Baba Sissoko: l’ultimo dei Griot della World Music per la rassegna “Una Vita per il Teatro” Sala ICHOS

Di Annamaria De Crescenzo
Foto:SpectraFoto

Io penso che la musica, così come il teatro o l’arte in generale sia il mezzo più adatto per cercare di recuperare le periferie! La cultura è l’unica via per il riscatto personale e sociale. La bellezza genera bellezza e penso che abituare i giovani all’arte, alla bellezza, alla musica, al teatro, alla cultura in generale sia il ruolo più importante che un adulto deve svolgere (Baba Sissoko).

Baba Sissoko non poteva trovare parole più giuste per “raccontare” il suo pensiero circa il delicato compito dell’arte e della musica nella società contemporanea e soprattutto nei riguardi di coloro che, agli occhi del mondo, sono quelli più ai margini della società e che sono chiamati a lottare il doppio degli altri per poter conquistare lavoro, diritti, riconoscimenti.

Sabato 28 aprile abbiamo avuto la fortuna di ascoltare uno dei più bei concerti degli ultimi anni e soprattutto di vivere un’esperienza unica nel suo genere. Il concerto di Baba Sissoko, tenutasi nella sala ICHOS a San Giovanni a Teduccio, nell’ambito della rassegna “Una Vita per il Teatro”, una rassegna di teatro sociale, diretta da Salvatore Mattiello e Stefania Piccolo, organizzata dal gruppo Ichos Zoe Teatro e l’Organizzazione di progettazione e management culturale Officinae Efesti, è stato un’autentica rivelazione e uno strepitoso successo.

Officinae Efesti si occupa di progettazione, produzione artistica e innovazione sociale attraverso l’arte ma soprattutto l’umanità di chi la crea e la realizza, e da più di 15 anni “porta l’arte a casa loro”, nel cuore delle periferie, trasformando lo scetticismo a volte anche il rifiuto dell’arte e della bellezza, in progetti concreti che arricchiscono e trasformano la vita di chi li accoglie, li vive, li realizza.

Prima del concerto una novità assoluta che ha avuto un riscontro incredibile: una vera e propria incursione urbana, attraverso il cosiddetto “Bronx”, il quartiere di Napoli Est tra san Giovanni e Ponticelli, che è partita come passeggiata dell’Artista per le strade del quartiere, avendo come partenza il murales “Diego” di Jorit , passando per Corso San Giovanni fino ad arrivare alla spiaggetta dei Marinai, raccogliendo, durante tutto il percorso, una serie di bambini, ragazzi, adulti, dapprima incuriositi dalla folla guidata da quest’artista particolare, e poi letteralmente conquistati non solo dalla sua musica, che ha condiviso con tutti i presenti sulla spiaggia, ma anche dalle sue parole e dai suoi insegnamenti sulla vita, sul mondo, sulla propria identità, sul proprio destino.

Baba Sissoko nato e cresciuto a Timbuctù è considerato uno dei più grandi ambasciatori artistici di una terra, il Mali, baciata dal dio della musica. Il blues soprattutto, ma anche il jazz e il soul hanno profonde radici nel Mali. Che oltre all’oro e altre preziose materie prime, ha prodotto e regalato al mondo musicisti del calibro di Salif Keita, Ali Farka Touré, Toumani Diabate, Amadou & Mariam (scoperti e prodotti da Manu Chao) e tante meravigliose voci femminili, fatto che urta ulteriormente “la sensibilità jihaidista”.

Nel 2002 il leader dei Blur, Damon Albarn, ha realizzato l’album “Mali music”, una sorta di “Buena Vista Social Club” del deserto. Sissoko è tra le punte di diamante di questa ricchissima scena culturale. Musicista polistrumentista e “griot”, cioè cantore delle tradizioni nazionali, muovendosi tra etno, afrobeat e jazz ha registrato numerosi dischi di successo (l’ultimo è di quest’anno) e ha suonato in tutto il mondo, con la sua band o in collaborazione con stelle del calibro di Dee Dee Bridgewater, Art Ensemble of Chicago e Omar Sosa.

Baba è anche un uomo dalla spiritualità incrollabile, discendente da una grande famiglia di Griot (figure erranti che detengono e tramandano il sapere, la tradizione, la cultura locale,) pur vivendo da 20 anni in Italia, e autodefinendosi afro-calabrese visto che ha sposato una donna calabrese e con lei ha una splendida famiglia, possiede un carisma e una capacità unica nell’ascoltare gli altri e parlare al loro cuore come nessun altro.

Il concerto tenutasi nella Sala Ichos è stato un incontro tra la musica, il cuore e l’anima dei presenti. Più di 65 persone si sono unite in un unico “abbraccio” tra l’Artista/la sua musica e soprattutto le sue parole che hanno accompagnato tutto il concerto dall’inizio alla fine. Il suo stile è profondamente intriso delle melodie e delle sonorità proprie della tradizione africana, accompagnandosi a strumenti particolarissimi, tipici delle tradizioni musicali e culturali del suo Paese d’origine, come il “tamani” il tamburo parlante o lo “n’goni” (strumento a corde simile alla Kora” costruiti con materiali tipici della sua Terra. Da solo sul palco affascina il numeroso pubblico presente con brani che celebrano la sua amatissima Mali, la natura, o sentimenti come l’amore, dimostrandosi davvero un musicista che fa della Musica la sua vita. Ad ogni brano, descrive non solo gli strumenti che di volta in volta lo accompagnano ma anche i temi che lo hanno ispirato, e i motivi per i quali crede e canta la bellezza della vita, la forza della musica che è capace di trasformare la vita di ogni uomo.

Ogni brano è stato applaudito e seguito con il ritmo delle mani e della danza, molto coinvolgenti i due omaggi che Sissoko ha dedicato alla Natura in “Ebi Ebi Ebi Narion” che vuol dire Grazie Natura per tutto quello che ci doni e ci fai vivere ogni giorno, e quello allo straordinario mondo delle donne alle quali Baba dedica parole commoventi, dando alle donne un ruolo importantissimo nella vita degli uomini e nel destino del mondo intero.

Il concerto è stato un crescendo di ritmo, emozioni, e condivisione, straordinaria la sua emozione quando ha capito, ascoltandone alcune frasi nella sua lingua d’origine, che tra il pubblico c’erano diversi ragazzi africani, alcuni della sua stessa Terra, altri di Paesi vicini come il Burundi. L’emozione è raddoppiata quando li ha invitati a salire sul palco per ballare sulla sua musica e da li è riuscito a coinvolgere tutto il pubblico presente, trasformando una sala della musica in uno spazio aperto alla danza, al canto, allo stare insieme senza alcuna barriera, differenze culturali o linguistiche.

Esperienza quindi assolutamente unica e preziosa, il concerto si è dimostrato un autentico successo al punto tale che il pubblico ha continuato a ballare ed applaudire fino a tardi Sissoko che non si è risparmiato né nel canto né nell’energia positiva che ha trasmesso ad ogni singola persona in sala. Insomma, energia e carica positiva che fa ben sperare che la vita ci offre incontri in grado di impreziosire la nostra vita di ogni giorno.

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