“Viktor Viktoria” con Veronica Pivetti al Teatro Augusteo di Napoli fino al 29 aprile

di Francesca Petrillo

A volte ciò che è ridicolo, è necessario”, sono queste le parole di una
donna (Susanne Weber)  interpretata da Veronica Pivetti che si finge
uomo che però si finge donna, protagonista della commedia riscritta da
Giovanna Gra e diretta da Emanuele Gamba.
Susanne Weber è una donna che, in cerca di scrittura
e di fama, approda in una Berlino devastata dalla miseria della
repubblica di Weimar. Affiancata da due uomini, i quali in un modo o
nell’altro faranno parte della sua vita: l’immigrato italiano Vito Esposito
(Yuri Gugliucci), che parte dalla povertà per arrivare alla ricchezza,
ma comunque sia riesce a conservare il suo cuore, e l’affascinante
conte Frederich Von Stein, interpretato da Giorgio Lupano.
La Berlino degli Anni Trenta fa da sfondo ad una vicenda che, con
leggerezza, arriva in profondità.

Veronica Pivetti si cimenta nell’insolito doppio ruolo di Viktor/Viktoria, nato sul grande
schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale.

Si tratta di una commedia che ha una fortissima collocazione storica:ho scoperto diversi fatti veramente accaduti, inoltre mi dà la possibilità di cantare e interpretare diversi ruoli in un solo personaggio” queste sono le parole della protagonista, che rivela inaspettate doti di cantante quando affronta con il dovuto «mood» espressionista le canzoni d’epoca arrangiate da Maurizio Abeni.

Durante la conferenza stampa del pomeriggio, è risultata emblematica la riflessione in seguito alla domanda “perché è stata scelta questa ambientazione storica e questo periodo in particolare?” da parte del cast, il quale era
concorde sul fatto che momenti di grandi libertà (in questo caso la
repubblica di Weimar) possono portare grandi problemi sia dal punto di
vista sociale (tasso di povertà) sia di tipo politico. Allora a questo punto è
quasi doveroso porsi una domanda: “Sono ravvisabili dei parallelismi con
la società odierna? “     La risposta può risultare quasi scontata, dal momento
che Susanne non riesce a trovare lavoro e quindi si ritrova ad accettare
un lavoro “en travesti” a causa della stessa crisi che in quel determinato
periodo storico affligge la società.

Come afferma la protagonista, “la storia ha molto da insegnare, ma non la si vuole ascoltare”.

Lasciatevi quindi conquistare dalla storia di Viktor/Viktoria in scena al Teatro Augusteo di Napoli fino al 29 aprile 2018.

Per info rivolgersi al sito http://www.teatroaugusteo.it/

 

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