Recensione: Raiz e Radicanto chiudono la XXVII Edizione di Ethnos

di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (www.spectrafoto.com)
La conclusione della XXVII edizione di Ethnos il festival internazionale della world music ideato e diretto da Gigi Di luca quest’anno è stata affidata alla bellezza poetica della musica di Raiz e Radicanto in scena il 3 novembre alle Fonderie di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (NA).
Anche quest’anno, come da sempre d’altronde, Gigi Di Luca ha presentato al pubblico che segue il Festival concerti di rara bellezza artistica ospitando artistici provenienti da Cuba, Cina, Argentina, Capo Verde, Portogallo, Mozambico, Francia, Mali, oltre ovviamente all’Italia stessa. Tutti concerti sempre in sold out e con commenti sempre entusiastici sia da parte del pubblico stesso che ormai segue da decenni Ethnos proprio per scoprire talenti internazionali che sono delle vere e proprie “chicche” della musica a livello mondiale. Il talento di Gigi Di Luca, oltre a quello organizzativo, è anche quello di avere uno straordinario fiuto nel capire, al di là delle mode, il valore artistico delle tante voci che lui ha modo di conoscere nei numerosi convegni e incontri internazionali ai quali partecipa ogni anno per poter ideare delle Edizioni di Ethnos sempre interessantissime a livello artistico.
Programmato e co-finanziato dalla Regione Campania attraverso Scabec e dal Ministero della Cultura, il festival Ethnos, organizzato da La Bazzarra con il contributo del Comune di San Giorgio a Cremano e della Banca di Credito Popolare, in collaborazione con la Fondazione Ente Ville Vesuviane, si propone di creare un ponte tra la memoria del passato e la visione del futuro, tra la tradizione e la contemporaneità. In merito a tale visione della musica, il concerto di giovedì scorso non poteva che essere la scelta più giusta per poter essere rappresentare tale incontro tra mondi apparentemente lontani fra loro ma vicini per valore artistico e culturale.
In tale ottica l’incontro di Raiz e il chitarrista Giuseppe De Trizio dei Radicanto con il pubblico delle scuole organizzato nella sala delle Fonderie e sapientemente guidato dallo stesso Gigi Di Luca è stato a dir poco emozionante.
Come emozionante è stato poi il concerto che è seguito all’incontro, un concerto nuovo, potente e raffinato al tempo stesso, in cui la voce di Raiz si intrecciano alle note della chitarra di De Trizio con ritmi cadenzati e capaci di suscitare emozioni infinite.
Tanti i brani in scaletta , oltre ai brani d’autore di Raiz e degli Almamegretta, cantighe sefardite, salmi, canzone napoletana, fado portoghese, ritmi nordafricani, mediorientali, asiatici: lingue e linguaggi che si inseguono, facendo diventare il Mediterraneo un mondo di ispirazione culturale senza fine
«In un momento storico in cui tutto è ultraparcellizzato, nel mondo del lavoro come nell’arte, abbiamo pensato ad un’operazione di interazione come questa. Una cosa che oggi è desueta ma che era all’ordine del giorno solo l’altro ieri», sottolinea Raiz. «Ci piace pensare che le espressioni artistiche, benché di varia natura, siano sempre il risultato di interazione e reciproca influenza: e così l’atmosfera di un concerto piuttosto che di un disco sono spesso il risultato di altri ascolti, di visioni di film o contemplazione di opere di arte figurativa, oltre che naturalmente del personale vissuto degli artisti che lo propongono».
Un pubblico entusiasta ha salutato con una convinta standing ovation non solo gli artisti della serata ma anche la conclusione di questa fortunatissima Edizione 2022 in attesa della prossima Edizione che, ne siamo sicuri, porterà nella nostra Terra talenti strepitosi della musica internazionale che conquisteranno il pubblico.