Intervista a Vincenzo De Falco promotore dell’Associazione Jam JazzArt Music

di Annamaria De Crescenzo foto SpectraFoto
Ci troviamo oggi con uno dei protagonisti del “dietro le quinte” del mondo jazz, un appassionato di tale genere musicale che, spinto appunto dalla sua passione per la musica, alcuni anni fa decise di rilevare un noto locale storico del Vomero (Around Midnight) che da oltre vent’anni proponeva concerti jazz in un piccolo locale ma frequentato dai maggiori jazzisti italiani e non solo: Vincenzo de Falco.
Oggi Vincenzo de Falco ritorna sulla scena napoletana da promotore della nuova Associazione per la promozione e organizzazione di concerti jazz nel centro storico di Napoli e non solo: Jam Jazz art Music.
Nata nel maggio 2018 con la collaborazione e l’aiuto di una decina di musicisti jazz di Napoli, ha organizzato in questo ultimo anno diversi concerti e rassegne come quella, negli ultimi mesi, al Teatro Cortese dei Colli Aminei, presentando concerti di grande valore musicale.
Per il mese di febbraio ha ideato e organizzato una rassegna jazz composta da 4 concerti di altrettanti gruppi jazz composti dai più bravi musicisti jazz di Napoli nella sede dell’UndherNath Club, sede di numerosi eventi culturali, teatrali e musicali nonché’ spazio per corsi di teatro per bambini e giovani nonché iniziative per avvicinarli all’Arte in generale.
1) Eccoci qui per porti un po’ di domande sulla tua nuova iniziativa. Partiamo dall’Associazione. Come è nata l’idea di Jam JazzArt Music e quali sono gli obiettivi della vostra associazione e quali i suoi programmi?
La Musica quando la senti nel sangue inevitabilmente ti attraversa il corpo e ti spinge ad
organizzarla, a suonarla, ad ascoltarla, non solo, la musica live crea emozioni…. specie se si parla di
Jazz…L’associazione Jam (Jazz Art Music) nasce nel maggio del 2018 con l’idea di creare cultura
musicale attraverso i concerti e l’incontro con i musicisti Italiani. trasmettere emozioni che
fanno stare bene attraverso la musica è il nostro obiettivo… un po’ come fanno i terapisti della
riabilitazione noi proviamo a costruire e ad offrire pure emozioni.
Abbiamo in programma di organizzare delle serate – rassegne Jazz che suscitano interessanti
incontri musicali, come questa del mese di febbraio : 4 appuntamenti con 11 pionieri del jazz
– Farias 4 et, La Pusata, trio, Giulio Martino trio, e Franco De Crescenzo 4et.
2) È stato facile coinvolgere alcuni tra i più importanti musicisti jazz di Napoli e quale è per te il loro valore in questo tuo nuovo progetto? Cosa e come intendi sviluppare il lavoro di questa nuova Associazione?
Avendo studiacchiato musica chitarra, prima con Aldo Farias poi con Antonio Onorato ho creato negli anni un’amicizia solida e sincera con loro e di seguito anche con tutti i musicisti che via via hanno suonato, negli anni, al locale che gestivo al Vomero. Da circa 25 anni mi occupo di musica e di aspetti sociali lavorando nel capo sanitario (coordinatore Infermiere, e studente in Psicologia), ho unito le due cose e attraverso la musica abbiamo organizzato diversi concerti, da un pozzo di acqua in Africa per l’associazione Amref di Giobbe Covatta, ad altre manifestazioni come ultimamente: piantare 6 Alberi nell’ Istituto Oncologico Pascale.
Creare valore musicale attraverso l’associazione Jam, significa mettersi in gioco, mettere la faccia nell’arte nell’organizzare serate Jazz che potranno, nel prossimo futuro, anche prevedere serate dedicate sia alla musica ma anche ad aspetto di impegni nel sociale. La musica esiste anche per questo ed è importante coinvolgere i giovani non solo in iniziative sportive ma anche orientarli verso l’arte e la musica. La cultura e la musica aiutano sicuramente alla conoscenza di sé stessi e a salvarsi dall’ozio e dalle scelte sbagliate.
3) Parliamo del jazz a Napoli e delle difficoltà che si incontrano a fare musica in una città che ha un grandissimo potenziale musicale, talenti inimmaginabili ma che ha grossissime difficoltà ad esprimerlo visto che mancano i giusti spazi per poter fare musica?
Attualmente non ci sono tanti posti dove si può ascoltare Jazz dal vivo né un vero e proprio club Jazz… questo manca alla città di Napoli. Desiderio che manca a molti musicisti talentuosi che soffrono per non poter esprimere come vorrebbero la loro musica che sia Jazz Rock o blues. In più la difficoltà che incontrano nell’essere riconosciuti da chi organizza con giusto merito, spesso anche economico, li porta ad una forte demotivazione e in alcuni casi anche a girare le spalle all’arte.
Essere musicisti è una scelta, oggi spesso non facile da perseguire nel proprio genere musicale, per mancanza di spazi e di cultura di chi organizza, costretti a volte anche a cambiare per opportunità lavorative. Invece bisogna riconoscere i veri musicisti e per quanto riguarda gli organizzatori essere riconosciuti ed aiutati dalle Istituzioni che dovrebbero aiutarci nella diffusione della cultura Musicale.
4) Il gruppo che ha dato vita all’Associazione sembra molto unito e determinato, anche se come abbiamo visto, per poter fare musica a Napoli sembra che si debbano superare ostacoli grandissimi oltre a trovare idee sempre nuove per poter coinvolgere il pubblico che sembra scegliere sempre meno la musica e il jazz nello specifico?
Le Idee ci sono e quando si presentano bene attraverso l’unione di diversi musicisti, allora si vedono tante persone di nuovo avvicinarsi al Jazz.
Il Jazz è un modo di concepire un linguaggio una frequenza di ascolto non per tutti, ma non sono pochi specie a Napoli i fan e cultori del buon Jazz. Per questo bisogna educare mettendo in campo idee innovative legate alla Musica
5) Oltre alla rassegna di febbraio per la quale ti auguriamo un successo strepitoso, ci sono altri progetti in essere o che pensi di poter realizzare a breve? Se si, quali?
Nel frattempo siamo nel pieno della rassegna Jazz di Febbraio 2020 realizzata nel centro storico di Napoli accanto all’anfiteatro di Nerone, direi nel cuore di Napoli, un posto magico che accarezza le note dei musicisti le quali arrivano dirette al cuore di chi sa ascoltare.
In futuro ci saranno sicuramente altri progetti. Seguiteci sulla nostra pagina FB. Jam Jazz Art Music
6) Cosa c’è nei sogni del cassetto di Enzo De Falco e soprattutto di Jam jazz Art Music?
Il sogno è gestire un club targato Napoli Jazz per poter dare ai tanti musicisti di Napoli e non solo il giusto spazio per presentare la loro musica e i loro nuovi progetti e per poter “costruire” e “realizzare” una sorta di “dialogo ” e di “collaborazione” relativamente ai vari modi di pensare alla musica e di realizzarla anche in presenza di interessi e competenze musicali diverse fra loro.
E allora in bocca al lupo per la realizzazione e la buona riuscita di tutti i Vostri progetti!!