PIANI PARALLELI – GIOVANNI MAZZARINO.

Giovanni Mazzarino, classe ’65, pianista e compositore messinese, ci delizia con questo nuovo album dal sapore raffinato e mediterraneo, elemento evidente delle sue origini.
Album prodotto ed edito da “Jazzy Records”, con arrangiamento e direzione dell’Accademia d’Archi Arrigoni – Orchestra da Camera del Friuli, sound engeneer – Stefano Armerio.

Mazzarino nel suo lavoro è affiancato da prestigiosi musicisti. Troviamo al c.basso Steve Swallow, alla batteria Adam Nussbaum, alla tromba Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri che incorniciano con superba maestria le idee del pianista.
Il taglio cinematografico dell’album rimanda a paesaggi da cui è possibile trarne i profumi e i tramonti di una mistica Sicilia.

La regia di Mazzarino è collaudata. L’esperienza e la padronza del linguaggio tipicamente jazz si unisce ad atmosfere swing nonchè ad un gusto orientato verso linguaggi tipicamente mediterranei.

Il brano “Altrove”, dall’iniziale canto dolce del piano di Mazzarino, fa da apripista agli altri strumentisti ed agli archi che narrano di un nostalgico passato, fotografia di un’anima che viaggia nei ricordi.

“Due passi” è introdotta dagli archi che lasciano l’ascoltatore con un senso di sospensione molecolare. Ci si ritrova a passeggiare per viuzze, si riesce ad intravedere una lingua di sabbia e la vastità del mare. Il mare, antico crocevia di culture, in particolare nella Sicilia di Mazzarino, influenza prepotentemente il linguaggio del pianista.

“Gabrinus”, brano intimo, dalla solennità evansiana che, in alcuni tratti, conduce verso un itinerario musicale che alterna chiari / scuri con una voce sicura che, pur trovando spunto in riferimenti istutuzionali, lascia emergere una voce limpida, relasticamente ancorata alle radici.

Con “Giravento” Mazzarino accarezza la melodia che non insegue bensì è inseguita dagli archi, una vera e propria brezza, fresca e leggera, introduttiva di un fraseggio bebop mai arrogante e sempre al servizio dell’espressività corale.

Il vero taglio cinematografico viene dato in “Miranda”, traccia in cui il pianista esprime tutto il mistero, il fascino e la sensualità del mondo femminile, con la tromba che genera un tappeto vellutato attraverso cui tutto è concesso: passione, sentimento, concetti ben radicati nell’artista che non concede spazio alla “ragione” ma solo alla più “ragionevole” irrazionalità dell’anima e ne varca la soglia.

“Notturno” conduce in una dimensione onirica, sospeso tra sogno e realtà; Mazzarino canta la memoria. L’atmosfera sognante conduce inevitabilmente ad un ascolto interiore, spinge ineluttabilmente a ricordare un attimo, un sorriso, un tramonto. Parimenti nel brano “Piazza”, romantica pièce che, avvolta nel mistero, culla l’ascoltatore.

“Piani Paralleli”, traccia che dà il titolo al lavoro di Mazzarino ed incarna l’essenza dell’intero lavoro. E’ un inno alla bellezza e all’armonia, è la chiara espressione di un musicista che nell’attraversare decenni di jazz ha fatto sintesi delle sue esperienze artistiche e di vita con una suite dal forte tratto melodico, che trascende classificazioni ed etichette.

Disco da possedere assolutamente.

Giorgio Borrelli.

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