ravenna jazz festival dal 29 luglio al 19 novembre 2021
48a Edizione
Ravenna, 29 luglio – 19 novembre 2021
Il festival Ravenna Jazz giunge alla quarantottesima edizione: una longevità che lo pone sul podio dei festival jazz italiani dalla più lunga storia. L’insolita formula con serate non consecutive, tra il 29 luglio e il 19 novembre, è frutto dei tempi complicati per lo spettacolo dal vivo.
Numerose sono le ‘ambientazioni’ dei concerti: la Rocca Brancaleone e il Parco del Museo Classis Ravenna ospiteranno le produzioni estive (Noa, l’Italian Jazz Orchestra con Silvia Donati e Fabrizio Bosso, Mauro Ottolini, Alessandro Scala assieme a Giovanni Falzone), mentre in autunno piccoli club e teatri accoglieranno le proposte di “Ravenna 48° Jazz Club”, focalizzate sull’attualità jazzistica (Tingvall Trio, Camille Bertault, Derek Brown, BartolomeyBittmann, DJ Gruff con Gianluca Petrella).
Sarà incastonato all’interno di Ravenna Jazz il tradizionale concerto dell’iniziativa didattica Pazzi di Jazz: la produzione corale-orchestrale “Pazzi di Jazz” Young Project (con i baby musicisti delle scuole ravennati in compagnia di Enrico Rava, Mauro Ottolini, Alien Dee e Tommaso Vittorini).
Il workshop di “Mister Jazz” sarà quest’anno affidato a Barbara Casini e punterà su due direttrici, intersecandole: il canto e la musica popolare brasiliana(Centro Mousiké, 12 settembre).
Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura del Comune di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero della Cultura e il patrocinio di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.
Estate con red carpet
I concerti di punta di Ravenna Jazz 2021 si terranno in estate: un ritorno all’originaria collocazione di calendario del festival.
Ambizioso nelle dimensioni orchestrali come nei contenuti e nelle modalità multimediali è l’omaggio che l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti dedicherà a Marlene Dietrich (Rocca Brancaleone, 29 luglio). La voce di Silvia Donati e la tromba di Fabrizio Bosso svetteranno sopra l’ampio organico classico-jazzistico di questa produzione originale che riscopre canzoni simbolo delle inquietudini, dei desideri proibiti e anche delle fughe verso lo svago di un’intera epoca, a cavallo tra le due guerre mondiali.