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Recensione/ Umbria Jazz a Terni: la seconda edizione si conclude con l’energia dei Funk Off

Di Annamaria De Crescenzo
Foto Mario Catuogno by SpectraFoto 

Funk Off Umbria Jazz Spring #2 ©SpectraFoto

Per l’ultimo giorno di Umbria Jazz Spring 2ª edizione abbiamo deciso, avendo già seguito tutti gli altri concerti previsti nel programma della rassegna, di ascoltare e fotografare la marchin’ band più famosa d’Italia i Funk Off in un insolito quanto affascinante percorso alle Cascate delle Marmore.

Dopo 20 anni di attività che hanno festeggiato nel 2018 con un grande concerto al loro paese Vicchio del Mugello, e più di 800 concerti, i Funk Off non solo sono la prima funky marchin’ band italiana, ma grazie alla loro particolarissima musica che fonde ritmi groove e di black music con arrangiamenti jazz di grande livello e ad una profonda energia e allegria che pervade tutta la band hanno dato un senso diverso all’essere una marchin’band in Italia.

Guidati da Dario Cecchini che scrive e arrangia anche la loro musica, i FUNK OFF sono degli autentici “vulcani” della musica. Non solo suonano in modo assolutamente coinvolgente, ma sono la quintessenza dell’allegria, dello stare insieme con divertimento e lo dimostrano in ogni loro concerto, che siano i palchi di Umbria Jazz (dal 2003 sono Marchin’ band ufficiale di tale Festival) o le strade delle città che li ospitano.

 

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Recensione/ Umbria Jazz Spring II Edizione: Terni vive una Pasqua all’insegna della musica jazz

Di Annamaria De Crescenzo
Foto di Mario Catuogno by SpectraFoto

Il terzo giorno della nostra permanenza a Terni per la seconda Edizione di Umbria Jazz Spring, avendo già visto tutti i concerti fissati nel programma del Teatro Secci degli Artisti italiani ed internazionali invitati per tale Edizione, ci siamo dedicati all’ascolto, nel Caffe del Corso di due progetti di validissimi musicisti jazz italiani: “Modalità Trio” con Massimo Moriconi al contrabbasso/basso, Nico Gori al clarinetto/sax , Ellade Bandini alla batteria e l’altro progetto “Duet” sempre con Massimo Moriconi e Emilia Zamuner alla voce.

Nel presentare proprio il progetto “Duet”, Giovanni Serrazanetti ha definito il progetto come uno dei più belli della rassegna e la stessa Emilia Zamuner come l’autentica rivelazione dell’intera edizione di Umbria Jazz Spring. In effetti il progetto che ha dato vita ad una collaborazione tra i due artisti nata in occasione della vittoria di Emilia Zamuner al Premio Massimo Urbani 2016. Da tale collaborazione è nato “Duet” il loro primo disco insieme contenente brani decisamente jazzistici come “My Funny Valentine”, “Summertime” , “Caravan” seguiti da brani portati al successo da Mina, con la quale Massimo Moriconi ha collaborato per decenni, come “La Gatta” e “Tintarella di Luna” e da brani riarrangiati dallo stesso Massimo come in “Almeno tu nell’universo” e “Donna” reso celebre dal Quartetto Cetra. Ma l’emozione più grande arriva con l’interpretazione di “Nuvole” un dolcissimo brano scritto da Massimo Moriconi e dedicato alle figlie che esprime tutta la poesia che solo un musicista compositore di altissimo livello può esprimere.

 

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Recensione/ Umbria Jazz Spring II edizione: secondo giorno all’insegna dei ritmi della musica gospel e soul

Di Annamaria De Crescenzo
Foto di Mario Catuogno by SpectraFoto

Virginia State Gospel Choir Umbria Jazz Spring #2 ©SpectraFoto

Il secondo giorno di permanenza ad Umbria Jazz Spring 2ª edizione non poteva iniziare se non seguendo il ritmo e le sonorità gospel del Virginia State Gospel Choir al Santuario di San Francesco, uno dei santuari più belli dell’Umbria e che è stato location indimenticabile lo scorso anno del concerto di Paolo Fresu e Giovanni Sollima “Two Island” e due anni fa sempre con Fresu e Daniele Di Bonaventura con “Altissima Luce”.

Formata da 35 elementi con un altissimo livello tecnico, il Virginia State Gospel Choir è tra i più famosi e riconosciuti cori gospel su scala mondiale. La corale è composta da giovani musicisti laureati presso la Virginia University e da solisti di altissimo livello con un talento straordinario.

Nel 1977 il già numeroso gruppo registra il suo primo album “Everyday with Jesus” seguito nel ’78 da un secondo lavoro, “He’s Able”. La formazione negli anni accumula riconoscimenti e premi grazie al susseguirsi di direttori artistici di altissimo livello e al ricambio generazionale di nuove voci che conferisco al coro una sempre nuova linfa.
Il successo internazionale arriva nel 1992 quando James Holden ne diventa il direttore artistico: da allora il Virginia State Gospel Chorale attraversa con i suoi concerti gli Stati Uniti per poi spopolare anche in Europa. Nella primavera del 2003 il gruppo si aggiudica il primo premio al National Black Music Caucus Choir Competition, il prestigioso concorso Gospel di New York che già li aveva visti diverse volte vincitori a partire dal 1985 e stavolta li vede imporsi su ben 11 delle 13 categorie in gara. Nel 2004 e nel 2007, impegnati in tournée europee, arrivano ad esibirsi insieme ad altri artisti internazionali al Concerto di Natale trasmesso in mondovisione. Successivamente il Coro si arricchisce della presenza di un musicista d’eccezione: Perry Evans, che guida la formazione verso nuovi e sempre più alti livelli di qualità.
Nel 2012 riceve il premio del pubblico al prestigioso Verizon’s How Sweet The Sound e nel 2013 la sua partecipazione a American’s Got Talent entusiasma milioni di telespettatori.
Prosegue sull’onda del successo tra numerose esibizioni e tournée nel 2014 fino a raggiungere un altro importante traguardo qualificandosi al primo posto allo Steve Harvey Neighborhood Award Best Church Choir Competition 2015, tenutosi il 9 agosto al Georgia World Conference Center in Atlanta.

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Durante i due concerti (venerdì sera e sabato mattina) sono riusciti con la loro musica che attinge ai generi più diversi, mescolando gospel, spirituals, blues, raggae, musica africana tradizionale, interpretati da splendide voci anche dei solisti davvero strepitose, a conquistare il consenso e gli applausi lunghissimi del numerosissimo pubblico presente nel Santuario, che si emoziona durante i vari canti proposti fino a scatenarsi grazie ad una travolgente versione di “Oh Happy Day” con la quale i Virgina State Gospel Choir salutano il pubblico di Umbria Jazz Spring.

 

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Recensione/ Umbria Jazz Spring II Edizione: la Black Music invade la città di Terni

di Annamaria De Crescenzo
foto:Mario Catuogno by SpectraFoto

Dal 18 al 22 aprile Terni è stata invasa dal più corposo e articolato cartellone di Black music a livello nazionale ed internazionale grazie alla seconda edizione di Umbria Jazz Spring che ha portato oltre 100 artisti per 60 eventi per la gran parte ad ingresso gratuito, tranne che per i concerti che si sono tenuti al Teatro Secci e che comunque prevedevano un biglietto di ingresso di soli 10 euro, distribuiti, oltre che in Teatro, nei locali partner della manifestazione come il Caffè Bugatti, il Rendez-Vous,  il Fat Art Music e il Caffè del  Corso, che hanno messo a disposizione dell’organizzazione del Festival i loro locali in apprezzatissimi e seguitissimi  “Jazz Lunch” e “Jazz Dinner”  per i concerti dei più bei gruppi jazz degli ultimi anni,  il bellissimo scenario delle Cascate delle Marmore dove i Funk Off hanno animato con la loro musica da street band il piazzale principale del Belvedere Inferiore delle Cascate, e l’atmosfera emozionante della Chiesa di San Francesco che ha ospitato i due concerti del coro Gospel

In realtà è il terzo anno che la kermesse torna  Terni, dopo il “numero zero” di due anni fa, sempre organizzato dalla Fondazione Umbria Jazz e il sostegno messo a disposizione dalla Fondazione Carit, con l’obiettivo di estendere la musica jazz anche alla città di Terni, dopo la magia che ogni anno si realizza a luglio a Perugia  e a fine dicembre, per il Capodanno, ad Orvieto con le due edizioni  Summer e Winter che registrano ogni anno migliaia e migliaia di  presenze con record di incasso strabilianti.

Sin dal giorno di apertura della rassegna primaverile di Umbria Jazz si è manifestata una grande attesa e una grande emozione per quelli che sarebbero stati giorni vissuti all’insegna della musica jazz, soul, blues e gospel del mondo.

Anche gli stessi organizzatori della Fondazione Umbria Jazz capitanati dal Direttore Artistico Carlo Pagnotta, sempre presente, insieme a tutti i suoi collaboratori come Enzo D’Anna e Giovanni Serrazanetti ad ogni concerto e ogni evento della rassegna, erano evidentemente emozionati ed orgogliosi dei nomi presenti nel programma, punte di diamante della Black Music degli ultimi anni nel mondo.

E stessa emozione anche per i proprietari e i gestori dei locali e dei jazz club partner della manifestazione che hanno avuto numerosissime prenotazioni sia per i concerti previsti dal programma sia per l’ormai storico jazz club di Terni il Caffè Bugatti, che ha avuto sempre il locale affollatissimo, che per le nuove location del Rendez-Vous (“Siamo molto soddisfatti, abbiamo avuto tantissime prenotazioni e di ciò siamo contenti, visto che per lanciare e valorizzare il locale puntiamo sulla musica e sul jazz”), del Fat Art Club che ha ospitato sia star internazionali della musica come Angela Mosley che artisti italiani come l’Amedeo Ariano Trio, mettendo a disposizione di Umbria Jazz tutta la loro esperienza sia per l’aspetto culinario che per l’accoglienza e la competenza nel gestire uno dei locali più belli della città, e del Caffe del Corso, gestito dal gentilissimo Alessandro Sani che ha proposto dei menu creati apposta per la manifestazione e ha ospitato, oltre alla musica, anche una bella mostra fotografica di Alberto Mirimao, fotografo ufficiale di Umbria Jazz Spring, con alcune delle sue foto delle precedenti edizioni ternane.

 

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ALESSANDRO LANZONI: il 19 aprile esce Unplanned Ways

ALESSANDRO LANZONI

Unplanned Ways

ALESSANDRO LANZONI – PIANO

THOMAS MORGAN – DOUBLE BASS

ERIC MCPHERSON – DRUMS

Un magico incontro tra musicisti di differenti generazioni, annoverati tra le maggiori personalità della scena jazzistica odierna.

Un’esperienza comune che si è subito tradotta nella volontà di costruire insieme qualcosa di bello e di nuovo, all’insegna della continua ricerca della fusione e dell’interplay, affrontando un repertorio di standards jazz, scegliendo in assoluto quelli tra i più avvincenti e meravigliosi del catalogo americano.

Il loro cd dal titolo Unplanned Ways registrato a New York nell’inverno del 2018 è infatti formato da quasi esclusivamente standards ed uscirà per Cam Jazz il 19 aprile, subito dopo il loro tour di presentazione.

Colpisce molto il loro modo di interpretare questi brani, si avverte infatti il bisogno di rispettare la tradizione jazzistica ma allo stesso tempo non c’è alcun tipo di rinuncia nel prendersi rischi per costruire qualcosa di veramente originale.

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Leonardo de Lorenzo Trio in “The Ugly Duckling” per Live Tones

Nella hall dell’Hotel delle Terme di Agnano venerdì 12 aprile è stato presentato “The Ugly Duckling” un cd il cui repertorio propone composizioni originali di Leonardo De Lorenzo pubblicato nel 2017 e registrato con uno stile “Meet&Reel” ovvero live con pubblico in sala.

Dopo 10 anni Leonardo De Lorenzo ,batterista napoletano,ripropone l’organico del trio.

Dopo diversi lavori discografici pubblicati fino ad oggi ,lavori in cui gli organici si sono via via allargati fino a diventare ensemble con nove/dieci elementi,con sezioni di fiati e di archi con questo cd c’è il ritorno alla formula più intima del trio: Leonardo De Lorenzo alla batteria, Marco de Tilla al contrabbasso, Ergio Valente al piano e come guest star  Jerry Popolo al sax.

Leonardo De Lorenzo dal 1985 svolge un ‘intensa attività concertistica e didattica.Presidente dell’Associazione di promozione sociale e culturale “L’Isola dei Girasoli”,con la quale conduce il progetto “Musica in corsia –i concerti del sorriso”, portando la musica negli Ospedali pediatrici italiani.Ha registrato numerosi dischi in qualità di sideman e come leader.Ha collaborato ,suonato e registrato con alcuni dei nomi più prestigiosi nel campo del jazz nazionale ed internazionale. In veste di leader ha pubblicato “Entropia” nel 2006, “Pictures nel 2010 “Nice to Meet You” nel 2012. Inoltre ha pubblicato l’audio libro di favole e musica dal titolo “Le Favole dell’ Isola dei Girasoli”,scritto dai bambini delle scuole di San Giuseppe Vesuviano ,il lavoro “Waiting for” nel 2016 e l’audio libro “Ti presento Francesco” dedicato al figlio Francesco, al quale il batterista ha dedicato gran parte delle sue composizioni, con la presenza di prestigiosi ospiti come Tullio De Piscopo,Paolo Fresu e la violoncellista Giovanna Famulari. Ha anche pubblicato tre libri di tecnica del tamburo ed una raccolta di studi per il tamburo. Continua a leggere

Recensione: Piano City Napoli 2019: la musica ha inondato di note la città

di Clementina Abbamondi

Venerdì 5 aprile sotto l’emiciclo del colonnato della chiesa di San Francesco di Paola 21 pianoforti hanno suonato all’unisono inaugurando così con un concerto meraviglioso la sesta edizione di Piano City Napoli . Quest’anno tre giovani compositori napoletani Lorenzo Corrado, Andrea Laudante, Alfredo Giordano Orsini, studenti della scuola di Composizione di Patrizio Marrone hanno elaborato un programma che si è focalizzato sul repertorio operistico di Mozart, Puccini, Bizet, Rossini in particolare le celeberrime ouverture di opere quali Il Flauto Magico, Manon Lescaut, Carmen, La Gazza Ladra.

Magica è l’atmosfera che si è creata in Piazza Plebiscito quando a poco a poco i pianoforti hanno cominciato a suonare a due a due in un crescendo che ha raggiunto l’apice quando tutti i 21 pianoforti hanno suonato contemporaneamente .L’illuminazione del colonnato ha contribuito a rendere l’atmosfera veramente incantata i colori proiettati passavano dal rosso al verde al blu ed il suono dei 21 pianoforti arricchiti dalle risonanze del porticato e della piazza avvolgevano il pubblico in un’atmosfera unica. I 21 giovani pianisti sono stati selezionati attraverso un bando regionale e provenivano da diversi Licei Musicali della Regione Campania coordinati da Patrizio Marrone e diretti da Mariano Patti. Durante il concerto davanti al Palazzo Reale è stata proiettata L’Opera “Sol” dell’artista Davide Cantoni a cura di Blindarte.

 

Sabato 6 nella hall dell’Hotel delle Terme di Agnano a cura del Live Tones”, una nuova location di Piano City , tre giovani pianisti hanno suonato alternandosi ed hanno eseguito degli arrangiamenti sia di standards jazz sia di musica classica. Eunice Petito ha eseguito standards jazz riarrangiati in maniera personalissima dimostrando di essere oltre che una abilissima pianista una brava arrangiatrice. Giuseppe Di Maio ha rielaborato delle caratteristiche ritmiche e melodiche di alcune delle composizioni di Chopin ed il suo progetto musicale presto diventerà un lavoro discografico. Paolo Astarita ha presentato dei brani standard jazz regalando agli spettatori una prova di grande virtuosismo e di grande talento .

Nel Maschio Angioino dove si sono susseguiti moltissimi concerti sia di musica jazz sia di classica suddivisi nelle varie sale è stato presentato un nuovo progetto di due pianisti Armanda Desidery e Giosi Cincotti che si sono esibiti nella Sala dei Baroni . I due pianisti dopo tanti anni di amicizia hanno finalmente realizzato il sogno di suonare insieme. Una musica travolgente e un accompagnamento di percussioni suonate dai due pianisti che riuscivano a creare un armonia completa.

Tra i Main Concert bellissimo quello del pianista Francesco Libetta che ha interpretato alcuni brani di musica classica emozionando il pubblico sia per l’esecuzione ricca di virtuosismi sia per l’intensissima esibizione di Giulio Galimberti che ha danzato interpretando le musiche con grandissima intensità .

Francesco Libetta acclamato dalla critica internazionale e dal pubblico più esigente possiede una tecnica strumentale straordinaria ed un peculiare stile di aristocratica signorilità.Il suo virtuosismo è non solo a livello di velocità e potenza ma soprattutto a livello di ricerca sonora e timbrica.

Un altro Main Concert sempre nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino è stato quello di Stefano Battaglia pianista che dal 1984 ad oggi ha tenuto nel mondo più di 3000 concerti collaborando con molti musicisti internazionali e pubblicando più di cento dischi che gli hanno valso numerosi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali . Il suo stile è particolare e unico e riconoscibile nei profondi vibrato,nei ritmi danzanti,nei silenzi risonanti ,nella velocità delle dita che scorrono sulla tastiera improvvisando e costruendo delle composizioni velate di malinconia.

Domenica 7 aprile in un luogo magico “Il Cantastorie” Il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli si sono susseguiti tre concerti nell’ambito dell’evento Piano City. Hanno suonato Luca Di Tommaso un giovane pianista di grande talento originario di Campobasso che ha eseguito delle musiche di sua composizione che hanno creato un atmosfera magica , un giovanissimo studente del Conservatorio Giuseppe Cardarelli che ha proposto degli standard jazz arrangiati in maniera molto personale e Giancarlo Bobbio polistrumentista professionista amante delle contaminazioni che ha improvvisato su brani sia jazz sia di musica contemporanea. I concerti incorniciati dalle scritture degli antichi banchi pubblici napoletani hanno reso l’esibizioni dei pianisti veramente unica.

Nel pomeriggio di domenica all’interno del salone della settecentesca Villa di Donato la padrona di casa ,Patrizia De Mennato ,ha ospitato i pianisti della Blue Spiral Records: Paolo Morese,Fabio Cuomo,Flavio G.Cuccurullo ,Raffaele Grimaldi.che hanno proposto tutte musiche originali . Paolo Morese ha presentato delle composizioni del suo ultimo album “Anime” e Fabio Cuomo alcune composizioni dell’album “Sette Studi fra quiete ed inquietudine”. Il piano era collocato nel bellissimo salone ricco di affreschi che evocano scene di caccia e di vita campestre . Molti i presenti che hanno potuto applaudire i talentuosi pianisti in questo splendido contesto .

La Chiesa dei Santi Severino e Sossio ,un gioiello composto di affreschi della seconda metà del seicento intarsi lignei ricchissimi,preziosi pavimenti, ha ospitato un altro dei Main Concert quello del pianista Antonio Faraò. Il pianista ha uno stile inconfondibile :musicista completo ed al contempo eclettico con una impressionante energia e tecnica.Pianista di formazione classica si è presto convertito al jazz. E’ considerato dalla critica europea uno dei più interessanti pianisti jazz delle ultime generazioni .

Questa sesta edizione di Piano City ha visto il pianoforte protagonista negli House,Main,City e Guest Concert e la partecipazione sempre crescente di cittadini e turisti ad un evento culturale frutto del grande impegno dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli , dei numerosi volontari che hanno contribuito alla perfetta realizzazione dell’evento e dell’entusiastica partecipazione dei sempre più numerosi pianisti coinvolti.

Conferenza stampa Piano City Napoli 2019: Napoli si colora di musica dal 5 al 7 aprile

di Clementina Abbamondi

Piano City ,nato da un’idea di Andreas Kern, torna a Napoli per la sesta edizione ,organizzato e promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli in collaborazione con l’associazione Napoli Piano .

Un intero weekend dedicato alla celebrazione del pianoforte con concerti ,eventi e appuntamenti che coinvolgono i luoghi pubblici e i salotti belli della città.Il pianoforte protagonista si lascia suonare con ogni genere musicale negli House,Main,City e Guest Concert.Questa edizione esplode con numeri ancora più importanti di quelle precedenti :250 eventi gratuiti ,700 pianisti coinvolti ,60 house concert,55 location sparse per la città 160 ore di musica per i tre giorni di festival visitato nelle precedenti edizioni da oltre 50.000 persone.

Cristiano Bernardi del coordinamento artistico di Piano City , durante la conferenza stampa di stamattina,  che si è tenuta a Palazzo San Giacomo dove è stato illustrato il Programma di Piano City, ha detto che quest’anno hanno contato i pianisti che parteciperanno all’evento e che sono risultati ben 700 . Oltre a pianisti italiani quest’anno sono stati   selezionati anche pianisti provenienti dal Canada, dal Brasile. Dice Bernardi” E’ bello vedere quanta gente dedica la propria vita a costruire qualcosa di bello con la musica” .

Tra gli eventi evidenziati in conferenza stampa l’inaugurazione di Piano City alle ore 21 del 5 aprile in Piazza Plebiscito dove ci sarà una novità ossia la partecipazione dell’Orchestra Regionale di Pianoforti dei Licei Musicali della Campania ,composto da 21 studenti ,selezionati attraverso un bando regionale ,che precederanno l’inaugurazione eseguendo musiche di Satie e Mozart ,a testimonianza dell’attenzione che da sempre Piano City Napoli ha nei confronti dei giovanissimi musicisti.

Il concerto con i 21 pianoforti in questa edizione sarà dedicata alle Overture delle più note opere a cura di Patrizio Marrone. Il concerto sarà accompagnato dalla proiezione in Piazza Plebiscito dell’opera “SOL” dell’artista Davide Cantoni, a cura di Blindarte. Continua a leggere

Intervista a Lorenzo Hengeller : il pianista del sorriso

Di Annamaria De Crescenzo

Foto:SpectraFoto

 

La Terza Edizione di Pignatelli in Jazz, rassegna musicale ideata, organizzata e diretta da Emilia Zamuner, giovane cantante jazz napoletana di grandissimo talento non poteva concludersi che con un concerto strepitoso, domenica 24 marzo nella veranda neoclassica di Villa Pignatelli con il talento di uno dei pianisti compositori napoletani più bravi degli ultimi decenni : Lorenzo Hengeller.

Da sempre la sua musica è fatta non solo di note ma anche di un modo insolito di raccontare la vita e le emozioni con l’ironia e il sorriso che non lo abbandonano mai.

Anche l’intervista che ci ha concesso prima del concerto stesso ne è stata una testimonianza del suo modo allegro e gioviale che rende il suo stile musicale una sorta di “erede” del grande Carosone.

 

Questa rassegna vede sul palco allestito nella Veranda Neoclassica del Museo di Villa Pignatelli, a conclusione di un’edizione che è stata la conferma del successo raggiunto già con le due precedenti edizioni, uno dei pianisti compositori napoletani più eclettici Lorenzo Hengeller o ti dovrei chiamare Maestro ?

Lorenzo: Grazie per questi complimenti ma il termine “Maestro” proprio non mi appartiene. Io non mi ritengo tale né lo sono visto che non sono neppure diplomato al Conservatorio e quindi il termine “Maestro” riserviamolo agli altri. Io al limite, essendo laureato in Lettere potrei essere chiamato “dottore” ma “Maestro” ti prego, proprio no!

Allora tralasciando il termine “Maestro” come è stato il tuo approccio alla Musica?

Lorenzo: Te la potrei dipingere in modo letterario ma lasciamo perdere, la verità è molto più semplice. Mio padre suonava in modo alberghiero , e quando suonava a me faceva ridere. Ancora oggi quando qualcuno suona bene a me fa ridere . Quando lui si alzava dal pianoforte lo volevo imitare e ho visto che questa cosa funzionava, avevo orecchio e predisposizione per la musica. Allora andavo alle feste e rifacevo tutti i brani dei cartoni animati e questa cosa funzionava, anzi anche qui dovrei dirti una cosa intelligente ma ti dirò la verità funzionava con le donne e allora mi sono detto, perché no? Ora suono!! Siccome ero un timido, anzi lo sono ancora adesso, il pianoforte mi aiutava con le donne e quindi io ho iniziato a suonare per questi due motivi: per ridere e per le donne.

 

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Made in sud : lunedì 25 marzo il quarto appuntamento

RAI2: MADE IN SUD

Cresce ancora il successo dello show comico condotto da Stefano De Martino e Fatima Trotta. Lunedì il quarto appuntamento

Continua a crescere il successo di “Made in Sud”, lo show di Rai2 prodotto in collaborazione con Tunnel Produzioni e condotto da Stefano De Martino e Fatima Trotta, con la partecipazione di Biagio Izzo e Elisabetta Gregoraci.

La scorsa puntata ha registrato infatti uno share superiore alla precedente, del 9.9%, e confermato il grande appeal sul pubblico più giovane: nella fascia tra gli 8 e i 14 anni lo share è stato del 14.3% mentre tra i teen  (15/19 anni) del 15.4%. Continua a leggere

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