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AL CAMERA JAZZ & MUSIC CLUB – VENERDì 3 E SABATO 4 NOVEMBRE ORE 22:00- NAAMA QUARTET “WHERE FLAMINGOS FLY”

VENERDì 3 E SABATO 4 NOVEMBRE ORE 22:00
NAAMA QUARTET “WHERE FLAMINGOS FLY”
NEW CD RELEASE

Naama Gheber vox Nico Menci piano Marco Bovi guitar Paolo Benedettini bassIspirata dalle composizioni emotivamente dirette degli anni ’40 e ’50, Naama Gheber si è affermata come voce di spicco della scena jazz di New York. Dotata di un suono urbano ed elegante, l’interpretazione sensibile e il fraseggio nitido di Naama sono diventati elementi riconoscibili del suo stile caratteristico e del suo fascino senza tempo. Interprete onesta e toccante, Naama è apparsa in celebri festival e in acclamati locali jazz a livello nazionale e internazionale.
Il debutto di Naama in Italia sarà dedicato al suo nuovo album Where Flamingos Fly. Descritto come “…un ascolto obbligato per gli appassionati di jazz e per chiunque apprezzi una storia ben raccontata…” (Neon Music), la musica presenta magici arrangiamenti di rare gemme del Songbook americano.per info dettagliate sull’evento evento clicca qui!Non si accettano prenotazioni, i biglietti sono acquistabili direttamente all’ingresso del clubApertura porta ore 21:15Intero 15€ Under 30 e nuovi soci 10€Affiliazione Endas ingresso riservato ai soci, tessera annuale €15

https://camerajazzclub.com

Recensione: Bologna Jazz Festival il concerto dei “Frontal”

Recensione e Foto di:Gabriele Lugli (http://www.gabrielelugli.com)

Nell’ambito del Bologna Jazz Festival, il Torrione Jazz Club ospita un concerto dei “Frontal”, quintetto ideato dal pianista Simone Graziano, che presenta il suo nuovo lavoro “Sexuality”.

Per la loro apparizione al BJF 2019 i “Frontal” si presentano con Dan Kinzelman ai sassofoni, Reiner Baas alla chitarra, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria.

Il lavoro per la realizzazione di Sexuality è iniziato due anni fa ed è il frutto di una ricerca interamente ispirata al libro di Simha Arom ‘African Polyphony and Polyrhythm’. «Simha era un cornista che avrebbe dovuto fermarsi quattro giorni nella Repubblica Centrafricana per alcuni concerti in orchestra,

si è poi imbattuto nella musica delle bande pigmee dell’Africa Centrale, e ha finito per restarci quattro anni, trascrivendo tutto il repertorio e tutti le linee strumentali dei vari gruppi pigmei». Graziano ha passato un lungo periodo ad approfondire il concetto di poliritmia nella teoria e nella pratica, nel tentativo di capire a fondo la differenza di approccio al ritmo fra la cultura africana e quella europea.

Il titolo è ispirato al libro di Stephen Mitchell, “L’amore può durare”.

 

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