pino Daniele -Ritratto d’autore”

Recensione di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Pino Daniele Alive, La Mostra” è un progetto espositivo multimediale, organizzato dalla Fondazione Made in Cloister (progetto di rigenerazione urbana per l’area di Porta Capuana a Napoli) con la collaborazione del figlio di Pino Daniele, Alessandro Daniele, e del fotografo Guido Harari, in calendario dal 18 settembre al 31 dicembre 2021 a Napoli nel complesso di Santa Caterina a Formiello, poi da tale data sarà un progetto itinerante che  toccherà altre città italiane

Nel suggestivo chiostro del Cinquecento che ospita la mostra sono esposti per la prima volta in grande formato scatti iconici di Pino Daniele, realizzati dai fotografi che lo hanno seguito durante la sua carriera, da Lino Vairetti a Mimmo Jodice, fino a Cesare Monti, Guido Harari, Luciano Viti, Giovanni Canitano, Adolfo Franzò, Roberto Panucci, Letizia Pepori.

É la prima mostra itinerante multimediale sull’artista napoletano scomparso nel 2015 ed è stata progettata con l’obiettivo di raccontare l’anima dell’Uomo in Blues. Tantissime le foto che ne raccontano le sue innumerevoli “anime” artistiche e personali, si parte dall’inizio della Mostra dalle foto di un Pino Daniele giovanissimo, timidissimo quasi impacciato, fino a quelle delle copertine dei suoi album dove si nota una vera e propria trasformazione dell’artista.

Al centro dello spazio, protagonisti sono alcuni oggetti e strumenti cari all’artista — tra gli altri, alcune sue chitarre rese celebri anche dalle copertine dei suoi dischi, il mandolino utilizzato per le registrazioni di “Napule è”, i fogli scritti di suo pugno con le scalette dei concerti, un vero e proprio allestimento di uno dei suoi camerini dove lui amava circondarsi, oltre a sofisticati strumenti per poter accordare le sue amatissime chitarre, anche alcuni oggetti dai quali non si separava mai.

La mostra è anche una sorta di contenitore di attività no profit a cura della Pino Daniele Trust Onlus, che arricchirà il programma, durante tutti i week end di novembre e dicembre, con una serie di appuntamenti didattici, live e divulgativi delle opere dell’artista.

Uno di questi appuntamenti si è svolto il 6 novembre con un doppio appuntamento, il primo alle ore 17 “ Sulle Tracce di Pino” – un’analisi stilistica e testuale di alcuni brani di Pino Daniele  a cura del M° Fabrizio Bianco, docente del Conservatorio di Milano, e alle 18 due tra i più importanti giornalisti musicali italiani  Ernesto Assante e Gino Castaldo hanno raccontato l’opera di Pino Daniele attraverso musica, testi, storie e tante curiosità.

Due appuntamenti che si sono rivelati di una bellezza incredibile in quanto hanno attratto tantissimo pubblico che ha seguito entrambi gli appuntamenti con un’attenzione e un interesse assoluti.

L’incontro è iniziato con la guida all’ascolto delle tracce originali della registrazione in studio di uno dei brani più belli della discografia di Pino Daniele che è “Anna Verrà”. Ascoltare le parole del Maestro Fabrizio Bianco, docente del Conservatorio di Milano, è stata un’esperienza straordinaria, una vera e propria guida non solo nell’estro creativo dell’Artista ma anche nelle varie fasi dell’ideazione e realizzazione del brano che ha portato il pubblico ad emozionarsi per il lavoro immenso che solo un genio della Musica come Pino Daniele poteva mai creare. Fabrizio Bianco è riuscito ad emozionare i presenti sottolineando i vari momenti che l’artista napoletano sceglieva per poter registrare ora la chitarra che era per lui la vita, ora il piano, ora il sassofono, ora la voce in una perfetta alchimia di suoni, di emozioni, di stili musicali che vanno davvero verso la perfezione assoluta.  Lo stesso Bianco ha avuto la stessa emozione quando ci ha guidato all’ascolto di un altro brano “Maggio se ne va” facendoci ascoltare la traccia registrata in studio da un mito assoluto del jazz mondiale come Wayne Shorter, invitato da Pino Daniele per registrare “Toledo” e che si trovò alle prove di “maggio se ne va” e ne fu totalmente conquistato al punto che volle fortemente  partecipare anche alla registrazione di tale brano oltre a quello per il quale era stato contattato. Ne venne fuori un capolavoro della musica che ancora oggi fa emozionare anche se ascoltato milioni di volte ed infatti anche nello spazio del cortile della Mostra l’emozione del pubblico è totale.

Il secondo incontro con i giornalisti e critici musicali Ernesto Assante e Gino Castaldo è ugualmente interessante e coinvolgente.  Entrambi con una grandissima esperienza giornalistica alle spalle, spesso insieme in progetti straordinari come quello legato ai Beatles, hanno letteralmente conquistato il numerosissimo pubblico presente in sala presentando una sorta di “percorso emozionale” nella notevole discografia di Pino Daniele. E proprio perché’ notevole, sono stati bravissimi nella scelta dei video e anche dei brani per raccontare gli inizi della sua carriera, il suo particolarissimo stile musicale fatto di incontri, di contaminazione musicale, di collaborazioni con artisti di tutto il mondo. Hanno creato cosi una “storia” affascinante su Pino Daniele partendo dal video che lo vede alla chitarra , di fronte ad un emozionato Massimo Troisi,  per fargli ascoltare per la prima volta il brano “Quando” che diventerà poi la colonna sonora del film “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, seguito da “Terra mia”, nel quale c’è tutta l’amarezza, la voglia di riscatto, il sentimento di nostalgia che accompagneranno sempre la storia musicale di Pino, fino a “Napule è” in un video, scelto appositamente tra i mille video presenti sulle varie piattaforme musicali, con gli amici di sempre come James Senese, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tullio De Piscopo, Toni Esposito, in un concerto in un piccolo club e quindi registrato in una sorta di atmosfera più- intima e in qualche modo più vera, più consona per i temi del brano stesso.

Ernesto Assante e Gino Castaldo si alternano nei racconti e nella presentazione dei vari video che accompagnano le loro parole e il  pubblico li segue in assoluto silenzio completamente conquistati dalle loro parole e dalle loro storie che raccontano gli inizi della carriera di Pino Daniele dalla musica del secondo album “Pino Daniele” fino alla consacrazione assoluta di “Nero a metà”, all’esperienza di aprire il concerto a San Siro nel 1980 a Milano,  all’estrema naturalezza di mettere insieme due lingue come in “I say I sto cca”, alle atmosfere blues che a Napoli è la cosiddetta “pucundria” in brani storici come “Putesse essere aller” , “Io sto vicino a te” . Tanti gli aneddoti raccontato dalle voci di Assante e Castaldo, sia sulla sua musica che sul suo carattere spigoloso che in alcuni momenti lo portava a litigare con tutti, compreso con loro stessi ma alla fine Pino riusciva sempre a farsi perdonare tutto. Il racconto continua sull’Artista come sulle emozioni dell’uomo Daniele. Prima l’album “Vai Mo” nel quale ormai lo stile di Pino Daniele era ormai consolidato e non doveva dimostrare più nulla  a nessuno e ne venne fuori un disco assolutamente indimenticabile come il brano “Un giorno che verrà”, la conquista del mercato come artista pop con brani come “Come sei”, o le collaborazioni con artisti internazionali come Pat Metheny solo per citare un esempio, o il suo amore per le culture del mondo e la world music che lo portò a scrivere un album meraviglioso come “Medina”. 

Libero da case discografiche e dall’ossessione delle classifiche, poté’ pensare di comporre la musica che gli interessava senza nessun obbligo ne’ condizionamenti di mercato, come in “Arriverà l’aurora” presente nell’album “Passi d’autore” il cui ascolto emoziona profondamente tutto il pubblico presente.

L’incontro si conclude con la presenza sul palco  di Alessandro Daniele portavoce della Pino Daniele Trust Onlus, Davide Blasio della Fondazione Made in Cloister,  alcuni dei  fotografi le cui foto sono state esposte alla Mostra e la testimonianza di  Guido Harari, fotografo ufficiale di Pino Daniele nonché’ curatore della Mostra stessa che ha dichiarato, decisamente emozionato: “Raccontare Pino attraverso le immagini è stato molto interessante e un catalogo decisamente ricco di foto e di testimonianza che hanno raccontato non solo la storia e la musica di Pino Daniele ma soprattutto sono la testimonianza del tempo, per ognuno di noi preziosissimo, trascorso con Pino”

Il prossimo evento della Mostra è previsto il 19 novembre dalle ore 19.30 alle 21.30 con   la Performance del Laboratorio di reinterpretazione in chiave Jazz dell’opera di Pino a cura degli studenti dei corsi Jazz del conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.

 

Sulle tracce di Pino : “Maggio se ne va”

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