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Recensione: Umbria Jazz 50th Anniversary /Sala Podiani


Foto di SpectraFoto (www.spectrafoto.com)
Foto di Massimo Radicchi (http://www.massimoradicchi.it)

Ogni anno Umbria Jazz è l’evento più importante di tutto il panorama degli appuntamenti italiani riguardanti il jazz e tra i primi posti di tutti gli altri eventi internazionali di tale genere musicale.

Non a caso ogni anno si registrano numeri record in termini di presenza di pubblico proveniente da tutto il mondo ma anche di Artisti italiani ed internazionali che ogni anno propongono concerti di altissimo livello da tutti i palchi allestiti in tutta la città di Perugia a partire da quelli storici come quello di Piazza IV Novembre o Giardini Carducci, Arena Santa Giuliana o Teatro Morlacchi o più recentemente nella bellissima Sala Podiani allestita all’interno della Galleria Nazionale dell’Umbria.

Quest’anno poi, in occasione del 50esimo anniversario dell’Umbria Jazz Festival, i concerti sono stati ancora più numerosi e tutti di altissimo interesse e valore artistico, per giunta tutta la Redazione è stata messa a dura prova e per “tentare” di raccontare lo spirito che da 50 anni anima il senso del Festival stesso, abbiamo scelto di riepilogare, per luoghi, i tanti concerti ai quali abbiamo assistito durante i tanti giorni di programmazione dell’Umbria Jazz.

Iniziamo quindi dai concerti che nel primo week end di programmazione sono stati presentati alla Sala Podiani, un luogo di grande intensità emotiva e sensoriale, dove si è registrato quasi sempre, nonostante il caldo, il tutto esaurito.

I nomi tutti di grande livello internazionale, da Dado Moroni, Danilo Rea, Enrico Pieranunzi a Nduduzo Makhathini sudafricano, al cubano David Virelles e alla tedesca Olivia Trummer, in duo con Nicola Angelucci. Il Trio Brandee Younger che ha suonato l’arpa classica uno strumento non usale nel mondo del jazz. La grande performance di Marc Ribot che ha riscosso grandissimo successo nei due set quello delle 12 e delle 15.30.

Da citare il duo con Miguel Zenón sax contralto e Luis Perdomo al piano duo dalle sonorità latine, e anche il duo sax/chitarra Pietro Tonolo e Giancarlo Bianchetti. Un bellissimo progetto jazz di Vanessa Tagliabue Yorke non ultimi Enrico Morello in “Cyclic Signs” con Francesco Lento, Daniele Tittarelli e Matteo Botone e il trio MiXMONK con Joey Baron, Robin Verheyen e Bram De Looze.