Recensione: Giulio Martino Trio in “Soul Eyes”

Recensione di Clementina Abbamondi

Sabato 22 febbraio si è tenuto il terzo dei quattro concerti, Martino-Goglia-Iodice Trio” “Soul Eyes”, nell’ambito della rassegna organizzata nel mese di febbraio, dall’ Associazione Jam Jazz Art Music, nella suggestiva location dell’UnderNeaTh, sede di numerosi eventi culturali, teatrali e musicali, un luogo magico nel centro storico di Napoli, con archi e muri di tufo, dove fare musica in una atmosfera intima ed accogliente. L’Associazione   Jam Jazz Art  Music è  composta  da Vincenzo  De Falco, promotore e organizzatore di eventi musicali,  e da cinque  musicisti : Aldo Farias, Pasquale Bardaro, Giulio Martino, Franco De Crescenzo e Giuseppe La Pusata.

Lo stesso  Vincenzo De Falco nell’ intervista rilasciata ad  AroundEventi parlando dell’Associazione e dei suo obiettivi dice:   “L’Associazione Jam Jazz Art  Music nasce nel maggio  2018 con l’idea di creare cultura musicale attraverso i concerti e l’incontro con i musicisti italiani, trasmettere emozioni attraverso la musica”.

Il Trio che si è esibito in questo terzo concerto è formato da Giulio Martino al sax, Gianluigi Goglia al basso e Pietro Iodice alla batteria.

Giulio Martino, nato a Napoli nel 1961 dopo aver suonato la batteria ed il pianoforte, all’età di diciotto anni inizia a studiare il sassofono approfondendo la tecnica con Steve Gossman e Jerry Bergonzi da allora la carriera del sassofonista si arricchisce di importanti collaborazioni con musicisti italiani e stranieri. Per molti anni è un componente del gruppo Elbas guidato dal batterista Antonio Golino e del Essential Team e del Joe Zawinul Tribute del bassista Pippo Matino. In seguito collabora con la pianista americana Peggy Stern e con il pianista Arrigo Cappelletti.  Giulio Martino è presente in oltre cinquanta pubblicazioni discografiche è il primo sassofono tenore dell’Orchestra Napoletana di Jazz e svolge una intensa attività didattica e concertistica.

Gianluigi Goglia nato a Torino nel 1971 dopo aver intrapreso come autodidatta lo studio del contrabbasso si iscrive al Conservatorio di Avellino “D. Cimarosa”. Nel 1996 inizia l’attività professionale collaborando con artisti di livello nazionale ed internazionale.

Pietro Iodice nato a Napoli inizia lo studio del clarinetto per poi appassionarsi alla batteria avvicinandosi al jazz. Si trasferisce a Roma nel 1988 diventando da subito un batterista di spicco del panorama jazzistico Italiano. Moltissime le sue collaborazioni con artisti in campo nazionale ed internazionale.

 

Il progetto che il Trio ha presentato è “Soul Eyes” pubblicato per l’Abeat Records è composto da brani originali e dalla rivisitazione di alcuni celebri standards della tradizione jazzistica. Il titolo dell’Album deve il suo nome all’ omonimo brano di Mal Waldrorn magistralmente reinterpretato dal gruppo.  In questo progetto “pianoless” intrapreso da tre grandi maestri del jazz: Martino, Goglia e Iodice non si ha mai la sensazione della mancanza di uno strumento armonico “come il pianoforte”.  È evidente la forte passione per il jazz e il piacere di suonare e improvvisare.  Accanto ad alcuni standard  come per esempio il bellissimo brano di  Duke Ellington “Caravan”  nel quale il superbo drumming  di Pietro Iodice  ha affascinato l’attentissimo pubblico presente, si sono poi  susseguite  delle composizioni originali tra le quali “Song for Ida” un bellissimo brano scritto da  Gianluigi  Goglia  per la nipotina, “Specchio Giapponese” e “Tri-Blues”  composte  da  Giulio Martino, “Just  You,  Just me  Evidence” , “Isfahan”  un bellissimo brano scritto  da   Billy  Strayhorn il più fedele collaboratore e coautore  di   Duke Ellington.

Meravigliosa la ballad “Soul Eyes” composta da Mal Waldrorn per Coltrane che ha regalato grandissime emozioni al numero pubblico presente. Il perfetto interplay dei musicisti è dovuto sia alla loro esperienza musicale sia ad un rapporto di amicizia e collaborazione di lunga durata. L’estro lirico del sassofono di Giulio Martino trova un punto di riferimento inesauribile sia nella fantasia ritmica e nelle improvvisazioni del batterista Pietro Iodice, sia nel sostegno ritmico ed armonico del bassista   Gianluigi Goglia.

Giulio Martino durante il concerto ha chiesto al pubblico presente di seguire le iniziative dell’Associazione   Jam Jazz Art Music della quale lui stesso fa parte e ha detto “credo in questa bellissima iniziativa che dà la possibilità ai musicisti di suonare in un contesto ed in uno spazio dove l’ascolto della musica può essere finalmente goduto con attenzione dal pubblico”.

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