Lorenzo Hengeller : La musica che riempie il cuore nonostante la quarantena

Di Annamaria De Crescenzo
Foto SpectraFoto (http://www.spectrafoto.com)

L’emergenza sanitaria mondiale che purtroppo ha messo in stand by la vita di intere Nazioni nel mondo, ha bloccato in modo assoluto la possibilità di poter vivere qualsiasi forma di arte come quella che è capace di esprimere la Musica da sempre.

Tra i settori produttivi più colpiti quello che è totalmente fermo ormai da quasi due interminabili mesi è proprio quello della Musica e dello Spettacolo in generale, avendone bloccato concerti, festival, spettacoli teatrali ed eventi. E la cosa ancora più grave, ad oggi nessun Decreto Ministeriale menziona il possibile rientro alla normalità per tale settore e la ripresa di qualsiasi programmazione musicale o teatrale.

Tutto questo ovviamente ha creato una crisi ancora più importante in un settore già di per sé con difficoltà enormi e di grande instabilità per tantissimi artisti e per tutti coloro che fanno parte del mondo dello spettacolo anche da dietro le quinte come organizzatori, tecnici, fonici, promoter, addetti stampa e non solo.

Anche qui a Napoli ovviamente la crisi si sta facendo sentire. Per questo l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli ha voluto dare spazio al talento e alla creatività degli Artisti di Napoli organizzando sulla propria pagina FB degli appuntamenti fissi per dirette musicali, teatrali e performance legate al mondo dell’arte e della cultura in generale.

Venerdi 24 aprile il protagonista di tali incontri live è stato Lorenzo Hengeller.

Lorenzo Hengeller  è un pianista, cantautore e compositore italiano di musica swing. La sua musica si ispira a grandi autori, tra i quali Renato Carosone, Lelio Luttazzi, Gorni Kramer, il Quartetto Cetra, Antonio Virgilio Savona, Fred Buscaglione, Cesare Andrea Bixio e Vittorio De Sica. Dopo tre album di grandissimo successo, a gennaio 2016 ha pubblicato il suo quarto disco, “Gli Stupori del Giovane Hengeller“, con la collaborazione di Enrico Rava, Hamilton De Holanda, Patrizia Laquidara e Daniele Sepe.

Sensibilmente emozionato, ha ripetuto più volte all’inizio della diretta live, quanto gli sembrasse strano potersi esibire al suo amatissimo pianoforte senza “sentire” la presenza del pubblico che lo segue e lo ama ormai da diversi anni. In più la sua inaspettata quanto insolita timidezza, insolita per un uomo che ha scelto di essere un Artista nella sua vita, ha lasciato il posto non solo al suo talento ma anche a quell’arguzia e a quella nota ironica ed autoironica che da sempre contraddistingue il suo particolarissimo modo di proporsi e proporre la sua musica al pubblico.

E il pubblico ha risposto con grande entusiasmo, in centinaia hanno risposto all’appello di sintonizzarsi alle 21 sulla pagina FB del’Assessorato e hanno seguito il mini live che, grazie all’amatissimo pianoforte di casa Hengeller, ha tenuto compagnia a chi ha scelto di seguire Lorenzo e la sua musica e distrarsi dai problemi e dalle ansie di questo periodo cosi particolare che stiamo vivendo.

Oltre a dare prove di grande virtuosismo pianistico, Lorenzo Hengeller ha iniziato il concerto con alcuni brani della canzone tradizionale napoletana, seguiti da alcuni brani dei suoi miti di sempre come “O suspir” di Renato Carosone, eseguita con una verve e una simpatia assolutamente coinvolgenti, o come “Vecchia America” grande successo di un altro dei miti di Lorenzo che è Lelio Luttazzi, per il quale ha una vera e propria venerazione al punto tale da diventare un eccellente interprete delle sue canzoni e che lo portò, alcuni anni fa, ad essere premiato per la sua musica proprio con il Premio Luttazzi.

Durante il concerto c’è spazio anche per dare luce anche ad altri aspetti della personalità di Lorenzo Hengeller, dal lato romantico con il brano “Le tue mani” dedicato alle donne, scritto con Roberto del Gaudio, ma anche del suo lato ironico interpretando con uno stile tutto “hengelleriano” alcune delle colonne sonore di spot pubblicitari che fanno parte ormai della nostra memoria storica.

Ma il pubblico che interagisce sulla pagina FB, oltre a fargli i complimenti per la sua musica, non fa altro che chiedergli di suonare alcuni dei suoi successi di sempre, richieste che non possono che essere accontentate, anche se magari lo stesso Hengeller avrebbe voluto dare un volto diverso a questa diretta live. E allora arriva il tempo di “Lo Swing del giornalaio”, “Guapparia 2000” che vengono accolti dal pubblico con numerosi commenti positivi ed entusiastici.

Arriva il tempo di chiudere la diretta live, ma non prima di dare una forte testimonianza su quanto sia diventato difficile essere un Artista in questo periodo delicatissimo, e di quanto questo settore dello Spettacolo abbia bisogno di seri interventi da parte del Governo, perché è vero che i musicisti sono spesso impegnati in dirette live sia sulle proprie pagine social che quelle istituzionali come quella dell’Assessorato perché è giusto esserci, tener compagnia al proprio pubblico, continuare a suonare, comporre, ideare nuovi progetti e nuove collaborazioni da realizzare appena sarà possibile ritornare alla normalità di sempre, ma è necessario far parte di precise disposizioni governative e di precisi progetti per il sostegno degli Artisti stessi. Un breve intervento ma molto efficace che ha mostrato quanto sia importante che tale settore venga davvero aiutato, intervento che si è concluso con l’augurio di poter vivere in un 25 aprile diverso da quello vissuto fino ad oggi, auspicando una vera e propria “Liberazione” non solo dal coronavirus ma anche dai problemi sociali ed economici che tale pandemia mondiale ha causato a tutti noi e con le note struggenti ed emozionanti di un brano che è nel cuore e nell’anima di tutti noi “Bella Ciao” che è da sempre la colonna sonora di tale giornata ma che ancora di più oggi è sentita fortemente da tutti coloro che seppure non avendo vissuto il momento storico della “Liberazione” ne sentono ancora oggi forte il significato nella vita di ogni giorno e soprattutto nelle difficoltà della vita attuale.

 

Come sempre la musica di Lorenzo Hengeller e le parole che ha dedicato al suo pubblico ci hanno suscitato alcune domande che gli abbiamo inviato su social appena conclusa la diretta live

 

1- Lorenzo, la mitologia dice che se il napoletano non canta muore(!) Un Napoletano DOC come te,

musicista, autore e cantante come sopravvive a questa quarantena canora?

A parte il fatto che è vero il proverbio citato ma è vero anche che ne esiste un altro che recita del napoletano che si fa secco (magro) ma non muore.. quindi coi proverbi si può andare dove si vuole… comunque io come tutti i pigri sono già molto abituato a passare il tempo con me stesso e fortunatamente i miei giocattoli sono sempre stati a casa: il pianoforte , i libri e i dischi, quindi , a parte i concerti e gli spostamenti, il mio balance non è poi così mutato. Anzi forse la quarantena dona un alibi in più alla mia pigrizia che si sente legittimata a livello governativo.

 

2- Se tu potessi parlare direttamente al Ministro Franceschini cosa gli diresti sulla crisi che imperversa sul settore e della quale non si vede la fine a breve?

Beh gli direi le cose che pensano tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo; più investimenti, più soldi e meno manifestazioni di solidarietà per altre categorie.. sennò con noi poi chi solidarizza nel concreto? Tutti queste esibizioni canore on line temo che rafforzino l’idea dei musicisti come una categoria a cui basta solo suonare per essere contenti. E questo fa comodo a chi deve invece prendere provvedimenti a livelli alti. È come se ci auto-distribuissimo da soli “ Panem et cirecenses”

 

3-Tu pensi che come al solito la cultura in generale sarà ancora più affossata da questa crisi sanitaria?

È proprio questa la questione,un paese che non ha mai messo in primo piano la ricerca, la cultura e la scuola, sicuramente non avrà il lume di farlo adesso. E poi le cose fatte nell’emergenza riescono sempre a metà o comunque portano risultati di propaganda e poco fattuali.

 

4- Credi che la musica possa aiutare le persone a superare questa situazione che non avevamo mai

pensato di poter vivere e che vedevamo solo nei film di Hollywood?

La musica ma tutta l’arte in generale aiuta da sempre l’uomo a stare meglio al mondo; il problema è quello di esserne consapevoli. Ovviamente e evidentemente non è così. Speriamo che questa batosta mondiale faccia capire a tutti di aver ricevuto un segnale chiaro e forte: bisogna rivedere le priorità, l’ordine delle cose e dei rapporti tra gli uomini in primis e poi con la natura. Non bisogna perdere questa occasione per girare la boa.

 

5- La prima cosa che farai quando sarà tutto “normalizzato”?

ho molti cambiamenti pratici in corso nella mia vita che ho dovuto interrompere per questa pandemia, appena tutto è finito li riprendo ; quello che mi manca di più è il potersi abbracciare.

 

6- Di solito Napoli e la Campania sono sempre additate per accadimenti negativi, mi sembra che invece stavolta abbiamo retto bene di fronte allo scetticismo Nazionale. Da una persona di spirito come te, un commento sulle ultime esternazioni del Direttore Feltri sui Napoletani

il silenzio in genere è il modo migliore per far risuonare forti le sciocchezze altrui.

 

7- Prima di salutarti, puoi svelarci se in questo periodo stai lavorando a qualche progetto in particolare per il prossimo futuro?

In realtà il progetto c’ è ed è anche finito e pronto, dopo un anno e mezzo di lavoro, tra poco uscirà un nuovo disco importante e che avevo in mente da tanto; una novità per la mia produzione discografica …veramente un disco sorprendente.. …ehehehe!! Ma ne parleremo durante il nostro prossimo incontro !

 

E allora non ci resta che aspettare… e noi come tanti saremo in prima fila a applaudirti!!!

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