Maurizio De Giovanni: la vita quotidiana dei Bastardi di Pizzofalcone /recensione

di Donatella Troisi

In questo libro De Giovanni, per la prima volta,  lascia parlare i personaggi del noto commissariato che ci portano all’interno di se stessi e ci regalano un meraviglioso viaggio nelle emozioni.

Lojacono è uno duro, duro e puro, che va per la sua strada a testa alta anche quando un pentimento, non di certo suo, gli toglie radici sentimenti e affetti. Ma lui non si pente no, fare il poliziotto era il suo sogno, fare la cosa giusta la sua vocazione e quindi non tutto è perduto per  lui, che si sente solo ma che in fondo sa che in compagnia della sua integrità può ripartire per ritrovare se stesso proprio al commissariato di Pizzofalcone.

Pisanelli ci racconta di un amore che rimane intatto anche quando l’oggetto di quello smisurato sentimento non è più in vita ma il suo ricordo lo mantiene in vita. Leggendo la sue parole quasi si sente in sottofondo la musica di Cajckovskij, e si intravede il volto sofferente di questo uomo che parla alla sua donna sempre presente nel suo cuore, nelle sue abitudini, e alla quale racconta la sua determinazione a portare a termine il suo compito.

Alex è una ragazza bellissima e silenziosa. Il suo silenzio crea distanza e la distanza la tiene al sicuro..una volta che ha cercato di avvicinarsi ad un cuore le è costato caro.La sua corazza le serve per proteggere il suo segreto, un segreto che non vuole condividere, che non può vivere perché essere quello che gli altri si aspettano da lei è meno faticoso che essere se stessa.

Ottavia fa una vera e propria confessione al giudice più severo che una donna possa avere: se stessa. Il reato? la debolezza di non riuscire più a non vivere. Della donna che era ne rimane traccia solo nei suoi ricordi: il corteggiamento, lo shopping, il matrimonio, insomma vita quotidiana di una donna che lei non è più stata e non può più essere.

Romano è il classico poliziotto ruvido, dai modi bruschi ma con dentro una grande umanità ferita. Il suo più grande nemico è la rabbia, che gli ha fatto perdere la cosa più importante che aveva: la sua Giorgia. Ed è proprio guardandosi con gli occhi della sua donna che riesce ad imparare dai suoi limiti: il trasferimento al commissariato di Pizzofalcone è l’occasione di rimettersi in gioco.

Aragona ha in comune con gli altri personaggi la voglia di fare del trasferimento a Pizzofalcone un’esperienza di riscatto. Per il resto ha un vissuto e una realtà completamente differente: è un vincente, un privilegiato, uno di quelli che fa simpatia al primo sguardo. Non ha brutti ricordi da cui scappare ne grosse colpe da scontare tuttavia anche lui confessa una propria frustazione: sarà capace di dimostrare quanto vale davvero aldilà di ogni pregiudizio?

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