Recensione: “Canzona ‘e Guapparia” con Francesco Merola al Teatro Trianon

Grandissimo successo di pubblico al Teatro Trianon di Napoli, lunedi 26 dicembre per lo spettacolo “Canzona ‘e……GUAPPARIA” in scena dallo scorso 22 dicembre fino al 30 con uno strepitoso Francesco Merola che ha dominato la scena insieme ai suoi fantastici compagni di palcoscenico in una reintepretazione moderna della sceneggiata tradizionale che ha come tema la vita e le “imprese” dei guappi con intrecci di storie d’amore e di amicizia e di valori importantissimi per la societa’ della prima meta’ del secolo scorso come il rispetto, l’onore, la solidarieta’ alle persone meno fortunate, l’aiuto reciproco nell’ambito del quartiere stesso che diventava un’unica grande famiglia.
Bruno Garofalo. firmandone la regia e le scene, ha messo in scena la famosa sceneggiata, grandissimo successo dell’indimenticabile Mario Merola, trasformandola in chiave moderna in un vero e proprio “gioiello” teatrale.
Protagonista e mattatore della messinscena è Francesco Merola, beniamino della canzone napoletana, apprezzatissimo artista figlio del “Re della Sceneggiata” Mario Merola, per cui lo stesso Bruno Garofalo ha scritto le musiche insieme a Raffaele Esposito. La storia e’ quella famosissima del classico triangolo amoroso composto dal guappo Don Michele, dalla fioraia Margherita e dall’usuraia Regina, personaggi magistralmente interpretati da Francesco Merola, Tiziana de Giacomo e Marianna Mercurio, circondati dal gruppo dei fedelissimi guappi di Don Michele e le varie storie del quartiere costretto dalla miseria di quegli anni a ricorrere a prestiti che poi non riuscivano mai a restituire in tempo, o dalle varie vicissitudini o liti di quartiere che potevano essere discusse solo di fronte al capo guappo, in questo caso, il temutissimo Don Michele, insieme a fidi amici come l’avvocato interpretato da un bravissimo Maurizio Murano che poi ne diventa acerrimo nemico visto che, pur non sapendo che era la sua donna, si innamora di Margherita e la riesce a conquistare, suscitando la gelosia e l’ira di Don Michele che per onore lo sfida a duello e muore per mano dell’amico stesso.
La forza del testo portato in scena e’ la sua modernita’. Insieme alla storia, grazie all’intuito geniale di arricchire il testo con i dialoghi tra un giornalista napoletano e uno americano, con papa’ napoletano, che interroga il collega per poter approfondire cio’ che accade in questa citta’ per lui stranissima e con valori spesso incomprensibili ma che lo affascina in tutte le storie che gli vengono raccontate con dovizie di particolari e con significati molto intensi. Nelle parole dei due giornalisti c’e’ tutta la vera essenza di Napoli: miseria, difficolta’ a trovare lavoro, ad affrontare la vita, ma anche una citta’ che vive sull’essenza di grandi sentimenti, sull’aiuto reciproco, sul fatto di essere sempre uniti come una grande comunita’. Napoli e’ tutto e il contrario di tutto, e’ una contraddizione continua ma e’ la citta’ che piu’ di ogni altra citta’ accoglie in se’ la forza di sentimenti speciali come l’amore per la propria citta’, per la propria donna, per i propri amici. Ma il testo presentato in scena racconta non solo di sentimenti ma ha scene di puro divertimento grazie soprattutto a due personaggi con una comicita’ strepitosa come quella dell’aspirante guappo che poi si rivela completamente dominato dalla sua fidanzata, aspirante sciantosa che accetta la corte di altrettanti sedicenti corteggiatori che la circondano
Francesco Merola, oltre ad una straordinaria presenza scenica, ha una voce che non fa assolutamente rimpiangere quella del padre, interpreta con grande carisma e grande intensita’ le numerose canzoni presenti nella sceneggiata con grande temperamento e grande passione. In una recente intervista ha dichiarato :” So che un altro Mario Merola non ci sarà più, ma i miei spettacoli registrano il sold out perché il pubblico vuol ricordarlo assieme a me, che sono il suo sangue. D’altra parte, se la sceneggiata non la fa suo figlio, chi la deve fare? Quando salgo in palcoscenico mi tremano le gambe, ma il miglior complimento che posso ricevere alla fine è questo: “L’hai recitata come tuo padre”.
Meraviglioso i momenti in cui il pubblico dalla sala partecipa in maniera da assoluto protagonista incitando il protagonista a farsi giustizia, o accogliendo con una lunghissima ovazione le famosissime note di “Guapparia” e di tante altre canzoni della sceneggiata che infiammano il pubblico che emozionatissimo omaggia tutto il gruppo degli attori presenti sul palco con un lunghissimo applauso per le emozioni vissute durante tutto lo spettacolo.
In scena, ad accompagnare un eccellente cast di attrici e attori (Antoine, Mattia Cioffi, Michele Costantino, Marcello Cozzolino, Tiziana De Giacomo, Francesco Del Gaudio, Oscarino Di Maio, Raffaele Esposito, Laura Lazzari, Marianna Mercurio, Maurizio Murano,Alessio Sica e Sara Testa.) , in linea con quanto impone la tradizione, anche l’orchestrina che esegue impeccabilmente dal vivo i brani arrangiati e creati da Pino Perris, orchestrina che comprende un gruppo di bravissimi musicisti: Ciro Cascino (direzione musicale e pianoforte), Gaetano Campagnoli (clarinetto e sax), Gennaro Desiderio (violino), Luigi Fiscale (batteria), Diego Perris (tastiera), Claudio Romano (mandolino) e Luigi Sigillo (basso).
“Canzona ‘e… Guapparia” sarà in scena tutte le sere, fino a venerdì 30 dicembre alle 21.
Prezzi Platea e Galleria di Platea – Intero 28,00 € / Palchi di I, II e III Ordine – Intero22,40.
Maggiori informazioni Teatro Trianon Viviani Napoli