Recensione: Emilia Zamuner Hammond Trio ospite di “Musica senza confini jazz in villa”

di Clementina Abbamondi 

Nell’ambito della 24° Stagione 2021 del Maggio della Musica con la direzione artistica del pianista Michele Campanella, si sta svolgendo nei giardini di Villa Pignatelli la Rassegna “Musica senza confini-Jazz in Villa” che dall’8 al 31 luglio sta proponendo interessanti concerti e grandi interpreti del jazz italiano. Il 24 luglio si è svolto il concerto di “Emilia Zamuner Hammond trio” formato da Emilia Zamuner alla voce, Massimo Del Pezzo alla batteria e Leonardo Corradi all’organo Hammond.                                                                                                                                                     

Il trio ha presentato il progetto “Every day, I have the blues” dal famosissimo brano di B.B. King. Nonostante la giovane età Emilia Zamuner è già un talento. Piccolissima studia pianoforte con la nonna Laura Lamagna e, dopo essersi laureata al Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella con il massimo dei voti, consegue la laurea specialistica in musica jazz. Nel 2016 si classifica al primo posto del prestigioso “Premio Internazionale Massimo Urbani “e nel 2019 è selezionata tra 5 finalisti del premio “Ella Fitzgerald Competition” di Washington (unica artista italiana) e vince con grande successo di pubblico e critica il secondo premio. È anche docente di canto jazz al Conservatorio Gesualdo Da Venosa di Potenza e del Centro della Voce” di Napoli della dottoressa Marina Tripodi. Prima del concerto Emilia Zamuner ha presentato il fotografo Riccardo Piccirillo che ha immortalato con i suoi scatti questa rassegna e che ha scritto un libro nel quale sono raccolte le foto di 10 anni di musica. Il titolo del libro è “Il silenzio che c’è fuori “ed è frutto del modo col quale Piccirillo fotografa i vari musicisti durante la pausa cogliendo il valore del silenzio.                      

Il primo brano che Emilia Zamuner canta è quello che dà il nome al progetto “Every DayI have the blues” di B.B. King e vuole essere dice Emilia un vero e proprio omaggio al blues ed in particolare a Ella Fitzgerald che, per Emilia, è stata una delle più grandi interpreti di questo genere musicale.

Il secondo brano è la bellissima ballad di Erroll Garner “Misty” che Emilia riesce ad interpretare in maniera magistrale con una grande padronanza tecnica. È poi la volta del brano di Frankie Laine “Georgia on My mind” che, grazie all’estensione vocale e alla ricchezza ed intensità ha incantato il pubblico creando un’emozione unica. Bravissimo il batterista Massimo Del Pezzo che con la sua performance efficace e misurata ha contribuito al perfetto interplay del gruppo. Stupendo l’assolo di Leonardo Corradi con l’organo Hammond che ha arricchito ancora di più l’esibizione del trio.  Dopo il brano “Angel Eyes” di cui Emilia ricorda la bellissima interpretazione di Frank Sinatra, è la volta di un brano “But Not For Me” di Chet Baker che, dice Emilia “è un brano che è un portafortuna per me in quanto l’ho presentato al “Premio Internazionale Massimo Urbani” dove nel 2016   mi sono classificata al primo posto. Il sassofonista Emanuele Cisi, presidente della Giuria del prestigioso Premio parlando della vincitrice disse “A colpire la giuria è stato il suo approccio alla musica, al palco, al pubblico, Un atteggiamento che coincide con lo spirito e la filosofia con cui Massimo Urbani suonava: positività, energia, entusiasmo ed umiltà. “Dopo il brano “Sonny” di Bobby Hebb, Emilia regala un bis richiesto a viva voce dal numeroso pubblico presente dando un saggio della sua bravura cantando per la prima volta con questa formazione un vero e proprio scioglilingua il celeberrimo brano “Old Mac Donald Had a Farm” interpretato da Ella Fitzgerald. 

 La voce di Emilia soave e cristallina sempre ricca di virtuosismi talvolta si trasforma in uno strumento di percussione infatti dice Emilia “amo suonarmi come una percussione” e altre volte diventa tromba con tutti gli effetti di questo strumento. Abilissima anche nella tecnica dello “scat” è sempre pronta ad affrontare nuove sfide. Ciò che rende l’interpretazione di Emilia Zamuner unica e speciale è che, oltre alla tecnica indiscutibile che ha acquisito nel corso degli anni, riesce a comunicare al pubblico delle emozioni intensissime.

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