Recensione: Gianluca Guidi in “Aggiungi un posto a tavola” al Teatro Cilea di Napoli
Solidarietà, accoglienza e amore verso il prossimo senza alcuna riserva o preclusione sono i temi di “Aggiungi un posto a tavola” indimenticabile commedia musicale, rappresentata per la prima volta nel 1974, di Garinei e Giovannini, scritta con Jaja Fiastri e le musiche del Maestro Armando Trovajoli e le coreografie di Gino Landi, dopo il grandissimo successo al Teatro Brancaccio di Roma in prima nazionale per celebrare gli 80 anni del teatro stesso, in scena anche a Napoli dal 14 al 17 dicembre al Teatro Cilea.
Temi importanti ed attualissimi per il periodo storico che stiamo vivendo e temi ancora più attuali visto che siamo in pieno periodo natalizio, in quanto tale commedia musicale è stata scelta per contribuire alla raccolta fondi per la Comunità di Sant’Egidio “A Natale aggiungi un posto a tavola” (sms al numero 45568 dal 10 al 25 dicembre) che darà la possibilità ai meno fortunati di poter partecipare ad un vero e proprio pranzo di Natale in diverse città d’ Italia tra le quali appunto Napoli.
Grande interprete oltre che regista Gianluca Guidi che veste i panni del protagonista Don Silvestro, ruolo già interpretato nelle due precedenti edizioni del 2009 e del 2010, e ancor prima dal padre Johnny Dorelli. Ironico a tratti sarcastico, sempre con battuta pronta ma anche con la giusta parola per tutti, con una grande vocazione per la veste talare anche se attraversato da quelli che potremmo definire “i giusti turbamenti” circa il celibato, che lo porterà, ad un certo punto della storia, ad avvertire un senso di solitudine che penserà di colmare con l’amore che prova per lui Clementina (la figlia del Sindaco del paese) alla quale dedica una splendida canzone d’amore, ma l’amore verso Dio e verso i suoi fedeli lo riporterà alla sua vera vocazione di uomo della Chiesa.
La storia lo vede “chiamato” da Dio in persona, la “Voce di Lassù” (Enzo Garinei, presente in sala, nascosto in un angolo della galleria del Teatro e applauditissimo alla fine dal pubblico presente, con lunghissimi applausi e entusiasmo alla stelle, soprattutto nel momento in cui lo stesso Gianluca Guidi ne svela l’età anagrafica, 92 anni portati splendidamente con una voce, una verve e uno straordinario sorriso e gioia di essere ancora impegnato in ruoli importanti come questo che ha in tale commedia e soprattutto ancora impegnato in teatro così come probabilmente vorrà fare ancora per molto e la sua evidente soddisfazione ne era la prova) a costruire un’Arca per salvare se stesso e gli abitanti di quel paesino di montagna dall’imminente secondo Diluvio Universale, ritenuti così gli unici uomini e donne degni di essere salvati tra tutto il genere umano, che invece viene considerato cattivo e corrotto.
Peccato per l’ assenza della musica dal vivo in teatro cosi come prevederebbe tale edizione, sicuramente solo per motivi di spazio, ma lo spettacolo è ugualmente emozionante, le canzoni, conosciutissime dal pubblico presente, intepretate in maniera magistrale non solo da Gianluca Guidi che ha un timbro vocale uguale all’indimenticabile Dorelli, ma anche da tutti gli altri cantanti/attori e ballerini della commedia, 17 giovani talenti che hanno il musical nelle loro corde affiancati da un simpaticissimo Marco Simeoli nel ruolo “cattivo” del Sindaco (nella precedente edizione era stato Toto) e che interpreta benissimo pur avendo come modello di confronto attori bravissimi come Paolo Panelli e Carlo Croccolo nelle edizioni storiche, Emy Bergamo (alla terza partecipazione in commedie di Garinei e Giovannini dopo “Rugantino” e “Se il tempo fosse un gambero”) un’esplosiva quanto sensuale Consolazione, la “donnina allegra” che arriva nel paese per “distrarre” gli uomini ma che finisce per incontrare e innamorarsi, ugualmente ricambiata, il bonaccione del paese, un po’ ignorante un po’ burino, Toto (interpretato magistralmente da Piero Di Blasio) per niente interessato alle donne e al sesso, ma che quando incontra Consolazione si scatena ritrovando il mai assaporato “vigore” e la conquista con le sue arti amatorie e il suo amore per lei, chiedendole di sposarlo per poter salire sull’Arca insieme a lui e a tutti gli altri, la moglie del Sindaco Ortensia (Francesca Nunzi) che non riesce a convincere il marito a non denunciare il parroco alle Autorità per l’Arca che devono costruire né a fermarlo nella sua fuga, e la loro figlia Clementina (Beatrice Arnera) che innamoratissima del parroco si inventa qualsiasi cosa pur di stargli vicino con la speranza che anche lui si innamori di lei.
Di grande emozione le canzoni, dalla famosissima “Aggiungi un posto a tavola” con la quale lo spettacolo ha inizio e si conclude, con una coreografia strepitosa eseguita dai ballerini e ballerine in coloratissimi abiti di scena dell’epoca, a “Peccato che sia peccato” o la dolcissima “notte da non dormire” e l’allegria di “Una formica è sempre una formica”.
Bellissime le scene ideate dallo scenografo Gabriele Moreschi che ha adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci, bravissimo nell’adattare la celebre e ingegnosa scenografia con il doppio girevole e la grande arca al centro del palcoscenico che appare maestosa sul palco del Teatro Cilea e che riscuote tantissimi applausi soprattutto nella scena della costruzione dell’arca stessa che è un vero e proprio capolavoro di tecnica, accompagnato da un’esibizione di danza davvero brillante che solo Gino Landi poteva ideare.
Alla fine, i concittadini di Don Silvestro si fanno convincere dal Sindaco e dalla Chiesa ufficiale, chiamata dalle istituzioni, a non salire sull’Arca visto che non ci sarà nessun Diluvio, e Don Silvestro seppur spinto da Dio a rimanere sull’Arca con Clementina per rinnovare la Terra con i loro discendenti, gli disubbidisce, spinto dall’amore che “tu stesso mi hai insegnato” tornando sulla Terra e convincendolo a non mandare nessun Diluvio.
Altrettanto emozionante la scena finale con la tavola imbandita, illuminata da tutti i colori dell’Arcobaleno, i personaggi della storia e i ballerini seduti intorno ad essa e una colomba che attraversando la sala del Teatro si posa sull’unica sedia libera, accompagnata dall’applauso infinito del pubblico presente in sala, a testimonianza che la storia, nonostante i suoi 43 anni di carriera artistica, è ancora capace di suscitare grande emozioni ed è giusto che abbia ancora una volta, anche per questa Edizione, il successo che ha e che merita.
Onore al merito alla bravura e al talento di Gianluca Guidi, vero figlio d’arte (ricordiamo che la mamma è Giulietta Masiero, splendida attrice di teatro e cinema) che fa suo in maniera mirabile il ruolo di Don Silvestro, aggiungendogli una straordinaria simpatia anche nei momenti in cui ci sono delle battute extra copione che gli strappano delle improvvise risate, accompagnate da alcune buffe espressioni del viso che lo fanno diventare ancora più simpatico e che lo rendono ancora più amabile agli occhi del suo pubblico.
“Aggiungi un posto a tavola” è senza alcun dubbio da non perdere e , ne siamo sicuri, quest’Edizione sarà ancora una volta un ennesimo successo.