di Clementina Abbamondi

Venerdì 5 aprile sotto l’emiciclo del colonnato della chiesa di San Francesco di Paola 21 pianoforti hanno suonato all’unisono inaugurando così con un concerto meraviglioso la sesta edizione di Piano City Napoli . Quest’anno tre giovani compositori napoletani Lorenzo Corrado, Andrea Laudante, Alfredo Giordano Orsini, studenti della scuola di Composizione di Patrizio Marrone hanno elaborato un programma che si è focalizzato sul repertorio operistico di Mozart, Puccini, Bizet, Rossini in particolare le celeberrime ouverture di opere quali Il Flauto Magico, Manon Lescaut, Carmen, La Gazza Ladra.
Magica è l’atmosfera che si è creata in Piazza Plebiscito quando a poco a poco i pianoforti hanno cominciato a suonare a due a due in un crescendo che ha raggiunto l’apice quando tutti i 21 pianoforti hanno suonato contemporaneamente .L’illuminazione del colonnato ha contribuito a rendere l’atmosfera veramente incantata i colori proiettati passavano dal rosso al verde al blu ed il suono dei 21 pianoforti arricchiti dalle risonanze del porticato e della piazza avvolgevano il pubblico in un’atmosfera unica. I 21 giovani pianisti sono stati selezionati attraverso un bando regionale e provenivano da diversi Licei Musicali della Regione Campania coordinati da Patrizio Marrone e diretti da Mariano Patti. Durante il concerto davanti al Palazzo Reale è stata proiettata L’Opera “Sol” dell’artista Davide Cantoni a cura di Blindarte.
Sabato 6 nella hall dell’Hotel delle Terme di Agnano a cura del “Live Tones”, una nuova location di Piano City , tre giovani pianisti hanno suonato alternandosi ed hanno eseguito degli arrangiamenti sia di standards jazz sia di musica classica. Eunice Petito ha eseguito standards jazz riarrangiati in maniera personalissima dimostrando di essere oltre che una abilissima pianista una brava arrangiatrice. Giuseppe Di Maio ha rielaborato delle caratteristiche ritmiche e melodiche di alcune delle composizioni di Chopin ed il suo progetto musicale presto diventerà un lavoro discografico. Paolo Astarita ha presentato dei brani standard jazz regalando agli spettatori una prova di grande virtuosismo e di grande talento .
Nel Maschio Angioino dove si sono susseguiti moltissimi concerti sia di musica jazz sia di classica suddivisi nelle varie sale è stato presentato un nuovo progetto di due pianisti Armanda Desidery e Giosi Cincotti che si sono esibiti nella Sala dei Baroni . I due pianisti dopo tanti anni di amicizia hanno finalmente realizzato il sogno di suonare insieme. Una musica travolgente e un accompagnamento di percussioni suonate dai due pianisti che riuscivano a creare un armonia completa.
Tra i Main Concert bellissimo quello del pianista Francesco Libetta che ha interpretato alcuni brani di musica classica emozionando il pubblico sia per l’esecuzione ricca di virtuosismi sia per l’intensissima esibizione di Giulio Galimberti che ha danzato interpretando le musiche con grandissima intensità .
Francesco Libetta acclamato dalla critica internazionale e dal pubblico più esigente possiede una tecnica strumentale straordinaria ed un peculiare stile di aristocratica signorilità.Il suo virtuosismo è non solo a livello di velocità e potenza ma soprattutto a livello di ricerca sonora e timbrica.
Un altro Main Concert sempre nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino è stato quello di Stefano Battaglia pianista che dal 1984 ad oggi ha tenuto nel mondo più di 3000 concerti collaborando con molti musicisti internazionali e pubblicando più di cento dischi che gli hanno valso numerosi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali . Il suo stile è particolare e unico e riconoscibile nei profondi vibrato,nei ritmi danzanti,nei silenzi risonanti ,nella velocità delle dita che scorrono sulla tastiera improvvisando e costruendo delle composizioni velate di malinconia.
Domenica 7 aprile in un luogo magico “Il Cantastorie” Il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli si sono susseguiti tre concerti nell’ambito dell’evento Piano City. Hanno suonato Luca Di Tommaso un giovane pianista di grande talento originario di Campobasso che ha eseguito delle musiche di sua composizione che hanno creato un atmosfera magica , un giovanissimo studente del Conservatorio Giuseppe Cardarelli che ha proposto degli standard jazz arrangiati in maniera molto personale e Giancarlo Bobbio polistrumentista professionista amante delle contaminazioni che ha improvvisato su brani sia jazz sia di musica contemporanea. I concerti incorniciati dalle scritture degli antichi banchi pubblici napoletani hanno reso l’esibizioni dei pianisti veramente unica.
Nel pomeriggio di domenica all’interno del salone della settecentesca Villa di Donato la padrona di casa ,Patrizia De Mennato ,ha ospitato i pianisti della Blue Spiral Records: Paolo Morese,Fabio Cuomo,Flavio G.Cuccurullo ,Raffaele Grimaldi.che hanno proposto tutte musiche originali . Paolo Morese ha presentato delle composizioni del suo ultimo album “Anime” e Fabio Cuomo alcune composizioni dell’album “Sette Studi fra quiete ed inquietudine”. Il piano era collocato nel bellissimo salone ricco di affreschi che evocano scene di caccia e di vita campestre . Molti i presenti che hanno potuto applaudire i talentuosi pianisti in questo splendido contesto .
La Chiesa dei Santi Severino e Sossio ,un gioiello composto di affreschi della seconda metà del seicento intarsi lignei ricchissimi,preziosi pavimenti, ha ospitato un altro dei Main Concert quello del pianista Antonio Faraò. Il pianista ha uno stile inconfondibile :musicista completo ed al contempo eclettico con una impressionante energia e tecnica.Pianista di formazione classica si è presto convertito al jazz. E’ considerato dalla critica europea uno dei più interessanti pianisti jazz delle ultime generazioni .
Questa sesta edizione di Piano City ha visto il pianoforte protagonista negli House,Main,City e Guest Concert e la partecipazione sempre crescente di cittadini e turisti ad un evento culturale frutto del grande impegno dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli , dei numerosi volontari che hanno contribuito alla perfetta realizzazione dell’evento e dell’entusiastica partecipazione dei sempre più numerosi pianisti coinvolti.
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