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Mariano Russo, Sorrento lo ricorda con la musica di Mario Rosini

Il concerto in memoria di Mariano Russo, che si è svolto ieri sera al Teatro Tasso di Sorrento, è inserito nel cartellone di eventi di“SurrientoGentile“, la manifestazione organizzata dagli Albergatori ,Ristoratori e Commercianti di Sorrento, la serata per ricordare Mariano Russo è stato finanziato dalla Famiglia Russo. In questo contesto, l’omaggio a Mariano Russo, noto imprenditore e albergatore sorrentino, ha assunto un significato che è andato ben oltre la dimensione dell’evento, trasformandosi in un momento di memoria condivisa e di forte identità territoriale. la serata dedicata a Mariano Russo ha rappresentato un ideale punto di incontro tra passato e presente, tra ricordo e partecipazione. Un “ritorno” simbolico, affidato alla musica, linguaggio che più di ogni altro ha accompagnato la sua esistenza e il suo modo di vivere la comunità.

Mariano Russo è stato un uomo che ha attraversato il tempo senza subirlo, un protagonista della vita cittadina capace di coniugare intraprendenza, passione e amore per il bello. Imprenditore lungimirante, ma soprattutto uomo di cultura e di relazioni, ha vissuto la musica come linguaggio universale, come luogo di incontro e come forma autentica di gioia. Attorno a questa eredità, fatta di note, incontri e umanità, prende forma ogni anno una serata che non è commemorazione statica, ma ritorno vivo e pulsante.

A dare avvio alla serata, prima che le note prendessero il sopravvento, è stato l’intervento di Mariella Russo, figlia di Mariano, che con parole intense ed emozionate ha saputo restituire al pubblico il ritratto umano e culturale del padre. Mariella ha esordito così: “Ci sono vite che non si piegano al passare del tempo, ci sono vite che il tempo lo posseggono, ci sono vite che dimostrano che si può restare giovani finché si continua ad imparare, ci sono vite insomma che sono la prova che lo scorrere del tempo diventa vecchiaia solo quando si smette di crescere”.

Dopo queste parole profonde, Mariella ha aperto il suo intervento con i ringraziamenti, rivolgendosi non solo al folto pubblico che ha riempito il Teatro Tasso di Sorrento, ma anche agli Albergatori, Ristoratori e Commercianti della città e non per ultimo a Giuseppe Prudente, che l’ha sostenuta nella realizzazione di questa speciale serata. Ha sottolineato quanto fosse importante condividere insieme questo momento di memoria e musica, evidenziando come la celebrazione della vita e dell’opera di Mariano potesse essere un’occasione di unione e di riflessione per tutti i presenti.

Il suo intervento è stato un viaggio intimo e affettuoso nella vita del padre, presentato non solo come figura pubblica, ma come uomo capace di restare giovane perché mai smesso di imparare, di ascoltare, di lasciarsi attraversare dalla curiosità. Mariella ha evocato una vita accompagnata dalla musica in tutte le sue declinazioni: dal jazz alla canzone napoletana, dal gospel agli incontri con grandi artisti della scena italiana e internazionale, restituendo l’immagine di un uomo che viveva la musica come esperienza quotidiana e condivisa.

Attraverso i suoi ricordi, Mariano emerge come un “combattente gaudente”, capace di affrontare la vita con intensità e leggerezza insieme, trasformando ogni occasione in un momento di bellezza. Le serate musicali in suo nome, che negli anni hanno ospitato generi e interpreti diversi, diventano così la naturale prosecuzione di una passione autentica, mai interrotta, che continua a parlare attraverso chi lo ha amato e lo ricorda.

A raccogliere questo filo emotivo e a proiettarlo verso il presente è stato poi Matteo Acampora, nipote di Mariano, che ha affidato alla canzone A Chiù Bella il significato simbolico dell’edizione di quest’anno. Da una prima lettura come ideale dedica al nonno, Matteo ha saputo ribaltare la prospettiva, trasformando il brano in un messaggio che sembra partire proprio da Mariano per arrivare a tutti: un invito all’unità, alla concordia, alla responsabilità collettiva. In un tempo segnato da divisioni e fragilità, la musica diventa così speranza e augurio: essere insieme, essere in armonia, essere – tutti – la cosa più bella di questo paese. Con queste parole, dense di memoria e futuro, la serata ha potuto lasciare spazio alle note, già accolte da un pubblico emotivamente pronto ad ascoltarle.

Il pubblico, numeroso e partecipe, risponde con attenzione e silenzio rispettoso, accompagnando i brani con applausi caldi ma mai invadenti. In sala si percepisce un clima di memoria condivisa, più che di semplice intrattenimento: molti spettatori sembrano conoscere personalmente la figura di Mariano Russo, e la serata assume così il valore di un rito civile, oltre che musicale.
Il concerto si configura quindi come un omaggio sobrio e coerente, in cui la musica di Rosini diventa strumento di ricordo e di comunità, restituendo l’immagine di un uomo che ha lasciato un segno concreto e ancora vivo nella storia di Sorrento.

Dopo le toccanti parole di Mariella Russo e di Matteo Acampora, la serata ha preso ufficialmente il via con l’ingresso sul palco del Mario Rosini Trio. Ad aprire il concerto è stato Mario Rosini, voce e pianoforte, musicista originario di Gioia del Colle noto per la sua voce calda, espressiva e per l’abilità interpretativa al pianoforte. Rosini vanta una lunga carriera musicale: si è classificato al secondo posto al Festival di Sanremo nel 2004 con il brano Sei la vita mia, è docente di canto jazz e ha partecipato alla quarta edizione di The Voice Senior su Rai 1, ottenendo grande apprezzamento da parte del pubblico e della critica. Ha collaborato negli anni con tantissimi Artisti tra i quali Pino Daniele, Sarah Jane Morris, Gino Vanelli, Mick Goodrick, Mia Martini, Rossana Casale, Tosca e tanti altri.

Accanto a lui si sono esibiti due musicisti di grande esperienza:

Mimmo Campanale, alla batteria, è una figura di riferimento nel panorama jazz italiano. Autodidatta con profonde radici nel jazz, ha collaborato con numerosi artisti e formazioni di rilievo, tra cui il Trio Italiano di Ute Lemper, progetto di respiro internazionale. Da decenni fa inoltre parte del progetto di Rosini, contribuendo in modo determinante a rendere il trio un ensemble solido, affiatato e fortemente comunicativo.

Paolo Romano, al basso elettrico, artista versatile la cui presenza nel trio fornisce un fondamento ritmico e armonico ricco e raffinato, in grado di sostenere e valorizzare le improvvisazioni e i dialoghi musicali sul palco.

La complicità tra i tre, cresciuta in anni di concerti e collaborazioni, ha permesso di dare vita a un’esibizione intensa e dinamica, capace di abbracciare stili diversi e di catturare l’attenzione del pubblico fin dalle prime note.

Mario Rosini ha aperto il concerto con la poesia di Totò “A cchiù bella”, un breve componimento in dialetto napoletano che celebra la bellezza femminile, paragonando la donna amata alla più bella rosa del paese. I versi, ricchi di delicatezza e sentimento, descrivono un’essenza profumata che infonde amore, e la poesia è diventata celebre anche grazie alla sua interpretazione musicale da parte di Giuni Russo. Con la sua voce intensa e il pianoforte a fare da compagno ideale, Rosini ha saputo dare nuova vita a questo classico, catturando l’attenzione del pubblico e creando subito un legame emotivo con la platea.

La serata ha mostrato tutta la versatilità musicale di Mario Rosini, capace di muoversi con disinvoltura tra generi diversi, dalla raffinatezza del jazz ai ritmi caldi e coinvolgenti dei Caraibi, passando per la tradizione della musica italiana fino agli omaggi alla musica internazionale. Rosini ha interpretato brani di Stevie Wonder, trasmettendo tutta l’energia e la gioia dei suoi classici, e ha reso omaggio a Pino Daniele, ripercorrendo con la sua voce e il pianoforte le melodie che hanno segnato la storia della canzone partenopea.

Ogni brano della scaletta diventava così un piccolo viaggio tra emozione e virtuosismo, con momenti più intimi e altri di grande energia, dimostrando come la serata non fosse solo un concerto, ma un omaggio completo alla musica e alla memoria di Mariano Russo, unendo la bellezza della poesia, delle melodie e della performance live in un’esperienza unica per il pubblico.

Al termine del concerto, Mariella Russo è salita nuovamente sul palco per ringraziare personalmente Mario Rosini e tutti i presenti, sottolineando quanto fosse stata speciale una serata che ha onorato la memoria del padre come meritava. Con grande entusiasmo, Mariella ha chiesto a Rosini un bis: “Sei la vita mia”, il brano che lo aveva portato al secondo posto a Sanremo nel 2004. Con questo gesto, la serata si è chiusa in un clima di emozione e partecipazione, lasciando nei presenti un ricordo indelebile di musica, poesia e affetto condiviso.

Ma la serata non si è fermata qui: il cantante ha voluto “donare” ulteriori bis, alternando con naturalezza brani di Stevie Wonder e omaggi a Pino Daniele, Lucio Battisti, confermando la sua versatilità e la capacità di trasformare ogni pezzo in un dialogo diretto con il pubblico.

In quei momenti finali, il Teatro Tasso si è trasformato in un luogo di pura energia musicale, dove jazz, pop internazionale e le radici della musica napoletana si sono incontrate in un’unica esperienza dal ritmo incalzante e dall’impatto emotivo autentico. L’applauso finale, lungo e caloroso, ha suggellato una serata che non si è limitata a ricordare Mariano Russo, ma lo ha celebrato attraverso la musica, la poesia e la performance di artisti capaci di lasciare un segno concreto nella memoria di chi era presente.

Un evento che, pur nella sua intimità, ha avuto la forza di trasformare un momento di ricordo in una vera celebrazione della vita, dell’arte e della capacità universale della musica di unire, emozionare e sorprendere.

AL TEATRO SUMMARTE : JOY GARRISON ft ELIO COPPOLA trio IN “THE CHRISTMAS CONCERT” CHIUDE IL 2025 DI JAZZ & E BACCALÀ

L’ultimo appuntamento del 2025 di Jazz & Baccalà XII edizione si è trasformato in uno di quei concerti che, chi c’era, ricorderà con un sorriso complice… e chi non c’era sentirà di aver perso qualcosa di raro. The Christmas Concert non è stato solo un evento di chiusura: è stato un piccolo viaggio musicale, caldo, intimo e sorprendentemente coinvolgente.

A guidarlo è stata Joy Garrison, cantante newyorkese dalla storia profonda e dal timbro che porta con sé una vita intera di jazz. Figlia del leggendario Jimmy Garrison, contrabbassista del quartetto di John Coltrane, Joy non ha mai giocato la carta del “nome importante”: la sua forza è sempre stata la voce. Una voce capace di essere morbida e vellutata, ma anche vibrante e piena, con quella naturalezza interpretativa che appartiene solo a chi il jazz lo ha respirato fin da bambina nei club e nelle sale prove di New York.

Negli anni ha cantato con figure di spessore del panorama internazionale e ha costruito un repertorio ricco, aperto, pieno di sfumature soul e gospel. Sul palco si muove con sicurezza e poesia: non “mostra” la tecnica, la fa fluire. E chi l’ascolta se ne accorge.

Ad accompagnarla, l’Elio Coppola Trio, una formazione che non ha bisogno di alzare la voce per farsi notare.
Elio Coppola, batterista e direttore artistico del festival, ha una sensibilità ritmica che sa essere vigorosa e allo stesso tempo rispettosa del canto;
Antonio Caps al pianoforte, elegante, preciso, con un tocco che costruisce atmosfere senza mai sovrastare;
Antonio Napolitano al contrabbasso, solido e musicale, una presenza costante che dà forma e profondità all’ensemble.
Un trio che sostiene, accompagna, respira con la cantante: è questo che fa la differenza.

La serata si apre con i classici del jazz, interpretati con una semplicità solo apparente: fraseggi calibrati, dinamiche morbide, un interplay sottile tra voce e trio. Poi, quasi a sorprendere la sala, Joy lancia una versione personale di “Garota de Ipanema”, invitando il pubblico a partecipare. È un momento spontaneo, leggero, di quelli che rompono il confine tra palco e platea: un piccolo regalo inatteso, che crea subito un legame.

Da lì in avanti, il concerto entra nel clima natalizio. Non ci sono effetti speciali, nessuna ricerca del “colpo”: solo musica fatta bene, con gusto e calore. I classici di Natale scorrono con eleganza e un equilibrio quasi cinematografico, alternando intimità e brillantezza.

E poi arriva il finale.
Joy saluta il pubblico con “Oh Happy Day”.
Un’esplosione di energia, un abbraccio corale, il teatro che diventa un’unica voce.
La sensazione è quella di assistere a qualcosa di spontaneo, autentico, dove l’emozione nasce senza essere forzata.

è stato un concerto dove tecnica, storia e cuore hanno trovato il loro equilibrio perfetto, proprio nel momento in cui il festival salutava il 2025 e apriva idealmente la porta al nuovo anno.

AL TEATRO SUMMARTE DI SOMMA VESUVIANA PER LA XII EDIZIONE DI JAZZ E BACCALÀ: “FORCELLA” DI MARCO ZURZOLO EMOZIONA IL PUBBLICO

Ieri sera, al Teatro Summarte di Somma Vesuviana, per la XII edizione di Jazz e Baccalà, Marco Zurzolo ha portato in scena “Forcella”, il suo nuovo progetto narrativo-musicale che intreccia racconto giallo, atmosfere noir e sonorità profondamente napoletane. La sala ha accolto l’artista davanti a un pubblico numeroso, attento e partecipe, pronto a farsi guidare tra le vie, le voci e i misteri di uno dei quartieri più iconici della città.

Forcella è un racconto giallo scritto da Zurzolo e ambientato nel cuore di Napoli. Il libro, pubblicato da Colonnese e illustrato da Ivan Oliva, è uscito il 19 settembre 2025 ed è accompagnato da una colonna sonora originale accessibile via QR-code. La prefazione di Maurizio de Giovanni aggiunge ulteriore profondità al progetto, che si muove tra immaginazione e realtà. Personaggi come il sassofonista Papetti, il commissario Corrado, l’avvocato Cappabianca, lo Jettatore, il dottore e il barbiere compongono un mosaico umano autentico, nostalgico e vibrante, specchio dell’anima più popolare del quartiere.

A condividere il palco con Zurzolo al sax alto c’era una formazione di grande spessore.
Marco Zurzolo – sax alto
Sassofonista, compositore, direttore e arrangiatore partenopeo, è una figura di riferimento del jazz napoletano contemporaneo. La sua ricerca artistica unisce tradizione e modernità, spesso intrecciando musica, teatro e narrazione. Docente di Musica d’Insieme Jazz presso il Conservatorio di Salerno, Zurzolo porta da anni avanti una visione musicale personale e riconoscibile, capace di trasformare ogni progetto in un viaggio emotivo e culturale.

Alessandro Tedesco – (trombone) Trombista tra i più apprezzati della scena nazionale, dotato di un suono profondo e narrativo.

Gigi Di Rienzo – (basso) Storico pilastro della musica partenopea, elegante e sempre incisivo, vero cardine ritmico e armonico della serata.

Vittorio Riva – (batteria) Preciso, dinamico, capace di colorare ogni atmosfera con sensibilità e presenza.

Carmine Santimone – (chitarra) Versatile e cinematografico, ha contribuito a definire l’ambiente sonoro di Forcella con grande attenzione timbrica.

Claudia Megré – (voce) Intensa, personale, capace di trasformare ogni frase in un momento narrativo: la sua presenza ha aggiunto una luce emotiva decisiva.

Sul palco, Marco Zurzolo ha trasformato le pagine del libro in musica viva, eseguendo brani inediti composti appositamente per il progetto, capaci di restituire le atmosfere sospese e suggestive del racconto.

La serata ha assunto anche i toni della memoria, con un commosso omaggio a figure fondamentali della musica napoletana e della sua vita artistica:
Pino Daniele, Rino Zurzolo (fratello di Marco), Joe Amoruso, James Senese e il Maestro Peppe Vessicchio.
Un tributo che ha attraversato la platea come un’onda emotiva, ricordando quanto l’eredità di questi artisti continui a vivere nelle note, nelle storie e nei cuori.

La serata al Summarte non è stata semplicemente uno spettacolo, ma un piccolo rito condiviso: un luogo in cui musica, parole e memoria si sono fuse in un unico respiro.
Chi c’era ha potuto camminare dentro Forcella accompagnato da una guida autentica; chi non c’era — forse — si è perso quel raro frammento di Napoli che, ogni tanto, decide di rivelarsi solo agli occhi più attenti.

Un evento che ha lasciato nell’aria una traccia sottile, avvertibile ancora mentre si esce dal teatro, con la sensazione che qualcosa si sia mosso, anche impercettibilmente, dentro ognuno.

Prossimo appuntamento – 28 Novembre 2025

Il viaggio di Jazz e Baccalà prosegue con l’ultimo appuntamento del 2025:
Joel Holmes Trio ft. Ileana Mottola in “Cool Life”.
Un’altra serata di grande musica, da segnare in agenda per chi vuole chiudere l’anno con nuove suggestioni e atmosfere indimenticabili.

AL TEATRO SUMMARTE DI SOMMA VESUVIANA “Jazz e Baccalà XII: una partenza da standing ovation con Paul Marinaro”

La rassegna Jazz e Baccalà ha inaugurato la sua XII edizione al Teatro Summarte di Somma Vesuviana, confermandosi come uno degli appuntamenti più amati dagli appassionati del jazz in Campania e oltre. Fin dal suo esordio, la manifestazione si è distinta per la qualità delle proposte artistiche e per un cartellone sempre ricco di nomi di prim’ordine della scena jazz nazionale e internazionale.

Un successo che porta soprattutto la firma del Direttore Artistico Marco Panico, la cui passione per il jazz e la cura nella scelta delle proposte musicali hanno fatto di questa rassegna un vero e proprio punto fermo. Panico ha saputo trasformare il Teatro Summarte in un salotto musicale di grande eleganza, dove l’arte incontra la convivialità e il pubblico vive un’esperienza sonora e umana di grande intensità.

L’apertura con Paul Marinaro: eleganza in formato jazz

Per aprire questa edizione, sul palco del Summarte è salito Paul Marinaro, acclamato crooner americano originario di Chicago. Definito da molti come “la voce migliore della sua generazione nel circuito jazzistico statunitense”, Marinaro è un interprete raffinato, capace di fondere tradizione e modernità. La sua voce, calda e vellutata, rievoca le atmosfere dei grandi interpreti del passato – da Tony Bennett a Frank Sinatra – pur mantenendo una cifra stilistica personale, intima e profonda.

Cresciuto in una famiglia amante della musica, Paul Marinaro è approdato al jazz dopo studi classici e un lungo percorso di esplorazione dei grandi standard americani. Il suo album più noto, “Not Quite Yet”, è considerato una pietra miliare del jazz vocale contemporaneo, tanto da farlo apprezzare a critici e pubblico di tutto il mondo. Conosciuto anche per la sua abilità narrativa, Marinaro riesce a creare una connessione intensa con il pubblico, grazie a un fraseggio elegante, una dizione impeccabile e una sensibilità interpretativa di raro valore.

Una band di eccellenze italiane

Al suo fianco, per l’appuntamento di Somma Vesuviana, tre musicisti di assoluta caratura:

  • Giuseppe Venezia – Contrabbasso
    Poliedrico e raffinato, Venezia è tra i contrabbassisti più apprezzati della scena jazz italiana. La sua capacità di coniugare tradizione e modernità lo ha portato a collaborare con grandi nomi del jazz europeo e statunitense.
  • Giovanni Scasciamacchia – Batteria
    Drummer sensibile e creativo, Scasciamacchia è noto per il suo stile equilibrato: sa essere vigoroso o misurato a seconda delle esigenze del brano, sostenendo l’ensemble con gusto e naturalezza.
  • Guido Di Leone – Chitarra
    Musicista di lungo corso, Di Leone è una presenza preziosa del jazz italiano. Il suo fraseggio limpido e mai sopra le righe è il frutto di una ricerca continua tra swing, bossanova e cool jazz.

Insieme, i quattro artisti hanno dato vita a una serata straordinaria. Il concerto è stato un susseguirsi di brani intensi e coinvolgenti, con arrangiamenti mai scontati e un dialogo continuo tra voce e strumenti. Il pubblico, intervenuto numeroso, ha risposto con calore e partecipazione, tributando applausi scroscianti e standing ovation finale. Una serata che ha aperto la stagione con un’atmosfera speciale, sospesa tra classe e sentimento.

Programma della rassegna – 2025 / 2026

Ecco i prossimi appuntamenti in calendario:

2025

  • Venerdì 14 NovembreMarco Zurzolo
  • Venerdì 28 NovembreJoel Holmes Trio ft Ileana Mottola

2026

  • Venerdì 16 GennaioTony Esposito 4ET
  • Sabato 7 FebbraioMax Ionata & Rosario Giuliani
  • Sabato 14 MarzoGiuseppe Venezia 5ET ft Fabrizio Bosso
  • Venerdì 27 MarzoElisabetta Serio 4ET
  • Sabato 18 AprileRonald Baker con Tony Match Trio

Un sentito ringraziamento va a Marco Panico, vero architetto di questo piccolo grande miracolo jazzistico, capace di coniugare visione artistica e spirito di squadra. Grazie a lui, il Teatro Summarte continua a essere un luogo di incontro tra pubblico e musica d’autore.

Il prossimo appuntamento è fissato per Venerdì 14 Novembre, con il grande Marco Zurzolo: un nuovo viaggio sonoro all’insegna dell’eccellenza.

UN FINALE ENTUSIASMENTE SAN SEBASTIANO AL VESUVIO PER LA SERATA FINALE DI “SERE D’ESTATE 2025″CON IL NEAPOLITAN JAZZ DI WALTER RICCI

Di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto(http://www.spectrafoto.com)

Ieri sera, nel cuore verde del Parco Urbano di San Sebastiano al Vesuvio, si è conclusa la sezione musicale della quarta edizione della rassegna Sere d’Estate 2025, manifestazione che anche quest’anno ha saputo fondere cultura, musica e territorio, sostenuta dal Comune di San Sebastiano al Vesuvio, dalla Città Metropolitana di Napoli, dalla Regione Campania, da Napoli Jazz, dal Teatro Troisi e da numerosi sponsor che hanno creduto nel valore di questa iniziativa.

La sezione musicale, curata dal direttore artistico Michele Solipano, ha avuto un epilogo memorabile con il concerto di Walter Ricci e il suo progetto Neapolitan Jazz.

Presenti in prima fila le autorità cittadine con il Sindaco Salvatore Sannino, la Dott.ssa Assunta Filosa e altre cariche del comune di San Sebastiano al Vesuvio.

Ricci ha dato voce ad alcuni brani del suo recente album Naples Jazz, in cui antiche suggestioni partenopee si intrecciano con arrangiamenti jazz moderni e raffinati. Da “Uè” a “Tarantella Jazz”, ogni esecuzione è stata accolta da fragorosi applausi. Il pubblico, attento e partecipe, ha reagito con entusiasmo, canticchiando talvolta i ritornelli, battendo le mani a tempo e sostenendo l’artista con un calore che ha reso la serata speciale.

Tra un brano e l’altro, Ricci ha dialogato con la platea, raccontando con ironia e spontaneità il percorso che lo ha portato a concepire questo progetto, quasi un ponte ideale tra Napoli e New Orleans. La sua voce, vellutata e potente, ha confermato ancora una volta la sua statura internazionale, mentre la complicità con i musicisti ha regalato momenti di autentica improvvisazione jazzistica.

Il Parco Urbano, completamente gremito, ha accolto un pubblico numeroso e appassionato che ha seguito il concerto con grande partecipazione. Gli spettatori, in larga parte intenditori e amanti del jazz, si sono lasciati trasportare dall’energia contagiosa della musica, accompagnando Ricci e i suoi musicisti con applausi, richieste di bis e lunghi applausi.

Al termine del concerto, sul palco sono saliti la vicesindaca di San Sebastiano al Vesuvio Dott.ssa Assunta Filosa, il direttore artistico Michele Solipano e lo stesso Walter Ricci.

La vicesindaca Dott.ssa Assunta Filosa ha consegnato all’artista una targa di riconoscimento per i suoi meriti Artistici e per il contributo dato al panorama musicale italiano: un momento solenne e al tempo stesso caloroso, suggellato da un’ovazione del pubblico.

Ricci, emozionato, ha ringraziato le autorità presenti per tale riconoscimento. La vicesindaca Dott.ssa Assunta Filosa, a sua volta, ha rivolto un sentito ringraziamento al direttore artistico Michele Solipano per la qualità della proposta musicale, ricordando alcuni dei nomi che hanno animato la rassegna: Karima, I Friends for Pino, Flo, fino alla sua esibizione conclusiva di Walter Ricci.

La rassegna Sere d’Estate 2025 ha così chiuso un’edizione musicale che ha dimostrato ancora una volta la sua vitalità e il suo valore culturale. Con l’entusiasmo ancora vivo e la promessa di nuove sorprese, è stato dato appuntamento al 2026, con l’auspicio di un cartellone musicale ancora più ricco, coinvolgente e capace di regalare emozioni autentiche sotto le stelle di San Sebastiano al Vesuvio.

Per Sere d’estate 2025 a San Sebastiano al Vesuvio :  Flo con “Brave Ragazze”: storie di donne e canto che risveglia

Di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Ieri sera a San Sebastiano al Vesuvio, all’Arena San Sebastiano, nell’ambito della rassegna Sere d’Estate 2025 – diretta artisticamente da Michele Solipano – si è tenuto il concerto di Flo, che ha portato in scena il suo progetto musicale dedicato alle storie e alle voci di donne coraggiose. Sere d’Estate è una manifestazione multidisciplinare che intreccia cinema, teatro, musica e riflessioni culturali, pensata come luogo di incontro, scambio artistico e valorizzazione della cultura in chiave civica e ambientale. Con la sua combinazione di nomi prestigiosi, prezzi popolari e un’atmosfera genuina, si conferma tra gli appuntamenti più rilevanti dell’estate vesuviana.

Flo ha confermato la sua capacità di fondere ricerca musicale e teatralità, intrecciando storie di donne coraggiose e indomite, trasformate in simboli di libertà e resistenza. Il progetto rende omaggio a figure femminili straordinarie, spesso dimenticate dalla memoria collettiva, come Leda Valladares, Gilda Mignonette, Gabriella Ferri, Violeta Parra, La Lupe e molte altre. La sua voce, duttile e penetrante, ha avvolto lo spazio con naturale forza evocativa: delicata e carezzevole nei passaggi più intimi, intensa e trascinante nei brani dal ritmo incalzante. Questa alternanza ha mantenuto costante l’attenzione e costruito una tensione narrativa che ha attraversato l’intero concerto.

Il pubblico ha risposto con calore, premiando ogni brano con applausi sinceri e prolungati. Nei momenti più energici non sono mancati accenni di movimento e sorrisi condivisi, mentre nei passaggi più raccolti si percepiva un silenzio carico, segno di ascolto autentico. Flo ha saputo stabilire un dialogo diretto, mai compiacente, lasciando emergere la sostanza del progetto.

A rendere speciale la serata è stata anche la cornice del parco, con un’atmosfera estiva resa suggestiva da un’illuminazione sobria e dal fascino del Vesuvio sullo sfondo. Tutto ha contribuito a creare una dimensione intima ma allo stesso tempo corale.

Un plauso va al direttore artistico Michele Solipano, che con “Sere d’estate” continua a proporre appuntamenti di qualità, capaci di unire riflessione culturale e piacere dell’ascolto. Brave Ragazze si è inserito con naturalezza in questo percorso, regalando al pubblico una serata che ha unito emozione, consapevolezza e bellezza condivisa.

La chiusura ha riservato un momento speciale: La Vice Sindaca, Dott.ssa Assunta Filosa, ha premiato con una targa Flo un riconoscimento ufficiale,una targa, sottolineandone il percorso artistico e l’impegno costante come autrice e musicista. Un gesto accolto con calore dal pubblico e con l’augurio, condiviso da tutti, di ritrovare presto l’artista a San Sebastiano.

Stasera concluderà la rassegna musicale un bellissimo concerto di Walter Ricci “Naples Jazz”

A San Sebastiano al Vesuvio, l’anima di Pino rivive con Friends for Pino

Di Annamaria De Crescenzo
Fotogallery di Mario (http://www.spectrafoto.com)

A San Sebastiano al Vesuvio, l’anima di Pino rivive con Friends for Pino
All’interno della rassegna “Sere d’Estate 2025”

La quarta edizione di Sere d’Estate conferma il suo valore come rassegna culturale ricca e articolata, capace di intrecciare cinema, teatro, musica e cultura in un contesto suggestivo e coinvolgente: il Parco Urbano di via Panoramica a San Sebastiano al Vesuvio.

Un programma che, anche quest’anno, sta riscuotendo grande partecipazione e apprezzamento da parte del pubblico non solo di San Sebastiano al Vesuvio.

La sezione musicale della rassegna porta la firma del Napoli Jazz Club, con la direzione artistica di Michele Solipano, una collaborazione consolidata che ha portato artisti di spicco come Karima (il 23 luglio), Friends for Pino (il 6 agosto), Flo (il 4 settembre) e Walter Ricci (il 5 settembre) sul palco del Parco Urbano “Sere d’estate 2025”

Ieri sera martedì 6 agosto si è tenuto Friends for Pino, un sentito omaggio alla musica e alla figura di Pino Daniele, inserito nel cartellone della rassegna.

Un pubblico numeroso e attento ha seguito con grande partecipazione l’esibizione di una band d’eccezione, formata da musicisti che hanno condiviso con Pino Daniele tratti significativi del suo percorso artistico.

Ernesto Vitolo, alle tastiere, è tra le figure più autorevoli della scena musicale napoletana contemporanea. Storico collaboratore di Pino Daniele, ha contribuito a definirne il suono unico, fondendo jazz, blues e sonorità mediterranee.

Gigi De Rienzo, al basso, musicista di grande sensibilità, è stato per oltre vent’anni uno dei collaboratori più stretti dell’artista partenopeo. Coautore di brani ormai diventati classici. Ha avuto un ruolo centrale nella serata arricchendo, la serata con aneddoti e particolari della vita musicale di Pino Daniele, creando un filo narrativo che ha aggiunto profondità emotiva all’omaggio e rafforzato il legame tra palco e pubblico.

Accanto a loro, Gerry Popolo (sassofono e clarinetto), musicista versatile attivo nel jazz e nella musica popolare, ha arricchito le esecuzioni con eleganza e intensità; Franco Giacola, chitarrista dalle mille sfumature, ha dato prova di grande dinamismo, spaziando tra momenti lirici e passaggi più energici.

Le voci di Simona Boo e Paolo Ryo, tra le più interessanti del panorama musicale napoletano, hanno contribuito a dare nuova vita ai brani in scaletta, con interpretazioni ricche di sfumature e autenticità.

Il repertorio ha spaziato tra alcuni dei brani più amati di Pino Daniele: I say je sto cca, Musica musica, Voglio di più, Quanno chiove, A testa in giù, Je so’ pazzo, Alleria, Nun me scuccia, Chi tene ‘o mare, Sotto ‘o sole (nella versione originale), Quando, Je sto vicino a te, A me me piace ‘o blues, Napule è, fino a concludere con la trascinante Yes I Know My Way.

Il pubblico ha risposto con entusiasmo crescente, tra applausi calorosi e momenti di intensa emozione. Il gran finale ha trasformato la serata in una vera festa condivisa, in cui musica e memoria si sono fuse in un’unica, coinvolgente energia.

Friends for Pino si è rivelato così un tributo autentico, capace di rinnovare il legame profondo tra la musica di Pino Daniele e il suo pubblico, restituendone tutta la forza espressiva e l’umanità.

Un sentito ringraziamento a Michele Solipano, direttore artistico della rassegna, per l’accoglienza e l’impegno nella valorizzazione della scena musicale.

Il prossimo appuntamento con i concerti di Sere d’Estate è fissato per il 4 settembre, con il live di Flo: un’occasione preziosa per continuare a vivere la musica sotto le stelle del Vesuvio.

Recensione: “Piazzolla meets Ultimo tango a Parigi” per DopoFestival Campania Teatro Festival

Articolo e foto di Annamaria De Crescenzo

Martedì 17 giugno uno scenario meravigliosamente romantico come il Giardino Romantico sito all’interno del Palazzo Reale di Napoli ha accolto , in una delle date del Dopo Festival del Campania Teatro Festival , le sonorità del tango in uno dei progetti più belli finora mai ascoltati “Piazzolla meets Ultimo tango a Parigi”  con due dei musicisti più bravi del panorama jazzistico italiano  Giulio Martino al sax e Rocco Zaccagnino alla fisarmonica.

Quest’anno negli eventi predisposti dall’organizzazione di DROP Eventi in collaborazione con l’organizzazione del Campania Teatro Festival , è stata ideata una rassegna di serate djset, concerti live , il  Dopo Festival del Campania Teatro Festival, al Palazzo Reale di Napoli che dal 14 giugno al 13 luglio, trasformerà il Giardino Romantico, arricchito da una scenografia unica, un’istallazione architettonica luminosa arricchita di spazi per poter ospitare il pubblico trasformando questo Giardino in un palcoscenico di musica, arte, cultura , godendosi momenti di grande bellezza artistica gustando drink d’autore e street food di qualità preparati al momento negli spazi del Giardino stesso.

Martedì 17 giugno è stato un vero e proprio incontro imperdibile con la musica del tango e il fascino di una location tra le più belle di Napoli. Di fronte alla bellezza senza fiato di luoghi come il Palazzo Reale, La galleria Umberto I , il San Carlo , l enorme cuore del popolo del tango di Napoli e non solo, è riuscito ad emozionarsi e a vibrare con i più bei brani storici del tango e i brani del tango nuevo che ha presentato durante l’aperitivo pre serata da Peppe De Gennaro, uno dei più bravi Maestri di tango di Napoli, oltre che bravissimo tdj e organizzatore di eventi e serate tango di enorme successo insieme a Fabrizio Miglietta, e che attirano tangueri di ogni generazione, soprattutto giovani e giovanissimi che negli ultimi anni si stanno avvicinando sempre di più al mondo del tango.

Dopo aver  ascoltato brani bellissimi che alcuni temerari del tango hanno provato a ballare anche nei corridoi laterali del giardino stesso dove il pavimento era un po’ più adatto, la presentazione del progetto “Piazzolla meets Ultimo Tango a Parigi” introdotta da un bellissimo racconto di Diego Nuzzo, (scrittore affermato che ha pubblicato da pochissimo tempo un libro molto interessante sul cinema e musica “Bellissima Ossessione” ) sulla storia e gli aneddoti legati al film stesso, che fu bloccato dalla censura fino al  1987 e che poi è diventato uno dei film più visti in Italia con quasi 15 milioni di spettatori che gli hanno fatto conseguire il  6 posto nella classifica dei film più visti in Italia.

Un film osteggiato, criticato, censurato, riabilitato , amato da tantissime persone ma che oltre al tema del film stesso è famoso per  una delle colonne sonore più belle mai scritte al mondo da uno dei più grandi geni della musica che è stato Gato Barbieri, sassofonista e compositore argentino.

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Recensione: lo swing dei “Parteno Swing” all’American Hall

Articolo e foto di Annamaria De Crescenzo

Venerdì 30 maggio un bellissimo ed emozionante concerto , tenutosi presso l’American Hall nell’ambito della rassegna musicale organizzata e diretta da Sergio Carlino, del gruppo Parteno Swing  composto da Federica Cardone (voce), Alfredo Di Martino (fisarmonica), Luciano Saiano (chitarra), Vincenzo De  Falco (chitarra)

Non è facile incontrare un’atmosfera di amicizia e di grande entusiasmo così come si e’ avvertita  durante l’attesa del concerto stesso nel foyer dell’American Hall . Queste occasioni di musica, abbracci ed amicizia sono la vera essenza del jazz, così come tantissime volte ha sempre raccontato  Vincenzo De Falco, chitarrista del gruppo, dal palco dello storico locale “New Around Midnight” di Via Bonito quando organizzava serata di musica jazz , riuscendo a portare a Napoli artisti di livello nazionale ed internazionale di grandissimo valore.

Venerdì questo concerto è stato pienissimo di tale atmosfera, avere modo di riabbracciare vecchi amici, scambiare quattro chiacchiere con gli stessi musicisti prima del concerto, e poter godere della bellezza della musica swing  gustando un ottimo drink è uno di quelli che io chiamo  gli “ irrinunciabili  piaceri della vita”.

Inoltre prima della musica è stato dato spazio alle parole della Consigliera Roberta Gaeta che ha ringraziato ancora una volta il Direttore Artistico e i musicisti presenti sul palco che sono strumento per poter portare in luce le cose belle di Napoli e dare spazio ai talenti che solo questa città sa esprimere alla massima potenza.

Il concerto di venerdì sera è stato un autentico viaggio nella musica attraverso epoche diverse, artisti di paesi diversi, sonorità diverse ma sempre affascinanti.

Iniziato con una bellissima interpretazione di Federica Cardone in uno dei brani più famosi di Duke Ellington “It don’t mean a thing” , brano iconico del jazz anni ’30 interpretato in quasi trent’anni dai piu’ grandi artisti jazzisti del mondo, seguito da un altro brano famosissimo “Why Don’t you do right “ una bellissima ballata blues, riarrangiato negli anni ’80 per essere cantata da uno dei cartoni animati più originali dei film di animazione come Jessica Rabbit.

Ma lo swing non è solo americano, visto che qui a Napoli abbiamo avuto un grande interprete di questo genere musicale che rivoluzionò lo stile della musica qui in Italia, Renato Carosone e il gruppo si scatena con i ritmi travolgenti di “Chell lla” , “A sonnambula”,  “Tu vuo’ ffa l americano” “Maruzzella” a brani bellissimi della tradizione napoletana come “Maria Mari’”, “Reginella”, insieme ad omaggi alla voce e alla musica di straordinari musicisti e compositori come Lucio Dalla con “Caruso” o Paolo conte con “Via con me”

I musicisti presenti sul palco accompagnano la particolare ed intensa voce di Federica Cardone con grande sinergia e profondo interplay che testimonia come la musica rende tutto assolutamente e meravigliosamente possibile, le due chitarre del bravissimo Luciano Saiano e di Vincenzo De Falco accompagnate dalle sonorità della fisarmonica dello straordinario Alfredo Di Martino che personalmente ritengo uno dei fisarmonicisti più bravi del panorama musicale italiano e che ci ha deliziato con una magnifica interpretazione di uno dei più bei brani di Astor Piazzolla  “Lbertango” che ha emozionato tutto il pubblico presente in sala.

Tornati alle sonorità americane con una trascinante “All of me “  Federica duetta con Sergio Carlino, chiamato sul palco, non solo in questo brano ma anche in una bellissima versione di uno dei brani più belli di Sinatra “My Way” e uno dei brani più importanti della carriera di Edith Piaf “le Feuilles  Mortes”  nei quali Sergio Carlino ha interpretato magnificamente entrambi i  brani con la sua splendida voce da perfetto crooner che gli ha fatto guadagnare l’appellativo, del tutto meritato, del “Frank Sinatra italiano”.

Il concerto sta per finire ma il gruppo, affiatatissimo e perfettamente in sinergia con il pubblico che li applaude a lungo ad ogni brano eseguito, ha ancora tantissimo desiderio di suonare e di condividere emozioni con il pubblico regalando ad esso non solo una bellissima interpretazione di “Midnight in Paris “seguito da altri due  brani della tradizione napoletana come  “Indifferentemente”  e “Vasame “ l ‘emozionante brano scritto da Gragnaniello e reso famoso da Arisa nella colonna sonora del film “Napoli Velata” e che Federica Cardone interpreta al massimo della sua bellissima voce accompagnata dal talento indiscutibile di tutti i musicisti del Partenio Swing

In definitiva un progetto DA NON PERDERE !!

AL TEATRO SUMMARTE PER L’ULTIMA SERATA DI JAZZ & BACCALÀ UN ARTISTA ECCEZIONALE : ALLAN HARRIS

Foto gallery : SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

La XI edizione del festival “Jazz & Baccalà” si è conclusa il venerdì 16 maggio con il concerto del crooner newyorkese Allan Harris, considerato uno dei più raffinati interpreti vocali del jazz contemporaneo.

La rassegna ha preso il via il 15 marzo con la performance della cantante e pianista statunitense Nicole Zuraitis, vincitrice del Grammy Award 2024 per il miglior album vocale jazz, accompagnata dall’Elio Coppola Trio.

Il 28 marzo, la pianista e cantante cubana Jany McPherson ha presentato il suo progetto “A Long Way”, accompagnata da Luca Bulgarelli al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria.

Il programma è proseguito con le esibizioni di Sergio Caputo il 4 e 5 aprile, e di Joe Barbieri il 7 maggio al Teatro Acacia di Napoli.

La XI edizione del festival “Jazz & Baccalà” ha animato il Teatro Summarte di Somma Vesuviana dal 15 marzo al 16 maggio 2025, offrendo un’esperienza unica che ha coniugato musica jazz di alto livello e tradizione gastronomica partenopea. Ogni serata ha offerto al pubblico la possibilità di partecipare a una degustazione di piatti a base di baccalà, preparati dal ristorante ‘800 Borbonico, seguita dal concerto.

La direzione artistica è stata curata da Elio Coppola, in collaborazione con il direttore del Teatro Summarte Marco Panico. “Jazz & Baccalà” si conferma un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica e della buona cucina, celebrando l’incontro tra arte e tradizione nel cuore del Vesuvio.

Il crooner newyorkese ha incantato il pubblico con la sua voce calda e avvolgente, proponendo un repertorio che ha spaziato tra classici del jazz, omaggi a Nat King Cole e brani originali, tra cui alcuni tratti dal suo recente album Kate’s Soulfood.

Accompagnato da una formazione di musicisti di alto livello, Harris ha offerto un’esibizione intensa e raffinata, confermando la sua reputazione di interprete tra i più eleganti e versatili della scena jazz internazionale.

Nato ad Harlem nel 1956, Allan Harris è un cantante, chitarrista e compositore jazz noto per la sua voce baritonale profonda e per la capacità di raccontare storie attraverso la musica. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre New York Nightlife Awards come “Outstanding Male Jazz Vocalist” e il premio “Rising Star Jazz Vocalist” nel sondaggio dei critici di DownBeat. Ha inoltre ottenuto due premi come “Best Jazz Vocalist” dalla rivista Hot House Jazz Magazine e una borsa di studio dalla Chamber Music America per il suo progetto musicale Cross That River, che esplora il ruolo degli afroamericani nella conquista del West.

Harris ha calcato i palchi di oltre 30 festival internazionali, tra cui l’Umbria Jazz Festival, dove è una presenza costante sia nell’edizione estiva di Perugia che in quella invernale di Orvieto. Nel 2019, ha aperto la serata all’Arena Santa Giuliana con un omaggio a Eddie Jefferson, mentre nel 2022 ha presentato il progetto Kate’s Soulfood al Teatro Mancinelli di Orvieto, ispirato ai ricordi della Harlem degli anni ’50 e ’60.

Con una carriera che abbraccia jazz, blues e soul, Allan Harris continua a essere una delle voci più autentiche e apprezzate del panorama musicale contemporaneo.

Così si è conclusa l’XI edizione di “Jazz & Baccalà” con un grande finale: il concerto del celebre crooner newyorkese Allan Harris, che il 16 maggio ha incantato ed entusiasmato il pubblico del Teatro Summarte di Somma Vesuviana.

Con la sua voce profonda, elegante e intrisa di soul, Harris ha trasformato la serata in un viaggio musicale raffinato ed emozionante, alternando standard jazz, omaggi a icone del passato e brani originali tratti dal suo apprezzato repertorio.

Il pubblico, numeroso e partecipe, ha risposto con lunghi applausi e standing ovation, suggellando un’edizione che ha saputo unire musica d’autore, atmosfere intime e il sapore autentico della tradizione culinaria vesuviana. Un perfetto epilogo per una rassegna che, anno dopo anno, si conferma tra gli appuntamenti culturali più attesi della regione.

La XI edizione ha proposto artisti di levatura internazionale, offrendo concerti di altissimo livello che hanno valorizzato non solo il jazz, ma anche la cultura dell’accoglienza e della condivisione. Sicuramente, per la XII edizione, il pubblico potrà aspettarsi un programma altrettanto ricco e sorprendente, capace di consolidare ulteriormente il prestigio di “Jazz & Baccalà” nel panorama dei festival musicali italiani.

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