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Recensione: Tullio De Piscopo ospite della rassegna “I Colori della Musica” al Teatro Partenio di Avellino

di Annamaria De Crescenzo
foto di SpectraFoto (www.spectrafoto.com)

Un concerto evento quello del 27 gennaio al Teatro Partenio di Avellino, nell’ambito della rassegna “I colori della Musica” organizzata dal Teatro Pubblico Campano con la direzione artistica dell’Associazione I Senza Tempo di Avellino guidata dal Presidente Luciano Moscati, di uno dei più grandi batteristi del mondo Tullio De Piscopo che ha presentato uno straordinario progetto “Dal Jazz al blues ….con Andamento Lento”.

Nato in una famiglia di musicisti, fra le difficoltà economiche del dopoguerra e l’interminabile sconforto per la scomparsa prematura del fratello Romeo, batterista il cui esempio lo ispirerà costantemente, Tullio De Piscopo scopre il suo talento e lo coltiva con determinazione e con convinzione, ne fa un’arma per affermare i propri valori e per cercare il suo posto nel mondo.
È così che fatica, sudore e un pizzico di fortuna (come sempre) lo portano ad influenzare sessant’anni di storia della musica, dalle prime esperienze con le compagnie di avanspettacolo, alle difficoltà di sopravvivenza da quattordicenne in una metropoli come la Milano dei primi anni ‘60, alle scazzottate nei locali notturni e al grande periodo pionieristico del jazz italiano. L’arrivo in “serie A”, il raffinamento del suo suono e i primi dischi: le collaborazioni con grandi nomi, da Astor Piazzolla a Chet Baker, da Max Roach a Gerry Mulligan, e produzioni innovative da solista. E poi la consacrazione nel jazz e nel pop, che lo portano a suonare con Pino Daniele (insieme fino al suo ultimo concerto il 22 dicembre 2014 al Forum di Assago) e oltre i confini del bel paese, in America, in Africa… fino davanti al Papa.
E infine il grande riconoscimento per l’enorme lavoro svolto in tutta la vita, sancito dal Leone d’Oro alla Carriera assegnato dall’associazione Gran Premio Internazionale di Venezia nel 2022. Che cosa c’è “oltre la facciata”? La gioventù negata di una vita “presa in prestito” dalla musica e dalla famiglia, fatta di scontri con i signori dello show business e di insofferenza verso la mediocrità. Vissuta in maniera libera ed indipendente, da protagonista arrivato sotto i riflettori ed acclamato unico dalla moltitudine.

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