Recensione: Umbria Jazz 2022 uno sguardo sulla musica jazz

di Clementina Abbamondi 
Foto di SpectraFoto (www.spectrafoto.com)

Dall’8 al 17 luglio 2022 si è svolta a Perugia la 22° Edizione di Umbria Jazz Summer. Dopo il lungo periodo della pandemia, finalmente questa estate c’è stata la rinascita della musica e della cultura e Perugia si è ripopolata di migliaia di persone che sono accorse per assistere ai moltissimi concerti che hanno animato in questi dieci giorni le strade e le piazze di questa bellissima città.

I concerti sono stati organizzati sia nell’Arena Santa Giuliana, che ha ospitato delle vere stelle della musica internazionale tra i quali: Dee Dee Bridgewater, Herbie Hancock, Diana Krall,Tom Jones  sia nella Sala Podiani ,situata nella Galleria Nazionale dell’Umbria, sia nel Teatro Morlacchi.

La  caratteristica vineria “La Bottega del vino”, posta nel centro storico di Perugia a pochi passi dal Duomo, ha ospitato ad ora di pranzo il gruppo Accordi Disaccordi con Anaìs Drago ed alle 19 il pianista Lorenzo Hengeller.

Sul palco dei Giardini Carducci si sono alternati  dalle 13  fino a tarda sera tantissimi gruppi che hanno animato questo bellissimo luogo di Perugia. Tra i vari gruppi musicali che si sono esibiti sul palco c’è stato quello dei “Sugarpie&Candymen” ,formatosi nel 2008 in Emilia-Romagna, conosciuti anche per alcune collaborazioni con Renzo Arbore sono noti   anche per aver riarrangiato nel loro genere ,ovvero il jazz, molti brani popolari di artisti e gruppi notevolmente conosciuti, alcuni dei quali; Bohemian Rhapsody,Disco Inferno,Come Together,Quando, Quando ,Nel blu.  dipinto di blu. Tra i loro album vi è anche “Let it Swing”dedicato interamente ad alcune it dei Beatles. Bravissima la cantante del gruppo Lara Ferrari che ha regalato dei momenti di grande spensieratezza coinvolgendo con il suo swing il numeroso pubblico presente nei Giardini Carducci.

Un altro gruppo musicale tutto al femminile il “ EM UP Jazz Band” sono riuscite a far rivivere la tipica polifonia dei gruppi vocali degli anni ruggenti del jazz . Il gruppo ha base a New Orleans ,la formazione della band rievoca le prime orchestre dixieland :una frontline con tromba ,trombone e clarinetto e una sezione ritmica con basso, chitarra e washboard. Hanno inciso dischi e fatto un tour in America e fuori . Con la loro musica il pubblico si è scatenato ballando e applaudendo entusiasta.

Un artista che ha stabilito un rapporto privilegiato con il pubblico proprio sul palco dei Giardini Carducci è  stato il giovanissimo pianista Mathis Picard ,compositore, produttore e band leader di origini franco-malgasce e newyorkese di adozione .Mathis è stato nominato una “stella nascente” da The Scotsmen all’età di dieci anni. È’ una personalità dinamica e allo stesso tempo un grande virtuoso. L’ultimo album da solista “Live At The Museum” ,pubblicato con il plauso della critica nel gennaio 2022 rende omaggio alle opere dei grandi compositori di musica classica e jazz che hanno influenzato il percorso musicale di Mathis,attraverso interpretazioni audaci ed evocative di brani classici.  In qualità di band leader dirige la “The Sound Orchestra”  il suo grande ensemble.  Le sue mani riescono a trarre dallo strumento dei suoni ricchi  di rievocazioni di grandi pianisti della musica classica, fusi e stravolti abilmente dal pianista che riesce a creare un suono unico e personale nel quale confluiscono anche lo swing, il jazz rendendo il ritmo perfetto e travolgente. Il pubblico presente numerosissimo nei Giardini Carducci ha tributato moltissimi applausi  a questa stella nascente del piano .

Uno dei concerti più seguiti dal pubblico è stato quello del pianista napoletano Lorenzo Hengeller,cantautore e compositore di musica swing. Hengeller ha vinto nel 2007 il Premio Carosone .

La sua musica  trae ispirazione da grandi autori come Lelio Luttazzi, il Quartetto Cetra, Gorni Kramer, Renato Carosone. Dopo il suo primo album “Parlami Mariù ma non d’amore”, nel 2006 esce “Il giovanotto matto”, album di matrice swing dove rende omaggio a Renato Carosone e Gorni Kramer. Nel 2010 esce il disco “Canzoniere minimo leggero” con duetti con Gianluca Guidi e Stefano Bollani. Nel 2013 esce il disco tributo a Lelio Luttazzi “Pianoforte e amici”, nel 2016 “Gli stupori del Giovane Hengeller” e nel 2020 esce “Piano Napoli” in collaborazione con Elisabetta Serio. Lorenzo Hengeller ha la passione per l’umorismo, quello di Luttazzi e Carosone, che si intreccia con quella per il jazz e le musiche divertenti.

Il trio che si è esibito sul palco di Piazza Matteotti oltre a Lorenzo Hengeller al piano era composto dal contrabbassista Massimo Moriconi e dal batterista Ellade Bandini che ,con il loro talento , la loro esperienza nel campo musicale  e la loro simpatia hanno impreziosito questo concerto.

Si sono susseguiti tra i brani “Lo swing del giornalaio” ,dedicato da Hengeller ad un giornalaio di Napoli, un brano dedicato al grandissimo armonicista Bruno de Filippi e “Tu vuò fa l’americano “di Renato Carosone; ospiti della serata il sassofonista Mirko Guerrieri e la moglie la cantante Ilaria Crociani che si sono uniti al trio eseguendo qualche brano.

Il concerto di Accordi Disaccordi con Anais Drago al violino nella vineria “La Bottega del Vino” ha rivelato ancora una volta la bravura di questo gruppo formato da Alessandro Di Virgilio alla chitarra solista, Dario Berlucchi alla chitarra e Dario Scopesi al contrabbasso.   

Accordi e Disaccordi sono riusciti a creare un suono particolarissimo che combina jazz.swing,blues e la musica tradizionale mantenendo una iniziale matrice stilistica gipsy jazz, influenzata dal celebre chitarrista Django Reinhardt. Il gruppo ha presentato dei brani tratti dall’album “Decanter” uscito a settembre 2021 e che si è avvalso di una Special guest d’eccezione Anais Drago al violino.

Anais Drago è uno dei talenti più brillanti della scena jazzistica italiana ,rivelazione del Conad Jazz Contest 2019 e vincitrice del Top Jazz nel 2021 nella Categoria “Nuove Proposte”.Il background di Anais è fatto di esperienza di studio  ed esecuzione di musica classica e barocca, folk, pop fusion e jazz. La violinista  riesce ad estrarre dal suo strumento le infinite potenziali voci ,la sua è una continua ricerca dell’improvvisazione e della sperimentazione.

Questi 10 giorni  trascorsi a Perugia in occasione di Umbria Jazz Summer  hanno fatto vivere al pubblico accorso numeroso grandissime emozioni che solo la musica riesce a trasmettere.

La musica è essenziale ed imprescindibile nutrimento per l’anima ,ci conforta nei momenti tristi, ci regala momenti di grande bellezza, ci arricchisce e ci rende più tolleranti e gentili.

La musica fa parte della nostra vita, speriamo che questo periodo di pandemia che ci ha privato dei concerti dal vivo sia finito e che finalmente ci si possa di nuovo incontrare, vivere insieme le emozioni ed abbracciarci di nuovo ascoltando della buona musica.

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