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Recensione: La musica di Piano City 2022 riempie di emozioni tutta la Citta’ di Napoli

Recensione di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Domenica 16 ottobre si è conclusa, con un grandissimo consenso di pubblico e di critica, l’Edizione 2022 di Piano City, organizzata dal Comune di Napoli e dall’Associazione Napoli Piano nell’ambito del progetto “Napoli città della Musica”.
Oltre 100 eventi distribuiti in 17 location pubbliche diffuse per la città, tutte con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti tranne i principali che saranno a prenotazione obbligatoria, hanno visto migliaia di appassionati della musica in location davvero strepitose dislocate in diversi punti strategici della città di Napoli, dal centro storico, al lungomare, alle zone più distanti come Capodimonte o Piscinola, oppure a realtà di house concert che da anni sono il fiore all’occhiello di manifestazioni culturali e musicali come Piano City.
Il Festival ha regalato alla Città quattro giorni di emozioni e di musica, dalla classica al jazz, dalla contemporanea al rock e al pop, tutti solo ed esclusivamente al pianoforte con la partecipazione di concertisti professionisti, appassionati e studenti.
La bellezza e la particolarità di tale evento, che da anni viene proposto alla città di Napoli, è proprio quella di mettere insieme nomi illustri della musica e concertisti professionisti dalla musica classica affianco a studenti del Conservatorio che hanno il desiderio di proporre al pubblico i loro progetti e sperimentare l’emozione di esibirsi di fronte ad un pubblico davvero appassionato come quello che segue un evento così importante come Piano City Napoli. Particolarità che si “vive” anche dietro le quinte quando, tra un cambio sul palco e l’altro, si ha la fortuna di conoscere i pianisti che si esibiscono, che si salutano con affetto, si scambiano commenti sui progetti presentati, si incontrano con le persone del pubblico che vengono a salutarli dopo il concerto, si osserva l’emozione dei genitori degli studenti del Conservatorio e dei giovani e delle giovani musicisti/e che si esibiscono e che orgogliosamente ascoltano i complimenti ai loro figli/figlie.


Insomma ovunque si avverte la “trasversalità generazionale ” della musica che mai come in questo evento mette insieme l’esperienza di un Enrico Intra, Gilda Buttà, Enrico Fragnoni, Sandro de Palma, Alexander hintchev e Daniel Rivera, strepitosi protagonisti dei main concert previsti in questa edizione, a giovani musicisti (impossibile citarli tutti visto che in totale si sono esibiti 120 musicisti) della musica classica e della musica jazz, sezione curata dall’Associazione Live Tones diretta da Alberto Bruno e Ornella Falco, agli allievi del conservatorio San Pietro a Majella, veri e proprie promesse di quella che sarà la musica classica e jazz dei prossimi anni.
Vista la complessità dell’evento, e impossibilitati a poter seguire i quasi 150 eventi dislocati in tutta la città ma ancora più in linea alle nostre scelte redazionali visto che essenzialmente siamo un magazine che si occupa prevalentemente di musica jazz, abbiamo scelto, come redazione , di seguire la sezione dei concerti jazz in programma in questa edizione, oltre a seguire, ovviamente, l’inaugurazione di giovedì 13 ottobre con l’esibizione dei 4 pianoforti con i pianisti Lorenzo Corrado, Sara D’Allocco, Dora Dorti, Carla Orbinati nella bellissima location della Galleria Umberto di Napoli, vero e proprio concerto applauditissimo dal numerosissimo pubblico presente in Galleria.
Venerdì 14 ottobre abbiamo seguito il concerto di Giovanni Guidi in “100 comizi d’amore” nella splendida cornice della Basilica di San Paolo Maggiore, in coproduzione con la Fondazione Pietà de’ Turchini, uno splendido progetto di questo seppur giovane pianista umbro ma con una carriera strepitosa fatta di progetti personali di grande successo ma anche di collaborazioni con i più importanti musicisti del mondo jazz come Enrico Rava, Luca Aquino, Gato Barbieri, Bonaventura, solo per citarne alcuni e progetti bellissimi di piano solo con i quali incanta letteralmente le platee di tutto il mondo.
In tale occasione ha presentato un progetto che è un insieme di preghiere, comizi, lettere, canzoni, poesie, email, sms, WhatsApp, pensieri, tweet, suppliche, dediche, dichiarazioni, rimproveri e domande a Pier Paolo Pasolini che è stato applaudito a lungo dal numeroso pubblico presente nella Basilica che lo ha ospitato, in un’atmosfera unica di bellezza artistica e di musica di grande emozione come solo un musicista sensibile e profondo come Giovanni Guidi sa creare.


Sabato 15 ottobre nella bellissima sala della Domus Ars abbiamo avuto la fortuna di ascoltare un giovane ma talentuoso pianista, Luca di Tommaso, piacevolissima scoperta nel mondo della ricchissima programmazione musicale di questa intensa e interessantissima edizione di Piano City Napoli 2022.

Luca Di Tommaso e’ stato capace di emozionare il pubblico presente in sala con alcune delle sue composizioni originali piu’ belle scelte tra tutte quelle che il suo animo sensibile e delicato e’ stato capace di scrivere fino ad oggi. La musica di Di Tommaso nasce da una sua particolare sensibilita’ di tradurre in musica i veri sentimenti della vita, con una dolcezza e una poesia che rivelano la sua natura di uomo e musicista sensibile e riservato. brani come “Via con te”, “Il mio risveglio con te”, “Ovunque”, “Attimi di eterno”, “L’essenza di un incontro” sono alcuni dei brani che piu’ incarnano il suo stile di raccontare la vita con tutta la sua attenzione nel raccontare l’essenza dell’Amore, dei veri sentimenti, e delle vere passioni umane.

Dopo questa parentesi di musica classica , ci siamo totalmente dedicati alla musica jazz ascoltando prima il progetto di Raffaele Ranieri “Travelling, una storia attraverso la musica” nella bellissima sala della Domus Ars, progetto con il quale il pianista si è “raccontato” attraverso i brani di sua composizione e quelli che hanno profondamente contaminato la sua musica per poi trasferirci in serata per il main concert previsto alla Basilica di San Paolo Maggiore di uno dei maggiori pianisti al mondo come Enrico Intra.
Lo stesso Maestro ha così dichiarato “Pianocity è un’iniziativa che mi ha visto, da quando è nata in Italia, a Milano, sempre allineato negli spazi particolari che mi offriva ogni anno la città.- poter suonare, ora, a Napoli in uno spazio prestigioso in cui il suono che lo abita è il suono del silenzio, dell’ascolto e della meditazione, mi emoziona e mi stimola. il programma nascerà nel momento in cui metterò le mani sulla tastiera. prenderà vita con la complicità dell’ascolto colto. ne sono certo, quello di un pubblico attento che insieme a me costruirà l’evento – perché, di evento, si tratta. buon ascolto!”



Da sempre infatti protagonista assoluto di Piano City Milano, Enrico Intra, pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra è tra i più importanti nella storia del jazz europeo, ma anche organizzatore e ideatore di eventi e situazioni che hanno inciso nel tessuto socioculturale italiano (come il lancio del cabaret con la fondazione dell’Intra’s Derby Club), attraversando da protagonista oltre mezzo secolo di vita musicale e sviluppando una poetica tesa all’incontro tra il linguaggio più squisitamente jazzistico e la musica europea contemporanea di matrice colta elaborando un concetto “europeo” di jazz pervaso però da un autentico legame con il blues.
Il suo concerto è stato un’autentica emozione di ritrovarsi di fronte ad un autentico mito della musica jazz come contaminazione di generi musicali, visto che il Maestro ha eseguito brani ispirati a stili assolutamente diversi fra loro come la musica classica, operistica, jazz e non solo, presentando ogni brano con interessantissime presentazioni come solo un grande musicista da decenni validissimo docente nonché Responsabile dei Civici corsi jazz di Milano, oltre a tanti eventi nei quali lo hanno visto protagonista di tantissimi eventi nei quali ha sempre avuto modo di poter dare sempre un’impronta speciale alla musica che è al centro della sua vita e che ama con tutto se stesso e che sa donare al pubblico in un modo assolutamente unico.

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Recensione: Piano City Napoli 2022 un weekend di musica di altissimo livello

Di Clementina Abbamondi

Dal 13 al 16 ottobre 2022 si è svolta a Napoli l’VIII Edizione di Piano City, il festival internazionale del pianoforte da un’idea del pianista Andreas Kern. Il Direttore Artistico della manifestazione il M° Dario Candela si è avvalso, per la sezione jazz, della consulenza di Alberto Bruno e Ornella Falco dell’Associazione” Live Tones “.

L’inaugurazione a cura di Patrizio Marrone, si è svolta giovedì 13 ottobre presso la Galleria Umberto I° con l’evento “4 Pianoforti in Galleria”. Dal 13 al 16 ottobre si sono tenuti ben 115 eventi i City Concert diffusi nei principali luoghi pubblici della città: musei, palazzi storici, chiese, House Concert, e Main Concert che hanno ospitato artisti di fama nazionale ed internazionale, con 150 pianisti, maestri, professionisti, studenti tutti concerti ad ingresso gratuito.  Alcuni eventi si sono svolti anche nella splendida dimora settecentesca Villa di Donato che rientra nell’ambito del progetto” Napoli Città della Musica 2022”. Tra i bellissimi luoghi scelti per accogliere i concerti sia di musica classica, sia jazz, pop, contemporanea, classica napoletana la Domus Ars Centro Stabile di Musica e Cultura sito in Via Santa Chiara ha ospitato sabato 15 ottobre il concerto del pianista Luca Di Tommaso che aveva già partecipato a Piano City Napoli nel 2020. Bellissime le composizioni che il pianista di Campobasso ha presentato in questa occasione.

Tra i brani Luna e Stelle, Via con te, Ovunque, Stella Marisa, Notturno dei Sognatori, Incantevoli Orizzonti, Enigmatico.  Luca Di Tommaso riesce con la sua musica a comunicare le sue emozioni coinvolgendo chi lo ascolta, quando suona entra completamente in simbiosi col suo strumento.

A settembre è uscito l’Album” Danger in the Eyes” che contiene 3 composizioni ideate e realizzate da Luca Di Tommaso per il Concorso Internazionale “Film Music Contest2022”.

Simone Sassu, pianista di Sassari ha eseguito due concerti nella Sala del Capitolo del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore e nella Sala Italia all’interno di Castel dell’Ovo.

Il pianista, diplomato in Pianoforte e in Musica Jazz al Conservatorio di Musica di Sassari, figlio del musicologo Pietro Sassu, dopo il suo primo CD “Emoticons” ha collaborato con la cantante Marta Ravaglia in un progetto che consiste in un viaggio attraverso la musica colta del ‘ 900, alla ricerca di melodie perdute e che ha dato vita al disco “Lost Songs”. A Piano City Napoli Simone Sassu ha presentato un progetto “Crossover Piano, dice Simone,” per me i generi musicali non esistono, credo che esistano solo autori ed interpreti, io amo partire dall’improvvisazione come principale modalità espressiva senza vincoli di genere, stile e linguaggio, cercando di avere nelle mie esecuzioni sempre un’apertura a qualsiasi tipo di suggestione”.

Con i suoi brani Simone Sassu è riuscito a regalare al pubblico delle magnifiche suggestioni ed emozioni improvvisando su brani di E. Gismonti, C. Mingus, Stravinsky, K. Emerson, T. Monk, riuscendo a fondere dei generi musicali apparentemente diversi ma che il pianista riesce a far incontrare in un progetto molto interessante e di grande effetto. Bellissimo il brano “Alfonsine y el mar” di Ramirez/Luna  nel quale Simone Sassu suona utilizzando lo stile della chacarera, una danza popolare argentina. Di grande effetto il brano nel quale il pianista accosta due grandi musicisti Stravinsky e Keith Emerson lontanissimi nel tempo e nel genere musicale omaggiandoli e mettendoli a confronto con un’improvvisazione particolarissima.

 

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Recensione: Piano City Napoli 2019: la musica ha inondato di note la città

di Clementina Abbamondi

Venerdì 5 aprile sotto l’emiciclo del colonnato della chiesa di San Francesco di Paola 21 pianoforti hanno suonato all’unisono inaugurando così con un concerto meraviglioso la sesta edizione di Piano City Napoli . Quest’anno tre giovani compositori napoletani Lorenzo Corrado, Andrea Laudante, Alfredo Giordano Orsini, studenti della scuola di Composizione di Patrizio Marrone hanno elaborato un programma che si è focalizzato sul repertorio operistico di Mozart, Puccini, Bizet, Rossini in particolare le celeberrime ouverture di opere quali Il Flauto Magico, Manon Lescaut, Carmen, La Gazza Ladra.

Magica è l’atmosfera che si è creata in Piazza Plebiscito quando a poco a poco i pianoforti hanno cominciato a suonare a due a due in un crescendo che ha raggiunto l’apice quando tutti i 21 pianoforti hanno suonato contemporaneamente .L’illuminazione del colonnato ha contribuito a rendere l’atmosfera veramente incantata i colori proiettati passavano dal rosso al verde al blu ed il suono dei 21 pianoforti arricchiti dalle risonanze del porticato e della piazza avvolgevano il pubblico in un’atmosfera unica. I 21 giovani pianisti sono stati selezionati attraverso un bando regionale e provenivano da diversi Licei Musicali della Regione Campania coordinati da Patrizio Marrone e diretti da Mariano Patti. Durante il concerto davanti al Palazzo Reale è stata proiettata L’Opera “Sol” dell’artista Davide Cantoni a cura di Blindarte.

 

Sabato 6 nella hall dell’Hotel delle Terme di Agnano a cura del Live Tones”, una nuova location di Piano City , tre giovani pianisti hanno suonato alternandosi ed hanno eseguito degli arrangiamenti sia di standards jazz sia di musica classica. Eunice Petito ha eseguito standards jazz riarrangiati in maniera personalissima dimostrando di essere oltre che una abilissima pianista una brava arrangiatrice. Giuseppe Di Maio ha rielaborato delle caratteristiche ritmiche e melodiche di alcune delle composizioni di Chopin ed il suo progetto musicale presto diventerà un lavoro discografico. Paolo Astarita ha presentato dei brani standard jazz regalando agli spettatori una prova di grande virtuosismo e di grande talento .

Nel Maschio Angioino dove si sono susseguiti moltissimi concerti sia di musica jazz sia di classica suddivisi nelle varie sale è stato presentato un nuovo progetto di due pianisti Armanda Desidery e Giosi Cincotti che si sono esibiti nella Sala dei Baroni . I due pianisti dopo tanti anni di amicizia hanno finalmente realizzato il sogno di suonare insieme. Una musica travolgente e un accompagnamento di percussioni suonate dai due pianisti che riuscivano a creare un armonia completa.

Tra i Main Concert bellissimo quello del pianista Francesco Libetta che ha interpretato alcuni brani di musica classica emozionando il pubblico sia per l’esecuzione ricca di virtuosismi sia per l’intensissima esibizione di Giulio Galimberti che ha danzato interpretando le musiche con grandissima intensità .

Francesco Libetta acclamato dalla critica internazionale e dal pubblico più esigente possiede una tecnica strumentale straordinaria ed un peculiare stile di aristocratica signorilità.Il suo virtuosismo è non solo a livello di velocità e potenza ma soprattutto a livello di ricerca sonora e timbrica.

Un altro Main Concert sempre nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino è stato quello di Stefano Battaglia pianista che dal 1984 ad oggi ha tenuto nel mondo più di 3000 concerti collaborando con molti musicisti internazionali e pubblicando più di cento dischi che gli hanno valso numerosi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali . Il suo stile è particolare e unico e riconoscibile nei profondi vibrato,nei ritmi danzanti,nei silenzi risonanti ,nella velocità delle dita che scorrono sulla tastiera improvvisando e costruendo delle composizioni velate di malinconia.

Domenica 7 aprile in un luogo magico “Il Cantastorie” Il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli si sono susseguiti tre concerti nell’ambito dell’evento Piano City. Hanno suonato Luca Di Tommaso un giovane pianista di grande talento originario di Campobasso che ha eseguito delle musiche di sua composizione che hanno creato un atmosfera magica , un giovanissimo studente del Conservatorio Giuseppe Cardarelli che ha proposto degli standard jazz arrangiati in maniera molto personale e Giancarlo Bobbio polistrumentista professionista amante delle contaminazioni che ha improvvisato su brani sia jazz sia di musica contemporanea. I concerti incorniciati dalle scritture degli antichi banchi pubblici napoletani hanno reso l’esibizioni dei pianisti veramente unica.

Nel pomeriggio di domenica all’interno del salone della settecentesca Villa di Donato la padrona di casa ,Patrizia De Mennato ,ha ospitato i pianisti della Blue Spiral Records: Paolo Morese,Fabio Cuomo,Flavio G.Cuccurullo ,Raffaele Grimaldi.che hanno proposto tutte musiche originali . Paolo Morese ha presentato delle composizioni del suo ultimo album “Anime” e Fabio Cuomo alcune composizioni dell’album “Sette Studi fra quiete ed inquietudine”. Il piano era collocato nel bellissimo salone ricco di affreschi che evocano scene di caccia e di vita campestre . Molti i presenti che hanno potuto applaudire i talentuosi pianisti in questo splendido contesto .

La Chiesa dei Santi Severino e Sossio ,un gioiello composto di affreschi della seconda metà del seicento intarsi lignei ricchissimi,preziosi pavimenti, ha ospitato un altro dei Main Concert quello del pianista Antonio Faraò. Il pianista ha uno stile inconfondibile :musicista completo ed al contempo eclettico con una impressionante energia e tecnica.Pianista di formazione classica si è presto convertito al jazz. E’ considerato dalla critica europea uno dei più interessanti pianisti jazz delle ultime generazioni .

Questa sesta edizione di Piano City ha visto il pianoforte protagonista negli House,Main,City e Guest Concert e la partecipazione sempre crescente di cittadini e turisti ad un evento culturale frutto del grande impegno dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli , dei numerosi volontari che hanno contribuito alla perfetta realizzazione dell’evento e dell’entusiastica partecipazione dei sempre più numerosi pianisti coinvolti.