Fabio Concato inaugura “Musica ai Templi” presso il Parco Archeologico di Paestum
di Cristina Ermenegildo
Dopo lunghi giorni di arsura, una leggera brezza spira piacevolmente tra i fortunati spettatori. Una giovane donna con una lunga gonna impalpabile e fluttuante siede con la schiena addossata a una delle colonne della Basilica guardando una mezza luna che fa capolino nel cielo terso.
Sembrerebbe l’incipit di un romanzo ma è “solo” l’atmosfera da sogno che si respirava ieri sera per la serata inaugurale di “Musica ai Templi” presso il Parco archeologico di Paestum.
Una atmosfera dalla bellezza surreale grazie al delicato gioco di luci che si proiettavano sul colonnato del tempio di Hera, delizioso sfondo del concerto di Fabio Concato.
Si apre così la rassegna musicale che, dal 30 giugno al 15 settembre, ospiterà 12 imperdibili appuntamenti con l’Arte.
L’ipnotico gioco prospettico delle colonne del tempio più antico della Valle ha fatto da sfondo alla brillante interpretazione di Fabio Concato che ha presentato “Gigi”, il suo album dedicato al padre, con l’accompagnamento artistico di un trio d’eccezione: Paolo di Sabatino al piano, Marco Siniscalco al basso e Glauco di Sabatino alla batteria.
Un pubblico fortunatissimo, sparso tra le sedie ordinatamente allineate davanti a un palco senza eguali, ma anche bucolicamente adagiato sul prato o addirittura vagante tra le colonne del tempio, secondo una piena, viva e totalizzante modalità di fruizione dell’arte. Un pubblico che ha vibrato grazie ai nuovi arrangiamenti di Paolo di Sabatino che hanno donato ai, già splendidi, componimenti del cantautore una chiave squisitamente jazzistica e intimista.
Del resto le suggestioni raccontate da Concato parlano un linguaggio emozionale comune a tutti, passando dalla nostalgia alla tenerezza e attraversando momenti allegri e complici.
Una serata, che ne anticipa molte altre, in cui la parola d’ordine è stata Bellezza, quella millenaria, quella senza tempo.