Recensione: AL Teatro Ristori di Verona per la rassegna Jazz en Rose la pianista Hiromi

Recensione e Foto di Gabriele Lugli: (http://www.gabrielelugli.com)

La pianista e compositrice nippo – statunitense Hiromi, protagonista indiscussa del jazz contemporaneo si è esibita l’8 novembre 2019 al Teatro Ristori di Verona per la rassegna Jazz en Rose quest’anno dedicato alla figura femminile.

Hiromi comincia a suonare il pianoforte in giovane età, e già a 12 anni inizia a esibirsi in pubblico. A 17 anni ha l’occasione di suonare dal vivo con il pianista Chick Corea durante un concerto tenuto da quest’ultimo a Tokyo. Nel 1999 Hiromi si iscrive al prestigioso Berklee College of Music di Boston dove studia con il grande Oscar Peterson.

Alla Berklee conosce il celebre pianista Ahmad Jamal, divenuto poi suo mentore. Il suo debutto arriva con l’album d’esordio Another Mind, prodotto dal bassista Richard Evans, già suo insegnante alla Berklee, e da Ahmal Jamal. Con centomila copie vendute e svariati premi, tra cui “Album of the Year” da parte della Recording Industry Association of Japan, Hiromi continua la sua straordinaria carriera portando la sua musica in tour in tutto il mondo e partecipando ai più prestigiosi Jazz Festival internazionali. Le influenze rock, progressive, jazz, fusion l’hanno resa un’artista originale che ottiene grandi riconoscimenti e premi per tutti i suoi dischi.

Nel 2004 pubblica “Brain”, seguito da un tour di concerti che la porta all’Umbria Jazz Festival, dove apre l’esibizione dei “Big Four”: Hancock, Shorter, Corea e Blade. L’album, costituito da 8 brani interamente originali, vanta un vasto repertorio e sorprende con le grandi velocità di “Kung Fu World Champion”, con gli intrecci sinfonici di Desert on the Moon e con i meravigliosi assoli di “Green Tea Farm”.

 

 

Nel gennaio 2006 viene pubblicato “Spiral”, un intreccio di jazz, musica classica e pop.            Nel marzo 2007 viene pubblicato, sotto lo pseudonimo di Hiromi Sonicbloom, l’album “Time Control” con Tony Grey, Martin Valihora e con la collaborazione del chitarrista David Fiuczynski. Nel 2008 è la volta di “Beyond Standard” in cui Hiromi rielabora standard della tradizione americana. Successivamente, a breve distanza, Hiromi pubblica “Duet”, un doppio disco registrato dal vivo presso la Tokyo’s Budokan in cui duetta con Chick Corea, e nello stesso anno viene pubblicato “Jazz in the” nel quale Hiromi suona con lo Stanley Clarke Trio e Lenny White. Il 26 gennaio 2010 esce “Place to be” in solo piano.

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I suoi ultimi quattro dischi dal titolo “Voice”, “Move”, “Alive” e “Spark”, sono stati pubblicati sotto il nome di Hiromi The Trio Project, con Anthony Jackson al basso e Simon Phillips alla batteria, e rappresentano la conferma di un’artista sulla cresta dell’onda e nel pieno della sua forza creativa.

L’ultimo album, offre un’elegante evocazione della vibrante gamma di colori che permea la sua musica, registrato alla vigilia del suo quarantesimo compleanno, Spectrum celebra la maturità e la profondità che hanno arricchito la composizione e la musica di Hiromi nel corso dei suoi 30 anni, anni in cui ha attraversato il mondo entusiasmando il pubblico e avviato le collaborazioni con alcuni degli artisti più inventivi del jazz.

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