Recensione: Il Jazz di altissimo livello a Umbria Jazz Weekend 2022

Di Annamaria De Crescenzo
Foto di SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

Umbria Jazz a Terni ormai è un appuntamento fisso da alcuni anni e anche in questa edizione, che è partita da giovedì 15 settembre fino al 18 settembre, si è dimostrato un appuntamento davvero imperdibile per la musica jazz cosi come accade per Perugia ed Orvieto rispettivamente nelle edizioni di Umbria Jazz e di Umbria Jazz Winter.

La formula, ormai più che vincente, adottata da qualche anno dal Direttore Artistico Carlo Pagnotta e da tutto lo staff organizzativo di Umbria Jazz è quella di proporre  oltre alle quattro serate all’Anfiteatro Romano di Terni tanti gruppi e musicisti jazz che si esibiscono nei locali della città come il  Rendez-Vous che ha ospitato il  Jim Rotondi & Piero Odorici quintet, il Pazzaglia con Lorenzo Hengeller, il Fat Art Club con Mauro Ottolini & Licaones quartet, il  Mishima con Rosario Giuliani Quartet, il Caffè del Corso con Gianni Cazzola Quartet, l’Ecurie  con Olivia Trummer Trio, il Bavarai con Angela Mosley & the Blue Elements, e da quest’anno la presenza di  due ulteriori palchi in Via Cavour e a Piazza Tacito sui quali si sono alternati  Accordi Disaccordi, i Funk Off, The Good Fellas attirando sempre tantissimo pubblico pronto ad emozionarsi grazie alla musica jazz di volta in volta presentata durante tutti gli appuntamenti della giornata.

Ogni giorno a partire dal pomeriggio, nelle varie location di Umbria Jazz weekend, tanti gli appuntamenti musicali tanto che la città, già a partire dalla giornata di giovedì, ha iniziato a riempirsi di musica e di tanti turisti e appassionati del jazz che ormai accorrono sempre più numerosi agli appuntamenti imperdibili di Umbria Jazz.

E visto che sono tantissimi gli eventi, e spesso in orari concomitanti, abbiamo fatto, come Redazione, una scelta degli artisti da seguire e fotografare nei loro appuntamenti musicali.

Arrivati venerdì pomeriggio abbiamo avuto la possibilità solo di seguire in prima serata il concerto nel fantastico giardino antistante l’Anfiteatro Romano di Terni, negli spazi del Bavarai, della bravissima Angela Mosley & The Blue elements, che ha scatenato il numeroso pubblico presente con la sua voce blues proponendo brani storici del soul/blues a composizioni originali del gruppo. Una musica che emoziona il cuore e che ti da la sensazione di essere accolti nell’atmosfera che tutti amiamo di Umbria Jazz: musica di altissimo livello/calore familiare/sorrisi.

Alle 21.30 il secondo dei quattro appuntamenti serali previsti dal programma di Umbria Jazz Weekend: il concerto di Mario Biondi in “Romantic Tour 2022”.

Il nuovo lavoro del cantautore siciliano è uscito lo scorso marzo ed è dedicato all’amore in tutte le sue forme, spaziando dalla musica soul al jazz e all’RnB, ripercorrendo i più grandi successi della sua carriera, fatta di tanti brani in inglese. Tra i miti che più lo hanno influenzato, primo tra tutti Ray Charles, Barry White, non mancano cantanti italiani di spicco, come Lucio Battisti, di cui dal palco Mario Biondi ha interpretato “Prendila così”.

I brani contenuti in “Romantic” sono sei inediti e nove rivisitazioni, tutti registrati in maniera analogica e dal forte richiamo delle sonorità anni ’70, anche grazie alla presenza di vari musicisti che hanno suonato tutti insieme in studio. La stessa magia si è ricreata sul palco quando Mario Biondi e i suoi musicisti, per gran parte “terroni” come li ha presentati lui stesso perché provenienti dal sud Italia, hanno riprodotto dal vivo molti brani noti e rivisitati. Un Mario Biondi in forma strepitosa, al punto tale che oltre ad emozionarsi quando ha ricordato tutte le volte che è stato invitato come ospite delle varie edizioni di Umbria Jazz e i suoi idoli di sempre come Al Jarreau, Pino Daniele solo per citarne alcuni, ha ringraziato sia Carlo Pagnotta per averlo voluto fortemente per l’appuntamento ternano di Umbria Jazz che il suo amico di sempre Nick The Nightfly (scherzosamente ne ha anche imitato la voce e il suo accento scozzese/italiano) che è stato determinante per l’inizio della sua carriera lanciando il suo primo singolo “This is What you are” scritto dallo stesso Mario Biondi e Alessandro Magnanini interpretato in collaborazione con L’High Five Quintet nel 2006 che fu scelta proprio dallo stesso Nick The Nightfly come sigla  del suo programma serale “Montecarlo Nights” a Radio Montecarlo e che diventò in pochissimi giorni un grandissimo successo.  Tanti i brani presentati al pubblico che lo applaude con lunghissimi applausi assolutamente affascinato non solo dalla sua voce ma anche dalla sua verve simpaticamente spigliata da siciliano trapiantato al Nord come lui stesso si definisce. L’artista ha una grande voglia di raccontarsi e di presentare la sua musica che regala al numerosissimo pubblico presente all’Anfiteatro bellissime interpretazioni dei suoi successi di sempre come “Love is a temple”, “Be lonely”, “What’s going on”, “Rio de Janeiro Blue”, “Shine on”, “My girl”, fino ad una splendida interpretazione di “Prendila cosi” uno dei brani più belli di due artisti straordinari da lui stesso amatissimi come Lucio Battisti e Mogol.

La serata non finisce con la splendida voce di Mario Biondi ma continua con la musica di atmosfera jazz club trasferendoci al Mishima, che come ogni sera ospita Rosario Giuliani Quartet con Pietro Lussi al piano, Dario Deidda al basso, Marco Valeri alla batteria. Il concerto oltre a presentare brani standard jazz è l’occasione giusta per ascoltare i meravigliosi brani di uno dei dischi più belli del sassofonista che riteniamo, tra i più bravi del jazz contemporaneo italiano.  Come dice lo stesso titolo, “Love in Translation” è un disco imperniato sul sentimento più forte e indecifrabile: l’amore. Fra standard famosi, come “Duke Ellington’s Sound of Love” del grande Charles Mingus, “Love Letters” di Victor Young e Edward Heyman e persino una “Can’t Help Falling in Love” che fu nel repertorio di Elvis Presley, brillano anche dei brani originali, con due sentiti omaggi a due grandi musicisti che purtroppo non sono più fra noi: “Raise Heaven” che Joe Locke ha voluto dedicare a Roy Hargrove e “Tamburo” di Rosario Giuliani per Marco Tamburini. Ecco che un disco così forte nei sentimenti, ma mai “sentimentale”, e che è stato considerato  come una delle novità discografiche fondamentali del 2020, insieme a tutta la musica composta o semplicemente interpretata da Rosario Giuliani e i musicisti che lo hanno accompagnato sul palco del Mishima, ha trovato pieno consenso nel pubblico che è venuto ad ascoltarlo in queste quattro serate di Umbria Jazz Weekend.

Non ci resta che tornare in albergo e organizzare l’agenda per sabato 17 settembre perché sarà pieno di appuntamenti musicali di grande interesse.

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