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POLITEAMA NAPOLI | LA TRAVIATA. In scena al Politeama l’Opera di Verdi

Domenica 21 aprile ore 18, al Politeama di Napoli (Via Monte di Dio 80),  appuntamento con “La Traviata” del Sicilia Classica Festival. L’Opera di Verdi  sarà in scena con la regia di Lorenzo Lenzi e un cast di calibro internazionale come il soprano Desirée Rancatore nel ruolo di Violetta, il tenore Francesco Castoro nel ruolo di Alfredo Germont, il baritono Giovanni Palminteri in quello di Giorgio Germont, tutti noti per spiccate capacità vocali e sceniche.

Di altissimo livello anche gli altri cantanti in scena: Gabriella Aleo, Francesco Ciprì, Francesco Cascione, Maria Mellace, Alex Franzò e Luciano Montanaro.

Francesco Di Mauro dirigerà l’Orchestra Filarmonica Pugliese e il Coro lirico di Lecce.

Le scene sono del Sicilia Classica Festival, i costumi di Fabrizio Buttiglieri, le coreografie di Stefania Cotroneo.

Biglietti al botteghino del teatro Augusteo, presso le rivendite autorizzate, alla biglietteria del Politeama da un’ora prima dello spettacolo (salvo disponibilità) e online:

https://www.bigliettoveloce.it/spettacolo?id=6383

Politeama Napoli – Marco Calafiore 3926075948 

NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI | Al Politeama di Napoli, la XXVIII Ed. del Concerto di Capodanno della Nuova Orchestra Scarlatti

Lunedì 1 gennaio 2024 alle ore 19.30, nella bella cornice del Politeama di Napoli, in Via Monte di Dio 80, si terrà il 28° Concerto di Capodanno della Nuova Orchestra Scarlatti. 

Un Capodanno a tutto ritmo, con in programma alcune tra le più irresistibili Polke di Johann Strauss: da Annen a Furioso Polka, da Tritsch Tratsch a Unter Donner und Blitz, che saranno il filo rosso di una narrazione musicale che, tra una polka e l’altra, proporrà la suggestione del III e IV movimento della Sinfonia degli Addii di Haydn; il brio dell’Italiana in Algeri di Rossini e di Cavalleria leggera di Suppé; la passione dell’Intermezzo di Cavalleria rusticana di Mascagni; e ancora Strauss, con le delizie viennesi del Bel Danubio blu; e tanto altro ancora, per tutti i gusti. 

Dirige Giuseppe Galiano, giovane talento napoletano.  

Biglietto: Euro 22.00. Disponibili al botteghino del teatro Augusteo, al Politeama da un’ora prima dello spettacolo (salvo disponibilità) e online registrandosi al link:

https://www.bigliettoveloce.it/spettacolo?id=6321

info@nuovaorchestrascarlatti.it

Ufficio stampa e comunicazione

Marco Calafiore

POLITEAMA NAPOLI | E’ tempo di “Schiaccianoci”, il 16 e 17 dicembre al Politeama arriva il Balletto di Milano

Sabato 16 dicembre alle ore 21.00 e domenica 17 alle ore 18.00, al Politeama di Napoli (Via Monte di Dio 80), sarà in scena “Lo Schiaccianoci” del Balletto di Milano, una delle compagnie italiane più prestigiose, diretta da Carlo Pesta, che vanta un organico formato da danzatori diplomati presso le migliori Accademie internazionali. La loro esclusiva versione del celebre balletto di Tchaikovsky ha già collezionato successi in tutta Europa.

Il sipario si apre sulla casa del Borgomastro e gli occhi si riempiono di gioia, abbagliati dall’eleganza della mise en scène, tra giochi di prestigio intorno all’immancabile albero di Natale e allegre danze di genitori e bambini. Il bel salone dai toni pastello, nel sogno di Clara, si trasformerà in un bosco incantato dove, con il suo Schiaccianoci/Principe, la giovane danzerà tra i candidi fiocchi di neve delle ballerine, avvolte nei loro argentei tutù. Il secondo atto, con le sue famose danze, le tinte accese dei costumi e la superlativa interpretazione, è un crescendo fino al pas de deux finale, momento sublime della serata. 

Straordinari gli interpreti, danzatori eccellenti per tecnica e artisticità come i protagonisti Amanda Hall e Gianmanuel D’Elia, che hanno debuttato con grande successo nei ruoli di Clara e del Principe: Amanda Hall, americana alla sua seconda stagione con il Balletto di Milano, aveva già dato sfoggio di tecnica impeccabile e grande carisma come Esmeralda in Notre-Dame e Carmen; si è formata sotto la guida della madre Gypsy Hall, già solista del Balletto Nazionale di Cuba. Gianmanuel D’Elia, venti anni e tanto talento, ha iniziato il suo percorso con Milena Di Nardo, per proseguire all’Accademia Teatro alla Scala dove si è diplomato nel 2022. L’eccentrico Drosselmeyer è interpretato da Alessandro Orlando. Il cast vede impegnati anche Alessia Sasso e Hiroki Inokuchi nella danza araba; Giusy Villarà e Mattia Imperatore nella spagnola; Arianna Soleti e Romain Vandersmissen nella russa; Paloma Bonnin e Ramon Valls nella cinese; Annarita Maestri, Gioia Pierini e Leo Rech nella pastorale; Paolo Radogna (dispettosissimo Fritz); e Akira Tamakoshi; Gaia Buono; Sofia Gironi e Sinthya Pezzoli. 

Biglietti disponibili al botteghino dell’Augusteo, al botteghino del Politeama da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo (salvo disponibilità), e online su Ticketone o registrandosi al link https://www.bigliettoveloce.it/spettacolo?id=4973 

(Poltrona € 40,00 / Palchi: I liv. € 35,00 / II liv. € 25,00 / III liv. € 20,00).

Info: 081414243

Ufficio stampa e comunicazione – Marco Calafiore 3926075948

TEATRO POLITEAMA | PEPPE BARRA – LA CANTATA DEI PASTORI, una luce nella notte

Al Teatro Politeama di Napoli, in Via Monte di Dio 80, da mercoledì 18 a domenica 29 dicembre 2019 sarà in scena “La Cantata dei Pastori – Una luce nella notte” di e con Peppe Barra, liberamente ispirata all’opera teatrale sacra di Andrea Perrucci.

Testo di teatro gesuitico, scritto espressamente per contrastare la ‘diabolica’ Commedia dell’Arte, “La Cantata dei Pastori” è, tra versi arcadici e lazzi scurrili, tra lingua colta e dialetto, tra sentimento cattolico e rito pagano, una storia che racconta le traversie di Giuseppe e Maria per giungere al censimento di Betlemme e gli ostacoli che la santa coppia dovrà superare prima di trovare rifugio nella grotta della Natività.

Nel difficile viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane: Razzullo, scrivano assoldato per il censimento, e Sarchiapone, barbiere pazzo in fuga per omicidio.

Lo spettacolo cambia ogni stagione, pur mantenendo la sua struttura drammaturgica che affonda le radici tra prosa classica e teatro popolare. In questa edizione le novità riguardano anche le musiche, del M° Carmelo Columbro, eseguite da un ensemble di undici orchestrali diretti dal M° Giorgio Mellone.

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Recensione: La Cantata dei Pastori di Peppe Barra il vero Teatro dell’Arte a Napoli

di Annamaria De Crescenzo

Ormai non e’ veramente Natale senza la rappresentazione in scena de “La Cantata dei Pastori” di Peppe Barra, in scena da giovedi 20 dicembre al 6 gennaio al Teatro Politeama.  Si tratta di un’opera di due atti di Peppe Barra e Paolo Memoli, liberamente ispirata all’ Opera Pastorale Sacra di Andrea Perrucci con la regia dello stesso Peppe Barra, musiche di Lino Cannavacciuolo, Paolo del Vecchio, Luca Urciuolo, una straordinaria scenografia di Tonino Di Ronza, costumi di Annalisa Giacci che ha saputo riprodurre perfettamente lo spirito della storia, eterna lotta tra il bene e il male, soprattutto nel costume di Satana, di grande effetto scenico o dell’Arcangelo Gabriello  e degli stessi Giuseppe  e Maria, come le coreografie di Erminia Sacchi che ha saputo dare il giusto movimento alla storia che parte in effetti da una matrice sacra per poi raccontare la vita, i vizi e le virtù di due tipici personaggi napoletani, cardini della storia stessa.

E’ cosi sulla storia sacra dell’attesa e la nascita di Gesù che verrà a trasformare il mondo e a vincere definitivamente il male si intreccia la storia dello scrivano Razzullo, magnificamente interpretato dallo stesso Peppe Barra e quella di Sarchiapone, un buffo personaggio napoletano, brutto e gobbo ma che si crede un vero e proprio adone, interpretato quest’anno da Rosalia Porcaro. Non deve essere stato facile per lei, bravissima cabarettista e attrice, ad indossare i panni di tale personaggio, dopo che l’ha fatto, nel corso degli anni, l’inarrivabile Concetta Barra, mamma dell’attore Peppe, ma devo dire che è riuscita perfettamente nella difficile prova, facendo da perfetta spalla all’incommensurabile prova di teatro dello strepitoso Peppe Barra, insostituibile, secondo il parere di chi scrive, in tale ruolo.

Il testo, scritto nel 1698 (esilarante la battuta di Razzullo durante il testo ai musicisti dell’orchestra che esegue tutti i brani dell’opera : ”Maestro, la volete finire di fare tutta quest’ammuina? Questo e’ un testo del 1600, è un cosa seria !!!!!! e che diamine… facitel ‘ pa’ Maronn’ che sta ‘a lla deret” ) e portata in scena nel 1974 da Roberto De Simone per una rivoluzionaria edizione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, è arrivata ai giorni nostri, in varie edizioni ed interpretazioni teatrali, senza mai perderne la sua magia e la sua poesia.

La regia di Peppe Barra non è da meno. Sulla base della storia di Giuseppe e Maria, in viaggio per trovare una giusta dimora per accogliere la nascita del loro figlio Gesù, si intrecciano le storie di Razzullo, Sarchiapone, e degli altri personaggi come Armenzio (Francesco Viglietti), un vecchio pastore, saggio e ispirato, padre di Cidonio (Patrizio Trampetti), cacciatore cortese e romantico, (Trampetti interpreta anche un altro personaggio il terribile oste)  e del più famoso Benino (Giuseppe De Rosa) vispo come un monello e dalla battuta sempre pronta ma anche più propenso a dormire tutto il giorno anzicchè aiutare il padre nel duro lavoro di pastore, famoso perché personaggio di tutti i Presepi presenti nelle nostre case, rappresentato appunto sempre steso a terra e dormiente, e che nella storia fa solenni scherzi e battute anche a Razzullo e Sarchiapone, Ruscellio (Enrico Vicinanza) il pescatore altro personaggio sempre presente nella storia del presepe napoletano, oltre ai personaggi della storia sacra come San Giuseppe (Andrea Carotenuto) che interpreta benissimo il senso della protezione e della guida di Maria e del figlio che sta nascendo, Maria Vergine (Chiara di Girolamo) umile e devota incarna l’attesa del Messia, l’arcangelo Gabriello (Maria Letizia Gorga) rappresentato a metà con i tratti dell’Arcangelo dell’Annunciazione a metà con quelli del San Michele Popolare con spada ed elmetto da guerra e ali spiegate per combattere e vincere il Demonio (Marco Bonadei) perfetto nel ruolo del Male, sottolineato da coreografie di danza perfettamente interpretate dal Corpo di Ballo Skaramacay e da costumi di grande effetto scenico, sconfitto dal Bene e relegato alla fine della storia negli inferi ai quale è destinato da sempre.

Peppe Barra è strepitoso nel ruolo di Razzullo e la storia diventa con la sua Arte indiscussa un vero e proprio capolavoro di Teatro dell’Arte. Perfetto attore e teatrante, al di là della storia stessa, intrattiene il pubblico con esilaranti “siparietti” con i musicisti sotto palco, prendendoli in giro ad uno ad uno e richiamandoli scherzosamente ad un atteggiamento più consono per il testo importantissimo che stavano rappresentando.

Barra non fa teatro, lui è l’ESSENZA del TEATRO stesso. Ogni gesto, parola, atteggiamento e anche inflessione della voce e del modo di raccontare che lui solo ha, trasformando la voce con un timbro particolare che solo lui sa fare, ha rapito l’attenzione del pubblico e lo ha conquistato con il suo modo di recitare, muoversi, cantare e interagire con gli altri attori e con il pubblico stesso in sala.

Non è Natale senza la “Cantata dei Pastori” come non è Natale senza la magia e il talento di Peppe Barra.

Auguriamoci che tale talento venga seguito dalle nuove generazioni e che venga riproposto, anche in forme e modalità diverse, per far sì che il Teatro napoletano di altissimo livello continui ad avere ancora tanti “Peppe Barra” per tanti, tanti anni ancora.

Peppe Barra in “La Cantata dei Pastori” al Teatro Politeama

Al Teatro Politeama di Napoli, in Via Monte di Dio 80, da giovedì 20 dicembre 2018 e fino a domenica 6 gennaio 2019, Peppe Barra sarà in scena con “La Cantata dei Pastori”, di Peppe Barra e Paolo Memoli, liberamente ispirata all’opera teatrale sacra di Andrea Perrucci.

Da oltre tre secoli non c’è Natale senza “Cantata dei Pastori”.
Da oltre quarant’anni non c’è “Cantata dei Pastori” senza Peppe Barra.

Testo di teatro gesuitico, scritto espressamente per contrastare la ‘diabolica’ Commedia dell’Arte, “La Cantata dei Pastori” è, tra versi arcadici e lazzi scurrili, tra lingua colta e dialetto, tra sentimento cattolico e rito pagano, una storia che racconta le traversie di Giuseppe e Maria per giungere al censimento di Betlemme e gli ostacoli che la santa coppia dovrà superare prima di trovare rifugio nella grotta della Natività.

Nel difficile viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane: Razzullo, scrivano assoldato per il censimento; e Sarchiapone, barbiere pazzo in fuga per omicidio.

Peppe Barra (Razzullo) è protagonista e regista dello spettacolo.  Continua a leggere