Recensione: Teresa De Sio ospite di “Open Festival III Edizione “

Di Annamaria De Crescenzo
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Terza ed ultima serata della III Edizione di “Open Festival” domenica 13 giugno svoltasi in due location diverse del territorio di Ercolano, Settecento Frivolezze (da un’idea di Gigi Di Luca) con una performance teatrale alle 19 a Villa Campolieto della Compagnia Teatro dell’Osso “Regine Sorelle” con Titti Nuzzolese scritto e diretto da Mirko Di Martino seguito poi dal concerto conclusivo del Festival di Teresa de Sio al Parco urbano del Miglio d’Oro.

Una serata davvero particolare e unica nel suo genere  che ha concluso un’edizione che, ancora una volta, ci porta ad affermare che le scelte artistiche e culturali di Gigi Di Luca sono davvero  frutto di una ricerca e di un’attenzione ai particolari e all’esigenza di fare cultura dando risalto non solo alla bellezza e alla storia  luoghi del territorio che ospitano i suoi Festival o le sue rassegne sempre interessantissime come Pugliano, Villa Campolieto, Parco Archeologico di Ercolano, Basilica di Pugliano, il centro storico di Ercolano, ma anche alla scoperta e alla valorizzazione di espressioni artistiche che variando da un genere all’altro e da una forma all’altra dell’essere Artista rappresentano intensamente l’obiettivo stesso di “Open Festival” che, come dice il nome è apertura totale senza alcuna barriera ad ogni forma di Arte e di Cultura.

La serata conclusiva del Festival è stata anticipata dalle parole del Sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto e dallo stesso Direttore Artistico Gigi Di Luca che hanno voluto non solo mettere in evidenza quanto sia determinante l’importanza di un evento come questo per l’intera Città di Ercolano che, prima della pandemia, si stava impegnando fortemente nel settore della Cultura, dell’Arte e del Turismo, forte delle enormi potenzialità che tale territorio ha grazie ai Beni Culturali , Archeologici ed Architettonici   della Città e dello spirito imprenditoriale dei cittadini che in pochi anni hanno creato tantissimi B&B e quindi decuplicando le potenzialità di ospitalità turistica della città stessa.

Dal lato artistico Gigi Di Luca ha sottolineato l’importanza di dare risalto non solo ad artisti noti al grande pubblico come Onorato, Tony Esposito e Teresa de Sio, ma anche realtà artistiche molto particolari come quelle rappresentate nelle performance artistiche, teatrali, circensi e di musica e di danza presentate nelle serate del Festival e l’ampio spazio dedicato ai più piccoli grazie a laboratori e momenti di aggregazione di grande successo. D’altronde è la formula vincente che lo stesso Di Luca applica anche per altri Festival da lui stesso diretti ed organizzati e che da tale formula scaturiscono eventi, rassegne e festival che non solo emozionano il pubblico ma lo rendono consapevole di aver partecipato ad eventi unici nel loro genere.

L’arrivo di Teresa de Sio sul palco insieme ai suoi musicisti Francesco Santalucia (tastiere), Marco Bartaccioni (steel, pedal steel, chitarre) Pasquale Angelini (batteria), Vittorio Longobardi (basso) è una grande emozione per il pubblico presente al Parco ed è stata l’occasione, come la stessa Artista ha ricordato, di tornare a cantare e suonare live dopo otto mesi di totale sospensione di tali attività. Emozionatissima ma grintosa come sempre, Teresa de Sio ha presentato il suo nuovo progetto discografico “Puro Desiderio” presentando una dimensione nuova dell’Artista almeno nella prima parte del concerto stesso, una sorta di passaggio in una nuova fase della creatività di Teresa De Sio in un’atmosfera più intima e poetica del suo animo musicale e artistico.

Un disco diverso dalle sonorità alle quali eravamo abituati ascoltando la musica di De Sio, che parla di sentimenti e che utilizza suoni dalle forti connotazioni elettroniche in una sorta di nuova dimensione innovativa anche dal punto di vista musicale realizzato con giovane, produttore, compositore e arrangiatore Francesco Santalucia. Un mix di suoni acustici che a tratti sembrano diventare elettronici, dove le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici, chitarre e steel, in cui il suono profondo e caldo delle registrazioni analogiche spazia in universi musicali diversi dal rock al pop d’autore diventando quasi lisergico e progressive, senza mai tradire la scrittura diretta ed evocativa di testi intimi e profondi.

Il concerto inizia con “Puro Desiderio” che da il nome all intero album, che parla dei sogni di un animo sensibile, seguito da “Un samba” che poi non è affatto un samba come cita la stessa Artista ma una vera e propria canzone d’amore, seguita da “L’amore, un attimo, il treno” sul tema degli amori sbagliati ,  “se sei fortunata passa una volta sola nella tua vita, e devi essere attento ad afferrarlo e vivertelo fino in fondo” , ed è sempre l amore ad essere il tema del brano “Fino alla fine del mondo” che racconta di quanto l’amore possa essere cieco e totalitario da non farti pensare altro che il sentimento che ti unisce all’altra persona sarà vissuto da te appunto fino alla fine del mondo. Arriva poi il momento della dedica alla sorella Giuliana De Sio presente tra il pubblico con la canzone “Sarebbe bellissimo” nella quale l’Artista immagina di poter ripercorrere la vita all’indietro, seguita da “Ti seguirò” altra canzone di sentimento.

Il tempo di un cambio d’abito e ritorna sul palco grintosa e scatenata per cantare i suoi successi di sempre come “Voglia e’ turna’ “, “Ario” e il pubblico si scatena con lei riconoscendo in quelle sonorità l’entusiasmo e il ritmo di serate trascorse a ballare sulle note di questi brani ormai storici della musica italiana. Poi nuovamente spazio ai sentimenti con una canzone scritta da un autore che la De Sio ama particolarmente come Matteo Salvatore con “Lu bene mio”, seguita da una bella interpretazione di “E pazzielle” e una versione in italiano di un brano bellissimo di un compositore brasiliano Lenine “O Silencio das Estrelas” che diventa semplicemente “Stelle” .

Il concerto si conclude con una scatenatissima Teresa De Sio che coinvolge il pubblico in una trascinante versione di un successo incredibile come “Aumm aumm “fino al bis con “Marzo” in scena solo voce e piano in una versione decisamente emozionante.

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