Recensione: Luca Aquino ospite del Pozzuoli Jazz Festival dei Campi Flegrei

di Clementina Abbamondi
Negli splendidi locali dell’Akademia Cucina & More affacciata sul Lago di Lucrino in occasione del Pozzuoli Jazz Festival Winter XI edizione si è svolto l’attesissimo concerto del trombettista Luca Aquino. Luca inizia a suonare la tromba a 20 anni prima come autodidatta e poi prendendo lezioni “ dal suo unico maestro” Lorenzo Federici grazie al cui insegnamento impartito con grande semplicità e dolcezza si perfeziona nell’uso della tromba.
Aquino dice di essere particolarmente contento del numeroso pubblico intervenuto al suo concerto ed emozionato per la presenza in sala proprio del suo maestro diventato per lui un vero amico che gli è stato molto vicino inviandogli dei messaggi affettuosi durante i due lunghissimi anni nei quali per motivi di salute non ha potuto suonare la tromba.
Le influenze musicali di Luca Aquino sono da un lato Chat Baker e Miles Davis e dall’altro alcuni gruppi rock quali i Doors, Led Zeppelin e si riflettono in progetti che spaziano tra diversi generi musicali: dal jazz all’hip hop, dal grunge alla musica d’autore.
Nel 2007 arriva secondo al Premio Internazionale ” Massimo Urbani” e pubblica il suo primo album da leader “Sopra le nuvole” e ” Lunaria “ col quale nel 2008 vince il premio “Top Jazz”,nel 2009 registra “Amam” e “TSC” nel 2010 arriva “Icaro Solo”e “Chiaro” grazie alla collaborazione con Mimmo Paladino.Nel 2012 entra a far parte del quartetto del batterista francese Manu Katchè e registra due album ” Aqustico” e “Over Doors” personale tributo alla sua band preferita. Nel 2015 realizza la collaborazione con la “Jordanian National Orchestra” e la registrazione di un album nel sito archeologico di Petra dal titolo “Petra” dove i riverberi naturali del sito archeologico generati durante l’esecuzione dei brani sono parte integrante della registrazione. Un’iniziativa lanciata dall’UNESCO a difesa del patrimonio artistico e culturale dai crimini di tipo terroristico.
Partecipa nel 2016 all’evento “Manu &Friends” condividendo il palco dell’Olympia di Parigi con Sting e tantissimi musicisti di fama internazionale. Nel 2017 vede la realizzazione della speciale tromba “Aquino” da parte dell’artigiano olandese Hub VanLaar. Registra la colonna sonora del film “ Fortunata” e proprio in quell’anno Aquino è costretto a rinunciare al suo “Jazz Bike Tour” per via di un infortunio al settimo nervo facciale. Durante questo tour avrebbe dovuto esibirsi in più di 50 concerti consecutivi da affrontare in bicicletta da Benevento a Oslo. Dopo due anni di recupero nel 2019 viene pubblicato dalla ACT il nuovo album “Italian Song Book”.
Ed è proprio questo nuovo CD che Luca Aquino ha presentato in questo concerto, l’album è tutto dedicato alla canzone italiana. Il trombettista si è divertito a riprendere le canzoni della tradizione del nostro paese, suonando le melodie che racconta Aquino ,”cantavano i miei genitori ed i nonni in casa”. Questo CD rappresenta un tuffo nel passato per un nuovo inizio. Il trio base è tromba, pianoforte e fisarmonica ma qui al concerto in occasione del Pozzuoli Jazz Winter Luca ha suonato in duo con il pianista Pasquale Pedicini suo ex compagno di scuola delle elementari e suo grande amico.
I brani che si sono susseguiti durante il concerto sono stati scelti da Luca Aquinio in base a quelli che ama suonare maggiormente. Dolcissima e struggente l’interpretazione di “Un giorno dopo l’altro” di Luigi Tenco nel quale la tromba di Luca Aquino è riuscita ad emozionare, il suono della sua tromba è viscerale e diretto, meno pensato e ricco di armonici. Splendida l’esecuzione di due canzoni classiche napoletane “Scalinatella” e “Era di Maggio” e del brano” Aqustico” contenuto nell’album “Petra” dove l’uso del riverbero è al centro della composizione.
La caratteristica della musica di Luca Aquino è proprio quella legata alla sperimentazione delle potenzialità acustiche di spazi ed architetture quali parti integranti della composizione musicale e ne fa il tratto distintivo di alcuni progetti discografici e del festival ideato e diretto da lui “Riverberi”. Il festival si svolge nei piccoli borghi storici, chiostri, cortili, chiese e vari luoghi del beneventano. La consuetudine alla sperimentazione e alle registrazioni in luoghi lontani ed inusuali sono tra gli aspetti più sottolineati dalla stampa del settore che definisce Luca Aquino “esploratore sonoro contemporaneo”.
Luca Aquino nei due anni nei quali è stato costretto a non suonare la tromba a causa di un infortunio al nervo facciale ha ascoltato tanta musica e, dice “il jazz mi ha aiutato ho rivissuto tutto il mio percorso artistico e la mia vita prima dell’incidente , mi sono dedicato allo studio del piano”.
In molti giudicano il suo nuovo modo di suonare più meditato ,più intimo ed il pubblico presente ha gradito le sue interpretazioni ricche di virtuosismi ma al contempo delicate ed emozionanti tributandogli un colorissimo applauso .