Recensione: All’Alexander Platz Jazz Club di Roma JIMI STILL LIVES on 1970 – 2020 e la Banda Gaber Auditorium di Roma

Recensione e Fotogallery a cura di Vittorio Santi
Metti una sera all’Alexander Platz Jazz Club di Roma
Da tempo volevo passare una serata in questo storico locale di Roma dove passano i bei nomi del Jazz non solo italiano.
L’occasione è stata propiziata dalla mia partecipazione di un bell’avvenimento di un amico: la festa di Laurea della figlia.
Allora ho deciso di partire da Genova qualche gg prima per poter trascorrere qualche ora in compagnia della musica e degli amici compresa Daniela Morgia mia “personal assistant” in questa serata.
Contatto la struttura e mi informo logicamente se posso fare qualche scatto durante il concerto.
Tema della serata e line up …mi intrigano molto: nello specifico tributo a Hendrix a 50 anni dalla sua scomparsa.
La serata ha infatti come titolo:
JIMI STILL LIVES on 1970 – 2020
Egidio Marchitelli, Chitarre e elettronica
Marcello Allulli, Saxes
Pierpaolo Ranieri, Basso
SPECIAL GUEST
Antonello Salis, Pianoforte, Tastiere e Fisarmonica
Roberto Gatto, Batteria
Il locale è tipico: appena sotto strada, le scalette ti conducono nella sala abbastanza capiente con alcune insenature insomma uno scrigno di posto.
Tanti tavoli ben disposti, tante firme sui muri di Artisti: sarà certamente una serata accattivante!
Da parte mia avevo nel vassoio la mia arma segreta. per farmi benvolere dai musicisti: la focaccia genovese!!!!
Alle 22 come da programma il concerto inizia e tutti gli artisti non si risparmiano.
Tra i brani in scaletta abbiamo ascoltato
Purple Haze
Third Stone from the sun
Up from the skies
Pali Gap
Crosstown Traffic
1983
Angel e come bis Little wing
La serata scivola via fin troppo velocemente tra applausi e qualche partecipante che seppur negli spazi non troppo ampi, balla e segue il ritmo.
Insomma, non avevo dubbi che sarei rimasto piacevolmente coinvolto dall’ambiente e dalla professionalità e dalla cortesia di tutto il personale.
Quando avrò l’occasione di ritornare a Roma di certo non mancherò di passare ancora.
Chiedo scusa se parlo di Gaber
E sempre una grande emozione riascoltare ancora le canzoni di Giorgio Gaber, uno dei Cantautori di riferimento di questi ultimi 50 anni.
II suo teatro canzone, cosi innovativo, cosi dissacrante è sempre attuale e così vicino a noi anche a distanza di così tanti anni.
Alcuni storici componenti della sua Band, hanno quindi deciso a distanza di tempo (circa 15 anni) di riproporci una carrellata delle sue composizioni in forma di racconto …canzone.
I musicisti, protagonisti di questa splendida serata All’auditorio Parco della Musica di Roma, palco prestigioso dove si esibiscono tra i migliori talenti del nostro tempo sono:
Dado Sezzi batteria
Claudio Demattei basso elettrico
Gianni Martini chitarra,
Luigi Campoccia piano
Luca Ravagni sax.
Per l’occasione si sono fatti accompagnare dalla pregevole voce di Simone Baldini Tosi che ha avuto tra l’altro la possibilità di unire alle sue indubbie capacità di cantante anche una straordinaria espressività nel raccontare e descrivere parte del percorso artistico di Gaber.
Nella sala Patrassi abbiamo potuto ascoltare molte canzoni tra le più note
“ Chiedo scusa se parlo di Maria”
“Quando sarò capace di Amare”
“La Liberta” e molte altre ancora che hanno coinvolto il numeroso pubblico per circa due ore.
Lo spettacolo è risultato quindi essere assolutamente godibile e concreto.
Il pubblico presente abbastanza numeroso su invito della band ha accompagnato alcuni pezzi delle canzoni che più si prestavano.
Naturalmente sono stati eseguiti alcuni bis a richiesta che hanno degnamente concluso l’esibizione.