Recensione: Peppe Servillo e Natalio Luis Mangalavite in Arena Spartacus Festival 2020

di Annamaria De Crescenzo foto di SpectraFoto (www.spectrafoto.com)
Dopo tre appuntamenti di musica e teatro di assoluto successo come quelli di Raiz & Radicanto Full Band (9 luglio), La Baracca dei Buffoni in “Come una bestia!” (10 luglio), Roberto Gatto Trio (15 luglio) e alcune serate dedicate al cinema e al teatro, nell’ambito della I Edizione della Arena Spartacus Festival, rassegna estiva dedicata alla Musica, Cinema, Teatro e Danza in programma all’Anfiteatro Campano di S. Maria Capua Vetere dal 9 luglio al 15 settembre, mercoledì 22 luglio è stato presentato uno spettacolo unico nel suo genere con Peppe Servillo e Natalio Luis Mangalavite, voce e pianoforte, che ha emozionato il numeroso pubblico presente alla serata.
La rassegna e’ frutto dell’intesa di una rete culturale composta da 𝗧𝗖𝗖 𝗧𝗘𝗔𝗧𝗥𝗢 𝗖𝗢𝗢𝗣𝗘𝗥𝗔𝗧𝗜𝗩𝗔, 𝗔𝗺𝗶𝗰𝗼 𝗕𝗶𝗼, 𝗥𝗮𝗱𝗶𝗼 𝗭𝗮𝗿 𝗭𝗮𝗸, 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗶 𝗨𝗻𝗶𝘁𝗶, 𝗠𝗲𝘀𝘁𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗮𝗹𝗰𝗼, 𝗠𝗮𝗻 𝗮𝘁 𝘄𝗼𝗿𝗸, 𝗠𝗮𝗱𝗛𝗮𝘁 𝗣𝗿𝗼𝗱𝘂𝗰𝘁𝗶𝗼𝗻, riunite nel costituendo 𝗥 𝗭 𝗭 𝗵𝘂𝗯 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 insieme a 𝗔𝗥𝗧𝗘𝗠, 𝗟𝗲 𝗡𝘂𝘃𝗼𝗹𝗲, 𝗖𝗮𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗼 e 𝗩𝗼𝗹𝗰𝗮𝗻𝗼 𝗣𝗶𝗰𝘁𝘂𝗿𝗲𝘀. Si ringrazia per la speciale collaborazione il 𝗠𝗜𝗕𝗔𝗖𝗧 – 𝗗𝗜𝗥𝗘𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗥𝗘𝗚𝗜𝗢𝗡𝗔𝗟𝗘 𝗠𝗨𝗦𝗘𝗜 𝗖𝗔𝗠𝗣𝗔𝗡𝗜𝗔, Direttrice dott.ssa 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗮 𝗥𝗮𝗴𝗼𝘇𝘇𝗶𝗻𝗼, 𝗹’𝗨𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦. 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗖𝗮𝗽𝘂𝗮 𝗩𝗲𝘁𝗲𝗿𝗲, dott.ssa 𝗜𝗱𝗮 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶, il 𝗠𝘂𝘀𝗲𝗼 𝗔𝗿𝗰𝗵𝗲𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼 𝗔𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗖𝗮𝗽𝘂𝗮 e 𝗠𝗶𝘁𝗿𝗲𝗼 𝗔𝗻𝗳𝗶𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 e la 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗖𝗮𝗽𝘂𝗮 𝗩𝗲𝘁𝗲𝗿𝗲 che ha l’obiettivo di rilanciare il settore dello spettacolo dal vivo e nel contem;po valorizzare il patrimonio artistico e culturale della Campania a partire da uno dei posti piu belli a livello architettonico e storico quale e’ appunto Santa Maria Capua Vetere.
Lo spettacolo è partito dalla lettura, anzi dall’interpretazione con lo stile particolarissimo di Peppe Servillo, di alcune pagine del libro “Il resto della settimana” di Maurizio De Giovanni accompagnato dalla musica del pianoforte di Mangalavite che ha arricchito lo spettacolo di melodie e note di coinvolgente emozione.
Il libro è una “È una storia dedicata al calcio, quello in cui la passione si trasforma in “malattia”, ma è anche una storia dedicata a Napoli, al sentimento di una città intera per la sua squadra e per tutti i campioni che l’hanno attraversata. Miti compresi. E per miti, lo sanno tutti si intende l’unico, quasi innominabile dio del calcio, Diego Armando Maradona che, a distanza di trent’anni non riesce ad essere dimenticato”.