Recensione: SORRY WE MISSED YOU: il cinema che racconta la realtà

 

di Alessio Bosi

Trama:
Ricky, Abby e i loro due figli vivono a Newcastle e sono una famiglia unita. Ricky è stato occupato in diversi mestieri mentre Abby fa assistenza domiciliare a persone anziane e disabili. Nonostante lavorino duro entrambi si rendono conto che non potranno mai avere una casa di loro proprietà. Ricky, però, ha l’occasione per realizzare i sogni familiari, diventare un trasportatore freelance e guadagnare cifre importanti ma per acquistare il furgone bisognerà vendere l’auto di Abby. Non tutto, però, è come sembra.

 

 

Io lo definisco un film “empatico”.
Ken Loach coglie ancora nel segno e ci regala uno spaccato di realtà, come solo lui sa fare, la realtà del lavoro sfruttato, quello dei corrieri, e di una famiglia in cui i genitori si fanno in quattro per tenerla unita e per garantire un futuro ai propri figli, con tutte le difficoltà del caso. Quello che colpisce sempre di Loach è la capacità di farci “vivere” i personaggi, di entrare in empatia con loro e provare le loro stesse emozioni, come se fosse lo spettatore al centro della vicenda. Non è da tutti. Assolutamente da vedere.

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