Recensione: “O Tello … o io” di Francesco Paolantoni al Teatro Cilea
di Annamaria De Crescenzo
(foto immagine di copertina: Anna Camarlengo)
Serata di grandissimo successo di pubblico ieri sera, venerdi 1 marzo, al Teatro Cilea per lo spettacolo scritto e diretto da Francesco Paolantoni “O Tello.. o io “ interpretato dallo stesso Paolantoni nelle vesti di regista e poi dello stesso Otello, Stefano Sarcinelli (Jago), Alduino Speranza (suggeritore), Raffaele Esposito (Cassio), Viola Forestiero (Desdemona), Felicia del Prete (Emilia moglie di Jago al servizio di Desdemona).

Con l’ironia e la sagacia che contraddistingue il comico napoletano, la commedia racconta le disavventure di una compagnia amatoriale, la quale stufa di rappresentare sempre le stesse commedie di Eduardo, decide di mettersi alla prova scegliendo di portare in scena una delle piu’ famose ma anche difficili opere di Shakspeare Otello.
Tra tentativi di prove, deliranti discussioni tra gli attori, e la disperazione sull’assenza imprevista del protagonista, il dramma shakespeariano sembra proprio impossibile da portare avanti, a meno che il regista stesso interpreti Otello.
Lo spettacolo inizia con un primo atto tutto incentrato sulle prove del testo da recitare che dovrebbe essere portato in scena la sera successiva.
Un grandissimo attore come Francesco Paolantoni intepreta perfettamente il personaggio principale della commedia, Francesco appunto, che stanco del suo lavoro come Direttore di banca, mette cuore e vita nella passione del Teatro che lo fa sentire vivo e come regista cerca di coinvolgere e insistere con i suoi compagni di scena nelle prove che non iniziano mai perche’ ognuno di loro ha mille problemi , mille ansie , mille difficolta’ nella loro vita quotidiana.
Deliranti discussioni interpersonali tra i vari attori e dissertazioni sul senso stesso del teatro amatoriale, creano continue interruzioni, che rendono difficile procedere con le prove. Come se non bastasse tutto questo, giunge anche la notizia che l’attore che interpreta Otello ha dato forfait. Toccherà al regista (Paolantoni) prenderne il posto, senza però conoscere le battute.
Straordinari anche tutti gli altri attori e attrici sul palco, a partire da un complessatissimo Stefano (Stefano Sarcinelli) che praticamente vede nemici dappertutto credendo che tutti ce l’abbiano con lui, pieno di ansie che cerca di combattere grazie alla frequentazione di un Guru e della sua comunita’ (esilarante la sua battuta quando i compagni in scena hanno delle difficolta’ e lui cerca di salvarli da loro stessi con un divertentissimo . “Vienici a trovare” ), Gigino (Alduino Speranza) grandissimo attore che mal sopporta il piccolissimo ruolo (“ma io ho solo tre battute… “) che gli ha affidato Francesco e cerca di convincerlo a mettere in scena commedie piu’ divertenti o meglio ancora musical americani come “West Side Story” esibendosi in un ballo esilarante candidandosi come attore protagonista dello stesso musical, per poi accettare con grande sofferenza il ruolo di “suggeritore” anomalo, visto che per interpretare tale ruolo si veste con abiti di scena e combina solo guai dietro le quinte, anche quello di mettere sottosopra il copione, facendo cadere tutti i fogli e non riuscendo piu a trovarne il filo conduttore, Raffaele (Raffaele Esposito) detto “O professore”, per la sua cultura e la sua conoscenza delle parole e dei modi di dire che si esprime appunto come un grande letterato e che cerca di spiegare ogni volta l’origine delle parole e dei detti napoletani allo stesso Francesco che mal sopporta questo suo modo di fare ma che in realta’ si rifugia nella compagnia teatrale per sfuggire ad una moglie despota e ad una figlia viziatissima che lo tiene letteralmente in pugno.
Straordinarie anche le due attrici in scena, Viola (Viola Forestiero) che nell’Otello dovra’ interpretare Desdemona, nella vita un avvocato impegnatissima nel lavoro ma vessata e controllata dal fidanzato geloso che l’ossessiona con le sue telefonate e il suo controllo asfissiante (e qui viene sottolineato il tema importantissimo della violenza sulle donne che viene trattato e risolto da Paolantoni con grandissima sensibilita’ e dolcezza ) e dal quale poi si liberera’ con un bellissimo finale a sorpresa che non svelero’ per lasciarvi la curiosita’ di vederlo a teatro, ed infine Elvira (Felicia del Prete) una donna sposata ma infedele che si rifugia nel teatro in realta’ per liberarsi dagli obbligi verso un marito che non sopporta (.. Mammaaaa chist’ .. mi chiama per sapere cosa c’e’ per cena.. ma perche’ deve cenare pure stasera ? ) e per assecondare la sua passione di interpretare donne carismatiche del teatro napoletano come Concetta di Eduardiana memoria, splendido personaggio in “Natale in casa Cupiello”.
Insomma ognuno di loro vede nel Teatro una sorta di riscatto nei confronti di una vita che non ha concesso loro molto o che li tiene prigionieri di un ruolo che non sopportano o non hanno mai sopportato nella loro vita.
Nella seconda parte (in una situazione alla «Rumori fuori scena»), si assiste al debutto dello spettacolo. La scena, divisa a metà, mostra contemporaneamente il palcoscenico, su cui avviene la disastrosa rappresentazione dell’Otello, e i camerini, in cui tra gli attori accade di tutto.
Francesco che ha accettato di sostituire il primo attore che si scoprira’ solo alla fine li ha abbandonati per entrare in una compagnia di attori professionisti a Roma, non conoscendo la parte di Otello, e’ nelle mani, o per meglio dire, nelle parole del suggeritore Gigino che lo fa combinare un vero e proprio disastro in scena.
«Ne accadono davvero di tutti i colori – ha dichiarato Paolantoni in un’intervista – e si ride molto. Le persone comuni si possono facilmente rispecchiare, perché le interazioni fra gli attori si nutrono della vita di ogni giorno. Penso che anche Shakespeare si divertirebbe molto. Si ride, ma si pensa anche».
Ed e’ vero che si pensa molto visto che il testo scritto dallo stesso Paolantoni offre spunti di riflessione sulla gelosia (e Otello ne e’ un esempio famoso in tutto il mondo ) ma anche e soprattutto sulla violenza contro le donne visto che alla fine lo stesso autore suggerisce un finale inaspettato e assolutamente diverso rispetto alla tragedia shakesperiana ma accolto con un grandissimo applauso dal numerosissimo pubblico presente in sala perche’ finalmente pone l’accento sulla necessita’ di trovare le giuste soluzioni ad uno dei seri problemi di questi ultimi tempi come quello del femminicidio, visti i troppi casi di cronaca che purtroppo ogni giorno sono presenti sulle pagine dei giornali e nei servizi giornalistici in TV.
Insomma con questo spettacolo ancora una volta Francesco Paolantoni ha dimostrato non solo di essere un grande attore (magnifica la sua interpretazione con relative “vocine” del tarlo della gelosia che attacca la “cervella” ) ma anche di un autore sensibile e attento al racconto di un dramma quotidiano come la violenza sulle donne proponendo un finale a sorpresa che ha messo d’accordo tutti in sala, uomini e donne indifferentemente, perche’ tutti noi siamo ormai stanchi di assistere impotenti ad un dramma infinito come quello della violenza.
Ma lo spettacolo riserva una sorpresa dietro l’altra.
Tornati sul palco per ringraziare e salutare il pubblico, l’inarrestabile Francesco Paolantoni ha creato un divertentissimo momento di “Teatro nel Teatro” chiamando in causa Alduino Speranza e lui stesso in un momento goliardico assolutamente esilarante che non svelero’ per attrarvi a vedere lo spettacolo che sara’ in scena fino al 10 marzo e che vi invito a non perdere assolutamente perche’ vi permettera’ di vivere una serata magnifica di Teatro e di risate autentiche.
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