Mariano Russo, Sorrento lo ricorda con la musica di Mario Rosini

Il concerto in memoria di Mariano Russo, che si è svolto ieri sera al Teatro Tasso di Sorrento, è inserito nel cartellone di eventi di“SurrientoGentile“, la manifestazione organizzata dagli Albergatori ,Ristoratori e Commercianti di Sorrento, la serata per ricordare Mariano Russo è stato finanziato dalla Famiglia Russo. In questo contesto, l’omaggio a Mariano Russo, noto imprenditore e albergatore sorrentino, ha assunto un significato che è andato ben oltre la dimensione dell’evento, trasformandosi in un momento di memoria condivisa e di forte identità territoriale. la serata dedicata a Mariano Russo ha rappresentato un ideale punto di incontro tra passato e presente, tra ricordo e partecipazione. Un “ritorno” simbolico, affidato alla musica, linguaggio che più di ogni altro ha accompagnato la sua esistenza e il suo modo di vivere la comunità.

Mariano Russo è stato un uomo che ha attraversato il tempo senza subirlo, un protagonista della vita cittadina capace di coniugare intraprendenza, passione e amore per il bello. Imprenditore lungimirante, ma soprattutto uomo di cultura e di relazioni, ha vissuto la musica come linguaggio universale, come luogo di incontro e come forma autentica di gioia. Attorno a questa eredità, fatta di note, incontri e umanità, prende forma ogni anno una serata che non è commemorazione statica, ma ritorno vivo e pulsante.

A dare avvio alla serata, prima che le note prendessero il sopravvento, è stato l’intervento di Mariella Russo, figlia di Mariano, che con parole intense ed emozionate ha saputo restituire al pubblico il ritratto umano e culturale del padre. Mariella ha esordito così: “Ci sono vite che non si piegano al passare del tempo, ci sono vite che il tempo lo posseggono, ci sono vite che dimostrano che si può restare giovani finché si continua ad imparare, ci sono vite insomma che sono la prova che lo scorrere del tempo diventa vecchiaia solo quando si smette di crescere”.

Dopo queste parole profonde, Mariella ha aperto il suo intervento con i ringraziamenti, rivolgendosi non solo al folto pubblico che ha riempito il Teatro Tasso di Sorrento, ma anche agli Albergatori, Ristoratori e Commercianti della città e non per ultimo a Giuseppe Prudente, che l’ha sostenuta nella realizzazione di questa speciale serata. Ha sottolineato quanto fosse importante condividere insieme questo momento di memoria e musica, evidenziando come la celebrazione della vita e dell’opera di Mariano potesse essere un’occasione di unione e di riflessione per tutti i presenti.

Il suo intervento è stato un viaggio intimo e affettuoso nella vita del padre, presentato non solo come figura pubblica, ma come uomo capace di restare giovane perché mai smesso di imparare, di ascoltare, di lasciarsi attraversare dalla curiosità. Mariella ha evocato una vita accompagnata dalla musica in tutte le sue declinazioni: dal jazz alla canzone napoletana, dal gospel agli incontri con grandi artisti della scena italiana e internazionale, restituendo l’immagine di un uomo che viveva la musica come esperienza quotidiana e condivisa.

Attraverso i suoi ricordi, Mariano emerge come un “combattente gaudente”, capace di affrontare la vita con intensità e leggerezza insieme, trasformando ogni occasione in un momento di bellezza. Le serate musicali in suo nome, che negli anni hanno ospitato generi e interpreti diversi, diventano così la naturale prosecuzione di una passione autentica, mai interrotta, che continua a parlare attraverso chi lo ha amato e lo ricorda.

A raccogliere questo filo emotivo e a proiettarlo verso il presente è stato poi Matteo Acampora, nipote di Mariano, che ha affidato alla canzone A Chiù Bella il significato simbolico dell’edizione di quest’anno. Da una prima lettura come ideale dedica al nonno, Matteo ha saputo ribaltare la prospettiva, trasformando il brano in un messaggio che sembra partire proprio da Mariano per arrivare a tutti: un invito all’unità, alla concordia, alla responsabilità collettiva. In un tempo segnato da divisioni e fragilità, la musica diventa così speranza e augurio: essere insieme, essere in armonia, essere – tutti – la cosa più bella di questo paese. Con queste parole, dense di memoria e futuro, la serata ha potuto lasciare spazio alle note, già accolte da un pubblico emotivamente pronto ad ascoltarle.

Il pubblico, numeroso e partecipe, risponde con attenzione e silenzio rispettoso, accompagnando i brani con applausi caldi ma mai invadenti. In sala si percepisce un clima di memoria condivisa, più che di semplice intrattenimento: molti spettatori sembrano conoscere personalmente la figura di Mariano Russo, e la serata assume così il valore di un rito civile, oltre che musicale.
Il concerto si configura quindi come un omaggio sobrio e coerente, in cui la musica di Rosini diventa strumento di ricordo e di comunità, restituendo l’immagine di un uomo che ha lasciato un segno concreto e ancora vivo nella storia di Sorrento.

Dopo le toccanti parole di Mariella Russo e di Matteo Acampora, la serata ha preso ufficialmente il via con l’ingresso sul palco del Mario Rosini Trio. Ad aprire il concerto è stato Mario Rosini, voce e pianoforte, musicista originario di Gioia del Colle noto per la sua voce calda, espressiva e per l’abilità interpretativa al pianoforte. Rosini vanta una lunga carriera musicale: si è classificato al secondo posto al Festival di Sanremo nel 2004 con il brano Sei la vita mia, è docente di canto jazz e ha partecipato alla quarta edizione di The Voice Senior su Rai 1, ottenendo grande apprezzamento da parte del pubblico e della critica. Ha collaborato negli anni con tantissimi Artisti tra i quali Pino Daniele, Sarah Jane Morris, Gino Vanelli, Mick Goodrick, Mia Martini, Rossana Casale, Tosca e tanti altri.

Accanto a lui si sono esibiti due musicisti di grande esperienza:

Mimmo Campanale, alla batteria, è una figura di riferimento nel panorama jazz italiano. Autodidatta con profonde radici nel jazz, ha collaborato con numerosi artisti e formazioni di rilievo, tra cui il Trio Italiano di Ute Lemper, progetto di respiro internazionale. Da decenni fa inoltre parte del progetto di Rosini, contribuendo in modo determinante a rendere il trio un ensemble solido, affiatato e fortemente comunicativo.

Paolo Romano, al basso elettrico, artista versatile la cui presenza nel trio fornisce un fondamento ritmico e armonico ricco e raffinato, in grado di sostenere e valorizzare le improvvisazioni e i dialoghi musicali sul palco.

La complicità tra i tre, cresciuta in anni di concerti e collaborazioni, ha permesso di dare vita a un’esibizione intensa e dinamica, capace di abbracciare stili diversi e di catturare l’attenzione del pubblico fin dalle prime note.

Mario Rosini ha aperto il concerto con la poesia di Totò “A cchiù bella”, un breve componimento in dialetto napoletano che celebra la bellezza femminile, paragonando la donna amata alla più bella rosa del paese. I versi, ricchi di delicatezza e sentimento, descrivono un’essenza profumata che infonde amore, e la poesia è diventata celebre anche grazie alla sua interpretazione musicale da parte di Giuni Russo. Con la sua voce intensa e il pianoforte a fare da compagno ideale, Rosini ha saputo dare nuova vita a questo classico, catturando l’attenzione del pubblico e creando subito un legame emotivo con la platea.

La serata ha mostrato tutta la versatilità musicale di Mario Rosini, capace di muoversi con disinvoltura tra generi diversi, dalla raffinatezza del jazz ai ritmi caldi e coinvolgenti dei Caraibi, passando per la tradizione della musica italiana fino agli omaggi alla musica internazionale. Rosini ha interpretato brani di Stevie Wonder, trasmettendo tutta l’energia e la gioia dei suoi classici, e ha reso omaggio a Pino Daniele, ripercorrendo con la sua voce e il pianoforte le melodie che hanno segnato la storia della canzone partenopea.

Ogni brano della scaletta diventava così un piccolo viaggio tra emozione e virtuosismo, con momenti più intimi e altri di grande energia, dimostrando come la serata non fosse solo un concerto, ma un omaggio completo alla musica e alla memoria di Mariano Russo, unendo la bellezza della poesia, delle melodie e della performance live in un’esperienza unica per il pubblico.

Al termine del concerto, Mariella Russo è salita nuovamente sul palco per ringraziare personalmente Mario Rosini e tutti i presenti, sottolineando quanto fosse stata speciale una serata che ha onorato la memoria del padre come meritava. Con grande entusiasmo, Mariella ha chiesto a Rosini un bis: “Sei la vita mia”, il brano che lo aveva portato al secondo posto a Sanremo nel 2004. Con questo gesto, la serata si è chiusa in un clima di emozione e partecipazione, lasciando nei presenti un ricordo indelebile di musica, poesia e affetto condiviso.

Ma la serata non si è fermata qui: il cantante ha voluto “donare” ulteriori bis, alternando con naturalezza brani di Stevie Wonder e omaggi a Pino Daniele, Lucio Battisti, confermando la sua versatilità e la capacità di trasformare ogni pezzo in un dialogo diretto con il pubblico.

In quei momenti finali, il Teatro Tasso si è trasformato in un luogo di pura energia musicale, dove jazz, pop internazionale e le radici della musica napoletana si sono incontrate in un’unica esperienza dal ritmo incalzante e dall’impatto emotivo autentico. L’applauso finale, lungo e caloroso, ha suggellato una serata che non si è limitata a ricordare Mariano Russo, ma lo ha celebrato attraverso la musica, la poesia e la performance di artisti capaci di lasciare un segno concreto nella memoria di chi era presente.

Un evento che, pur nella sua intimità, ha avuto la forza di trasformare un momento di ricordo in una vera celebrazione della vita, dell’arte e della capacità universale della musica di unire, emozionare e sorprendere.

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