Venerdì 18 marzo, il teatro della Canzone napoletana omaggia il grande cantautore partenopeo con un supergruppo di musicisti, tra cui collaboratori storici, alla vigilia del suo compleanno
Il prossimo 19 marzo Pino Daniele avrebbe compiuto 67 anni. Nel giorno del suo compleanno si terrà il consueto memorial al PalaPartenope ideato da Nello Daniele, fratello del grande cantautore partenopeo.
A latere di questa manifestazione, venerdì 18 marzo, alle 21, il Trianon Viviani ricorderà l’Artista il con il concerto “Pino Daniele Opera”, che vede la partecipazione di musicisti, tra cui collaboratori storici del “Nero a metà”.
La serata nel teatro della Canzone napoletana sarà diretta da Paolo Raffone, amico storico di Pino e arrangiatore di alcuni suoi brani, che l’ha ideata insieme al cantante interprete Michele Simonelli, per la produzione di Wing e Record M.E.. Simonelli sarà accompagnato da un ensemble da camera di nove elementi. Special guests del concerto Rosario Jermano, Ernesto Vitolo, Antonio Onorato, Roberto Giangrande – in più occasioni a fianco di Pino – e Jerry Popolo.
«”Pino Daniele Opera” è un’opera cameristica in senso stretto, con un dialogo tra le voci degli strumenti – spiegano Raffone e Simonelli –: un concerto vero e proprio nel quale abbiamo fortemente voluto mantenere intatto il sentimento e l’anima dei brani di Pino: un viaggio emozionante per ritrovare, sotto una veste sonora inedita, tutte quelle suggestioni che si diffondono naturalmente dalle melodie e dai versi delle canzoni dell’Artista che ha riportato “Napoli” e la sua musica al centro dell’universo artistico nazionale e internazionale».
Trianon Viviani, “Pino Daniele Opera” e “4 sax in concerto per Napoli”
La settimana del teatro della Canzone napoletana con il ricordo musicale del Nero a metà, una serata originale di sassofoni, il talent show Tnt e una conferenza cantata
Da mercoledì 16 a sabato 19 marzo
Gli appuntamenti della settimana del Trianon Viviani si aprono mercoledì 16 marzo, alle 21, con la nuova tappa di “Terræmotus Neapolitan Talent” (Tnt), il contest delle nuove voci “esplosive”.
Quindi, giovedì 17, alle 17, la lezione-concerto di Pasquale Scialò, per il ciclo di conferenze cantate “Città cantante”.
Seguirà, venerdì 18, alle 21, un concerto dedicato al Nero a metà, “Pino Daniele Opera”, con i successi interpretati dal cantante Michele Simonelli, con gli arrangiamenti e la direzione dell’orchestratore storico Paolo Raffone, con la partecipazione degli special guestsRosario Jermano, Ernesto Vitolo, Antonio Onorato, Roberto Giangrande – in più occasioni a fianco di Pino – e Jerry Popolo.
Ultimo appuntamento, sabato 19, alle 21, con “4 sax in concerto per Napoli”, l’originale proposta musicale del quartetto di sassofoni Accademia con il pianista Giuliano Mazzoccante.
Intanto il teatro della Canzone napoletana propone ancòra la sottoscrizione di una card, con la quale lo spettatore potrà assistere a sei spettacoli, al prezzo speciale di 90 € in poltrona e di 60 € in palco, scegliendoli liberamente dal cartellone. Inoltre, per il pubblico giovanile, ovvero “under 30”, il teatro rende disponibile, per ogni spettacolo, cento ingressi a 10 €. Un particolare miniabbonamento è dedicato agli abitanti di Forcella: un lotto di cinquanta biglietti per ogni spettacolo, disponibili allo speciale prezzo ridotto di 7 €, sottoscrivibile esclusivamente al botteghino del teatro.
I miniabbonamenti e i biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 13:30.
Per accedere in teatro è obbligatorio il possesso del green pass valido e l’uso della mascherina ffp2. Informazioni: sito istituzionale teatrotrianon.org, tel. 081 0128663.
Il Trianon Viviani si avvale del sostegno del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020), della sponsorship tecnica di Enel e il patrocinio di Rai Campania.
Ecco la straordinaria vita di Madame Foer vissuta fra l’Italia, Cuba, l’America e l’Europa e costellata da incontri e grandi amicizie con persone fuori dal comune e personaggi famosi. In Eleganzissima, essenziali al racconto biografico sono le canzoni che Drusilla interpreta dal vivo accompagnata dai suoi musicisti. Il pubblico sarà coinvolto in un viaggio nella realtà così poco ordinaria di un personaggio realmente straordinario, in un’alternanza di momenti ilari e commoventi.
Per rispettare le esigenze artistiche di Drusilla Foer che la obbligano ad annullare la replica di domenica 20 marzo 2022 programmata al Teatro Nuovo di Napoli e per mantenere l’impegno con i propri abbonati e con tutto il pubblico, la direzione del Teatro Pubblico Campano ha chiesto e incontrato la piena disponibilità del Teatro Bellini ad ospitare le repliche dello spettacolo. Gli spettatori già in possesso dei titoli d’ingresso (abbonamenti e biglietti) possono contattare il botteghino del Teatro Nuovo per l’assegnazione del nuovo posto.
Al Teatro Augusteo di Napoli, dal 18 marzo al 25 aprile 2022, si svolgerà “Ripartiamo dalle Radici”, progetto artistico realizzato dalla sala teatrale di Piazzetta Duca D’Aosta 263 con l’ausilio finanziario della Camera di Commercio di Napoli, inerente il Bando 2021 per la valorizzazione della cultura napoletana attraverso i teatri di Napoli e Provincia.
“Ripartiamo dalle Radici” ha l’obiettivo di coniugare spettacolarità e cultura per realizzare un’offerta artistica unica e variegata, puntando su un programma che guarda ai giovani, per stimolare il loro patrimonio intellettuale e avvicinarli al teatro, una delle forme d’arte più elevate e uno dei mezzi più potenti di trasmissione della conoscenza.
Spettacoli in programma:
18 marzo 2022 – Omaggio a Carosone
Uno spettacolo verace ma internazionale, retrò ma moderno, costruito intorno all’attualità della lezione e del canzoniere del maestro di “Torero”, e intorno alla voce del ‘sarracino’ Andrea Sannino. Con Orchestra dal vivo diretta da L. Hengeller. Regia di Luigi Russo.
Uno spettacolo su Renato Carosone nello spirito Carosoniano, un viaggio all’insegna di uno stile, di un suono e di un’arte nazionalpopolare.
27 marzo 2022 – Separati, ma non troppo
La comicità spesso si sviluppa nel tentativo di raccontare una situazione drammatica, come una separazione di una coppia dopo tanti anni di matrimonio. E’ una casistica in decisa crescita e la commedia, scritta da Paolo Caiazzo, racconta appunto della difficoltà di un cinquantenne costretto ad abbandonare il tetto coniugale alla soglia delle loro nozze d’argento. Con Paolo Caiazzo, che ne cura anche la regia.
14 aprile 2022 – Tutto per truffa, truffe per tutti
Un testo inedito, mai rappresentato, che Mario Scarpetta, ultimo grande discendente della famiglia Scarpetta, scrisse nel 2003 ispirandosi al film Totòtruffa ’62, poco prima della sua morte improvvisa, e che non potè mai mettere in scena. Con Francesco Paolantoni, Stefano Sarcinelli, Maria Basile. Regia di Nello Mascia.
25 aprile 2022 – I fiori del latte
Divertente commedia di Eduardo Tartaglia sullo concertante tema dello smaltimento dei rifiuti: un caseificio mira a diventare il fiore all’occhiello di un territorio noto alle cronache per il grave fenomeno dello sversamento di rifiuti tossici. Con protagonisti Biagio Izzo e Mario Porfito. Regia di Giuseppe Miale Di Mauro.
Domenica 6 marzo, alle 18.00, Mario Maglione è stato il protagonista del concerto “Napoli… in smoking”, un viaggio attraverso la Canzone napoletana dai Murolo a Totò. Partendo da un omaggio a Fausto Cigliano, recentemente scomparso, lo chansonnier partenopeo propone un live intimo e suggestivo, con le più belle melodie degli autori e degli interpreti della canzone classica napoletana, come Ernesto e Roberto Murolo, Bovio, Tagliaferri, Totò, Taranto e Carosone.
Ad accompagnare Mario Maglione in questa prima assoluta al Trianon Viviani, Emidio Ausiello (percussioni), Sasà Pelosi (basso), Lorenzo dei Panama (tastiere) e Michele Cordova (mandolino e chitarra). La produzione esecutiva del concerto è di Magazzini di fine millennio.
Mario Maglione è uno dei migliori esponenti della canzone classica napoletana. Un interprete colto e raffinato dei nostri giorni, erede spirituale di Roberto Murolo, un figlio della nostra Terra, vincitore di numerosi premi, noto nell’ambiente della musica partenopea e non solo, infatti durante la sua carriera artistica ha più volte valicato i confini nazionali diffondendo la canzone classica napoletana in diversi paesi del mondo, profondo conoscitore di un repertorio senza tempo che ha portato il pubblico nei vicoli di Napoli, nelle piazze, nei cortili dei palazzi, tra la gente, i colori, i profumi e la magia che solo la canzone napoletana sa evocare.
Brani e melodie che raccontano sentimenti Universali, un inno alla Vita e alla Speranza, un Patrimonio artistico e culturale immenso, apprezzato in tutto il mondo, canzoni che uniscono i popoli, un’eccellenza che ci appartiene da custodire, tutelare e valorizzare.
Visibilmente emozionato e felice di fronte al pubblico, che nonostante l’anticipo dell’orario del concerto alle 18, scelto a causa della concomitanza con la partita del Napoli allo Stadio Maradona, era presente ad uno dei più bei concerti di musica classica napoletana al quale abbiamo assistito negli ultimi anni. L’atmosfera del concerto era proprio quella della quale abbiamo sempre più bisogno, soprattutto dopo tutto quello che abbiamo dovuto superare negli ultimi due anni. Sentirsi a casa, grazie alla musica e alla voce, sempre splendida, del Maestro Mario Maglione fa davvero bene al cuore e anzi ci auguriamo che simili iniziative vengano riproposte più spesso e con una risposta da parte del pubblico ancora più forte in modo tale da consolidare e rafforzare il legame che c’è tra il popolo napoletano e la canzone napoletana e il Trianon che da sempre è il Tempio d’eccezione proprio della musica e della tradizione culturale di Napoli.
Sabato 12 marzo ore 19:30 e domenica 13 marzo ore 18:30
“ALLUCCAMM”
in scena al
TEATRO BRACCO
(Via Tarsia, 40 – NAPOLI)
scritto e diretto da LUCA PIZZURRO
musiche originali ENZO GRAGNANIELLO
con
ANDREA FIORILLO e MAURO COLLINA
coreografie LUANA IAQUANIELLO
aiuto regia SANDRO GALLO
NAPOLI – Sabato 12 marzo alle ore 19:30 e domenica 13 marzo alle ore 18:30 andrà in scena al Teatro Bracco di Napoli lo spettacolo dal titolo “Alluccamm”, scritto e diretto dal regista Luca Pizzurro, con le musiche originali di Enzo Gragnaniello, le coreografie di Laura Iaquaniello e l’aiuto regia di Sandro Gallo.
I protagonisti di “Alluccamm”, interpretati da Andrea Fiorillo e Mauro Collina, vestiranno i panni di Dolores e Jolanda due “femminielli” che vivono nel cuore dei quartieri spagnoli dopo l’armistizio dell’8 settembre del ’43. Uno spettacolo che racconta di solitudine, povertà, prostituzione, guerra e non solo. La Napoli che si trova in “Alluccamm” è il luogo in cui le vicende personali si intrecciano a quelle che ci racconta la storia, in particolare quella de Le Quattro Giornate di Napoli e di una città che comincia a reagire ai soprusi dei tedeschi, costringendo il Comando nazista a sbarazzarsi dei napoletani, tramite un editto, che ordina il rastrellamento degli uomini e il loro invio nei campi di lavoro in Germania. L’alternativa è la fucilazione immediata. Potrebbe essere una storia di infanzia rubata, di ricerca di identità, di violenza, quelle storie che ben conoscono i femminelli di Napoli. Ma, forse, vuole essere qualcosa di più di questo. “Alluccamm” è un viaggio nei sentimenti, nelle emozioni, di chi vive in un corpo che non sente adeguato, di chi vorrebbe essere in grado di conoscere la gioia di una maternità, che è loro negata, ma è soprattutto una storia di umanità e di vita. «Ho scelto il mondo dei femminelli, dei transessuali per far rivivere quel tempo attraverso i loro occhi. – Ha spiegato il regista Luca Pizzurro – Aluccamm vuole dimostrare che la diversità è un valore aggiunto, una possibilità di scoperta l’uno dell’altro.» Lo spettacolo “Alluccamm” che tra le altre cose, ha partecipato al Campania Teatro Festival 2021, è tratto dall’omonimo romanzo di Luca Pizzurro e oltre ad aver conquistato il Premio Napoli Cultural Classic ha ricevuto diversi altri riconoscimenti tra cui il secondo posto al Premio letterario Internazionale Le Città di Castrovillari Accademia delle Arti, il terzo posto Premio Internazionale Le Castrovillari Città Cultura e la menzione d’onore nella sezione Drammaturgia IX Premio Letterario Internazionale Le città di Sarzana.
Al via dal 4 marzo “Abbusivi” il nuovo show comico prodotto da Televomero e GT CHANNEL e ideato dall’autore e attore Ciro Villano insieme al produttore e imprenditore Tony Florio. La trasmissione sarà in onda tutti i venerdì alle ore 23.30 con diverse repliche settimanali.
“In un’epoca in cui tutti fanno a gara per avere l’ospite più importante o raccontare l’evento più drammatico – spiegano dalla produzione – “ABBUSIVI” rilancia la semplicità e l’energia della gente comune per regalare al pubblico un po’ di spensieratezza grazie alla atmosfera goliardica e di allegria che attraversa il programma”. Padrone di casa dello show: il conduttore Ciro Villano, accompagnato dalla band “10LAB” di Ludo Brusco. Sinossi Un gruppo di “personaggi” improvvisati occupa abusivamente lo studio televisivo di un altro programma per collegarsi (abusivamente) su Televomero e Gt Channel. A guidarli c’è Ciro Villano, intenzionato a voler fare uno showv ben organizzato, mentre viene ostacolato dalla produzione che non gli consente di avere ospiti importanti e attrezzature e tecnici adeguati. Lui si adegua, promuovendo gente comune a esperti e opinionisti. L’arte di arrangiarsi permetterà agli “AbBusivi” di mettere in piedi uno show con una band musicale (10LAB) guidata da Ludo Brusco (MR.HYDE) e una serie di rubriche, che faranno il verso alle grandi tv nazionali. Il programma diventa dunque una satira alla tv del dolore e degli scoop, alla tv dei quiz e dei “fenomeni” e dei vip riciclati, quella che “rifiuta” la semplicità della gente normale. La band “10LAB”, guidata da Ludo Brusco farà da contrappunto ai momenti comici e alle varie rubriche satiriche, con una serie di brani ritmati e coinvolgenti. Le rubriche più divertenti riguarderanno: La Tv del Dolore; Made in Sudan; L’Abbusivo Mascherato; La Prova di Coraggio; La Signora che cerca marito; Il Gioco a Quiz; Il Momento Culturale; Le Citazioni Napoletane di Giuseppe Zambon. Ogni puntata ruoterà attorno ad un tema “Fondamentale” che verrà dibattuto con brevi intermezzi “Talk”, in cui verrà dato titolo alla gente comune di esprimere i propri strampalati, ma sinceri, pareri sui fatti più importanti della attualità. Cast de programma: Gigi Della Porta (L’Apprendista Presentatore); Flavio Sly (Sapio Tuttis, Tuttologo); Antonio Pappacena (Assistente di studio); Sara Finizio (Opinionista multisex); Antonio Faiello (Opinionista di strada); Carlotta Savarese (Opinionista Sexy); Raffaele Pucci (Esperto dell’Istituto Superiore del Rione Sanità); Flavia De Vivo (la Supervalletta); Antonella Borraccia (la Cercamarito), Ciro Nardi e Patrizio Cacciatore (Concorrenti); Enzo Attanasio (Disturbatore telefonico); Domenico Quattroventi (figlio illegittimo di Pavarotti).
Francesco Cicchella in scena al Teatro Augusteo di Napoli, Piazzetta Duca D’Aosta 263, da venerdì 4 a domenica 13 marzo 2022 con lo spettacolo “BIS!”, scritto da Francesco Cicchella, Gennaro Scarpato e Vincenzo De Honestis.
L’artista gioca tutte le sue carte in un one man show esilarante, con cavalli di battaglia come le parodie dei cantanti Ultimo, Achille Lauro, Massimo Ranieri, e tante performance completamente inedite. La comicità si sposa con la musica, come da sempre nello stile del giovane showman, per dare vita a uno spettacolo ricco di emozioni e risate.
Sul palco, oltre all’artista partenopeo, che firma anche la regia, troviamo la sua fedele spalla Vincenzo De Honestis, la band dal vivo diretta dal Maestro Paco Ruggiero e ballerine che impreziosiscono lo show con coreografie di Margherita Siesto.
La band è composta da Paco Ruggiero – Pianoforte/Tastiere; Gino Giovannelli – Pianoforte/Tastiere; Sebastiano Esposito – Chitarre; Umberto Lepore – Basso Elettrico/Contrabbasso; Elio Severino – Batteria; Emilio Silva Bedmar – Sax/Flauto; Fabio Renzullo – Tromba; Chiara Di Girolamo – Voce.
Le ballerine sono Naomi Buonomo e Giusy Chianese.
E’ una produzione AG Spettacoli & Top Agency, con allestimento e service audio/luci di Summese Service; disegno luci di Francesco Adinolfi; direttore di scena è Ferruccio Pepe; abiti di scena della Sartoria Esposito; abiti da ballo di Mariano Ranno; grafiche a cura di Antonio Scarpato; trucco e parrucco di Ciro Florio; fonico di sala è Massimo D’Avanzo.
Ticket al botteghino del teatro, nelle rivendite autorizzate o su teatroaugusteo.it (Platea € 35,00 / Galleria € 25,00). Per info: 081414243.
“Come ho sempre detto nei miei precedenti spettacoli, se noi siamo qui è solo grazie a voi, e ancora di più, dopo due anni di pandemia, questo discorso vale il triplo, in questo ultimo periodo dove abbiamo avuto paura che non saremmo mai più esistiti come attori, che non saremmo mai più saliti su tavole del palcoscenico come queste, un unico pensiero ci ha dato la forza di poter resistere : immaginare di tornare in un Teatro prestigioso come questo e poter finalmente ricevere la vostra energia e i vostri applausi. E sono ancora più felice stasera, visto che quel maledetto giorno di marzo 2020 eravamo in scena proprio qui, in questo Teatro, in una mia commedia di quell’anno, e fummo costretti a lasciare il teatro per il lockdown, di ripartire per questa nostra rinascita proprio da questo stesso Teatro Diana di Napoli che per noi è come una seconda casa”.
Con queste parole, emozionato come non mai, Vincenzo Salemme ha salutato il pubblico a fine spettacolo che gli ha tributato una meravigliosa e sentita standing ovation alla conclusione di “Napoletano? E famme na pizza!” in scena al Teatro Diana di Napoli dal 23 febbraio al 20 marzo 2022, spettacolo scritto diretto ed interpretato da Vincenzo Salemme e prodotto da Valeria Esposito per “Chi è di scena!” e Giampiero Mirra per Diana O.r.l.s.
Dopo tanto tempo, lontano dalle scene, Vincenzo Salemme torna con uno spettacolo che è una sorta di commedia-matrioska in quanto racchiude alcuni momenti di due delle commedie più allegre e divertenti di Salemme come “Una festa esagerata” e “Con tutto il cuore”. Anche la scenografia si adatta a tale “incastro” di storie, grazie all’estro creativo di Francesca Romana Scudiero che si occupa di scene e costumi, dividendo il palco del Teatro Diana in due , a sinistra l’appartamento di “Una festa esagerata” , a destra quello di “Con tutto il cuore” nel quale vengono narrata le bizzarre vicende del professore di lettere antiche Ottavio Camaldoli, reduce da un trapianto di cuore, con un grande spazio al centro, ben rappresentato da una terrazza che si affaccia sul fondale del Vesuvio che non solo rappresenta il luogo dove si svolgerà la festa della figlia 18enne del protagonista della commedia ma anche uno spazio nel quale Salemme intratterrà il pubblico con i suoi divertentissimi monologhi sugli usi e costumi, vizi e virtu’ dei napoletani, e tra battute, risate e grandi cliché’ e stereotipi su Napoli e i suoi abitanti al punto tale che lo stesso Salemme è riuscito a farne uno spettacolo divertentissimo che ha fatto ridere il pubblico in sale per più di un’ora e mezza.
Lo stesso Salemme, all’inizio dello spettacolo, ha iniziato con un meraviglioso monologo sull’importanza di sentirsi napoletani anche per lui che napoletano poi non è al 100% essendo della provincia (Bacoli) e che quando era bambino e il padre andava a lavorare a Napoli, considerava quest’ultima con una sorta di timore proprio per quel detto “vedi Napoli e poi muori” e sperava, ogni sera, che il padre ritornasse a casa vivo, o quando vedeva Napoli come un sogno lontano per i suoi sogni di ragazzo.
Tanti i racconti presi anche dal libro omonimo che poi prende a prestito una battuta di “E fuori nevica”, che si intrecciano con le storie delle due commedie rappresentate e che mettono in luce non solo l’indiscutibile bravura di Vincenzo Salemme, ma anche di tutti gli altri attori dello spettacolo come Antonio Guerriero, strepitoso nel doppio ruolo di vice portiere e nel ruolo dell’infermiere che accompagna a casa Salemme dopo l’operazione al cuore, Vincenzo Borrino, divertentissimo nel suo ruolo del cameriere puteolano che per lavorare è costretto a fingersi filippino, aiutandosi con una finta abbronzatura e buffissimi momenti del capo, Teresa del Vecchio, bravissima nel ruolo di moglie e ex moglie, sempre presente nelle più importanti commedie di Salemme e nel passato divertentissima attrice in quelle di Biagio Izzo, Sergio D’Auria nel ruolo del fidanzato trentenne ricchissimo e viziatissimo figlio di un noto politico napoletano, Fernanda Pinto nel ruolo della figlia viziata di Salemme che poco si interessa del padre, anche dopo l’operazione che per poco non la lasciava orfana e che nella commedia “Una festa esagerata” si preoccupa solo di questa mega festa di lusso che dovrà fare per il suo 18esimo compleanno senza minimamente tener conto di tutto il resto.
Tra una risata e l’altra, la forza di questa commedia è quella di ascoltare i racconti di Vincenzo Salemme su Napoli, sulla sua Bacoli e sulla sua infanzia/giovinezza. Tanti i ricordi, anche quelli che riguardando vizi e virtu’ di un famoso pizzaiolo di Bacoli, l’attore viene interrotto dal commento di una giovane donna seduta in galleria che grida: “tutto vero Vincenzo, era proprio come stai raccontando, il figlio è qui in sala accanto a me “, momento divertentissimo sottolineato dagli applausi e dalle risate di tutto il numerosissimo pubblico in sala e dallo stesso Salemme incredulo di tale straordinaria circostanza.
Napoletano? E famme ‘na pizza in definitiva ripercorre un po’ tutti i cliché’ dal caffè alla pizza, passando per i dolci, le tradizioni di famiglia, il calcio e la mozzarella; per poi smontarli a uno a uno con tanto di verità inconfutabili anche se come affermato dallo stesso Salemme, il napoletano è oltre ogni tipo di stereotipo perché’ il vero spirito del napoletano non può essere e non potrà mai essere etichettato in alcun modo.
In definitiva “Napoletano? E famme na pizza” non è solo uno spettacolo da non perdere perché grazie ad esso Salemme è stato in grado di stimolare una profonda riflessione sulla società che viviamo, senza per questo rinunciare al potere della risata e dell’umorismo tipici del teatro napoletano, del quale Salemme ne è un assoluto protagonista.
Lo spettacolo sara’ in scena al Teatro Diana fino al 20 marzo
Una bellissima emozione quella di poter assistere alla prima di “Il berretto a sonagli” il nuovo spettacolo teatrale di Gabriele Lavia, in scena al Teatro Diana di Napoli da mercoledì 9 a domenica 20 febbraio.
«È un autore che frequento molto – ha spiegato lo stesso Lavia in una recente intervista – forse perché da giovane mia nonna mi regalò una copia del volume sul suo teatro edita da Mondadori. E poi ci sono le mie radici siciliane oltre ovviamente al fatto di trovarci di fronte a uno dei più grandi drammaturghi del ‘900. Per questa nuova rappresentazione, abbiamo attinto sia alla versione iniziale del testo, quella in siciliano del 1916 scritta per la compagnia di Angelo Musco («’A birritta cu’ i ciancianeddi») che a quella successiva in italiano del 1918. Sarà un misto, quindi, anche linguistico, fra ceto borghese e popolare, in un’operazione quindi non pensata così dallo stesso Pirandello, ma reinventata per l’occasione. D’altra parte, col permesso dell’autore, anche Eduardo ne aveva fatto una sua versione in napoletano nel 1936».
Il testo, conosciutissimo, è stato reinterpretato dall’estro creativo di un grande attore e regista che da anni calca le scene dei più importanti teatri italiani e in ruoli che lo hanno, ormai da sempre, consacrato come uno dei veri immensi talenti del teatro contemporaneo.
E il carisma che ha dimostrato in scena sia come attore che come regista di questo testo, conosciutissimo ma anche difficilissimo da interpretare in una chiave decisamente moderna come quello che ha fatto sia nel linguaggio, che nella scenografia che negli stessi a volte frenetici movimenti dei protagonisti sul palco, ha donato emozioni fortissime al pubblico numerosissimo presente in sala.
In scena oltre ad una sorta di salotto elegantissimo che simboleggia la vita perbene e perbenista della famiglia Fiorita, una serie di manichini intorno alla scena, muti spettatori di quanto accade sul palco, testimoni della gente del paese, un grosso fondale abbandonato e da un grande telone bianco che separa il mondo borghese della casa dalla vita esterna e che spesso fa da “porta” all’ingresso dello stesso Ciampa e della signora Beatrice, e che crolla a terra verso la fine dello spettacolo come una sorta di “crollo” dell’apparenza e della finzione.
Anche in questa edizione, l’ipocrisia resta la protagonista assoluta, fattore assolutamente indispensabile in una società basta sui suoi rigidi equilibri e sulla capacità di ognuno di noi di poter “dosare” e “gestire” le tre “Corde” che tutti noi portiamo sulla fronte e che condizionano i nostri comportamenti.
Protagonista comunque resta l’ipocrisia, quella di una società a cui conviene mentire per non rompere i suoi rigidi equilibri.
Lo stesso Gabriele Lavia ha raccontato: «Il mio personaggio, Ciampa è il più umile ma anche il più colto di tutti. La moglie è l’amante del suo principale, la cui consorte a sua volta decide di raccontare la verità. E lui resterà in silenzio per non dover ricorrere al delitto d’onore, mentre per l’altra tradita, unica a non fingere, non resterà che un breve soggiorno in manicomio, per dimostrare che le dichiarazioni sono quelle di una folle».
La signora Beatrice Fiorica, gelosa e insoddisfatta, vuole denunciare al delegato Spano’, amico di famiglia, il tradimento del marito, IL cavalier Fiorica, con la moglie del suo scrivano Ciampa. Quest’ultimo, anziano e a conoscenza dei fatti, tollera la situazione purché venga salvato il suo pupo e la faccia, ovvero la sua rispettabilità.
Ciampa cerca di evitare la denuncia tentando di persuadere la signora Beatrice a girare la corda “seria”, ovvero, a sua detta, quella che fa ragionare ed evita i disastri.
Secondo Ciampa portiamo tutti sulla fronte tre corde come d’orologio:” la seria, la civile, la pazza. Sopra tutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile, per cui sta qua in mezzo alla fronte…; su la tempia destra, c’è la corda seria, per parlare seriamente, a quattr’occhi; a sinistra la corda pazza…quella che fa perdere la vista degli occhi… ed uno non sa più quello che fa”.
Beatrice, però, non vuol sentir parlare di tacere di fronte al tradimento del marito, così fa scoppiare lo scandalo. Tutta la famiglia, però, le va contro: la madre, il fratello, la serva, al punto che alla fine il delegato cerca di far apparire che non c’è stato alcun rapporto tra il cavaliere e la giovane Nina Ciampa.
Ma è proprio a Ciampa, al marito tradito, che la cosa ora non va più bene: è offeso e ferito, e tutti sanno ora, dopo tutto quel chiasso, che porta “il berretto a sonagli”, ovvero il cappello da buffone, e vuole la rivincita.
Sarà proprio Beatrice che ha fatto girare la corda “pazza” a subire le conseguenze dello scandalo e a salvare il buon nome del marito.
Come? Facendosi ricoverare per tre mesi in un manicomio per essersi appunto comportata da pazza: “…ha bollato con un marchio d’infamia tre persone: uno, d’adulterio; un’altra, di sgualdrina e me (Ciampa), di becco. Deve dimostrare di essere pazza-pazza davvero- da rinchiudere!… Bisogna chiuderla! Bisogna chiuderla! È … pazza! È pazza!”
In scena tutti straordinari, ognuno a suo modo caratterizza e attualizza i personaggi in scena, dalla recitazione di Federica di Martino che interpreta un’agitatissima Beatrice Fiorita, in preda alla follia della gelosia che esprime con un ritmo serratissimo sia delle parole che dei movimenti in scena, in contrapposizione alla “lentezza” di Ciampa (Gabriele Lavia) che si muove lentamente in scena rappresentando non solo il “vecchio” che difende la sua immagine di “rispettabilità “ ma anche il “ragionamento della mente”, la frivolezza di Fifi’ (Francesco Bonomo) uomo dei suoi tempi , dedito solo alla bella vita (ben rappresentato dallo spirito leggero con il quale si muove in scena, spesso ballando ed invitando a ballare anche le altre donne in scena e lo stesso Ciampa, sulle note di vecchi dischi di tango suonati grazie ad un grammofono d’epoca posto in bella vista sul palco, dalla mentalità dell’epoca della madre di Beatrice, Assunta, che si dispera per lo scandalo provocato dalla figlia anziché’ preoccuparsi per i sentimenti provati dalla figlia tradita, la vigliaccheria del delegato Spanò che pensa più a trovare il modo per scagionare il Fiorica pur di conservare il privilegio della sua posizione che è riuscito a raggiungere proprio grazie allo stesso Fiorica e alla famiglia di Beatrice.
Straordinario su tutti Gabriele Lavia che ha portato in scena, con movimenti lentissimi, con un recitazione a bassissima voce, la “stanchezza” e la “paura” di Ciampa di vedersi distruggere la “finzione” nella quale vive tutta la sua vita, “il suo personaggio” (“Pupi siamo… Pupo io, pupo lei… Pupi tutti “ ) dal bisogno di verita’ di Beatrice, che contrariamente al suo personaggio, non resiste piu nella sua vita fatta di bugie e di ipocrisia e ha un solo scopo, quello di gridare la verita’, di far scattare la “corda pazza”, travolgendo la vita di tutti.
Ma gli altri non sono disposti a farsi travolgere. Anzi. E si alleano, con un lucidissimo quanto spietato Ciampa, che escogita una soluzione spietata che condannerà Beatrice ma che salverà tutti loro.
In definitiva, una serata di emozioni e il consiglio è di non perdervi assolutamente le emozioni di un testo cosi magistralmente interpretato.