Esce il nuovo CD di Elisabetta Serio – Presentazione Ufficiale 14 Ottobre ore 18 – Feltrinelli Piazza Dei Martiri -Napoli

Napoli 12 Ottobre 2017,

Elisabetta Serio, ci ha gentilmente concesso una breve intervista, prima della presentazione ufficiale  del suo bellissimo CD “Sedici” che ricordiamo avverrà il 14 Ottobre alle ore 18, presso la Feltrinelli di Napoli a Piazza Dei Martiri .

Ci preme innanzitutto fare una breve presentazione  di Elisabetta Serio:

Elisabetta Serio, Laureata in Jazz presso il Conservatorio di Benevento e vincitrice nel 2011 “Lucca donna jazz”, partecipa a numerosi eventi di rilievo. Musicista e compositrice poliedrica spazia dal funky al blues, dal jazz al rock suonando con importanti musicisti, tra i quali Pino Daniele, Rino Zurzolo, Trilok Gurtu, Sarah Jane Morris, Javier Girotto e tanti altri.

Iniziamo questa nostra chiacchierata con Elisabetta Serio con una prima domanda:

  • Prima di parlare del tuo ultimo lavoro “Sedici” ci puoi raccontare come e quando nasce Elisabetta Serio, pianista e compositrice.

Elsabetta: Mio zio suonava l’hammond con Anna Oxa negli anni ’80 ed io ero piccolissima e ricordo che facevo dei salti per raggiungere le mani di mio zio che si muovevano sulla tastiera! Era una sensazione incredibile..
Poi ho cominciato a suonare ad orecchio fino ad approdare agli studi classici. L’amore per i Beatles mi ha fatto scoprire la bellezza e la complessità degli arrangiamenti. Si percepiva il duro lavoro dei ragazzi inglesi!! Direi che ascoltare con attenzione ogni genere musicale cercando di distinguere i movimenti  di ciascuno strumento mi ha stimolato nella composizione. Per non parlare dei grandi compositori classici, da Bach a Debussy e Bill Evans nel jazz.

 

  • Scorrendo la tua biografia si intuisce che sei un punto fermo nel panorama musicale partenopeo e non solo, sei molto richiesta e il tuo suono non è mai banale così come le tue composizioni. Come si arriva, oltre allo studio, a essere una grande pianista e compositrice come lo sei tu.

Elsabetta: La dedizione e la consapevolezza sono fondamentali in questa professione. Sacrificio e un pizzico di coraggio.

 

  • Dicevamo che hai collaborato e collabori con tanti Artisti, ci puoi dire se c’è stato qualcuno in particolare che ha segnato la tua vita di Artista e perché?

Elsabetta: Ogni artista con cui ho avuto l’onore di collaborare fino ad oggi mi ha resa ciò che suono. L’aspetto più interessante è quello umano,  gli insegnamenti e gli scambi avvengono molto spesso al di fuori delle prove o dei concerti. Il palco è la sintesi di uno stare bene insieme. Sicuramente Pino  Daniele resta l’esperienza più significativa.

 

  • Pochi giorni fa eri alla XIX Edizione del DiscoDays per la presentazione dell’ultimo disco del compianto Rino Zurzolo. Ci parli della tua collaborazione con lui e di cosa ti ha insegnato e lasciato questo grande Artista della musica?

Elsabetta: Con Rino Zurzolo ho collaborato per 10 anni circa. Con lui ho fatto un’importante passo in avanti nella mia consapevolezza di strumentista. Ho imparato a suonare il poco e giusto, ad ascoltare davvero l’altro. Mi ha aperto davvero un mondo sonoro ed è grazie a lui che ho incontrato Pino Daniele.

 

  • Parliamo di questo ultimo tuo lavoro “Sedici” che ricordiamo verrà presentato alla Feltrinelli il 14 ottobre ,e poi un concerto a cura di Napoli Jazz Festival il 4 novembre, ci puoi svelare innanzitutto perché “Sedici”?

Elsabetta: 16 è un numero importante per noi napoletani. Rappresenta la fortuna. Nel mio caso è un numero costante che evidenzia ricorrenze, orari, civici, concerti e poi è un numero pari.

 

  • Il disco contiene nove brani, che vedono la collaborazione, oltre al tuo solito trio con i bravissimi Leonardo de Lorenzo e Marco de Tilla, anche con musicisti di altissimo livello come Fulvio Sigurtà alla tromba, Jerry Popolo e ovviamente la meravigliosa Sarah Jane Morris per il brano “Afrika”. Come nasce la collaborazione con talenti eccezionali come loro?

Elsabetta: Fulvio Sigurtà lo avevo ascoltato durante un’edizione del Sapri Jazz Waves con Enzo Pietropaoli e mi aveva colpito per la sua incredibile sonorità! Ha diversi progetti ed è sicuramente uno dei talenti più interessanti del panorama jazz.
Jerry Popolo è un bopper purosangue, scuola salernitana che rispetto molto e che vanta tantissimi professionisti. Si sposa perfettamente con il mio linguaggio che, per contro, ha un forte senso melodico e fa riferimento al jazz di matrice nord europea.

 

  • Il disco si apre con “Afrika” con la voce meravigliosa di Sarah Jane Morris, ed è un dare voce ai suoni e alla musicalità africani, come nasce l’idea e la collaborazione con Sarah Jane Morris.

ElsabettaSarah Jane Morris è un ‘dream come true’. L’ascolto sin dai tempi di ‘Me And mrs Jones’ e la sua così profonda vocalità non poteva non sposare Afrika. Quando ho scritto questa semplice melodia ho immaginato un girotondo di bambini africani.

 

  • Seguono poi altri brani molto delicati come “Little Lies” (con gli assolo della tromba di Fulvio Sigurtà) o “Trees”, seguito da brani più giocosi come “Rumors”nel quale spiccano le note del sassofonista salernitano Jerry Popolo, o più impegnati come “Freedom” . A cosa o a chi ti sei ispirato per scrivere questi brani ?

Elsabetta: Little lies sono le bugie bianche che ognuno di noi utilizza nella vita di tutti i giorni. Direi che è un inno alla compassione. Trees invece è una foto della terra rossa salentina di cui rivendico le origini! Freedom prende spunto da un brano di Billie Holiday. Il brano è ‘Strange fruit’ (musica e il testo sono di Abel Meeropol): è una forte denuncia contro i linciaggi dei neri nel sud degli Stati Uniti e una delle prime espressioni del movimento per i diritti civili. Lo “strano frutto” di cui si parla nella canzone è il corpo di un nero che penzola da un albero.

 

  • Due gli omaggi nel disco (“Brad” e “Mr P”) a due tra i più grandi nomi della musica internazionale che tanto hanno influenzato anche le tue composizioni e il tuo stile pianistico. Ce ne puoi parlare?

Elsabetta: Uno dei migliori musicisti per tecnica, gusto e trasversalità è senza meno Brad Meldhau. Ho avuto voglia di fargli un piccolo tributo. Mr P è riferito al mondo sonoro di Pino Daniele. Ha scritto un’enciclopedia di poesie tramutate in canzoni e queste canzoni sono ormai al pari degli standard jazz. Il suo è un mondo sonoro che abbraccia indistintamente ogni genere musicale. Era affascinato dai madrigali ed in particolare da Gesualdo da Venosa, considerato un musicista raffinatissimo, innovatore ed eccezionale precursore della musica moderna.

 

  • L’ultimo brano che chiude il disco “Il cielo sotto di me” è forse quello che più ti rappresenta, visto che fa parte di te un particolare atteggiamento, un “muoversi in punta di piedi di fronte alla vita e alle emozioni” ma non per questo significa essere fredda o distaccata, confermi questa nostra percezione?

Elsabetta: L’immagine che ho di me è quella di chi attraversa ogni luogo ma non cerca appartenenza infinita,  perché non siamo infiniti. Molto spesso mi piace osservare da lontano. La distanza mi serve a restare lucida e concentrata sul lavoro.
Perciò il ‘cielo sotto di me’ è il brano che più mi rappresenta. O forse è solo paura…

 

  • Terminiamo questa chiacchierata chiedendoti a quali altri eventi parteciperai oltre a quello che assisteremo qui a Napoli a Novembre.

Elsabetta: Stiamo organizzando la promozione del disco nelle principali città italiane cui seguirà un minitour nei maggiori jazz club e festival. Sul sito sono indicate!  (https://elisabettaserio.com)

 

Ci congediamo da Elisabetta Serio, ringraziandola ancora una volta per la ospitalità e cortesia per averci dedicato un poco del suo prezioso tempo.

 

 

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