Di Annamaria De Crescenzo
Fotogallery : Catuogno Mario (http://www.spectrafoto.com)
La Sala Podiani di Perugia, con la sua atmosfera intima e raccolta, è da anni un punto di riferimento imprescindibile per gli amanti del jazz. Ogni concerto qui è un’esperienza unica, grazie anche alla sua capienza limitata che consente agli spettatori di godere della musica in modo personale e coinvolgente. Il festival, che prevede due appuntamenti giornalieri – alle 12.30 e alle 15.30 – ha offerto nel 2025 una serie di performance straordinarie, caratterizzate dalla presenza di artisti di livello internazionale. Ogni set ha saputo raccontare una storia, un’emozione, un linguaggio musicale che ha saputo trascinare il pubblico in un viaggio sonoro senza pari.
12 luglio: Mathis Picard / Dado Moroni
Il 12 luglio ha visto due esibizioni straordinarie. Mathis Picard, pianista di talento, ha aperto la giornata alle 12.30 con un set solista che ha messo in evidenza una grande versatilità, fondendo jazz moderno e tradizione con uno stile personale e molto apprezzato. Alle 15.30, Dado Moroni ha offerto un’altra performance di altissimo livello. Con il suo pianoforte, ha incantato il pubblico con il suo lirismo e la sua tecnica impeccabile, portando in scena una raffinata miscela di jazz classico e improvvisazione, che ha esaltato la sua grande esperienza e il suo talento.
13 luglio: Melissa Aldana Quartet
Melissa Aldana ha portato la sua straordinaria visione del jazz il 13 luglio. Alle 12.30, il quartetto della saxofonista cilena ha regalato un set ricco di energia e lirismo, dimostrando come il jazz contemporaneo possa mescolare tradizione e innovazione. La sua capacità di improvvisare e la sua musicalità hanno conquistato il pubblico, che ha apprezzato ogni singola nota. Il secondo set alle 15.30 ha continuato su questa scia, regalando un’esibizione ancora più intensa, che ha saputo emozionare e coinvolgere con un sound che ha spaziato tra il tradizionale e il moderno.
14 luglio: Danilo Rea / Danilo Rea & Luciano Biondini “Cosa sono le nuvole”
Il 14 luglio si è aperto con il set solista di Danilo Rea alle 12.30, che ha incantato il pubblico con la sua capacità di coniugare improvvisazione e melodia. Alle 15.30, il duo Danilo Rea & Luciano Biondini ha proposto il progetto “Cosa sono le nuvole”. La loro sintonia, nata durante la pandemia, è stata immediatamente percepibile. Nonostante la sfida di far convivere due strumenti armonici come il pianoforte e la fisarmonica, la loro intesa è stata perfetta. Il repertorio, che spaziava dalla canzone d’autore italiana alla tradizione popolare e ai classici del jazz, è stato eseguito con grande freschezza e improvvisazione, regalando al pubblico un’esibizione ricca di emozioni e sorprese musicali.
15 luglio: Giovanni Mirabassi & Rosario Giuliani “Live and Kicking” / Matteo Bordone “No Land’s”
Il 15 luglio è stato caratterizzato da due set che hanno messo in luce diverse sfumature del jazz. Alle 12.30, Giovanni Mirabassi e Rosario Giuliani hanno offerto un’esibizione ricca di energia e virtuosismo con il progetto “Live and Kicking”. La loro sintonia era palpabile, e il loro interplay ha dato vita a una performance vibrante e appassionata. Alle 15.30, Matteo Bordone ha presentato “No Land’s”, un progetto che fonde il jazz con l’elettronica in modo originale e coinvolgente. Il set è stato un’esplorazione sonora che ha affascinato il pubblico, unendo la tradizione jazzistica con suoni più futuristici e contemporanei.
16 luglio: Fabrizio Bosso & Julian Olivier Mazzariello “Il cielo è pieno di stelle (Omaggio a Pino Daniele)”
Il 16 luglio ha visto due esibizioni indimenticabili. Alle 12.30, il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Olivier Mazzariello hanno eseguito il loro omaggio a Pino Daniele con il progetto “Il cielo è pieno di stelle”. La loro interpretazione della musica di Daniele ha saputo mescolare jazz e sonorità mediterranee, creando un’atmosfera intensa e coinvolgente. Il secondo set alle 15.30 ha continuato su questa scia, con il pubblico che ha potuto godere di un’altra performance di altissima qualità.
17 luglio: Enrico Pieranunzi / Marco Bardoscia “LegnoMadre”
Il 17 luglio ha visto due performance molto diverse ma ugualmente affascinanti. Alle 12.30, Enrico Pieranunzi ha offerto una performance solista di grande raffinatezza. Il suo approccio al pianoforte è stato sofisticato e improvvisativo, con ogni nota che sembrava raccontare una storia. Alle 15.30, Marco Bardoscia ha presentato il suo progetto “LegnoMadre”, una proposta che unisce jazz e musica naturale, unendo elementi tradizionali e contemporanei in un set che ha saputo coinvolgere il pubblico con la sua freschezza e originalità.
18 luglio: Kurt Rosewinkel & Gerard Clayton “A Lovesome Thing in Tribute to Geri Allen”
Il 18 luglio è stato dedicato al tributo alla pianista Geri Allen. Alle 12.30, Kurt Rosewinkel alla chitarra e Gerard Clayton al piano hanno interpretato il repertorio della grande musicista con grande sensibilità e rispetto. La loro performance è stata un viaggio emozionante tra improvvisazione e lirismo. Alle 15.30, il secondo set ha continuato su questa linea, con un omaggio che ha saputo rendere omaggio alla grandezza di Geri Allen, mantenendo comunque una forte impronta personale.
19 luglio: Alessandro Lanzoni “Bouncing with Bud” / Giovanni Guidi Trio con Joe Rehmer e Enrico Morello
Alessandro Lanzoni ha regalato un tributo vibrante a Bud Powell alle 12.30 con il suo progetto “Bouncing with Bud”. La sua interpretazione al pianoforte ha mescolato modernità e classicismo, rendendo omaggio al grande pianista in modo originale e appassionato. Alle 15.30, il Giovanni Guidi Trio ha proposto un set ricco di inventiva e freschezza, con Joe Rehmer al basso e Enrico Morello alla batteria che hanno dato vita a un sound dinamico e originale.
20 luglio: Craig Taborn
Il 20 luglio, Craig Taborn ha concluso il festival con un’esibizione straordinaria. Il suo approccio radicale al pianoforte, che mescola elettronica, jazz acustico e avanguardia, ha incantato il pubblico con la sua audacia e originalità. La sua performance alle 12.30 è stata intensa e coinvolgente, mentre il secondo set alle 15.30 ha confermato la sua unicità, lasciando un segno indelebile nel cuore degli ascoltatori.
Umbria Jazz 2025 ha, ancora una volta, dimostrato che la Sala Podiani è il cuore pulsante di uno dei festival jazz più importanti del panorama mondiale. Ogni concerto ha saputo unire la grande tradizione del jazz con le sue più moderne evoluzioni, creando un’atmosfera unica che ha coinvolto ogni spettatore. L’edizione 2025 sarà sicuramente ricordata come una delle più emozionanti e artisticamente ricche.